sabato 26 dicembre 2009

Una passeggiata surreale

Inizio tutto come la scenale finale di ritorno al futuro. Una cosa tipo "dai, cazzo, parti". Il motorino d'avviamento gira a vuoto un po', e poi si ferma. Il secondo tentativo, spegne definitivamente il display del tachimetro.
Un pugno sul volante (è il minimo) e la macchina non si accende lo stesso.
Per una volta che sono in orario, dovrò arrivare in ritardo lo stesso.
Esco dal cancello a piedi, mentre sento risate in lontananza. Temo ridano di me. Ridete pure. Non c'è niente da ridere. Fa ridere, eh, vero?
Si, farebbe ridere anche a me.
Farebbe. Ed è un condizionale che fa differenza.
Esco dal cancello, la strada è tutta neve e ghiaccio, con le mie adidas consunte devo stare attento a non scivolare. Certo, avessi saputo di dover fare questa camminata, mi sarei messo delle scarpe diverse.
Comunque, neve o neve, ghiaccio o non ghiaccio, batteria o non batteria, niente e nessuno mi fermerà. Per fortuna posso fare tutto a piedi.

Poi viene anche il ritorno a casa, ed è la parte migliore. La mia via è surreale, sembra venire da un futuro postatomico, completamente deserta, priva di macchine e piena di neve, così come via giovannina. Tutto è pieno solo del silenzio, intervallato dalle frasi.
Sembra un film - quelli in cui le frasi riempiono le pellicole - ecco sembra uno di quei film dove la gente parla a voce alta senza svegliare nessuno, come se fossero tutte case vuote, le altre.
Sono solo scarpe inadeguate su un ghiaccio luminoso, cappucci, e intanto pioviggina. E tutto questa pioggia domani sarà ghiaccio.

Poi c'è un altro ritorno a casa (e non so se sia un ritorno - perché dov'è la mia casa? - che sia una partenza?).
Vorrei arrivare a casa presto, vorrei andare a letto, vorrei scrivere e stare sveglio fino a domani mattina, vorrei dormire e non andare al lavoro, vorrei fare la cacca, vorrei un nuovo album degli Strokes*, vorrei la macchina con la batteria carica, vorrei tante altre cose.

Dovevo già essere a Londra da qualche giorno, sarebbero stati i primi giorni nella casa nuova, vissuti tutti tra il freddo gelido dei sobborghi e il caldo spocchioso della tube, alla ricerca convinta ma non ancora disperata di un'occupazione, fosse anche solo vestirti da Babbo Natale dicendo "Oh oh oh! Merry Christmas!" non capendo un cazzo di quello che dicono i bambini, giustificandosi con "Sorry, but I'm from North Pole, I don't speak english very well".
E poi un sacco di pinte nei pubs e di jack daniel's in casa.

Ma questa strada surreale, con tutta questa neve, questo silenzio, e queste passeggiate surreali, scritte solo nelle sceneggiature di quei film tipo Love Actually (che devo ancora vedere, tra l'altro), tutto questo me lo sarei perso.
E allora... Londra 4 - Cento 1. Londra 5 - Cento 1.
Tutto quello che vuoi, ma almeno un cazzo di gol, Cento, gliel'ha segnato. E palla al centro.

E poi domani saranno i soliti cazzi e mazzi del lavoro, la batteria scarica, i regali ancora da finire, mille cose da fare in pochi giorni prima del 25, ma questa sera rimarrà per sempre.

Se c'è un Dio, e sono sicuro che c'è, non scarica le batterie delle macchine a caso. E un giorno, quando lo incontrerò, gli chiederò per quale cazzo di motivo tutte le congiunzioni astrali del mio destino debbano passare per i 12 volt della mia batteria.
E per i 90 euro del mio elettrauto.

giovedì 24 dicembre 2009

Il racconto di Natale? Si, solo per i membri del fan club!

Lo sai che i membri del Blogorroico fan club hanno ricevuto, in esclusiva, un racconto di Natale? Se lo impari adesso, o devi ancora guardare la casella di posta di facebook, o devi ancora entrare nel fan club ufficiale di Blogorroico!

Iscriviti nel gruppo su facebook "I love Blogorroico,il blog di Atti", e avrai in cambio anteprime esclusive, omaggi, sconti e regali... per chi lo fa entro il 31 dicembre gli mando il racconto di Natale lo stesso. Tiè. A Natale siamo tutti più buoni... anche Blogorroico.

EDIT 26/09/2011: Facebook ha deciso di cancellare i vecchi gruppi... così ho creato la nuova pagina fan:
http://www.facebook.com/blogorroico

martedì 8 dicembre 2009

Le guglie di Parigi

Ciao Vasco Brondi, mi dispiace ma io un lavoro ce l'ho. E non mi drogo. Anche se condivido il tuo disagio sociale. Però credo possa esistere un futuro, oltre i fumi della Montedison e lo scheletro dell'ospedale di Cona. Credo di poter raccontare lo stesso qualcosa, di questi cazzo di anni zero, ai figli che non avrò.

La verità è che diventerò padre.

Prima o poi.

L'asilo Cip e Ciop di Pistoia.
Come cazzo si fa a dare un nome del genere ad un asilo. E poi le due maestre.
Per carità: ogni vita è importante e va difesa. A maggior ragione quelle di bambini innocenti, che sono il futuro della nostra società.
Ma il danno maggiore, in proporzione, l'hanno fatto agli altri bambini. Quelli di tutta Italia. Che hanno genitori "sani", che guardano il TG, e leggono di queste insegnanti. E ne rimangono, giustamente, schifati e inorriditi.
Ecco: tra tutti questi, ci sarà qualcuno che per contrappasso tirerà una sberla di meno al proprio figlio.
Mai errore più grave. Le sberle ai bambini VANNO DATE. Nei giusti modi e nelle giuste quantità. Ma vanno date.
Così, oltre a quei 20-30-40 bambini picchiati ingiustamente, ne avremo 2000-3000-4000 dalle guancie vergini. Ingiustamente. E alcuni di questi, cresceranno male. E potenzialmente, faranno crimini peggiori di quelli delle maestre. Perché si, è possibile farne anche di peggiori, purtroppo. "PENA DI MORTE ALLE MAESTRE DI PISTOIA!" e vabbè poi a Totò Riina e Berlusconi che gli facciamo?

Ah, ma di questi bimbi dalle guance vergini poi non sono responsabili le maestre mostre. Quelle pagheranno per i bambini picchiati, con i loro giusti anni di carcere (spero). Dei bambini dalle guance vergini sono responsabili i nostri media. E non pagheranno nulla.

E torneremo a parlare di destra e sinistra in Italia quando saremo in un paese democratico.

"Scaldami il cuore sul tuo cucchiano,
chiudimi la vena del dolore con un laccio emostatico.
Ti raccogli i capelli con le equazioni algebriche,
guardi il sole nelle JPG a bassa risoluzione."
(La luce della centrale giulieca)

I lettori silenziosi.
Esistono i lettori silenziosi, quelli che leggono e si informano, senza commentare mai, senza lasciare mai traccia. Sono i più pericolosi, i più informati, quelli che sanno ma non fanno sapere agli altri di far sapere, e in questa maniera si pongono in un modo "protetto".
E anche questi votano.
Chissà se fanno parte del popolo di Berlusconi. Quelli che zitti zitti lo votano, e che di fatto, gli danno il consenso. Perché si, su questo non possiamo dire nulla: ha il consenso della maggioranza dei votanti, o perlomeno ce l'aveva alle ultime elezioni.
Oppure, questi lettori silenziosi fanno parte del popolo viola. Non so se sia meglio "il popolo viola" che sembrano dei tifosi della Fiorentina in trasferta, o se dire "quelli del no b day" che non si capisce se sia gente a favore o a sfavore di berlusconi. Ma chiamarlo "dimission-day" no eh?

Sto invecchiando, male. Una volta avrei detto "sto invecchiando male. maledettamente bene."
Adesso, mi dispiace, ma sto invecchiando male. (oh e lo dico l'unica volta che non parlo del passato)

Forse è solo il raggiungere la consapevolezza. Una maturità di certo non desiderata. Non capisco perché chiamino "maturità" l'esame di quinta superiore, quando uno in quinta superiore non capisce proprio un cazzo ed è tutto tranne che maturo. Non che poi a 25 sia diverso. Forse alla fine la maturità è solamente un percorso senza fine. Che si inizia con l'esame di quinta superiore.

Questo andare avanti, senza mai tornare indietro, lasciandosi tutto dietro, che porta solamente a fredde mattine dalle coperte troppo strette su letti troppo vuoti, con in gola il maldigola, e in bocca il sapore amaro delle birre bevute la sera prima, e in lontananza sullo sfondo ci sono le guglie di Parigi. Che in realtà sono solo 3 alberi spogli e 1 antenna della TV.

Aveva ragione Diego (ha sempre ragione Diego), aveva ragione Sorio (ha sempre ragione Sorio).

E poi ho ragione io, quando dico che la pioggia è peggio del cielo grigio, e che passato novembre non bisogna abbassare la guardia, sennò il dicembre e il natale ti prendono in sequenza che ti piantano un 2-0 secco. Poi hai voglia a passare gennaio e febbraio a tentare di pareggiare... prendi altre due pere.
Arriva la primavera che sei già sotto di 4 gol. Ma come mai che tutte le volte siamo già in ritardo prima di iniziare le cose?

E in realtà sono solo 3 alberi spogli e 1 antenna della TV.

sabato 31 ottobre 2009

why were you shaking? please tell me... [friends, hair and everything after]

Ok, ok, ok.
Ce n'è ancora un sacco di roba da fare, a occhio manca ancora un 75%.

Katy Perry feat. Albert Hammond Jr. - Katy and Albert sitting on a tree
Se avessi quest'energia tutte le sere, sarebbe diverso.
Sarebbe sicuramente diverso.

Londra sa infilarsi ovunque, è peggio del miglior Inzaghi, o del peggior Ibrahimovic (è solo questione di punti di vista, per che squadra tifi). Te la ritrovi in una canzone, in un semaforo. Tu sei felice, credi di essere felice, magari lo sei veramente e lei è li.

E' rimpianto? E' nostalgia? E? insoddisfazione? E' verde, parti, idiota.
Credi davvero che sia meglio il tuo stipendio sicuro rispetto a raspare il fondo di un conto corrente?

Non c'è una risposta oggettiva. C'è solo una lotta continua. Ovunque tu sia. La depressione non ha patria, così come la gioia. E la fantastica sensazione che fluttua tra questi due estremi.

Shaking, shaking, shaking, dov'è finito tutto questo inglese? Mi sono venduto? Ascolto i 30 second to mars.

30 second to mars - The mission
Ascoltai i 30stm la prima volta nel 2005, in macchina da saccolo. Voi neanche sapevate cos'era l'emo. Mi piacquero. Poi riascoltandoli mi impressionarono meno, però mi piacquero lo stesso. Però devo dire che, iTunes alla mano, avrò ascoltato davvero si e no 4-5 canzoni dei 30stm negli ultimi due anni.
Però non sono da buttare.

Tante cose non sono da buttare.

Forse c'è qualcos'altro.

C'è Londra, ci sono diversi futuri possibili, c'è un sacco di vita messa in giro, e non so ancora quale andrò a percorrere. Siamo in corsa, sulla strada, respirando, vivi. Pronti.
E' una sensazione strana. Non ci si sente arrivati da nessuna parte rilevante, in fondo, eppure si sente di aver fatto un sacco di strada.
Ci si sente a metà tra un lungo passato ed un immenso futuro. Probabilmente, questa è la vita. Quasi me ne stavo dimenticando.

Ligabue - Con queste faccie qui
Sai qual'è la differenza? E' che non mi sono ancora seduto, nonostante tutto, e che non voglio ancora sedermi.

Se uno pensa a 12 mesi, o anche solo 10, pensa a un casino di mattine. Di soli, di sveglie, eccetera. Eppure, se penso a come li ho usati io, non posso che dire che nessuno è stato buttato. Voglio dire, trovarsi a zero, e sapersi risollevare, e sapersi ricostruire, e poi smontare, e poi correggere... beh, beh, forse partivamo davvero da poco, ma è stato un bel percorso, obiettivamente. Molto più nel 2009 che in tanti altri anni.

Ho voglia di te*.

*= molto tempo prima di Moccia, esisteva qualcuno che scriveva già queste frasi. Sicuramente non ha avuto lo stesso successo. Finora.

Filter - Take a picture
...ricordi e fantasmi, sfidatemi tutti uno per uno... e se siete abbastanza bravi da uccidermi, venitemelo a raccontare. al vostro funerale.

...e ho capito solo io. Ecco sai, alla fine è questo: che scrivi, vivi, fai tutto quanto, e poi ti ritrovi alle 2.40 del venerdì sera / venerdì notte e hai la completa percezione del fatto che nessun altro oltre a te sa esattamente quello che volevi dire.
E pure che basterebbe così poco per conoscere tutto.
Ma quel poco che manca è la cosa più difficile.

P.S. si, c'è ancora tanto da fare. Che bello. :)

domenica 25 ottobre 2009

Some Might Say (in mezzo alla sabbia e alla polvere)

...e se venisse un momento in cui non io potessi più scrivere? o in cui io non possa più scrivere?
...ma vi siete accorti che non conosco la differenza tra un avverbio, o un congiuntivo o un condizionale? e però state leggendo lo stesso?
Oh, vabbè, nessuno di voi sa come funziona esattamente un ascensore, però li usate tutti lo stesso.
Voi. Tutti. Usate gli ascensori. Io no. Faccio le scale. Non so scrivere e faccio le scale.

Steve Miller Band - Serenade from the stars

Uno sguardo. Un'altro sguardo. BAM! E poi un suono netto e distinto, come uno scoppio di una gomma. Uno scoppio di una gomma, più precisamente la posteriore destra, tipo. Ed è inutile che ora te ne vai e fai finta di niente. L'hai portata tu li, sei stato tu a farla scoppiare li. In mezzo alla sabbia e alla polvere. E ora avrai da fare un altro giro intero, e vorrò vederti in più di una curva in quelle condizioni.

Tutti i nodi verranno al pettine? Tutti i maccheroni verranno al pettine? Alcune situazioni sono state un'illusione o hanno veramente generato un qualcosa in grado non solo di crearsi, ma di svilupparsi e di automantenersi?

Oh ma non si preoccupino nessuno: NON E' SUCCESSO NIENTE, possiamo stare tutti tranquilli. Ora è solo ordinaria amministrazione, ognuno ha i suoi 5 minuti di gloria su youtube, credo già di aver avuto i miei.

Lily Allen - 22

Oggi il mondo si è fermato per due secondi, solo che nessuno se n'è accorto. Di chi è colpa?
C'è una colpa, forse?

Subsonica - Piombo

E se un sogno raggiunge il mattino? Se qualcosa sopravvive? Se una brace resta accesa?
Hanno suonato "Some might say" all'improvviso. Non che dovessero preannunciarla - voglio dire, mica stavano lanciandosi in una cover di Hotel California, per dire - però sono partiti senza che uno lo sapesse. (no beh ok a dir la verità avevano fatto una intro dicendo "qualcuno potrebbe dire" e in realtà si era capito, per chi conosce i GallagherBoys, che quella era Some Might Say)
Però all'improvviso è salito il dubbio di essersi venduti. Per due lire. Per chi? Per se stessi? Per i cazzo di figli che non avremo? Per la cazzo di moglie da cui divorzieremo? Per un cazzo di mutuo con cui ci schiavizzeremo?
Niente avrà mai il sapore di Some Might Say suonata in un pub.
Erano tutti li ma nessuno sembrava capire cosa stava succedendo.
Ed è salita la voglia di piangere. Ha preso l'ascensore, la stronza.

Al che, a quel punto, ho capito.

Si, sarà ancora durissima. Ed ho paura che continui a valerne la pena. Ve l'avevo detto, oggi non è successo niente.

Athelete - Wires

Looking at you now, you would never know.

Kovalainen a Barcellona nel 2008. sotto alle protezione, c'è lui e la sua gomma scoppiata.

martedì 29 settembre 2009

...e se facevamo digiuno e bevevamo solo il tinto de verano?

Mi sono accorto, improvvisamente, di non avere più voglia. Sia chiaro: non è la prima volta che non ho voglia di qualcosa e non sarà nemmeno l'ultima, è proprio un discorso esteso.
Non ho più voglia del Natale, di Pasqua, di Ferragosto, di Capodanno e di Halloween. Non ho più voglia di farmi la barba, di tagliarmi i capelli da solo, di mettermi la crema solare. Non ho più voglia di lavare i piatti e di lavare la macchina. Non ho addirittura più voglia di fare la valigia. Di viaggiare, quello ancora si. Ma la valigia no.

Ora: è chiaro che a 25 anni uno ha fatto queste cose già tantissime volte. 25 natali e capodanni etc, centinaia di barbe, decine e decine di tagli di capelli con la macchinetta, decine e decine di spalmamenti di creme, così come di lavaggi di piatti. E decine e decine di lavaggi macchina, e valigie.
Ma si presuppone, per una vita in fondo normale come la mia, che la voglia di fare queste cose "normali" sparisca verso i 60-70-80 anni, cioè quando più o meno si presuppone che tu inizi ad essere in odore di morte.
A 25, questa dovrebbe essere ancora lontana. Tuttavia, la domanda che mi sorge diventa questa: se io non ho più voglia di fare queste cose normali della vita... ho ancora voglia di vivere?
E intendiamoci, una domanda del genere, posta in maniera pressoché lucida e obiettiva (per quanto possa essere io stesso nel mentre analizzo la mia vita e contemporaneamente la vivo anche), non si riferisce certo a manie suicide: e proprio per questo è più preoccupante di qualunque depressione suicida.
Ho ancora voglia di vivere?
C'è, ovviamente, un altro grande pezzo da considerare. Tutto quello che fino ad ora è stato citato ovviamente non è tutta la vita, ed esistono un sacco di altre cose per il quale provo ancora piacere.
Sportitalia, Sportitalia24, viaggiare, dormire, correre, e ho anche riscoperto il piacere di addominali e flessioni. Questa primavera non li avevo mai ripresi del tutto. Forse non li riprenderò del tutto nemmeno ora. Ma intanto ci provo.
E poi tante altre cose, mi piacciono, sembra che sia uno sportivo sennò. Il nuovo album dei Muse, la luce della finestra della mia camera nuova, la mia camera nuova, le mie scarpe vecchie, ogni tanto anche i miei capelli, e le cose che dice Saccolo. Pure le sue gif animate.
Mi piace anche scrivere, ancora.
Però tipo non ho più voglia di taggarvi tutti.

Come ci insegna Pinmennone, grande filosofo greco, che se cercherete su Wikipedia non troverete poiché l'ho inventato io ora (alcuni di voi ci stavano per cascare lo so) "il suicida non è colui che odia la vita, ma colui che la ama tanto quanto gli altri, anzi forse pure di più, e proprio per questo si uccide. il suicida odia la propria vita, ma non la vita in se e per sè".
Si credo dicesse circa così, il nostro amico Pinmennone.
Non sono suicida - sennò non sarei qua a scrivere, non ho intenzione di esserlo - sennò non verrei a scriverlo - i suicidi sono quelli inannunciati, però volevo instaurare questo paragone del "odiare la propria vita" o perlomeno di non farsela piacere.
So che non sto usando bene l'italiano stasera, ma come sempre me ne frega pressoché nulla.

Probabilmente, non sono io che non ho più voglia di vivere: è che non ho più voglia di vivere in questo modo. Probabilmente, sto lavorando da parecchi mesi per cambiare le cose.

Ci sono persone che sono passate nella mia vita in un attimo, e hanno dato molto più di altre che sono rimaste anni.
Tidusfinal, per esempio. Uno sconosciuto conosciuto una sera in chat - credo fosse il settembre 2001, mese tristemente noto per l'incidente di Zanardi - che con poche ma ragionate perle di saggezza, nemmeno poi tanto perle e nemmeno poi tanto saggie, mi ha illuminato. Grazie Tidusfinal ovunque e comunque tu sia.

Oppure i due scacchisti inglesi ubriachi di Granada. Sono stati loro a illuminarmi. A farmi capire che io non DOVEVO fare niente, ma POTEVO fare tutto.
Semplicemente continuando a dirsi a vicenda "i take the black..so you take the white...no i'm the white...so you take the black..." oppure nemmeno questo, semplicemente mi sono immaginato questo dialogo, ma dopo due ore avevano seccato un'altra birra da 66 a testa (o era sempre la stessa?) e sembravano essere allo stesso punto di prima, accasciati su quella panchina, mentre io dovevo fare la cacca, e Sacchi e Orsi compravano il pane. Per cenare con dei panini.

Per cenare con dei panini. Cioè è successo tutto questo perché abbiamo deciso di cenare con dei panini. Ma pensa te la vita. Cioè, se avessimo deciso "stasera tonno", magari avrei conosciuto la donna della mia vita in un supermercato e ora vivrei a Granada. Oppure, avremmo potuto mangiare la paella, e la mia vita sarebbe perfettamente identica a un anno fa. Pensa cosa poteva succedere con della pizza, sennò.
Ma è geniale tutto questo, oddio, potrei perderci una giornata intera a immaginarmi mondi possibili.
E se facevamo digiuno e bevevamo solo il tinto de verano? Oddio, che figata, credo di non voler più smettere.

Vi taggherò qualcuno a cazzo, qua e la.

Ah, non c'entra un cazzo, però a 25 anni viene fuori anche un po' l'esperienza. E ho capito che quando uno si sente in mezzo al buio, e non vede bene l'uscita, e si sente un po' perso nella (radio)nebbia, quello è il momento in cui sbuca una luce nuova.
E io quella luce nuova non la vedo ancora, ma so che arriverà presto, proprio perché ora non sa da dove possa arrivare. E il bello è potersi immaginare come sarà. E' ancora tutto così in potenza.
Credo di aver di nuovo voglia.

PS. perdonatemi, mi era tornata voglia di taggarvi tutti miei fansss, però facebook fa le bizze come da settimane a questa parte, quindi alcuni mi da errori... magari metto a posto domani...

GRAcias - de NADA

mercoledì 16 settembre 2009

Caro Baricco

Cento (o Lido di Spina?), 15 agosto 2009 (o 22 agosto?)

Caro Baricco,
ho visto il mare. Il mare, il mare, il mare. Il mare mio e il mare tuo, il mare di cinquemila cose e persone diverse, ma in questo momento, soprattutto, il mare tuo. Il mare di Baricco.

No a dire la verità, in questo momento, alle ore 04:00, con le scarpe pienissime di sabbia, la maglia sporca di alcolici sconosciuti, probabilmente anche sporco e sudato, ma nel pieno delle mie facoltà psichiche, il mare è soprattutto il mio.
Penso a quando quasi un anno prima ero poche centinaia di metri più in la, altrettanto disfatto, con quasi le stesse persone, sdraiato su un lettino, quasi addormentandomi, ascoltando a occhi chiusi gli altri che cercavano di fotografare quel riflesso biancastro che solo la luna sa fare sul mare.
Nemmeno Orsi ci riuscì, forse era solo una questione di otturatori ISO flash e altre robe che solo sapendo usare una reflex si riescono a mettere a posto, mentre con le normali compatte dovevi accontentarti di foto o troppo scure o troppo flashate.
Come se una macchinetta non potesse racchiudere tutto il mare.
Si si, questo sarebbe proprio baricchianesimo.
Tu e il tuo mare. Tu, così pieno di te e delle tue parole, e così pieno del tuo mare, che tutto può, perché il mare è così grande e immenso da assorbire tutto e tutti, da minacciarti e tranquillizzarti, da inghiottirti e sputarti, e così via.
Io sto seduto davanti nel pieno del disagio e più che a te e al tuo cazzo di mare, a "quella merda che chiami mare-cesena cesena vaffanculo", penso più a me che pedalo su una bici e mi rialzo per l'ennesima volta sui pedali. E penso al fatto che sono un po' stanco di rilanciare continuamente la fuga, o andare a prendere qualcuno, per non vincere mai niente.
Vincere cosa poi? Vincere dove?
Un po' ti odio caro Baricco, e so anche che pure tu prima o poi verrai a leggere queste parole, perché se Facebook è limitato agli amici, il Windows Live Spaces no. Ti odio perché sei così pieno di te, e perché parli così tanto di sto mare, che a me poi il mare in se e per se non mi piace nemmeno troppo, visto che so nuotare ma non so galleggiare (lo so non sono uno normale) e non mi piace fare il bagno perché di solito ho freddo a stare in acqua. E poi ai lidi abbiamo una bella merda, diciamocelo.
Un po' ti odio caro Baricco, ma se non altro ti temo, e se temo che tu possa influenzare il tuo modo di scrivere, vuol che se non altro un po' mi attrae. Un po' potrei anche dire che mi piace. Non vorrei finire a menarla a tutti con ste storie del mare e così via, intendiamoci, forse è per questo che guardo con ostilità due tuoi libri sul comodino.
Dovrò anche restituirli entrambi, prima o poi.

E allora odio te Baricco, e questo cazzo di mare, e tutti gli altri intorno, e anche quell'impasticcato che balla da solo davanti alla spiaggia, perché per andare a levarmi su per i cacchi miei mi tocca di fare 10 metri in più, barcollando per la sabbia, e per chiedermi e rispondermi che dovrò ancora rialzarmi sui pedali, per adagiarmi su un letto, e che sarà durissima prima di potermi godere una decina di meritate di ore di sonno.
Ancora una decina di giorni. Ancora migliaia di chilometri.
Ah, certo, non so se reggerò, anzi lo so: a costo di reggere mi disferò ancor di più, ma tanto ho 25 anni e se non sono in grado di farlo ora, se non sono in grado di disfarmi ora, non sarò in grado più di farlo, e non mi disferò più.

Caro Baricco, vienimi a cercare. Su quella spiaggia. Credo potremmo avere molte cose da dirci.

lunedì 7 settembre 2009

La società è armata. (a voi che sapete alzare il piede)

Oh ma poi cosa vuoi farci, a una certa età le cose o le fai, o stai zitto. non è che puoi andare avanti a lamentarti.
a un certo punto devi cambiare le cose. o morire tentando di cambiarle.

non ho capito se stia cercando di qualcosa che mi fermi, o di abbattere tutte le cose che possano fermarmi. come se prima dovessi sconfiggere quelle, per poi essere sicuro di non avere più alcun vincolo.
...oppure davvero cerco qualcosa che mi fermi?
certo che, e sono sincero, qualcosa che mi fermi non l'ho ancora trovato.

il tempo sta finendo, e quest'autunno sarà diverso dal precedente. il tempo non è che passi per niente, le cose non tornano mai come prima, e le scelte si avvicinano inesorabili come una pistola alla tempia.

la possibilità della scelta è qualcosa di adrenalinico. un certo tipo di scelta racchiude in se talmente tanto potenziale da renderla impossibile da analizzare in maniera obiettiva.
si apre un ventaglio di possiblità che tende all'infinito, e tutto questo non può essere analizzabile in maniera obiettiva.
il paragone più simile è quello del suicidio, a essere onesti.
e non credo siamo molto lontano da questi cambiamenti, se uno si vuole astrarre dalla questa questione vita/morte.

c'è la vita e c'è la morte, c'è vita e c'è vita.

se penso a tutte le persone che ho conosciuto...

la società è armata. la società è armata, e ci uccide a distanza dentro le nostre case, dentro i nostri uffici.

questo non lo metto sullo spaces, o forse più avanti, e oggi non taggo nessuno. non ne ho voglia. lo scoprirete da soli. giocando alla caccia al tesoro su facebook. se vi piace questa cosa condividitela.

però questo volevo dedicarlo a voi. a voi di 25, 30, 35 anni. a voi persone serie.
a voi che sapete alzare il piede dal gas, a voi che sapete frenare, che sapete dire di no, che sapete andare a casa presto, che sapete quand'è il momento di stare in casa, di svegliarsi prestissimo, e di rinunciare alle cose.

perché noi, noi che abbiamo sempre dato l'anima, che abbiamo dato tutto, che nel dubbio abbiamo sempre schiacciato il gas a costo di attaccarci al primo muro, non capiamo.
perché quella sensazione che ti fa mollare "perché in fondo è meglio così", noi, forse, solo ora stiamo arrivando a sentirla. non so nemmeno se sia brutto, o forse è semplicemente normale, dove il normale non esiste più.
si chiama responsabilità, maturità, esperienza?

o si chiama solamente paura?

fate così solamente per potervi tenere buoni "la capacità del sapersi fermare" e il "se io invece avessi fatto" ?
già, perché se voi aveste provato, e vi fosse andata male, non avreste in mano un cazzo.
o perché davvero a un certo punto si arriva a questo? e se abbandonare una possibilità servisse per averne altre? o forse bisogna solo fermarsi di fronte a un certo tipo di rispetto per gli equilibri propri?

forsei si. si? ah, ho 25 anni, si? ah, la testa a posto? si? si. ah, certamente. invecchiare, crescere, mettere su responsabilità e famiglie, la casa al mare e i parenti e gli zero assoluto e le tombole, e svegliarsi presto.

ma a me non mi uccidete dentro. e non perché non ce la possiate fare, ma solamente perché avete già avuto la possiblità e avete fallito.
probabilmente avrete una seconda occasione, e una terza, e una quarta. comodamente a casa mia, senza problemi. la società è armata. posso essere io, potete essere voi. uno tanto qualcuno paga il suo tributo di sangue, serve per mantenere la specie in vita.

ma io non la pago la vostra crisi, mi bastano le mie, e sinceramente, non se sia meglio marcire dentro in un ufficio lezzoso, farsi marcire dall'esterno in sporche bettole di debiti annunciati.

(non so se alzerò il piede. nel dubbio schiaccio sempre il pedale, però. quando avrò un buon motivo per rivedere il tutto, allora, ne riparleremo... se c'è un motivo...)

giovedì 3 settembre 2009

La canzone dell'estate 2009? MGMT - "Kids"

Qual'è stata la canzone dell'estate? "I gotta feeling" dei Black Eyed Peas? Oppure quella di Lady Gaga? Oppure...
No. No, non ci siamo. La canzone dell'estate è un'altra.
La canzone dell'estate 2008 è stata "Boys" di Sabrina Salerno. Un revival, sbucato fuori all'improvviso a metà luglio, che ha tenuto botta per tutto il resto dell'estate...
Quest'anno, la canzone dell'estate se ne sbuca fuori il 29 giugno.

29 giugno 2009 - Original version
Festa dell'Unità di... ancora non abbiamo capito dove. Persi nella fetta bolognese, c'è un live di RadioNebbia. I "Sandy boys", anzi, "i ragazzi di radio nebbia", sono li a sparare cazzate davanti ai microfoni. La serata è piacevole, il cibo è ottimo, la playlist è variegata, e all'improvviso sbuca questa
http://www.youtube.com/watch?v=bIEOZCcaXzE
L'ha messa su Saccolo. Saccolo è bravissimo a fare delle playlist. Il problema è che è monotarget, ma quelle che fa sono spettacolari. Comunque, parte questa, e tu l'hai già sentita. L'hai già sentita sicuramente, magari su K-Rock, o da qualche altra parte indieggiante, ma l'hai già sentita. Però non ti ha mai detto molto, non ti ha mai detto abbastanza, non ti è mai venuto da chiedere come si chiamava quel pezzo e di chi era.
- un po' come certe ragazze che la prima volta che le vedi non ti dicono nulla, poi all'improvviso uno sguardo, un sorriso, un qualcosa, e cambia tutto -
"Cos'è, questa?"
"E' degli MGMT. Kids."

2 luglio 2009 - Remix
E allora il pezzo prende piede. Piano piano, entra nel tuo iTunes, e nei tuoi video preferiti di YouTube, cosicchè tu la possa ascoltare anche al lavoro e diffonderli ai colleghi. Che uno è Diego e l'ha sentita anche lui da Saccolo. Allora, alla collega, che ha 44 anni e due figli e l'animo ancora bello rock.
E sbuca fuori, tra i video di youtube, pure questo
http://www.youtube.com/watch?v=jb1jBn0uEOc
che è il remix dei Soulwax. Che sono due geni, a modo loro. E qui si sbizzarriscono. Si avviluppano, danno sfogo alle loro perversioni, e in 5:45 danno vita a tutti i loro viaggi. Qui è tutto un viaggio... forse un'illusione, forse solo davvero una perversione.
Oh, sono solo 5 minuti e rotti, 5 minuti non sono un cazzo nella vita, ma possono essere lunghissimi. E piacevolissimi.

11 agosto 2009 - Cover dei The Kooks
Illusioni o no, l'estate prosegue. L'estate è sempre una stagione particolare, e se a volte sogni con dei remix, c'è sempre un momento per tornare alla realtà.
Ma le cose belle, le cose del cuore, durano.
Barcellona, le 23 e rotti, e si sta preparando la cena. Navigo su facebook sul macbook della Fra (la coinquilina di Leo BS) e all'improvviso, girando sul suo iTunes, becco questa. Doppio clic immediato.
http://www.youtube.com/watch?v=P8znYPXhZFA&feature=related
I the Kooks non si tagliano mai i capelli, e il tempo che risparmiano lo usano per andare in radio e fare cover acustiche. Ai Kooks piace il rock, e piacciono le cose indie. Tra cui questa.
Qui c'è un po' della disperazione che ti può colpire in agosto, che ti spinge a cantare con la voce rotta e stonata, creando melodie e ritmiche tutte personali... Due ruote sull'erba, ma si resta in pista. Il pezzo sta in piedi.

24 agosto 2009 - Cover di Kate McGill
Ma i Kooks non sono gli unici. C'è anche una inglesina carina, una di quelle che sicuro hanno il culo largo, di Plymouth. Potrebbe essere una che conosci in un weekend a Londra - potrebbe anche essere una che conosce Diego per caso girando su YouTube.
http://www.youtube.com/watch?v=JnIwcf7SG8Q
Qui, tutto vira sulla dolcezza, quella che forse resta, in fondo, dopo tutto, mentre l'estate si avvia al suo finale.

3 settembre 2009 - Time to pretend EP version
Quando finisce l'estate? Con la festa dei giovani di Pieve? Con la fiera di Cento? Con l'inizio della scuola? Con il 21 settembre? Non lo so, di certo so che ogni brano ha la sua storia.
E questa parte non parte nell'ottobre 2008, quando uscì Kids come singolo. E nemmeno mesi prima, quando uscì l'album. La storia parte il 1 gennaio 2005, quando esce l'EP. Che contiene questa versione qua.
http://www.youtube.com/watch?v=w7JthgTMHDU
La primissima versione. Che ti fa capire che quest'estate è una fuga partita da lontanissima. Ma che è andata in porto. Che non importa quando finisce l'estate: Kids ha già vinto.


Perché Kids è una canzone semplicissima. Perché ha un motivetto fischiettabilissimo, un'anima pop pura, e un rivestimento perfettamente indie. Perché come tutte le belle canzoni, puoi remixarla e rifarla come vuoi e resta sempre bella. Perchè ha un testo cortissimo e semplicissimo. Perché parla dell'infanzia, ma dell'infanzia in generale, e ognuno si immagina la propria. E la mia è fatta di estati sudati a correre e giocare con gli amici di famiglia, o a fare umidissimi giri in bici per cento e dintorni con i miei genitori.

Per me Lady Gaga può andare a fare la cernita dei pomodori da Cavicchi a XII Morelli.

giovedì 13 agosto 2009

Quelli che... l'11 settembre facevano roba per gli Alpha Alpha

L'altro giorno, su Facebook, mi sono imbattuto nel gruppo "quelli che l'11 settembre guardavano la melevisione". Diomio... un'altra generazione.
Un'altra generazione, che poi ora è quella che sta magari già facendo l'università. Persone che potrei trovarmi fianco a fianco fuori la sera, al lavoro, e in tante altre occasioni.
Allora... siamo davvero due generazioni diverse? Si? No?
E poi c'è una domanda che non ci facciamo troppo spesso. Ci chiediamo più spesso "tu dov'eri la sera del 9 luglio 2006?". Invece che chiederci "tu cosa facevi l'11 settembre 2001?"

Io l'11 settembre 2001 ero al pc. Come buona parte della mia vita, io sono al pc. E' un mezzo. Al pc (che poi col tempo è diventato un mac) ci ho giocato, studiato, lavorato, intrattenuto rapporti sociali, coltivato hobby.
Avevo 17 anni: tanti quanti ne aveva mio padre nel 68, quando inseguito dai poliziotti, lanciava sassi, e si rifugiava all'interno di scuole superiori compiacenti.
33 anni dopo, alla stessa età, io cercavo di cambiare il mondo in maniera un po' più legale e un po' più tranquilla: la musica. Al tempo, era in lavorazione il secondo album degli Alpha Alpha, "Hysteria", che sarebbe poi uscito il 26 aprile 2002.
In realtà quel giorno stavo lavorando ad un qualcosa di molto slow, quasi lounge, un beat un po' ripetitivo, accompagnato da un basso altrettanto loffio. Cercavo di adagiarci sopra un mio testo, una delle mie solite menate adolescenziali scritta un paio d'anni prima, qualcosa sulla scia di "Tutti i miei sbagli" dei Subsonica ma quasi al contrario: un partendo dai propri errori, arrivare a una sorta di ottimismo per il futuro. Un mezzo manifesto di positività.
'Na merda, insomma.

Ma è così, nessuno da il proprio meglio al di sotto dei 20 anni, e questo per fortuna è l'altra faccia della medaglia dell'invecchiare: il migliorarsi.
A volte quello che fai prima dei 20 è perfetto, nella sua imperfezione, perché rappresenta perfettamente il tuo pensiero dell'epoca e di quell'età.
Ma il meglio, lo dai sempre dopo i 20 anni. L'esperienza, vuol dire.

Insomma, sto loop girava un po' ma non mi convinceva troppo, il testo non ci si adagiava sopra troppo bene, e venne una certa ora, per cui uscii di casa. La TV era rimasta spenta, e ignaro mi avviai in bicicletta alla cabina, il ritrovo ufficiale di quella che poi sarebbe diventata appunto "La Compagnia della Cabina".
C'erano Sacchi, poco dopo arrivò Sorio.
"Oh, avete sentito? Dei terroristi hanno dirottato e fatto schiantare due aerei contro le torri gemelle, e ce n'è uno diretto verso la Casa Bianca! Dai, andiamo in casa mia a vedere la televisione..."
E poi il resto è storia, noi in salotto da Sorio a guardare la TV, senza renderci troppo conto che si trattava di un momento storico... forse ce ne siamo resi conto dal giorno dopo, dai titoli dei giornali.

Mio padre nel '68 tirava sassi, io nel 2001 facevo musica, lui non è diventato un brigatista, io non sono diventato un musicista, e nessuno dei due ha cambiato la storia.
Però ci siamo ritrovati per caso qualche sera fa, alle 21.10, mangiando entrambi in piedi, contemporaneamente, piatti diversi, che ognuno si era preparato per mangiare da solo.
Il mio mac stava suonando Lily Allen (niente Alpha Alpha quindi), io ero già in ritardo per una serata fuori (non da DJ nè tantomeno da musicista, solamente una serata fuori in borghese) e mio padre non era certo tornato tardi dal tirare sassi. Però in quel momento, tra un piatto di insalata e un wurstel spaciugato di ketchup, mentre Lily Allen cantava allegramente "Fuck You", credo si siano congiunti 33 anni di Atti.
Ed è stato un bel momento.

Ah, mio fratello A.A. non so dove fosse quella sera.

lunedì 3 agosto 2009

Sono sicuro che tu, ovunque e comunque tu sia, verrai a leggere, prima o poi

Avevo solo voglia di una passeggiata. Niente di romantico - perlomeno, nulla che a me potesse sembrare essere tale. Non so perché lo sto dicendo - come se dovessi giustificarmi - ah, ma se continuo a scrivere così potrei anche mettermi a fare brizzismi, e non smettere più. O perlomeno, nello stile di.

Comunque, avevo solo voglia di una passeggiata. Mi dispiace, ma ho un cane che è nato quando in televisione duellavamo Hill e Villeneuve, e al limite Schumacher. E se quest'ultimo si appresta a tornare, dubito che lo facciano i primi due, così come dubito che il mio cane possa farsi allegramente 6-7 km a piedi. Anzi, a zampe.

Non è che può andare bene chiunque per un passeggiata - no di certo - altrimenti avrei chiesto a chiunque.
Posso anche farmela da solo, poi, sta cazzo di passeggiata, senza menare le palle a tutto facebook.

Il cielo nuvoloso, finalmente fa un po' di fresco, possiamo parlare delle nostre prossime vacanze, a cento non c'è mai un cazzo ma è sempre bello lo stesso farci una passeggiata, almeno questa città è un po' più tua, guarda che è sempre tutto chiuso se ci fosse io in comune, pieve è meglio, cento non ci piace andiamocene via, dobbiamo cambiare questi cazzi di lavori di merda, a noi della crisi non ce ne frega, tu non mi credi se ti dico che posso diventare scrittore, tu mi credi sempre troppo poco e hai sempre troppa paura, anche io muoio di paura ma mi faccio coraggio, in fondo io ci credo alle cose che si possono fare insieme, però ti prego proviamoci, almeno... non è bella questa serata? ti va un gelato, o una granatina, così ti viene freddo? hai caldo? sei stanca, hai male ai piedi? hai meno resistenza del mio cane, anche se tieni la lingua meno di fuori, in genere... e poi i cani che abbaiano e quelli che stanno zitti, le famigliole che potevo essere io a dieci anni, io adesso, o io tra dieci anni, che potremmo essere noi, che potremmo andare a bologna o ferrara la prossima volta, sai c'è un video su youtube di Pingu che gioca a bocce ridoppiato in dialetto modenese, ah già a te non piace modena, ma nemmeno a me, poi sono anche 40 chilometri, metti anche che uno trova lavoro la... mi piacerebbe lavoare a K-Rock, quella è pure a reggio emilia, anche a scandiano, però un giorno alla settimana lo farei, oppure si potrebbe andare a Londra, tanto tu potresti avere il trasferimento, e lo sai che non sto correndo troppo, sono pieno di dubbi e di paure, non so se posso fidarmi di te, non so riuscirò a fidarmi, se riuscirò a stare tranquillo come ho sempre amato stare, e non so capirai quando è ora di capirmi, e non so tante altre cose, e anche io ho paura, ho paura di non capire quando è ora di smettere, o quando è ora di dare tutto, e ho paura che quello che mi chiedi non basti, e ho chiesto di perdere gli occhi perché non c'era più niente da vedere, e ho chiesto di perdere il cuore perché non avevo più niente da amare, e ho chiesto di perdere il pene perché non avevo più niente con cui potesse servire a qualcosa, e ho chiesto di perdere il cervello perché non avevo più niente a cui pensare, e ho chiesto di perdere la vita perché non avevo più niente da vivere, ma ora vorrei tutto indietro, per amare ancora una volta. per sempre. forse. beh, per sempre, che parole grosse, ma perché no, chissà, uno ci penserà quando sarà il momento, quando uno capisce che è la fuga giusta, che è il momento giusto, come Ballan, ti ricordi? si, il ciclista... ma tu cosa vorresti fare? nella vita?
Guarda che bella casa, che bella casa di merda, a te piace, a me fa cagare con tutti quegli archi li, ma sta a vedere se uno deve buttare quei soldi in quel modo, e poi dipingerla di rosa, ma che cazzo, è verde, verde dove? è rosa!, no dico il semaforo è verde, scema, vai a cagare, attraversiamo, chissà se mi capisci, credo di no, credo che andrò a letto di nuovo stanchissimo con un grande vuoto dentro e a fianco, perché i letti grandi e comodi rischiano sempre di restare troppo vuoti, per fortuna tira un po' d'aria, e si sta bene, e davvero è l'unica cosa che ci accomuna a quelle vecchiette e che hanno una vita dietro, mentre noi ce l'abbiamo davanti... lo so che volevi ci fosse anche il cane ma inizia ad essere come le vecchiette, il tempo passa per tutti e per lui passa più velocemente, ma hai visto Felipe? a me ha fatto impressione, penso solo ai ciocchi che fanno i sassi sul casco quando vado sul kart, pensa a una molla a quella velocità... va beh non te ne frega niente lo so. ormai siamo qui da casa tua...

- le parole sussurrate nelle orecchie fanno sempre venire i brividi, e mi chiedo sempre se sia per i contenuti espressi o per il modo in cui escono fuori dal cuore passando per la bocca entrando per le orecchie ed arrivando di nuovo al cuore -

E poi ancora una volta, fuori, di nuovo a in pochi secondi un flash di dieci minuti che mi riporta dritto qui. Sudato. Di fronte al mac. Su questa scrivania. Da solo.

Sono mai uscito di casa? Ho mai fatto questa passeggiata?

Non è che può andare bene chiunque per un passeggiata - no di certo - è che volevo farla con te.

Non sono sicuro tu legga subito - no - ma sono sicuro che tu, ovunque e comunque tu sia, verrai a leggere, prima o poi.

lunedì 20 luglio 2009

Un popolo di pensatori perverso, spietato e cinico (certe notti il cane va lasciato dormire fuori)

Mi sveglio, in un bagno di sudore. A fianco a me il solito muro bianco, sporcato da uccisioni di zanzare e altri insetti, e macchiato da lenzuola acquistate al supermercato. La luce del giorno entrà già con decisione, perché se la tua giornata lavorativa comincia in trenta minuti, la giornata del sole è partita almeno un paio d'ore fa, ed è già bella carica.

Tutto comincia appena qualche ora prima, non sai nemmeno dire quante, forse solo 8, più realisticamente 6, magari 48, o forse molto di più e si parla di giorni.
Stavolta non c'è una ragazza (ma come, c'è sempre una ragazza!) o qualcun altro. Eravate solo tu e il tuo cane.
Se giri di notte lo sai. C'è sempre qualcuno che gira con il suo cane. Decine, centinaia, migliaia di persone con problemi. Insonnia, alcolismo, depressione, reumatismi, obesità, artististimo, malattie sconosciute, o semplici perversioni, o fughe dalla frustrazione della vita quotidiana. Persone che condividono questa loro "passione" (in senso Gesucristico) con il proprio animale, che si vede costretto a seguire il padrone. Fuori. Dove? Non si sa. Non è importante. Fuori a passeggiare.
Quelli che di notte girano con il cane... non è solo un gruppo su facebook. E' un popolo pericolosissimo.
E' un popolo di pensatori perverso, spietato, cinico, che analizza in maniera socioantropologica paesi, città, persone, abitazioni, strade, automobili, locali, usi e costumi. E li cataloga nel proprio cervello. E poi lascia che il cane caghi liberamente sul tuo marciapiede. Cosicché tu la possa pestare, ancora bella morbida, appena qualche ora dopo.
Ok, più che un gruppo di Facebook inizia a sembrare una canzone di Napo dei Uochi Toki.
Comunque... cari amici... saltuariamente faccio parte del club anche io. Avevate forse dei dubbi a riguardo?
Cento è diversa a una certa ora di notte. Finestre aperte, e silenzi, e infermiere che cominciano il turno in ospedale, e donne delle pulizie. Ed operai che cominciano il primo turno in fabbrica.
Cento è una bella città poco dopo l'alba, si.
Quando ancora è vuota, vuota dai suoi abitanti di merda, quando i suoi governanti di merda ancora dormono. E allora puoi sognare, stanco morto, a occhi aperti.
Sei il padrone di una città deserta.
Puoi sognare un posto felice, dove convivere con la tua moglie inglese e i tuoi 3 figli bilingui (hanno già detto tutti e 3 però che vogliono giocare nella nazionale inglese, cacchio, però non ti dispiace nemmeno troppo). Tutti caricati sulla Vauxhall Meriva. Che però hai venduto. Per una Opel Meriva. Cosa cambia? Nulla, solo la guida. Che è a sinistra, finalmente.
Poi è possibile lavorare felicemente a Ferrara, Bologna, o a cavallo di questi posti, magari girando anche un po' con la tua macchina. Con una moglie traduttrice. E felice.
E tre bambini, che invece che sognare Beckham sognano Rooney, Gerrard e Owen (eh va beh d'altronde qualcuno avrà preso dal padre). E comunque tifano Chelsea.
E poi si ascolta "A Weekend In The City" dei Bloc Party mentre si fanno le gite fuori porta. E toh, mah si, viva l'Italia, qualcosa di Battisti, magari o gli 883. Di una volta.

Poi ti svegli tutto sudato, e nel tuo letto vuoto, nessuna moglie bionda e pallida, nessun bambino con una cresta bionda e una maglia bianca. Solo, nessuno al tuo fianco. Un muro bianco sporco segnato dalle morti accidentali di zanzare. Il sole che è già sorto da un pezzo. La tua giornata lavorativa che sta per cominciare. Giusto un po' di sangue al naso che fa tanto indie rock a variare la tua monotonia.
Forse la questione è semplicemente un'altra, per fortuna che l'ho capito in tempo.
Gli alcolici non vanno bene con i medicinali, nossignore.

E soprattutto, certe notti il cane va lasciato dormire fuori.

martedì 7 luglio 2009

Cokers outside the hospital doors

31/08/201X
Sai? E' quel senso di impotenza, a rendermi, per la prima volta, nervoso. Agitato. Proprio l'unica volta che non devo e non posso fare nulla.
E' tutto così strano. E' il momento più importante della mia vita, o perlomeno, la sensazione è questa.
Proprio mio figlio, poteva esserci solo di mezzo mio figlio, perché succedesse questo.
Io (Giulio?) che me ne sono sempre fregato di tutto e di tutti, che me ne sono sbattuto passivamente di tutta la mia vita, ora sono qui, a snervarmi. Per qualcosa in cui non posso fare nulla.
Volevo essere con te in sala parto, a stringerti la mano forte. E magari a prenderti per culo... "amore, è il momento più bello della tua vita..."
"Giulio... VAI A CAGARE!"
Però volevo essere li.
No, non si può, in sala parto qui non fanno più entrare. Pazienza.
Forse, tra il caldo, la bassa pressione, la tensione, e il sangue, sarei anche svenuto. Non ti sarei stato certo di aiuto, allora.
Forse è meglio così.
Non volevi partorire in agosto. Nemmeno in settembre. Figuriamoci il 31 agosto, che è pure a metà. Volevi partore in aprile. In primavera... eh ma si sa come vanno queste cose. Mica si può programmare tutto. C'abbiamo provato, no? Ma il colpo buono è venuto solo in inverno... e aggiungi 9 mesi...
Ed eccoci qua.
C'è umido, c'è caldo, non si respira, eppure sono solo le 9 di mattina. Sarebbe un buon momento per una paglia, se fumassi. O per una birra. Nonostante il caffè, e la colazione, e il fatto che sia sveglio dalle 4.30.
Ma ti farei schifo se entrassi in sala parto con l'alito che sa di birra. Poi me lo ricorderesti per tutta la vita. "Mentre io ero li che facevo nascere nostro figlio lui era a bere... AH!" e allora niente birra. Poi alle 9 di mattina. Che figura.
Allora Coca-Cola. Con la caffeina. Per stare un po' più sveglio. Fuori dall'ospedale. A scrutare questo cielo che non promette nulla di buono.
Cokers outside the hospital doors.
Yes.
Mi viene su un ruttino. Spero di non farlo in sala parto. Quando mi faranno entrare. Per vedere mio figlio. E la sua splendida mamma.
L'umido, il caldo, il malditesta, l'ansia, il sudore, l'agitazione, la polo che mi si attacca alla pelle, il sole che picchia sulla fronte. E la mia famiglia che nasce.
Non credevo che la Coca-Cola potesse avere un sapore così buono. Non credevo che potessi essere ancora qui con te dopo tanti anni. Non credevo a tutto questo.
Ho messo la macchina dove non dovevo - mi faranno una multa.
Ora devo rientrare, mi sa che sono padre.
Grazie.

dedicato a te

venerdì 26 giugno 2009

E se ci incontrassimo tutti all'improvviso?

Immaginiamo, solamente immaginiamo, che una persona possa dividersi in quattro, e incontrarsi nelle medesime 4 coordinate spaziotemporali.

Cento, 25 giugno 2009, l'unica baracchina per i giovani(ssimi).

Atti45
Che due maroni. Sarei andato volentieri a letto, che domani mattina devo anche svegliarsi alle 6 per andare a Milano a presentare al CDA i nuovi progetti per il 2010. "No dai ma sei così stanco? Dai vacci te che io volevo rimanere a guardare la TV che c'è l'ultima puntata della finale dello spettacolo di checazzoneso io di che cosa c'era, quando si è giovani si fanno un sacco di cazzate, compreso comprare anelli da soquanticazzi di euri e dire frasi tipo "mi vuoi sposare?"
Se non che l'errore più grande non è tanto quello, c'è sempre il divorzio, è mettere in piedi dei figli, che per un motivo o per l'altro non vogliono neanche il motorino. "Meglio così, sarei sempre in pensiero, ma hai sentito del figlio della xjdghxgf che ha fatto un incidente e ora è paralizzato?"
Si, ho sentito, ma tu hai sentito anche dei figli di tutte le altre famiglie che escono di casa in motorino e ci tornano da soli? Sani e salvi? Sai, quelli, non hanno bisogno di essere recuperati fino a Cento. "Cento... città di merda... di questa merda.. noi siamo... gli ultrà!"
Ah, quand'ero giovane io... innanzitutto non ero sempre così stanco morto. Avevo tempi di recupero molto più rapidi. Avevo ventanni... a letto a l'una, alle due... sempre fuori con gente diversa... con una diversa... si non si trombava per un cazzo, ma va beh, mi sono poi divertito lo stesso... e quando ero più giovane ero molto più indipendente. Sempre in bici... mica rompevo i maroni ai miei genitori... ed ero senza cellulare.
Ora gli faccio lo squillo. Dov'è? C'è uno qua... no sto qua avrà trentanni... no dai venti... uff devo andare a fare la visita dall'oculista e cambiare gli occhiali, ci vedo sempre meno... sto qua è troppo losco. Sembra me quando avevo ventanni. Ah che tempi... dai, accosto la Meriva, e spengo i Cure.

Atti16
A volte mi sento proprio ai confini del mondo... sono con la Sara e la Laura e loro vogliono andare alla baracchina. Cioè solo la Laura, la Sara no.
"Dai vado solo la e lo saluto poi torno..."
"Ma cosa vai la a fare? Dai lascia perdere... torniamo indietro..."
"Ma dai? A me piace..."
"Ma smetti... non ti fai nessuno stasera!"
Alla Laura piace un tipo di quinta superiore, uno del '90, ma credo che con lei non ci stia. Anche se è molto carina. Io ci starei con la Laura ma non mi sogno neanche di provarci, lei quelli come me non li caga neanche. E' solo un'amica. Anche con la Sara sono solo amico. Lei non piace a me, io non piaccio a lei, però siamo buoni amici. E' forse la mia migliore amica.
Stasera le accompagno, mi piace fare queste uscite diverse dal solito, dai soliti giri in bici o a piedi con gli altri della compagnia, finiamo sempre negli stessi posti a dire le stesse cazzate, e mi piace un casino, però alla lunga non si conosce mai nessuna. Stasera in realtà a me faceva piacere andare li in baracchina, c'è sempre un casino di gnocca, magari conoscevo qualcuna.
Poi va sempre a finire che non conosco mai nessuna, però almeno avere una speranza, per poter andare a letto sognando qualcosa, a me basterebbe. Torniamo indietro, io sono un po' sconsolato, anche le altre due, in fondo inizia ad essere tardi... magari ci fermiamo a parlare un po', la Laura mi darà i suoi consigli del cazzo per mettermi con la Federica che è quella con cui ci stavo provando ora, ma tanto è inutile non ci sta, non le piaccio, potrei anche essere il più romantico del mondo che tanto non conta. Sono troppo magro e brutto, dovrei mettere su dei muscoli ed essere più figo, ma non dipende da me, io faccio ginnastica tutti i giorni con i pesi in casa mia, ma non conta niente. Mi sa che è ora che smetta di provarci.
Magari domani sera al compleanno della Nicoletta però conosco qualcuna nuova.

Atti14
Wow che serata!Dopo la pizzata siamo andati in baracchina... addirittura qualcuno ha ordinato due volte da bere ed è già ubriaco... io ho preso solo una birra e mi gira già la testa, speriamo mio padre non se ne accorga che ho bevuto. Comunque ci siamo scannati, davvero, poi sdfsdgdfhdh è anche andato con treytyrtuytru dietro i cespugli e hanno limonato. Lui stava con la rytyrtyrtuyt e quindi gli ha fatto le corna, dicono anche che l'avevano già fatto ma non ci crede nessuno.
Poi ho conosciuto un'amica di dgdfhdghfghfg che si chiama Nicoletta è molto carina mi piace un casino però lei va dietro ad un altro... non ho avuto il coraggio di chiederle il numero però ora che so il suo nome la cerco tra le amiche della dfgdgfdgfdgdfgdf e la aggiungo su Facebook poi inizio a scriverle.
Nooo mi è già arrivato lo squillo di mio padre? Ma che due palle non poteva stare in casa un altro po' a guardarsi le moviole di Brasile-Sudafrica e ad ascoltarsi i suoi noiosissimi dischi rock da vecchio?
Faccio una corsa e gli dico di aspettare un attimo che saluto tutti.

Atti45 (bis)
"Papà aspetta un attimo che saluto tutti gli altri poi arrivo"
"Hai bevuto?"
"Solo un sorso di birra da Luca... arrivo"
Bah. Che poi lo so che tempo due anni mi vomiterà in casa. E farà le feste. E spaccherà il portaombrelli in ceramica. MEGLIO! Mi sta sul cazzo quel portaombrelli regalato da sua madre... non dalla madre di lui, cioè mia moglie... ma dalla madre di mia moglie, cioè la suocera!
Mi dispiace solo che inizi a bere così, fuori, senza controllo, senza moderazione... quando ho iniziato io ero in casa di qualcuno, si iniziava un po' alla volta, si faceva tutto con moderazione... poi le nostre sboccate e le nostre "cazzate" le abbiamo fatte pure noi, ma nessuno si è mai fatto male o ha mai fatto male ad altri... ah questa gioventù... dove finiremo... chissà cosa finirà a fare mio figlio...
Ecco, risale in macchina. Non gli piacciono molto i Cure, anzi potrei dire per nulla, ma un giorno la rivaluterà questa roba. Come io ho rivalutato Elvis che mi faceva ascoltare suo nonno...

Atti25
Solo, immerso nelle mie claustrofobiche geometre dark mentali, osservo questa pianura con tutte le sue strane storie, e moralizzo su tutto e tutti neanche fossi Napo dei Uochi Toki. Sono stanco morto, aspetto sempre qualcuno e qualcosa nella vita come ora, e inizio a pensare che se non sono energico ora da fare queste settimane tirate senza mai riposarmi, chissà come arriverò a 45 anni. Come quello che sta accostando con quella Opel. Grande, ascolta "Close to me". Fermo in mezzo alla strada. Pover'uomo, magari era tranquillo in casa per i cazzi suoi, ed è dovuto uscire per riportare a casa suo figlio. Avrà due maroni pieni, però un po' lo invidio. Se non altro è riuscito a mettere su una famiglia e a crescere un figlio. Qualcosa, bene o male, l'ha fatto.
Io sto facendo 5mila cose, qualcosa mi è riuscito e mi sta riuscendo, ma... ?
Vedo ragazzini che potevano essere me, timidi sfigati ed impacciati allo stesso modo mio... non avrei mai creduto di diventare quello che sono ora. E chissà come sarò tra dieci anni. O tra venti.
Avrei voluto essere qualcosa di diverso da questo, credo, ma ora quello che avrei voluto essere non mi piace più... avrei voluto essere un perfetto bravo ragazzo, credo, poi le cose sono andate diverse, e ora sono contento di essere così, contento di essere così scontento. "happy being sad".
Fanali, luci, rumori, pioggia, sonno, racconti, storie... tutto nell'ennesimo turbinio.
E c'è un attimo in cui, non so bene perché ci guardiamo tutti. Io, quel padre in macchina, quello che presumo sia suo figlio, e quell'altro sfigato che se ne sta andando a piedi con due amichette, che ora si volta.

E' come se ci conoscessimo da sempre.

mercoledì 17 giugno 2009

another sixteen

...potrei parlare della storia del 16, che ogni 16 del mese mi succede qualcosa in questo 2009.
potrei parlare di questo 2009.
potrei dire che credevo che i Marcello Martini fossero morti, o per meglio dire: mi ero completamente dimenticato dei Marcello Martini, evidentemente pensavo incosciamente si fossero estinti, come i gabber. E invece, evidentemente, qualche esemplare resta in circolazione, come certo europop che ti ritrovi nelle radio che mettono su nei negozi spagnoli.
potrei parlare della Spagna. ma che cazzo ne so io della Spagna.
potrei parlare di Cento, delle zanzare (vi devo un post sulle zanzare di casa Atti da anni), potrei giustappunto parlare di casa Atti.
potrei parlare degli Atti, della famiglia Atti estesa che include anche il cane, di come non si capisce di chi abbia preso da chi.
potrei parlare di quel sesto senso che ci dice "non entrare in casa stasera... dormi fuori che è meglio".
potrei parlare di come... beh il mio letto è dentro casa mia.
potrei...
dovrei...

"Le cose, per fortuna o purtroppo, bisogna dirle."
lo dicevo io, nel 2002, appena maggiorenne. e non ho cambiato idea. non capisco perché quel "per fortuna o purtroppo". per fortuna. non mi ricordo quale fortuna trovassi nel dire le cose a 18 anni.

sto guardando Qoob, ho scoperto che posso vederla, che nella tv nuova ho integrato il digitale terreste. è piena di cortometraggi inquietanti e psicotici. dimmi te se alle 8.15 di mattina uno possa guardare della gente in tuta bianca con mascherina davanti alla bocca che fa inieizioni alla gente e uno assediato da Audi e da fucili di precisione... io preferivo YOS. oppure FLUX. ma insomma - voglio dire - dei bei video indie, inframezzati da dei filmati divertenti. i cortometraggi inquietanti non possiamo lasciarli alla notte?

Buck l'aveva capito, era meglio stare fuori e basta.

ma poi sembra che sia successo chissà cosa. no, non è successo proprio un cazzo, e anche se in neanche 6 mesi di 2009 è già successo di tutto, forse non succede mai abbastanza.
non parte mai la fuga giusta.
sicuramente ho sbagliato qualcosa, vorrei capire esattamente quando, e cosa. giusto per curiosità, mica per altro.

Vi lascio una playlist:
Eskobar - She's Not Here
Counting Crows - All My Friends
Bloc Party - Signs (Armand Van Helden RMX)
Manic Street Preachers - My Little Empire
Hugh Wilson - Falling Away (spot Sprite 2009)

e poi ascoltatevi quello che cazzo vi pare, siete già grandi.

martedì 9 giugno 2009

Qual'è la tua sfiga di oggi?

Buonanotte - oppure - Buongiorno.
Hai un lavoro di merda, vero? O ti mancano forse 818 esami alla laurea e sei fuoricorso da quando Vieira giocava nel Milan (1996, quindi)? O sei disoccupato?
Ti ha lasciato il moroso? La morosa? Per un'altra? Un altro?
Il Milan ha venduto Kakà? O la Juve ha preso come allenatore Ferrara? Lippi ha convocato Santon? La Ferrari è lenta e Domenicali non sa perché? O ti chiedi cosa ci faccia Nakajima Jr. in Formula1? Il PDL ha vinto le europee? O il nuovo sindaco di Pieve non ti piace?
O viceversa?
Qual'è la tua sfiga di oggi?

"Sai, Atti, l'altro giorno mi han detto "dai esci che ti facciamo conoscere una single anche lei!". Io ho detto ok, ma mica per provarci, giusto per conoscere gente nuova. Davvero, Atti, una ragazza simpaticissima, in gambissima, molto carina. 24 anni. Pensa, doveva andare a convivere con il suo moroso, poi ha scoperto che lui le faceva le corna e l'ha lasciato. Doveva andare a vivere da sola, e quando è andata da lui per riprendersi delle cose l'ha beccato di nuovo a letto con sta qua. Pensa, oltre al danno anche la beffa.
Sai Atti cosa mi hanno detto, ieri? Le hanno trovato la leucemia. Ora sta facendo la chemio. Tra un mese vedono se migliora oppure no. Se non migliora ha bisogno del trapianto di midollo osseo."

Due cose, soltanto:
1) io sono già iscritto nelle banche dati dei donatori di midollo osseo. magari il mio midollo è incompatibile con il suo. magari il tuo, di te che stai leggendo, è compatibile. sei donatore di midollo osseo? no? www.admo.it
dacci almeno una letta.
2) qual'è la tua sfiga di oggi?

venerdì 5 giugno 2009

martedì 26 maggio 2009

una sera mi sono (s)pettinato e sembravo carlo pastore

vision of division non mi ricordo più un cazzo degli ultimi 1-2-3 mesi dove sono come ci sono arrivato non ricordo davvero ricordo che una sera mi sono (s)pettinato e sembravo Carlo Pastore e ho capito che era il momento di tagliarmi i capelli quando poi somigliavo al cantante degli ex-otago ho capito che era veramente ora quando me li sono tagliati sembravo Allevi con i capelli stirati non credo uno debba vergognarsi di non essere felice o di essere felice non credo uno debba proprio vergognarsi a meno che non abbia davvero motivo di vergognarsi di qualcosa (di qualcos'altro) curioso che in 3 anni di blog non avessi mai scritto qualcosa stile strim of consciusness tipo Giois eh? davvero curioso soprattutto perché faccio come cazzo mi pare e se voglio come avete visto un punto interrogativo ce lo metto però tutto questo non lo metto su Facebook non lo voglio inquinare con troppa roba che poi la gente su facebook è più rincoglionita di quella che mi viene a cercare sul Windows Live Spaces certo che anche il windows live spaces è una merda ma questo è un complimento per i suoi utenti che ancor più stoicamente vengono a cercarmi qui (un caro saluto a quello che mi cerca su Google "Blogorroico Atti") eh poi potrei mettere il blog tipo su blogspot o su altra piattaforma personale magari pigliando soldi dagli sponsor eh chissà potrei anche guadagnarci qualcosina dalle mie cagate un giorno. [ndr, come vedete l'ho fatto alla fine]

ah oddio ho messo un punto mi sono fermato eh non sono mica Joyce ma si in realtà poi lo strim of consciusness è una delle più grandi cagate della storia è l'uovo di colombo credo sia la cosa più facile che possa esistere che poi l'Ulisse di Joyce è un capovaloro pesantissimo che alla fine è un po' come Jimi Hendrix è figo solo perché tutti dicono che è figo Jimi Hendrix poi il capitolo dello strim è pure in fondo al libro.
Cioè no uso un altro punto va reso onore al grande Joyce perché dietro l'Ulisse c'è davvero un grandissimo lavoro ed è una grandissima opera però non vuol dire una canzoncina chitarra e voce come può essere "Walkaways" dei Counting Crows non possa darti più emozioni di un'intera suite di Morricone che poi non so neanche se ne abbia mai fatte come tali ma vabbè era un esempio per dire che se dovessi contare sulle capacità "tecnico-artistiche" io e tanti altri ignoranti avremmo già smesso da un pezzo di scrivere perché io non so cosa sia un avverbio e non me ne vergogno e i condizionali e i congiuntivi li uso a istinto così come le precedenze negli incroci.

che poi a fare così perdi veramente di vista il punto e non quello della punteggiatura ma proprio quello del discorso che volevi affrontare sempre se esiste veramente perché poi hai in testa una canzone dei Rise Against che è l'unica forse in cui il cantante non fa degli urli gratuiti e te l'ha messa in testa Saccolo che l'ha fatta passare su Sandy the Clown cacchio ma noi facciamo un programma ti rendi conto e i brani che passiamo li scopriamo dopo averli già lanciati e commentati beh però mi vengono in mente quelle canzoni dei 17-18 anni e non voglio parlare di nuovo del passato però quel senso di dolore a volte ti permane e che cazzo è tutto il giorno che ho pazienza perché non voglio cercare scuse certo che su: e uso i due punti per sottolinearlo un po' di cazzo di pippoinzaghismo, e uso anche una virgola, e due, e tre, esco dal circolo vizioso e dico che si potrebbe dovrebbe un attimo rilanciare la fuga se vedo che qualcosa non funzia che sennò mica capisco come funzia e poi entriamo in un altro circolo vizioso che si entra senza tessera arci che poi mi chiedo come e quando uno veda e come e quando uno sappia vedermi e io che non ci vedevo più un cacchio da lontano finalmente ho ordinato gli occhiali nuovi proprio come piacevano a me come Chester Bennington dei Linkin Park oh sarò contentissimo e mi piacerò un sacco soprattutto con questi capelli qua pensa che bello sarebbe rifarseli rossi ora non perderei nemmeno il posto di lavoro e non sto scherzando ma non me la sento (figurati non me la sento di andare a lavorare in t-shirt e 3/4) mi va di tenere un minimo di presentabilità tipo polo e jeans lungo poi la barba e i capelli sono quelli che sono e se è per questo ho sempre scarpe "sportive" e non eleganti e inizia a venirmi sonno non tanto per la stanchezza ma per tutto quanto io sono uno più da dai e vai e via ma ripeto non cerco scuse...
...ma questo non è una scusa, mi avrebbe fatto girare pure una volta.

RadioScozaLibera plays The Cranberries - Free to decide

lunedì 25 maggio 2009

Blogorroico 3

Un nuovo intervento condiviso tra il blog del windows live spaces, Facebook, e magari prima o poi ci infilo anche il myspace.

Vi piace il mio blog? Si? Diventate membri del relativo gruppo su Facebook, quando un giorno farò uscire il mio libro avrete uno sconto... il link è questo http://www.facebook.com/group.php?gid=64514916744&ref=ts .
(EDIT: il gruppo non esiste più, in compenso c'è la pagina facebook https://www.facebook.com/blogorroico )


Oggi 25 maggio non è solo il compleanno della Masina, che a sto giro ne fa 18 e diventa maggiorenne con tutto quello che ne consegue, ma anche del Blogorroico che ne fa 3.
Non lo sapevate? Si, se state leggendo da Facebook, ho un blog, in cui scrivo queste cazzate qua. Se vi interessa il link è li sopra, e nella mia pagina di Facebook.

Ci tenevo a dire una cosa: questo blog è il quarto risultato nella pagina di Google, per la ricerca "Blogorroico". Se consideriamo un risultato è un doppione, e gli altri due non sono aggiornati da parecchi mesi... Blogorroico è il numero uno in Italia! E dire che non ero l'unico ad essermi inventato questa parola.
Il merito di questo risultato va a colui (o colei) che da mesi tutti i giorni va su Google e scrive "Blogorroico Atti". Ciao, non so chi tu sia, ma questo mio primato lo dedico a te.

Leggo su Facebook ragazzine minorenni che credono di essere incinte, persone che non si conoscono che litigano e si insultano, gente che ci prova con altra gente davanti agli occhi di tutto facebook, e gente che mette su tutti i cazzi propri, e tante altre cose. Mi fa riflettere, io che studio i social network. Studio anche YouPorn. Ah, voi ci ridete, ma c'è un sacco da imparare dal porno e dalle sua community.
Si si, continuate a ridere pensando che sia una scusa per segarmi. Si si. Intanto, avrei già potuto farci su dei soldi, sulle mie intuizioni. E non ce li ho fatti. Coglione io? Bah, in fondo ho preso un'altra strada, non mi dispiace troppo.
...cioè nel senso che... ma no è una storia lunga, vi annoierei. E oggi non voglio annoiarvi, quindi niente cose del passato, o perlomeno non troppe.
In sede a RadioNebbia abbiamo degli XL e dei Rolling Stone, giornalacci figosi, in cui uno può dire "non sei veramente rock se non sai cos'è Mazara del Vallo" e vederselo scrivere a tutta pagina. Mavvaffanculo va, coglione! (come direbbe Pino Scotto). Io potrei dirti che non sai cos'è il disagio se non sei stato a Little Venezia. E sarebbe un'altra grande cazzata, intendiamoci.
Beh, su questo Rolling Stone ad un certo punto mi trovo quest'intervista a Chris Cornell. Che ha fatto un album con Timbaland.
Ora, intendiamoci, io non ho passato l'adolescenza con Chris Cornell, con la cumpa dei Soundgarden o degli Audioslave. Diciamo che per me Chris è stato un amico, di quelli con cui ti interfacci verso i 19 anni, in quel momento in cui nei dintorni della maturità conosci un sacco di gente nuova e per un po' fa parte della tua vita.
Ti ricordi, Chris? La gita a Barcellona, la Fiat Punto, io che stavo male per la tipa, anzi no, l'avevo già dimenticata, però Like a Stone, le feste dalla Bea, i pomodori di Ravarino, i 120, i camion, il caldo, la maturità. Eh, beh ci siamo divertiti. Un po' mi manchi, ti dirò.
Beh, e leggo di te che hai fatto un album con Timbaland. Mi è pianto il cuore. Mi dispiace un sacco che tu sia finito così. Avrei voluto darti una mano, se solo avessi saputo. Lo so, è facile dirlo ora che l'album è già fuori in tutti i negozi. Ma davvero... mi dispiace, se ripenso a quanto rock incazzato c'era in quella punto. E ora sapere che potrei incontrarti in un qualunque discopub, tutto fighetto. Chris... I'm so sorry.
Ooops ho già parlato del passato, e pure troppo, ma che cacchio, uno potrà pur ricordarsi di un amico no?

Non c'è molto altro da dire. Il problema non è che fa caldo, è che queste serate sono già quelle estive in cui non si esce e senti la depressione per dover stare in casa al caldo. E se iniziano ora, veramente, partono troppo presto. E le fughe che partono troppo presto non arrivano quasi mai.
Se va avanti così ci saremo già rotti il cazzo a inizio agosto. E non andrà per nulla bene.
...ma ci adegueremo, perché cosa vuoi farci poi nella vita? Se mi dovessi svegliare con le gambe paralizzate, credo andrei a lavorare in carrozzina.
Alla fine, ci si abitua a quasi tutto.

Sabato sono sceso per guardare le prove di formula1, e dopo la seconda sessione, in cui ho piacevolmente constatato che Hamilton non c'era, mi apprestavo alla terza. Non ce l'ho fatta, sono crollato.
Mi sono svegliato con "BUTTON! BUTTON!" e fanculo, che cazzo mi svegli, grazie al cazzo, lo so anch'io che Button Button, è primo in classifica, è più forte, corre su una macchina di un'altro livello, pure Barrichello invece che pensionarsi riesce a stare davanti a tutti...
Si mi dispiace di essere diventato così volgare, però essere svegliato per Button Button... almeno Hamilton, quell'85 del cazzo, è rimasto indietro. Lui, Rosberg, e Cristiano Ronaldo... non sopporto proprio questi 85. Paraculati, arroganti, fighetti, presuntuosi... vorrei vederli con una legnata su un ginocchio.

Certo che c'è stato un giorno in cui Domenicali, il DT (è il DT?) della Ferrari, ha capito nettamente che avevano una macchina di merda. Ed è stato verso gennaio, credo. Però è stato zitto. In fondo, perché fasciarsi la testa prima di sbatterla?
Però, l'ha capito. Prima.

Bisogna capire se, e quando, e come, è il momento di rilanciare la fuga. Auguri, Masina.

martedì 19 maggio 2009

3 fingers and 1 keyboard

Una volta ci bastavano 3 dita. 3 dita e 1 tastiera. E 1 videogioco, quasi a caso, di corse. Rally, Formula1, GranTurismo, o quel che passava il convento. Macchine, quelle che c'erano. Piloti, pure. Piste, anche.
Un'accozzaglia incredibile di Montoya, Giappone, Colin McRae, Mitsubishi, fango, pitstop, Nos, freno a mano, sesta marcia.
E le tue 3 dita.
Ti bastavano per sfogare tutto. La tipa che ti aveva detto di no, il 3 in matematica nascosto a tuo padre, la serata con gli amici pacco, la partita di calcetto persa.
3 dita e i tuoi 17 anni. E serate, e notti, passate con quel rombo in sottofondo. Che a volte toglievi, e sostituitivi con "l'album del momento". Che potevano essere i Linkin Park, i Coldplay, ma anche il primo di Craig David.

E poi si sognava la patente, e il sogno era "dai Diego che poi quando abbiamo la patente trombiamo in macchina uno di fianco all'altro." Cioè, non nella stessa, ma nelle due Punto ELX 75 parcheggiate uno di fianco all'altra. Che uno abbassava il finestrino "COME VA?" e l'altro rispondeva "TUTTO BENE! E TU?" e l'altro "BENISSIMO!".
Ovviamente non l'abbiamo mai fatto.

Ora sono passati 8 anni o giù di li, e non è per fare il solito palloso amarcord di "ah siamo vecchi", però le Punto le abbiamo entrambi cedute a sfasciacarrozze che le avranno rimesse in circolo a Napoli (la mia si, quella di Diego non si sa) e a quei giochi non giochiamo più.
Oh si certo, potrei reinstallarli ora, davvero, ma credo non sarebbe la stessa cosa. Non avrei la stessa voglia. Ho già vinto quasi tutto su quelle piste...

Ora puoi al massimo sfogarti clandestinamente su qualche tracciato segreto privo di autovelox, stando attento al tuo livello alcolemico. Ma comunque hai sempre il piede sul freno, non siamo in pista. E ora lo sai bene.
Oppure spendere caterve di euri su go-kart dalle gomme lise. Ma non è la stessa cosa, no. Non puoi attaccarti quando vuoi. Per sfogarti.

Anno 2006, tre anni fa, sembra ieri, e sembra una vita fa. Il tempo è relativo, lo sappiamo tutti.
Coto, Selly, Saccolo, Atti, a un tavolo del Fuego, prima che diventasse succursale del Bloom. Qualcuno dice "io mi ci vedrei sposato tra 5 anni".
Sono tutti e tre d'accordo. Io a momento sputo la birra fuori. "CINQUE ANNI??? MA TI RENDI CONTO??? E' NIENTE! E' domani, praticamente..."
Ne sono passati tre. Capisco che è niente davvero, che avevo davvero ragione, che forse quando mi immaginavo stempiato al mio matrimonio con i miei 35 anni portati benissimo non avevo tutti i torti.

Ma questo post in realtà era dedicato a Diego Balboni. Lui sa perché. Non tanto perché dovevamo trombare insieme. Ma perché sentire una persona vicina, non vuol dire avercela veramente: vuol dire sentire una persona vicina.

E ora andiamo con le mie cazzate random.
- Ogni tanto mi dico "cazzo ma non è possibile che uno debba fare queste scelte a 24 anni" poi mi dico "cazzo ma ne ho già 25" e poi concludo "cazzo ma non è possibile lo stesso".
- E' inutile fingere a tutto facebook e windows live spaces che tu sia felice, che tutto vada bene con il tuo nuovo moroso, che tu non cerchi e non continui a tornare, e ad andare di continuo, con il tuo ex. Perché il tuo castello di falsità prima o poi crollerà. Ti crollerà addosso. E ti accorgerai, allora veramente, di quello che stai perdendo... questa è dedicata ad una cara amica di Giulio, una persona che si merita tanto, che credo sia all'ascolto.
- Giulio ha ancora tanti segreti, e anche i suoi verranno fuori uno ad uno.
- Non importa come entri nei casini, conta solo come ne esci. E vedo che il mio cane scende le scale in retromarcia, ma la scende, e beh, imparerò da lui ancora una volta.
- Se non ti saluto non è perché ti odio, è perché ci vedo poco e devo comprare i nuovi occhiali, e forse non ti riconosco.
- Poi c'erano un altro paio di cose di Londra, credo.
- Se fossi un blog "commerciale" avrei chiuso prima quest'intervento, ora è già troppo lungo, ho già cambiato argomento, e stanca... allora chiudo con un aneddoto, sempre sui 17 anni.

Una volta Gotti, verso i 17 anni, doveva uscire con una "figa di ragio". Si erano messi d'accordo per uscire, e all'ultimo lei gli mollò il pacco. E va beh. Si misero d'accordo di nuovo, e di nuovo lei gli mollò il pacco. Allora Gotti si incazzò. "Adesso mi sono rotto i maroni! Ora aspetto che me lo chieda lei, e poi gli mollo il pacco io!"
Tipa: "Ciao ti va uscire oggi?"
Gotti: "Si, ok"
Mezz'ora prima...
Gotti: "Oh scusami ma non riesco proprio, c'ho il cagone..."

Questo era un uomo, e lo è ancora.
Anche Diego Balboni.

lunedì 27 aprile 2009

Why can't we just rewind?

Il vento, calmo e placido, le passa attraverso i capelli. E anche, con una precisione chirurgica (ma di un chirurgo bravo, eh) tra i Rayban e gli occhi. E bruciarle gli occhi.
Eh si, sarà sicuramente colpa del vento, se ora sta piangendo.
Gli occhi, lacrimanti, sono fissi su quella cazzo di croce, con attaccato un santino, e una targhetta da coppa dell'amicizia. Foto e nome non lasceranno spazio a ulteriori dubbi, sotto quella croce bolletta, da crisi della quarta settimana, si celerà Giulio. Ancora non è lui, questo qua è un altro, Giulio devono ancora seppellirlo.
Certo, in realtà la lapide arriverà tra un anno circa, la gente non sa che prima la terra si deve sedimentare. Giulio ha avuto tanto di quel turbinio dentro che probabilmente i neuroni prima che gli stabilizzano, pure da morto, ci vorranno anni e anni. Si farebbe prima e decontaminare l'uranio, forse.
Hanno detto che Giulio non tornerà, perché é morto. Già, non è che abbiano poi detto qualcosa di così soncertante.
Ma lei, mentre piange, non vuole credere. Perché lei può credere di aver capito.
E allora, può credere. E se lei può credere a tutto questo, e se può credere a Giulio, allora può succedere.
Giulio vive, lo sanno tutti, è ovvio scontato e banale, in tutti quelli che si ricordano di lui. E' ovvio, è una banalità, una cosa scontata da dire nella predica del funerale.
Meno ovvio, è voler credere al fatto che Giulio non sia morto veramente. Un po' come Elvis. O come Hitler.
Se Giulio è Giulio, tornerà. Così lei vuole credere.
Sempre che lei sia pronta ad accettarlo.

Non si sa se sia così, in ogni modo, quel che è certo, è che qui a RadioScoziaLibera ce l'avete chiesto più di una volta se Giulio è morto veramente. Sentite, si, la risposta è si, va bene? Se poi non vi fidate, o non ci volete credere, beh non siamo nè medici legali, nè becchini, nè funzionari dell'anagrafe, nè medium, insomma noi con la morte tecnica non ci abbiamo proprio a che fare.
Ci occupiamo solo della morte dell'anima, e Paolo Nutini, sinceramente, ne è un discreto esempio. Sono Gritty, amici, e stasera BREERAA!! controvoglia si occuperà di questa canzone. Sembra di tornare da una bella gita. A un paese di merda.

Paolo Nutini - Rewind



Picking up the pieces
Of the wreck you went and left
And I'm dealing with dilemmas
In my now so stressful life
And I'm drinking stronger spirits
I made my home here on the floor
And I'm losing all ambition and goals

I'm going all out
I'm thinking you're just as bad

No sleeping at night
But I'm going from bar to bar
Why can't we just rewind
Why can't we just rewind
Why can't we just rewind

Oh remember at 16
Oh the crazy drunken night we had
When i kissed you in the hallway
Then i took you straight to bed

Two years on
And I'm still that same boy i was

No sleeping at night
But I'm going from bar to bar
Why can't we just rewind
Why can't we just rewind
Why can't we just rewind oh

You might blame it on me
But you insisted that we fall
Wiped your hands of me
And said you needed more, more, more

I'm not sleeping at night
But I'm going from bar to bar
Why can't we just rewind
Why can't we just rewind
Why can't we just rewind oh

lunedì 20 aprile 2009

Everything means everything

Fiamm. Accendino. Cssshh (paglia che si accende). Fiuuuu. Sfiatata di fumo.
Ma BREERAA!! fanculo che non si rovina il microfff.
Cough cough. Raschiata di voce. Tum tum (dito sul microfono). Prova-Prova. Ok, ci siamo.

E così, Giulio è morto. RadioScoziaLibera, le 23esticazzi di una sera feriale, e nemmeno voi avete ancora capito perché nei giorni feriali si lavora, ma le ferie si fanno in casa. E i periodi feriali? Esistono? E si lavora e si sta in casa? Il dilemma non si pone, SE LAVORATE IN UNA AGENZIA DI VIAGGI! O IN UNA STRUTTURA AL-BER-GHIE-RA!
Scusate, non sono Napo dei Uochi Toki, sono solo Gritty, e mi hanno costretto a prendere su una Y. Pure la macchina. Maledetti.
E così, Giulio è morto. Chi l'ha ucciso?

Si è ucciso da solo, Giulio. Questo è quello che diranno. Quelli che guardano di traverso le droghe e chi lo usa. Già. Come se uno che è felice si svegliasse decidesse "oh oggi mi drogo". Certo. Certamente. Uno felice, uno che gli va tutto bene, si sveglia e si droga. Certamente.
Oh, voi direte, è uno che ha cercato la risposta sbagliata a un problema.
Ah. Quindi si, è stato lui.
Oppure, ve la farete con lo spacciatore. Si, quello che gli ha venduto il pastiglino. Perché, certamente, qualcuno gliel'avrà venduto quel pastiglino. Ed è colpa sua. Certo. Già, perché se l'è scelto lui di fare lo spacciatore. E' così? Se non lo faceva lui, l'avrebbe fatto qualcun altro. Venditore di morte, dite. Io dico, studente universitario disperato che non sa come pagarsi gli studi, per una laurea che è stato costretto a prendere, per fare un lavoro per cui non ce n'è bisogno, per leggi assurde votate da politici assurdi a loro volta votati da... VOI. Anni fa, quando lui, era un ragazzetto che giocava al pallone. E le siringhe... erano per bucare le vesciche dei piedi.
Oppure è stata una fatalità. Così non è colpa di nessuno. Succede, può succedere.
NO.
Siete voi. Giulio, l'avete ucciso voi.
Ccccshpop! (birra aperta).
Tu, che stai leggendo, hai commesso un omicidio. Tu, hai ucciso Giulio. Con la tua indifferenza, con il tuo voto sbagliato alle elezioni, con il tuo silenzio, con la tua omertà, con il tuo passivismo.
Noi quella sera non c'eravamo. Io e BREERAA!! quella sera stavamo lavorando. Avevamo capito che stava succedendo qualcosa. Abbiamo cercato di aiutarlo. Dio solo sa quanto ci siamo sentiti in colpa. Ne siamo usciti dicendo "beh, di più non avremmo potuto fare", e nossignore, non è tanto per lavarci le mani. E' più che altro per riuscire a guardarci allo specchio, e poter fare qualcosa ora.
Perché non ci sia più un altro Giulio.
Giulio era solo, tutto quello che abbiamo detto e fatto non serviva, forse, avremmo dovuto farlo tutti prima.
Cccsh (paglia spenta nel posacenere, vuoto).
Oh, ma noi siamo ancora qua, abbiamo passato un sacco di roba anni 70, tipo Jimi Hendrix, che è una figata per noi DJ, perché quando lanci Jimi Hendrix devi solo dire mettere su un suo pezzo a caso e dire "ah! il grande Jimi!" e basta. Neanche devi sapere chi è, fa tutto il marchio Jimi.
Che poi diciamocelo, Jimi Hendrix è una palla. Non lo ascolta nessuno. Nessuno chi sia veramente, o che faccia abbia, tanto che se la gente davvero vede com'è fatto ride. Dai... Jimi Hendrix è una favola post-moderna. Non è mai esistito. E' come le religioni, inventati per coprire il bisogno dell'uomo. Tipo: ho paura della morte. Soluzione: inventiamo un Dio della morte che mi salvi dalla morte e mi garantisca la vita eterna.
Tipo: devo andare a pisciare. Soluzione: inventiamo un mito, tipo Jimi Hendrix, che si possa annunciare in radio rapidamente, di cui si possa evocare il nome con un brano a caso per garantirsi 5 minuti di assenza giustificati.
Ah, Jimi! E la dedichiamo a Giulio... che magari sono nello stesso posto. Chissà se in cielo ci sta un posto per gli omosessuali, e se ci sta un posto per gli indie rocker.

RadioScoziaLibera plays
Phoenix - Everything Is Everything
(non lo so se in paradiso ci sta un posto per gli omosessuali, non conosco i locali della zona, ma di sicuro c'è un bel club. E fanculo Jimi Hendrix!)

venerdì 10 aprile 2009

Col senno di poi

E' il 15 marzo 2009, e ascoltate bene la data.
Siamo in una piccola casa persa nella fetta. Qui, alla faccia della piccola casa, di soldi ne girano. E' l'ennesima festa dove Giulio è li per caso, o per errore, o non sa nemmeno per quale esatto motivo.
Schiere di 30-35 enni che ne dimostrano 19-20 sia fisicamente che mentalmente giocano a fare i grandi, come se i titoli di studio acquisiti fossero rimasti una cosa seria. Ragazzine vestite da modelle, direbbe Max Pezzali. Forse, vestite da modelle, ma in quanto a bellezza... no, eh? Beh nemmeno i manzi poi sono tutti sti george clooney, sti david beckham, sti raul bova. Forse, george harrison, david di michele, e raul cremona.
Come sempre, che Giulio queste feste le potrebbe inquadrare alla perfezione, c'è un casino da mangiare, e un cazzo da bere. Poco male, Giulio ha il fegato che brucia ancora, si è svegliato alle 5, di pomeriggio ovvio, dopo essere andato a letto alle... non se lo ricorda. Forse all'ora di pranzo. Non si ricorda cos'ha fatto la mattina. Ne tantomeno la notte e la sera precedenti.
Il fegato gli brucia come se avesse preso una coltellata.
Ah, già, ha preso una coltellata. Di striscio. Solo un piccolo taglio, niente di grave, nessun punto al pronto soccorso... anche perché non c'è andato. Ha solo un vago ricordo di questa rissa e quest'idiota che...
Va beh, lasciamo perdere, figurati anche solo accennare a queste cose qui, nel tempio dell'immagine e dell'apparenza.
No, stasera neanche ce la fa a bere, davvero. Si lascia andare sulla prima sedia trovata libera, dopo una ricerca di 20 minuti.
Gritty e BREERAA!! sono in piedi che hanno trovato da bere, mangiano come maiali, e stanno piacevolmente conversando sul sito web dei White Lies.
Che belli che sono. Loro sono felici. Loro bumbano o non bumbano, hanno la morosa o non hanno la morosa, lavorano e non lavorano, ma riescono a mettersi a loro agio parlando del sito web dei White Lies. Tra l'altro, Gritty ne capisce poco, e BREERAA!! proprio per un cazzo, ma guarda come si parlano e come si ascoltano. Sono due persone felici.
Cisco non c'è. Sarà a 900 metri in linea d'aria infilato in un canale. In un canale vaginale. In quello della sua solita morosa, poi, sempre lo stesso ormai da secoli. Si sono già stancati tutti di lei tranne lui. Sarà amore? Sarà idiozia? Sottile è il confine che separa le due cose, sottile come un preservativo, sottile come l'apostrofo tra la T e AMO. Oh, e qui Giulio sor-ride, come l'apostrofo tra la L e HO ROTTO.
Magari seguito anche da un CAZZO.
Ah ah sarebbe bello. A loro piacerebbe sicuro. Anche a Giulio. A loro vuole bene, due ghigne se le farebbe. Anzi, a lui vuole bene, e a lei no. Lei, il suo amico Cisco gliel'ha rovinato. Dio ridagli il suo Cisco.
Ahhh che male... Dio dagli anche un Aulin. Un disinfettante. Forse un punto di sutura. Forse un paio di bicchieri di qualcosa.
Comunque li Giulio si è già rotto le palle. Li e non altrove. Basta. Con tutte ste feste di perbenismo. Come se uno dovesse mettersi una camicia d'ordinanza.
Basta. Da domani, si cambia. Giulio saluta. Giulio saluta anche lei, la Valentina Pozzato.

Dio. Come passa il tempo. Come cambiano le persone. Ora ha messo da parte tutto l'odio. E lei... gli fa pena. Sembra di salutare una persona al funerale di un suo parente. Imbarazzo totale. Non saper che parole dire nel timore di toccare un argomento scomodo. E guardarla mentre lei sorride con quel sorriso anestetizzato di chi si è dimenticato cosa fosse vivere. Vivere anche al costo di piangere. Sembra un personaggio del video di "Black Hole Sun" dei Soundgarden, o di "La Glaciazione" dei Subsonica, o di "Lately" degli Skunk Anansie, insomma un pupazzo falso con un sorrisone finto.
Che pena che mi fai, per tutte le volte che eri il mio amore.
Per tutte le cazzo di volte che con me non ci sei stata, stronza, ora neanche ti odio, ti vorrei solo sana.
E invece li. Lessa. Rincoglionita da tutto e tutti.
Giulio da un bacio sulla guancia, fa una smorfia di dolore, ciao ciao, ed esce... da domani le cose saranno diverse, sissignore. Basta.

Giulio entra in casa, è disfatto, ha un timer di 5'00" prima che si accasci sfinito al suolo... riesce a trovarsi nel suo letto in pigiama con 10" di anticipo sulla deadline.
10 secondi per pensare.
"Dove sei tu?"

lunedì 6 aprile 2009

A cosa stai pensando?

Sto pensando che ho il letto pieno di vestiti, come se dovessi fare una valigia di roba sporca, per andare non so su quale treno.
Sto pensando che mi piacciono i treni, forse perché da piccolo non li prendevo mai, forse perché li lego all'idea di viaggio, forse perché li lego e li ho sempre legati all'idea di libertà e di fuga, forse perché non mi è mai toccato prenderli tutte le cazzo di mattine.
Sto pensando che è la prima nota-blog che scrivo su facebook, e forse pure l'ultima, però mi sembrava giusto scriverla su facebook perché "a costa sto pensando" me l'ha chiesto facebook e non il windows live spaces.
Sto pensando che ho ancora i pantaloni slacciati da dopo che sono stato in bagno, ma non ho alcuna voglia di allacciarmeli. Tanto tra un po' me li cavo per andare a letto.
Sto pensando che sarebbe ora che iniziassi a fare le cose per bene, o che iniziassi proprio a farle male, o una delle due, bene o male.
Sto pensando che è una figata avere 16 anni mentali e le responsabilità di quando ne avevi 24. Anche se forse sarebbe più comodo averne 24 mentali e le responsabilità di quando ne avevi 16.
Sto pensando che ne ho davvero 24, ancora per poco, che il 16, ne farò 25, e sarà importante.
Sto pensando che l'aria che c'è fuori è già diversa, ed è buona, ed è ora di respirarla davvero.
Sto pensando che è scomparsa tutta la magia che c'era una volta, e se c'è ancora, non so dove sia finita, dato che sembra sia stata catalogata e racchiusa in tutti i vostri gruppi "quelli che amano baciarsi sotto la pioggia" (sottotitolo: quelli che pagano un bacio con un mese di tosse polmonitica), "quelli che si sente ancora il suo profumo" (sottotitolo: verrà il momento in cui ti farai una fottutissima doccia per levartelo di dosso insieme al senso di colpa, inutilmente), "quelli che almeno una volta hanno aspettato un sms con ansia" (sottotitolo: quelli che poi l'sms è arrivato, ma dalla persona sbagliata) e così via.
Sto pensando che devo chiedere scusa a mio figlio.
Sto pensando che vorrei che mia figlia si emozionasse per le canzoni di Niccolò Fabi.
Sto pensando che domani mattina dovrei andare a lavorare.
Sto pensando che ci andrò.
Sto pensando che stamattina mi sono fatto un graffio sul naso per mettermi la felpa per vestirmi per guardare un gran premio per vedere qualche idiota che ha mandato fuori Raikkonen con le gomme da bagnato estremo mentre gli altri giravano sull'asciutto. Oh, l'avrebbe capito anche il mio gommista che era una cagata.
Sto pensando che ho taggato un po' di persone a cui magari fa piacere leggere questo, ma non si offendano gli altri lettori non taggati. Anzi se me lo dicono la prossima volta taggo anche loro.
Sto pensando che come al solito ho già scritto troppo.
Sto pensando che le cose cambiano e succedono, e che ora, è ora.