domenica 26 novembre 2006

Giulio e LA MAGIONE

13 Aprile 2006
Immerso in una bellissima ed enorme vallata, ricoperte di nebbie, coscie e zanzare e locali a cui dai del tu, c’era appunto un locale a cui qualcuno dava del tu. Giulio, tuttavia, no. Eh ammisci… a Giulio quel posto non è che poi piacesse troppo. Sai, era uno di quei pub in pò scazzati nel loro contesto, con la musica alta.
Diomio quanto mi stanno sul cazzo i pub con la musica alta. Porcatroia, se voglio ballare o ascoltare musica sto a casa mia con i miei 16giga di mp3 e 400 CD, oppure mi metto un iPod nelle orecchie, o vado in un discopub. In un pub vorrei poter parlare con quello che ho di fianco senza parlare o perdere l’udito.
Va beh, Giulio la pensa uguale, ma quella sera è un po’ stanco
(cambio di tempo verbale, passato dal passato prossimo al presente, questo serve per coinvolgere maggiormente il lettore.
no, in realtà lo faccio perché mi va di usare il tempo verbale che mi tira senza farci troppa attenzione, quindi c’è caso che ritorni al passato anche.)
Si, Giulio era proprio stanco. Era stata l’ennesima lunga giornata bella ma pesante, difficile, nel quale ti svegli che le cose sono in un certo modo, si modificano, cambiano completamente, e poi quando vai a letto sono le stesse di prima. Con lo stomaco sottosopra. Si, come l’album degli Straylight Run. Titolo? Straylight Run, è il primo, si chiama uguale.
E Giulio è li, con dei suoi amici, che non sono però nè amici nè nemici. Sono pochi: se fossero molti, sarebbe molti amici, molti nemici, e anche Panino.
Ognuno ha il proprio personalissimo Panino, cioè l’amico Jolly che non c’entra un cazzo da nessuna parte ma ci sta bene in tutte le situazioni. Il mio personalissimo Panino è Bisaccia, ad esempio. Anche il Panino di Giulio, è Bisaccia.
(iniziamo ad avere troppe cose in comune io e sto Giulio.)Il Panino degli 87 è Ga. La Piadina di Orsi è cotto-fontina-cremadifunghi.
Ma Panino manca, manca quindi Bisaccia, manca Ga, manca Orsi (Giulio poi neanche li conosce Ga e Orsi). E ci sono sti qua, che parlano delle loro cose, che ridono, mangiano e bevono, magari parlano anche del Bologna. E’ "Palle Vaganti", praticamente. Con la musica che copre le parole, però. Tra l’altro, musica del cazzo, un po’.
Ma Giulio non è come loro, non è come l’oro, non come è l’argento, non è come la gente. L’altra, gente. Lui sta un po’ li, beve e non beve, mangia e non mangia, ride e non ride, parla e non parla. E del Bologna proprio gliene frega poco. Tanto finisce che si parla sempre e solo di Bellucci. Anzi, Belucci.
E allora manda messaggi con il cellulare. Ma non a caso, non è che Giulio si sveglia la mattina e fa "oh! mando messaggi a caso con il cellulare!". Giulio li manda perché li deve mandare. Uno di questi viene inviato in un posto molto particolare…

Seguiamo il viaggio del messaggino, immaginandoti che non passi per nessuna centrale: si alza, esce dal locale (mandando a fanculo la musica alta, il Bologna e pure Belucci) e si libra in volo. Che freddo, che nebbia. Dove cazzo devo andare? (qui la narrazione entra in prima persona sempre per gli stessi motivi di prima: ufficialmente per avvicinare il lettore… blablabla… in realtà perché mi tira il culo).
Ah si, devo in nella magione. Nella magione. NELLA MAGIONE. :-O


LA MAGIONE

Allora sto messaggino vola vola, rischia di spataccarsi contro due o tre piccioni, sfiora i cavi dell’alta tensione tre-quattro volte (e 12mila volt) e finalmente, in un territorio inarrivabile dall’uomo, eccola: la magione. LA MAGIONE.
Oddio! Già per entrare nella magione, per chi non vola, c’è un viale alberato lungo 4 km. Una volta hanno diviso la strada in due corsie, andata e ritorno, e ci hanno fatto il cronoprologo del Tour. E credo abbia vinto Paolo Savoldelli.
Però il messaggino vola e va oltre il viale…arriva al cancello. Il cancello è tipo quelli della FAAC, ma al posto del leone c’è un cerbero a tre teste, e il marone non è tanto che se ti prende e ti da un morso te ne da tre, il marone grosso è che abbaia il triplo. E’ un triplorompicoglioni.
Poi, se dopo aver suonato al campanello, quelle del centralino ti fanno entrare, esce fuori una nonna cinese di 147 anni che con un solo dito indica al cerbero di rientrare nella sua gabbia. Si, il cerbero ha una gabbia, ogni tanto vengono quelli di MTV, o quelli dell’isola dei famosi, e ci girano della roba… la struttura dello show è sempre la stessa: buttano dentro un pirla che deve stare attento a non farsi sbranare. Si narra che gli unici usciti vivi siano stati Ciccio Graziani e l’Elena Rossi.
Ma va beh, se ti aprono il cancello (e quindi la nonnina cinese t’aveva già mandato il cerbero in gabbia) dopo puoi entrare. Se sei in macchina c’è pure il posteggiatore. E’ un simpatico giovine. Però se vuoi puoi anche parcheggiarla da solo, vedi te. Sulla destra c’è la corsia dei box, a volte c’è un po’ di casino perché fanno delle prove private. Si, ovviamente se imbocchi la corsia dei box dopo esci direttamente in pista ad Imola. Questo non vuol dire che LA MAGIONE sia ad Imola. Vuol dire quello che ho detto: se esci dalla corsia dei box ti ritrovi in pista nell’ "Enzo & Dino Ferrari".
Va beh, comunque se poi metti giù la macchina o sei a piedi puoi entrare. All’ingresso c’è la sentinella. E’ un soldato tedesco ibernato nel ’45 durante la ritirata dei crucchi, che è stato scongelato solo l’anno scorso. Devi dire la parola d’ordine. In realtà puoi dire quello che ti pare che ti fanno entrare comunque. Diciamo che è stato messo li solo per fare scena.
Appena entri, devi stare attento, non sai mai in cosa ti ritrovi. Una volta nel corridoio-ingresso-salone (si perché è uno spaziounico modificabile tipo la pandurera) avevano organizzato i Mondiali di Spazzolone. C’erano tutte le tribune, gli spogliatoi, la cabina di commento… si si era proprio una bella cosa.
Comunque a volte capita che non c’è niente, e ti puoi avviare verso il luogo che ti interessa. Se devi andare in salotto o in cucina, fai presto, ci metti appena un minuto a piedi. Se devi andare alle scale… eh li te ne vogliono almeno 10. Infatti ci sono sempre un paio di bici di servizio, per fare prima, tutte belle nuove e tenute bene (ma con sempre le ruote sgonfie).
Le scale poi sono maestose a dire poco. 8547 gradini ad assetto variabile, senza rampa per disabili. Le vallette di Sanremo a gennaio fanno sempre una settimana di ritiro li per allenarsi.
E poi dopo se sali c’è tutto il resto ma vabbé, LA MAGIONE è un posto segreto e non si può dire tutto.
Una cosa che si può dire è che LA MAGIONE è una delle sede distaccate della loggia massonica dei cinque tagli. /////
E infatti ci vive, abita e decide il mondo, un membro importante. Donna. :-O
Va beh, non commentiamo, sappiamo tutti che le donne dovrebbero stare sotto le scrivanie e non dietro, ma nella loggia massonica dei cinque tagli il sesso ha poca importanza. Anche proprio nel senso di sesso inteso come atto sessuale. Nella loggia massonica dei cinque tagli le cose più importanti sono il controllo, il potere, e il denaro. Anche il danaro. Coppe, bastoni e spade contano poco. Ma i DANARI di più.
Ecco, il messaggino, dopo aver visto e pensato tutte queste cose, arriva sul telefonino. Di una donna. E’ la membra della loggia massonica dei cinque tagli? (che per comodità ora indicheremo semplicemente con il simbolo /////).
No, è la figlia. Anni? Abbastanza per non essere arrestati (maggiore o uguale 18, quindi). Com’è? Carina. Buona, anche dai. Però è un tipo particolare. Se vuoi te la presento… no ma veramente, se era un cesso ti dicevo simpatica. Si, è anche simpatica, ma è anche buona.
E’ al telefono di costei (ma esiste la parola costei?). Diego esce dal mobiletto della cucina con in mano un dizionario e ci guarda. Diego vede che esiste, se ne dispiace, e rientra un po’ amareggiato nel mobiletto della cucina.
Dicevo, è al telefono di costei che arriva il messaggino spedito di Giulio. E che cosa ci sarà scritto?
I cazzi vostri mai?
Comunque, non lo sappiamo cosa c’è scritto, perché la figlia non lo legge. Non se ne accorge. E’ in cucina. Sta discutendo con la madre. Sta DISCUTENDO con LA MADRE. :-O
NELLA MAGIONE.
Oddio.
Tuoni, lampi, fulmini, tempesta, brivido, terrore, raccapriccio, annulla, riprova, tralascia. E anche un po’ gulp, gasp, glosh. E brundle brundle! Si, seduto in salotto c’è anche Martin Brundle che guarda la tv. Diego esce dal mobiletto, cercando di non farsi notare. Inevitabilmente lo notano, chiede scusa, e umilmente va sul divano con Martin Brundle a guardare la tv. Con umiltà, senza rompere i coglioni a nessuno.
La madre guarda la figlia con occhi di fuoco. "Ti hanno cercato oggi, lo sai?"
La figlia lo sa. "Lo so."
La madre: "Cosa hai intenzione di fare?"
La figlia: "Non lo so… non lo so."
La madre: "Devi prendere una decisione."
La figlia: "Lo so."
La madre (rivolta a un tizio con un taccuino in mano, che sta sulla porta della cucina): "Scusi, lei ha intenzione di trascrivere tutto?"
Il tizio con il taccuino: "Finché parlate come se foste dentro una fiction di raiuno, si, così domani ho già pronto il copione da mandare alla produzione."
La madre: "Se ne vada."
Il tizio: "Grazie, ottimo finale. Arrivederci!"
Ecco, ora non abbiamo più nessuno che ci trascriva i dialoghi, ma sappiamo cosa si sono dette. Qualcuno scoreggia. Questa la riconosco, non è di Martin Brundle, è una scoreggia di Diego. E tu Martin Brundle smetti di ridere.
La madre si incazza. Non con Diego e Martin Brundle, con la figlia. Urla, tuona, impreca, piange, insomma ha più funzioni di sbrodolina. La figlia reagisce. E fa le stesse cose. Si non è che c’abbia avuto una gran fantasia, o una gran creatività.
Infatti la madre le fa "si ma queste cose le ho già fatte io prima, non vale copiare."
Allora la figlia canta "Mahna Mahna". E’ una bella idea. Arrivano anche Diego e Martin Brundle. Si tutti! Anche le donne del centralino, la cinese di 147 anni, il posteggiatore. Anche Felipe Massa e Luca Badoer che erano ai box che collaudavano la nuova Ferrari. Il soldato no, sta li alla porta. Da lui non esisteva ancora il manha manha.
Dura qualche minuto poi tutti ai loro posti. C’è in atto uno scontro di culture, idee e civilità, arti, immagine musica e spettacolo, immagine emozione. Sarebbe contenta la prof. Rossetti. Infatti vorrebbe entrare Marc Augè ma viene crivellato di colpi sull’uscio dal soldato. Che, in perfetto italiano (e nessuno si spiega come lo sappia) gli sussurra nell’orecchio. "Oggi hai viaggiato troppo, stronzo." E lo finisce a suon di usciate.
Ma torniamo alla madre figlia: si gioca il destino del mondo. La madre è una specie di Panino d’Italia. E in quanto membra della ///// è coinvolta in tutti i segreti di stato degli ultimi 750 anni. Circa. E non solo d’Italia.
Allora si va a parlare di Ustica, della strage del 2 agosto a Bologna, dell’11 settembre, del congresso di Vienna, dell’omicidio di JFK. La figlia non demorde, (a demordere ci pensa il decerbero, che è nei sotterranei sperimentali di modifiche genetiche degeneri) e risponde con la legge di Ohm, la bizona di Canà, il teorema di Ruffini e Kant.
La madre va un po’ in crisi, a essere sinceri. Proprio Kant no. Zio kant! Non l’aveva proprio studiato Kant…
Sono momenti di tensione. La madre si inalbera, urla, sbotta, piange, discute, si agita, si muova che sembra Stan il venditore di navi di Monkey Island. Paura. Terrore.
Dal televisore esce Lucarelli (e a dir la verità Diego e Martin Brundle prendono un po’ paura perché non se l’aspettavano) e inizia a raccontare di un omicidio a caso. Forse il suo. Poi arriva Lucarelli e chiede "Scusate, ma avete bisogno di me o di lui? No perché io sono Cristiano Lucarelli, quello del Livorno, lui è Carlo, lo scrittore giallista…"
Silenzio.
"Avevate bisogno di lui vero? Non di me… ecco lo sapevo… solo Livorno mi vuole…" e sconsolato torna in TV.
Carlo Lucarelli, intanto, viene accoltellato dalla madre. E’ stato quasi premonitore. Si è autonarrato il proprio omicidio in diretta. Geniale. Sarebbe da farci un video e metterlo su youtube.
La figlia comunque non è certo sconfitta dalla madre, perché alla fine la madre si inalbera, urla, sbotta, piange, discute, si agita, si muove ok, ma in tutti questi verbi non ce n’è uno che implichi il fatto che la madre abbia detto una parola una.
"Mamma, hai finito di fare casino? O dici qualcosa di sensato o vado a letto, che sarei anche un po’ stanca. E domani devo andare via."
"Di nuovo? Sei già stata via tutt’oggi… dove vai domani?"
"Eh ma è diverso… oggi ero via per gli affari miei, domani invece devo andare affanculo."
"Ah. Forse dovremmo parlare proprio di questo."
E parlano anche di quello. Ma la cosa va avanti, e si fa più seria. Allora arrivano specialisti, psicologi, scienziati, economi, ingengneri, comunicatori, sociologi, insomma tutti. Tranne Marc Augè e Carlo Lucarelli che sono appena stati uccisi. Ci sono pure le infermiere della sale operatorie. Ovviamente sono li, girano intorno al tavolo, guardano e non fanno un cazzo.
Passa così tutta notte. E alla fine, alle sei di mattina, viene impostato un piano di risoluzione sociale. Madre e figlia giungono all’accordo, si stringono la mano mentre fanno le foto per i giornali. Gli specialisti vanno via, vanno a lavorare (e smadonnano perché non hanno dormito quella notte li). Martin Brundle e Diego vengono svegliati, erano ancora li che dormivano sul divano.
La madre e la figlia vanno a letto. La figlia va a letto senza leggere il messaggino.
Quella notte il mondo è cambiato. /////
Nel mentre, dall’altra parte del mondo, c’è un canguro.
E nella bellissima ed enorme vallata, qualche ora prima, Giulio, era ancora li, ignaro di tutto. E’ dura la vita se ti chiami Giulio.
Per fortuna che non sono nato Giulio.


venerdì 24 novembre 2006

Sono vergine.

L’altro giorno ho visto un trailer di un film, del quale chiaramente non ricordo il nome. A un certo punto una delle protagoniste femminili, ovviamente una gnocca incredibile, dice:
"Sono vergine."
Dio mio quanto odio questa frase!!! Da comunicatore, intendo. Cioé lui è li… e questa qua gli fa "sono vergine".
Ok. …quindi? Sono vergine… e? …cosa?
Sono vergine…
"… e non me la sento di perdere la mia verginità con te."   ?
"… e intendo rimanerlo fino al matrimonio. " ?
"… e voglio perdere la mia verginità con te, ma dato che sarebbe la prima volta ti prego usa un po’ d’usta."  ?
"… e prima di farlo vorrei sapere anche il tuo segno zodiacale."  ?
"… e quindi ti voglio far sapere che sei il primo a penetrarmi e quindi dovresti sentirti onorato perché siccome sono una gnocca incredibile sai in quanti me l’hanno chiesta e io no eh proprio no si sono stata brava e l’ho tenuta li al caldo solo solo per te quindi vuol dire che ti amo veramente un casino"  ?

Cazzo, completa la frase!
Poi va a finire che lei fa "Sono vergine" e lui risponde "Io Giulio, piacere."
Ora capisco perché "lui era pieno di piacere…" a forza di incontrare ragazze del genere… piacere di qua, piacere di la… uno va a finire che esce di casa con la borsa piena. Di piacere. E magari non solo di quello. :asd:
Povero Giulio… dai, diventerà il protagonista di una saga di racconti gag bloggistici e situazioni surreali.

Giulio! Lo Step dei poveri, l’harry potter senza poteri, la versione sfigata di Ryan di OC, l’uomo senza qualità, un povero ragazzo sfigatissimo alle prese con la difficilissima vita di tutti i giorni. L’anti Marcello Martini per eccellenza. Uno di quelli che zitti zitti fanno girare il mondo. Senza lamentarsi mai.
ALLA PROSSIMA PUNTATA DELLE AVVENTURE DI GIULIO!!! Molto presto… ce n’è da dire… c’è sempre qualcosa da dire…

giovedì 23 novembre 2006

Japanese Bonus Track

Scusate ma c’ho un dubbio dentro che mi attanaglia:
perché nella versioni giapponesi degli album ci sono sempre delle tracce in più, delle bonus track? E nel resto del mondo gli album escono senza?
Cos’hanno i giapponesi di speciale per meritarsele?
Mah… commentate e date la vostra risposta! Potete pure guardare su google o su wikipedia… vi do il permesso… :asd:



mercoledì 22 novembre 2006

Orzo

Domani si laurea Orsi. Bene. Eh sono momenti di vita… cioè per me non cambierà niente, per lui cambierà tutto. Credo che per la mia laurea sarà diverso. Credo che la mia vità non cambierà di molto, perlomeno nell’immediato: e invece credo che sentirò la laurea più qualunque altro. Beh, perché in fondo il Dott. Atti E. (il Dott Atti A. esiste già) sarebbe un vero event sociale. Chi l’avrebbe mai detto? Io no.
E adesso vi regalo una perla che ho scritto e mi è piaciuta.
E’ un racconto? E’ un saggio? E’ verità? E’ finzione? Quando è stato scritto? In che periodo? A chi si riferisce? Di chi sta parlando? Verrà riciclato per altre cosine di Atti?
Domandare è lecito, rispondere è cortesia, siccome si dice che io sia stronzo sono scortese e non rispondo. Ognuno lo interpreterà come gli pare, e ci farà sopra i suoi viaggettini e le sue interpretazioni. Viaggiate gente viaggiate… tanto è gratis…
Ricordatevi solo di una cosa, e qui cito il grande A. Soriani: "L’unico che capisce al 100% il mio blog sono io."


ORZOdi Enrico Atti

“Cosa devi dirmi?”. E’ quello che le ho chiesto.In realtà sarei io che dovrei dire qualcosa. Il problema è, come sempre, cosa. Forse sono sempre e solo i soliti vecchi abbandoni. Che una volta li fai, e una volta li subisci.Sempre gli stessi incroci. Ok, strade diverse, ma gli incroci, sono sempre gli stessi, con gli stessi semafori.E gli stessi incidenti. Come quelli dei computer di scuola guida, dove in fantomatici incroci a sei strade, riuscivano a passare contemporaneamente trattori, tram, TIR, e autovetture di ogni tipo. E a imbussarsi, con dinamiche del tutto assurde. Mai nessuno che accennasse a frenare, nemmeno uno che togliesse anche solo il pedale dal gas. BUM!A volte c’è solo freddo, dentro e fuori. A volte non fa rilevanza. A volte non è quello. Penso che alla fine ci siano solo due cose: essere testa di cazzo e non essere testa di cazzo. Questo si che fa rilevanza.E penso di essere una testa di cazzo. Orgoglioso di esserlo.E alla fine sono solo io che non me ne sto rendendo conto. E se me lo dicesse qualcuno, non conterebbe. Ne sono sicuro.Lei cerca solo di dare un motivo alla pioggia. Dico, no dico, ma come si fa?Non come si fa a cercare di dare un motivo alla pioggia… Quello lo capisco. Piove, fottutamente, piove, e ti chiedi perché. Il motivo.Io mi chiedo come si fa a trovarlo. Come si fa? Semplice, non si fa. Non si trova. Non c’è un motivo per cui piove. Perché adesso piove? Perché adesso e non tra 5 minuti?Non c’è una risposta.Basta aspettare il sereno, ecco la risposta. Lei forse dovrebbe solo aspettare il sereno.Perché se uno dice “ci siamo lasciati” tutto pensano che tu sia stato mollato? Perché, se dopo aver detto “ci siamo lasciati” loro ti chiedono il motivo e tu rispondi “non lo so”, pensano che tu sia stato mollato?Perché? Non può esistere che uno molli una persona senza sapere perché?La verità è solo che io ero partito da casa con una idea ben precisa. Quale? Eh, conoscerla sarebbe un altro paio di maniche.C’è una figura poligonale di più lati, e una coperta troppo corta per coprirli tutti. Qualcosa rimane scoperto. E a volte temo di essere solo io, a prendermi tutto il freddo. E dire che sarebbe bastato solo un cappello. O un cappellano.Alcune persone a volte tengono sulle spalle fin troppo peso, e poi cedono, o sbagliano lentamente. E non è giusto. Non è che perché uno sia più saggio a volte non possa sbagliare.Non ho più voglia di fare tante cose. E sono stanco. Voglio essere libero a livello mentale.Lei non mi capisce. D’altronde nemmeno io mi capisco, fargliene una colpa mi pare quasi eccessivo. Eccessivo come la mia sicurezza, di poter trovare qualcosa di meglio al di fuori di lei.Devo solo capire se lei è un paio di stampelle di cui posso farne a meno o se lei è le mie gambe.Una volta tutti gli alberi del viale si sarebbero girati per applaudirmi. E me li sarei meritati tutti quegli applausi. Adesso chissà come stanno, magari anche loro si cagano in mano dal terrore di essere abbattuti come i loro vicini di via Ugo Bassi.Cosa vuol dire amare? Prendo il vocabolario e ci guardo. Sentire e dimostrare un profondo affetto per qualcuno. Mmh… sai che cadrebbe mezzo mondo?Qualcuno che ha trovato il senso di amare e che cazzia la metà di chi crede di amare? Perché nessuno legge i vocabolari?Sentire e dimostrare. L’ho trovato anche in un’altra delle cinque definizioni del verbo.Dimostrare. Io non sto dimostrando proprio un cazzo. Allora non amo?Bella domanda, che ho iniziato a pormi, e che mi pareva indubbia. Ma come si fa? Quando inizi ad accorgerti che ti contraddici ad ogni virgola, che la frase più frequente è “non lo so” e che infarcisci le frasi con “forse”, “magari”, “probabilmente”, allora dovresti chiedertelo. Forse.Dovresti chiederti “la amo?”.Che poi, non è un concetto binario. Perché sia chiaro, tra 1 e 0, ora come ora non mi sento di poter affermare con certezza nessuno dei due. Sto ancora in analogico.Io. Che ero impazzito per una analogic girl.La bellezza del single player. Peccato che termini con il game over. Ma, forse, adesso sono diverso e più forte. Forse. Dipende se mi sto togliendo le stampelle, o se mi sto togliendo le gambe. Perché, sia chiaro, io non sono Alex Zanardi. Non sono neanche un decimo. Io già faccio fatica con le gambe, figurati senza.Forse sono solo i due binari che si stanno incrociando, o che si stanno allontanando. Ma non ha importanza: basta non siano più paralleli, e il treno deraglia. Ed ecco la strage.E’ anche una questione di verità, di quello che la gente vuole sentirsi dire. Di quello a cui sono disposto ad arrivare come uomo, e dove i miei fottuti principi assurdi vanno a dire qualcosa.La verità è importante. Ma non so qual è.Cos’è cambiato? Io? Lei? Il mio punto di vista? Il suo comportamento? Forse tutte queste cose messe assieme. Ed ecco che nasce uno scenario nuovo.Ma non lo capisce che ho semplicemente bisogno di NON uscire con lei? Allo stesso modo in cui lei ha bisogno ogni tanto di uscire con me? Io ho bisogno di NON sentirla come lei ha bisogno di sentirmi?Non capisce che ho voglia di stare da solo, ma non perché non voglia stare con lei, ma perché voglio stare da solo?No. Forse dovrei solo spiegarglielo.Poi c’è che non mi capisce, e forse questo è un indice di molte cose, rilevanti o meno.Non posso e non voglio perdere tempo della mia vita a incazzarmi con una persona. Qualunque cosa è meglio di questo. Forse se mi incazzo è perché ci tengo veramente.Però non lo so, mi sembrava quasi cercassi il primo pretesto per metterla sul tragico. E finirla.Certo che è anche così, uno si trova in crisi psicologica, e invece che trovarti la tua morosa dolce e carina se la ritrovata mestruata e guasta. E allora non ti da certo una mano.Poi, dai, la sua immaturità (o maturità) relativa alla sua età viene fuori in maniera devastante. E questo, forse è l’unica cosa del quale sono quasi certo, non è colpa sua. Ma nemmeno mia, sia ben chiaro.Piove sempre sul bagnato. Oh, toglieremo le slick e metteremo le intermedie. O quelle da pioggia, dipende da quanta ne viene giù. Tanto sta corsa alla fine la dobbiamo vincere comunque, non ce ne frega un cazzo.Cosa è che spinge un uomo? Tira più un pelo di o un carro di buoi? Se non tira più nessuno dei due, la fuga finisce e si rientra nel gruppone? Di che cosa? E se il pelo di ricomincia a tirare, allora la fuga arriva al traguardo? E i buoi allora? Tirano? O invece della fuga, arriva la… (un rapido cambio vocale e ci siamo tutti).Vuol dire. Va là che alla fine un uomo è soddisfatto con il suo single player e il suo gt4.E’ questa la verità. Bastano poche cose a un uomo: la birra fredda, il suo videogioco, il calcio, e po’ di … (sempre lo stesso cambio vocale di prima).L’aria pura di un cielo pulito. Il poter girare a testa alta, senza motivo. Questo è quello che voglio. Io cerco questo. Voglio essere solo io.E riguardo questi giorni, ancora tanto ce ne sarebbe da dire, e da fare.Ci sarebbe da parlare di quando un mese fa nessuno avrebbe pensato questo. E di quando non pensavo di poter addirittura prevedere la mia imprevedibilità. Di quando l’ovvietà era alla portata di tutti tranne che alla tua, e di quando nessuno osò dirtela. Tanto non l’avresti capita.E ci sarebbe da discorrere sugli errori più grandi della tua vita, che in buonafede ti hanno portato a questo sogno. Che sta per finire? Forse nuovi errori ti stanno portando alla fine di un sogno, o all’inizio di un altro sogno? Ma sei in buonafede? Ci sarebbe da discorrere di uno scontro logico-filosofico.Ci sarebbe moltissimo da dire ancora. Sei mesi sono tanti. Ma due giorni sono anche più lunghi.Comunque, alla fine è tutto come l’orzo. Credi che si trovi solo nel caffelatte che bevevi quando eri bambino. Poi te lo ritrovi anche nella birra Moretti.Ci sono cose che le vivi da bambino, in maniera diversa, e pensi che non torneranno più. E poi quando cresci te le ritrovi, diversissime. Perché in effetti sono diversissime. Però, ti sembra abbiano lo stesso sapore.Chi sta amando chi? Lei ama il me che sono o il me che ero? E la amo per quello che è o per quello che era? O più semplicemente, la amo?Di una sola cosa sono sicuro: questa birra Moretti sa da orzo.


martedì 21 novembre 2006

Dai 16 in poi (e anche prima)


Ripensavo (il che implica il fatto di averci già pensato) al mio "passato" (e come dice Kama, artista semisconosciuto, bisogna innanzitutto capire se è davvero passato o se è ancora li).E riflettevo (come uno specchio) sul modo in cui ho speso il mio tempo.
Cioè, io sabato sera ero fuori con i miei amici e non a trombare, per dire. Ed ero contento, non me pentivo. Questo non vuol dire che preferisca in assoluto i miei amici al trombare, e non voglio dire nemmeno il contrario: sono due cose diverse, con tempi modalità e persone diverse, che dovrebbero convivere in maniera parallela nella vita di ognuno. Poi c’è chi le vuole far convivere e chi no. Ma cazzi altrui.E allora ho pensato anche alle scelte. Le scelte che si fanno. Cioè, ho passato buona parte della mia adolescenza e post-adolescenza prevalentemente da solo o con gli amici. Magari altri hanno passato lo stesso tempo a intortare ragazze.
Forse a suo tempo avrei preferito intortare ragazze, tuttavia se lo avessi fatto ora non avrei i fantastici amici che ho, e chissà quante cazzate di Sacchi mi sarei perso, quante lollate con Diego, quanti ragionamenti sulla vita con Sorio, quante minchiate con Orsi, quanti discorsi con Cotolino.
Ora ho tantissimi aneddoti su di loro, e sulle nostre serate, e magari un po’ con delle ragazzine. Sono scelte: non esiste "ho fatto bene" o "ho fatto male", alla fine le ho fatte e baste, e ora sono contento. E se avessi fatto scelte diverse, sarei contento in un modo diverso, perché sarei diverso.
O sarei scontento. Dipende dai momenti. Ma quello che voglio dire è che alla fine è tutto relativo.
Voglio dire: ora potrei essere tranquillamente completamente ubriaco a vomitare tequila in uno sporco cesso in un appartamento di Londra, dopo aver passato una notte a bere merda con i miei amici londinesi di cui uno pakistano, uno gay, e uno che tifa Manchester United. E potrei essere contentissimo anche così. Poi perché adesso è un lunedì sera, ma magari il sabato poi ero stato in una qualche disco alternative a sentire i Franz Ferdinand e poi a ballare break’n'beat e drum’n'base e Prodigy, Depeche Mode, e Chemical Brothers. E magari avevo anche rimediato una bumbata con una inglesina. O una inglesetta. O una inglesona. Oh si, magari dopo che ti sei bevuto chissà cosa non è che giri con un calibro in mano per misurare la vita (inteso come girovita) delle ragazze. Mica sono Orsi, il leader del partito del culo… io voto per la tetta! :asd:
Oppure potevo ritrovarmi in uno scenario simile, ma molto più terra terra, economico e sfattone, a girare tra l’Estragon e i portici di Bologna in compagnia di BS e Podda. Con tanto di felpa con cappuccio e birra da 66 in mano.
E ragazzi, a questo scenario c’ero vicino tanto così… 80° classificato a Scienze della Comunicazione su 1400 iscritti. Poi ho scelto Comunicazione Pubblica a Ferrara.
Ed eccomi qua.
E forse un giorno me ne andrò via davvero, andrò a vomitare a Londra, o a spillare birre a Edinburgo, o non lo so, chissà, forse, può essere, credo e spero di avere ancora tanta vita da vivere, "a modo mio", ovunque la vada a vivere, e tanta voglia di divertirmi, ma in senso "buono sano e pulito" (il che potrebbe cozzare con alcune descrizioni drogalcoliche fatte poche righe sopra, ma in realtà no, e prima o poi ne parlerò in un post).
Ma per ora no. But not today. Ora sto bene qua. Sono contento qua.


lunedì 20 novembre 2006

Pagellone dal doppio weekend!


Pagellone dal doppio weekend! (questo e l’altro)

Voto 10 agli Apres La Classe! Bravi, divertenti, poco sfattoncomunisti, insomma quello che fa bene a tutti e ti fa divertire anche se non conosci i loro pezzi. E per una volta il 10 non se lo prende la gnocchettina di turno.
Voto 9 agli M.Colletti. Tra il buonumore e il bloom, nel giro di 50 metri e 8 giorni ci riservano buona musica e gag degne di nota. Oggi poi Mattia era in forma spagnola esilarante. Un uomo che ammiro. Quella simpatia umile che si fa sempre ascoltare con piacere. Da grande voglio diventare come Mattia Colletti. Ooops, ma sono già grande. Vabbè, prossima vita.
Voto 8 all’Estragon! Davvero un bel posto. Con tanto di ampio parcheggio.
Voto 7 a Jobba e BennyD… il primo perché dopo il busso di venerdì scorso, scende, saluta Diego, e si accende una paglia come se nulla fosse. E la sorella perché sarà la mia assistente per Natale in Decibel! E poi devo farle recuperare il 5 della pagella scorsa…
Voto 6 a Sacchi navigatore. Dai, alla fine arriviamo sempre dove vogliamo. Niente birra e camogli all’autogrill, tiè!
Voto 5 ai video musicali contro Bush. Basta, ci hanno stancato. Se ce l’avete con Bush usate altre forme artistiche, su, ma basta video musicali contro Bush. Avete reso.
Voto 4 a Riccardo Ravaglia, informatore contaballe di Fastweb (che tuttavia risulta migliore delle inconcepibili verità di Telecom…)
Voto 3 al mio rendimento al fantacalcio: probabile terza sconfitta consecutiva. E ultimo posto.
Voto 2 al mal di gola che impersevera nella mia trachea o giù di li. Brutto, lungo e fastidioso.
Voto 1 agli ubriachi (presunti gay) che continuano a impezzarci ogni volta che andiamo al 500. BASTA! Se volete tacare della pezza andate dalle nostre amiche, almeno!
Voto 0 come i soldi che il Comune di Cento concederà per lo spettacolo "Natale in Decibel". Lo chiamano "Patrocinio non oneroso". Io lo chiamo "pacca sulla spalla". Al quale rispondo con "dito medio da infilarsi nel culo, voi e il vostro patrocinio. non oneroso, ovvio."

sabato 18 novembre 2006

Em-TV? Empty-TV…


MTV Italia trasmette tanti bei video e tanti bei programmi.
E’ chiaro che sono ironico: i video belli non sono molti, e i programmi belli sono pochissimi… ma ne vogliamo parlare di tutti i programmetti falsissimi che si vedono?


Se ne salvano davvero pochi: il Wade Robson Project (di cui acquistato il format è stato italianizzato e non ricordo il titolo… lo presentavano Valeria e il Nongio) e Pimp my Ride.
E già su Pimp my ride se ne potrebbero dire… innanzitutto c’è da stare attenti, eh! No perché quando X-zibit (o suo cugino Lil Jon nella versione euro) ti suona il campanello e ti fa delle domande… attento a come rispondi! "Cos’hai fatto ieri sera?"
-"Mah, sono stato a giocare a bowling…" Oppalà! Pista da bowling nel bagagliaio!
-"Sono stato al cinema…" Voilà! Home theather nei sedili posteriori…
-"Sono stato in casa a fare il babysitter alla mia nipotina…" Nursery nel bagagliaio!
-"Sono stato a correre…" Tapiroulant!
-"Sono stato a bumbare con la mia morosa in un campo di grano…" telecamere miniDV con Mac per il montaggio video e schermo al plamsa da 20” per rivedere subito la prestazione!
E poi… ve lo immaginate italianizzato? "Truzzami la macchina". Con J.Ax, Fabri Fibra e Mondomarcio che ti suonano il campanello e ti vengono prendere la tua punto smarmittata… e poi siamo in Italia, quindi ti montano delle cagate incredibili… cellulari ovunque… la parabola per vedere le partite… la cucina per la fare la pasta e la pizza…
Si perché "pimp my wheels" con i gemelli diversi era una gran cagata e basta.
Certo che anche gli altri programmi italianizzati… tipo "Meet my mum", dove il tipo deve scegliere la tipa conoscendo sua madre, in italiano sarebbe "Incontra la suocera". E conoscendo le madri che ci sono in giro, difficilmente il povero malcapitato sceglierebbe anche una ragazza sola… minchia proprio al contrario… cioè conoscere la suocera prima della ragazza? Mo no-mo no-mo no…
E poi anche gli altri programmi, da Next, a quello dove ci si scambia la vita per un giorno, a Wannabe, a tanti altri, sono veramente pietosi. Si salva qualche gag di "Room Raiders", tipo quando i tre ceffi si trovano sul furgone e guardano la tipa… e i commenti che fanno. Grezzezza pura americana, tipo le battute che faccio con Orsi per autoperdere la sua stima. :asd:
Ecco, e poi ci sono i programmi inutili sulle star e sulle celebrità, quegli speciali buttati li di mattina da mezzogiorno all’1 o dalle 6 alle 7 (o 7-8) insomma orari in cui la gente mangia o sta entrando nell’idea di farlo, e non presta molta attenzione alla TV. Quelli dove ti analizzano tutte le varie star e fanno le classifiche… e la cosa più vomitevole sono le interviste ai critici o ai comici che parlano delle varie star. Semplicemente vomitevoli.


Se poi vogliamo metterci a guardare bene, scopriamo che Paola Maugeri viene considerata Dio in terra (anzi Deus… e qua solo sacchi capirà), che Alex Infascelli solo perché fa il finto alternativo viene considerato eguale a Massimo Coppola (bestemmia!), che Avere Ventanni sono già partite le repliche… che poi c’è troppa pubblicità, e troppa di suonerie e servizi per cellulari… e pochi video belli al momento…

Ridateci THE BOX!!! Music television YOU CONTROL!


giovedì 16 novembre 2006

Christina vs. Hilary


E’ arrivato… FASTWEB!!!
E rieccomi qua, spero a lungo. Molto a lungo. Ho sofferto troppo senza internet… è da giugno che soffro… datemi internet. Che tra l’altro, tra università, impegni, e organizzazioni penzaline, mi serve veramente. Mica uso internet solo per le mie cazzatine sul blog.
E ora che sono tornato… ho tantissime cose da raccontarvi! (e questa sembra una minaccia stile Cotolino tornato dagli scout… si, e forse lo è. potete iniziare ad avere paura. cmq esiste sempre una X in alto a destra, e so che saprete usarla.)Iniziamo dalla diatriba di questi ultimi giorni… Kekko vs. Pasqui. O per meglio dire…

…CHRISTINA AGUILERA vs. HILARY DUFF !!!sfida punto per punto. arbitro: io.

Non ascolta nessuna delle due, ma di Christina Aguilera qualche canzone mi piace… quelle di Hilary Duff sono orecchiabili, ma se devo essere sincero dire che mi piacciono…
* 1 punto a Christina

Sono tutte e due due gran gnocche, c’è l’imbarazzo della scelta… ma Christina Aguilera ha le tette più grandi. Molto più grandi. :-D
* 1 punto a Christina

…ma c’è da dire che le tette di Christina sono rifatte. E io, per lo stupore di "The Moralist" Orsi (che ha veramente una bassa idea morale di me… ma d’altronde gliel’ho alimentata io a suon di grezzate) sono per il NATURAL! Meglio poche ma vere…
* 1 punto a Hilary

La voce di Christina è semplicemente di un altro livello rispetto a quella di Hilary.
* 1 punto a Christina

Christina ha sempre avuto una immagine molto eclettica, e in questo ha sempre ricordato un po’ Madonna… cambia stile a ogni singolo, e gli viene anche molto bene. Riesce a essere una discreta "star". Hillary ha sempre quello stile da post-adolescenziale che un po’ ricorda certe nostre amiche molto caste…
* 1 punto a Christina

C’è da dire che certi look un po’ da puttanazza di Christina… per carità, a livello di belino approvo pienamente, ma io la preferivo più acqua e sapone ai tempi di "Genie in a bottle"… Hilary è ancora acqua e sapone… insomma, sarebbe capace di farmi innamorare… ho dei retaggi di romanticismo.
* 1 punto a Hilary

Questo è più un punto semiotico: sicuramente sono migliori i testi di Christina, ma quelli di Hillary riescono a rappresentare esattamente quello che frulla nella testa di una post-adolescente come lei.
* parità: 1 punto a entrambe

I video più o meno sono abbastanza uguali… almeno, quelli che conosco. Sicuramente c’è una lavorazione e uno stile leggeremente più sofisticato in quelli di Christina, ma nulla di abissale. Tuttavia, i secondi che vanno dal 1.52 a 2.30 del video "Beat of my heart" di Hilary sono semplicemente spettacolo. Una vera chicca di alternative-disco-anni80-revival…
* 1 punto a Hilary (anche se il video non è suo… glielo do lo stesso per lo spettacolo)

Hilary sa recitare. Magari non benissimo, ma è anche un’attrice. E Christina? Boh. In attesa che ci provi pure lei, qui subisce in silenzio.
* 1 punto a Hilary

Christina è una cantante. Hilary è una canta. C’è la sua differenza.
* 1 punto a Christina (pesantissimo!!!)

risultato finale: Christina Aguilera 6 – Hilary Duff 5VINCE KEKKO!!!

un saluto a tutti… ASD! e tornerò presto con tanti interessantissimi SPROLOCCUI!!!


giovedì 2 novembre 2006

Zidane e i bimbi


…che poi, che poi, va detto, Zidane si è ritirato. Cioè non che ok ha fatto la sua cazzata ma poi è tornato come prima. No. NO. SI E’ RITIRATO.Cioè non è più tornato. Oh ma non l’aveva mica detto però. Quel Zizou non l’aveva detto.
Poi va detto che c’è ancora speranza. Che i bimbi e i bambini sono ancora bimbi, almeno quelli di certe famiglie giovani. Dove il padre e la madre sono già padri e madri, dove la madre non te la tromberesti più. Fa la madre e basta.
Quei bimbi che giocano ancora genuinamente con giocattoli senza microchip, che si sporcano ancora di erba e di terra, che vestono ancora con maglie e felpe del cazzo che tanto tra sei mesi crescono e non gli andrà più bene quindi è inutile andare da benetton 012, basta il benet. il bennet. senza ton.
ecco, il mondo è ancora salvo, esistono ancora dei bimbi che sono bimbi.
poi magari appena arrivano alle medie si traviano. bah, speriamo che ci sia ancora qualcuno per salvare il mondo.
poi bisogna soffermarsi sull’incredibile capacità dei bimbi. di riuscire a trovare sempre il modo sbagliato per usare le cose, il modo di fare dei danni. è incredibile…
Bah, c’hanno una bella psicologia i bimbi. cioè bella da osservare, non bella con cui rapportarcisi. conosco persone bellissime, delle gran gnocche… ma da rapportarcisi… forse perché cerebralmente hanno lo stesso cervello dei bimbi.
si, mi torna.
adesso ho capito: Zizou in realtà deve ancora giocare. Non sta allenando i bimbi: è lui che è ancora un bimbo. a me i bimbi stanno sul cazzo… però voglio loro bene, sono il futuro del mondo. Quindi… SPERIAMO CHE I BIMBI CRESCANO!!! perché sennò ciao ciao mondo…


mercoledì 1 novembre 2006

Novembre (mese del ca**o)


A) PAGELLONE DA VILLA CHIARELLI
Voto 10 alla gnocchettina morettina con i capelli boccolosi. Il trofeo "Serginho" della serata va a lei.
Voto 9 alla scelta di evitare il vino rosso. Geniale, nella sua semplicità. Siamo in una festa dove c’è poco spazio… la gente si urterà e si roverscierà addosso tutto… poi molti sono in maschera, c’è del minorennismo, si rischia che qualcuno debba riportare a casa il costume bianco preso in prestito dalla zia tutto macchiato di rosso. Inequivocabilmente, vino rosso. Allora? Allora non si prende il vino rosso. Prendiamo rum, vodka, martini, cocacola, vino bianco, ma non il rosso. E così la gente si sversa tutto addosso, ma senza macchiarsi. Geniale, nella sua semplicità. Mio padre non approverebbe, lui che oggi compie gli anni e ama il vino rosso. Beh ma lui non ha mai fatto un halloween a villa chiarelli. E mai lo farà. Anche per questo motivo.
Voto 8 al Coca-Martini. E’ sempre lui.
Voto 7 alla scenografia e alle luci. Effetto epilessia, effetto abbaglio, effetto spermacciate di Fabio Volo, effetto non vedo un cazzo, effetto bearound colorati, effetto tenda rossa dietro c’è della gente che c’è?, effetto dove sono tutti. E poi c’era una che aspettava il vino bianco seduto in una cassa da morto.
Voto 6 a chi c’è un po’, si impegna un po’, si degna un po’, e va via un po’. Un po’ prima. Onesto.
Voto 5 a Benny D… Premio (B)LOGORROIC della serata. Inizia a parlare alle 9, e smette alle… credo debba ancora smettere. Fermatela! :D (scherzo un salutone a Benny D. la ringraziamo per avere movimentato, a livello audio, la serata!)
Voto 4 a Luca Rodolfi ubriaco che "si, mi sono innamorato di 2 o 3 tipine…" Evviva la sincerità!
Voto 3 a Gallo-occhialuto che attacca la sirena con tanto di lampeggiante rosso. Così, senza motivo. Neanche ci fosse un happy hour…
Voto 2 a un Soriani spentissimo nell’animo. Non è nemmeno parente con il Samba Twins che conoscevamo. Questo vuole essere un voto d’incorraggiamento, perché in realtà si meritava uno…
Voto 1 al vocalist, grassissimo, che dimostra 26 anni e invece ne ha meno di noi. Premio INPS della serata. E soprattutto, fa il vocalist anche quando la sala è COMPLETAMENTE VUOTA! Ma anche quando è completamente piena… c’era bisogno di un vocalist? Non bastava gibbo a dire "dai ragazzi! venite qua per i secchini!" Mah…
Voto 0 ai ricambi Nissan. Possibile che per un cazzo di cavo che apre lo sportellino del serbatoio, tra pezzo (solo originale) e manodopera, debba pagare 100 euro 100???

B) TROVARSI
Sai, a volte capita di avere rapporti con persone alla Tom Becker & Oliver Hutton. Poter fare cross a occhi chiusi, e poterli ricevere. Ci sono coppie davvero così. Coppie nel senso più numerico e asessuato del termine. Amici, padri-figli, fidanzati, busoni… tutto.
Ed è oltre che bellissimo e stupendo, anche rassicurante. Insomma, fai il tuo lancio, o lo aspetti, e sai che arriva esattamente li come lo immaginavi, o sai che c’è a prenderlo esattamente come pensavi.
Oh, poi la vita è come il calcio, magari capita che uno a volte sia qualche metro indietro, che capisca male, che sbagli lo stop, o il tiro, o che lisci, vabbè. Ma stiamo parlando di alti livelli, quindi è raro, e comunque, ci sta, può succedere, la perfezione non è umana, credo dicesse la cate. Era lei? Boh, non importa. Certe frasi necessitano di padre, certe altre no. Dipende se sono frasi soggettive. Questa non ha bisogno di madre.
Insomma, bene o male, sai che però il tuo Tom/Holly c’è.
Invece una mattina qualcuno si è svegliato, ha fatto un cross perfetto e in mezzo all’area non c’era nessuno. Io che ero Pippo Inzaghi, che mi mettevo pure a fare i cross. Beh mi volto, e cerco Zizou. Beh, non c’è mica. Ma dov’è finito? "Behmo mister, ma dov’è finito Zizou?"
"Ah, quel coglione ha perso la testa, e gli è caduta addosso a Materazzi. L’hanno espulso."
Ah.
Bello bello Zizou, però se poi scompari all’improvviso…
Per fortuna che ci sono i sempre i vari Nedved & co. a prendere i cross. Forse sono meglio loro alla fine? Non so, sicuramente su di loro ci puoi contare, puoi fidarti. Beh e a calcio vuol dire. Peccato per Zizou, davvero, non meritava di finire così. Ma chi l’ha tirata la testata? Eh allora chi è causa del suo mal pianga se stesso…

C) NOVEMBRE (mese del cazzo)
Mah, oggi inizia novembre, vedremo quanto quest’anno confermerà la regola…