sabato 31 dicembre 2011

semplicemente, quello che vi meritate

21 ore o giù di li e anche questo circo finirà, consegnato agli annali.
Un anno di...

...non mi ero fermato certo a pensarci, ma sto anche conoscendo qualche persona interessante. E qualcuna di queste mi ha spinto alla riflessione "dell'anno peggiore".
Che è un po' una riflessione del cazzo, a pensarci bene. Ma non è vero: a pensarci molto bene... non è mica così scontato.
E ho scoperto che il 2011 è l'anno peggiore della mia breve vita. E ti giuro che a mente fredda non l'avrei mica detto.
E nonostante tutto... non è stato mica un anno perso, o un anno brutto! Allora vuol dire che fino ad ora, nonostante tutto, ho avuto una bella vita.
E' solo che questo è l'anno peggiore. Forse perché avevo grandi aspettative? Si, avevo grandi aspettative. Che non si sono avverate.

E' veramente molto deludente e amaro scoprire che hai davvero provato a dare il massimo, e sei davvero riuscito a dare il massimo, e non è bastato.

Sognavo più mare, e più The Drums. Sognavo più ragazze e più sole. Sognavo più città e più risate. Praticamente sognavo un video di Jason DeRulo.
Ma la mia verità è più tipo un video dei Perturbazione.

Cosa butto del 2011?
Un sacco di persone, e forse anche una città intera.

Cosa tengo del 2011?
Me. E poche altre persone. E una città. Non intera.

Buoni propositi per l'anno nuovo?
Andare avanti così.

Progetti?
Uno, che poi è già partito nel 2011, quindi forse non va contato. Sarebbe pubblicare il mio romanzo... forse tra qualche mese ne sentirete (ri)parlare.

Progetti nuovi?
Ricominciare a vivere forse è troppo ampio, generico e patetico. Diciamo "scopare", che fa contenti tutti. Compreso me. Anche se non è la risposta corretta, facciamo che vi andrà bene.

L'album dell'anno (2011)?
Boh? mi viene in mente solo quello di Noel Gallagher. Che è un bell'album, ma niente di straordinario, per carità. Ma rispetto al livello generale... Per il resto un sacco di merda, indiemmerda e indiemmorto.

L'uomo dell'anno (2011)?
Trucebaldazzi, a simboleggiare tutte le 5 minutes star di youtube.

Cosa ti aspetti dall'anno nuovo.
Di scopare. Ah, e di essere felice. Ma no, non ci credo nemmeno io. Poi sarebbe troppo generico e patetico. Restiamo sempre sul scopare, facciamocelo andare bene.

Come ti immagini tra un anno?
Con qualche capello bianco in più e leggerissimamente più stempiato, senza che però si accorga nessuno di entrambe. Con un po' meno pazienza. Con un sorriso un po' più ampio. Con un inglese migliorato. Con un lavoro.

Dove ti immagini tra un anno?
A letto. Non è che si può fare le 3 tutta la vita, dai.

L'artista del 2012?
Maria Antonietta.



Io a voi non auguro mica un bell'anno. Vi auguro, semplicemente, quello che vi meritate. E se vi fate un bell'esame di coscienza, lo sapete da soli se vi meritate un bell'anno o un annaccio di merda.

venerdì 23 dicembre 2011

rumori SW (rumori familiari)

Il rumore dei maccheroni crudi dentro al piatto vuoto.
Il rumore di una Fiat Punto prima serie un po' smarmittata.
Italia Uno alle 8 di sera.
Il rumore di una Formula1 alla TV o su youtube.
Il rumore di una macchina rally WRC (vera o finta che sia).

E poi c'è un'isola, un posto distante dal mondo ad appena pochi minuti dal mondo stesso. E ci sono i pescatori, ci sono i moli e i porticcioli, c'è la gente che passeggia annoiata (ma d'estate è pieno di figa, dicono) e ci sono tante luci la sera. C'è la genuinità, c'è l'odore del mare, che la gente che migra da un caffè all'altro come nei paesi di montagna (solo che li d'estate è pieno di figa, dicono). Ci sono le famiglie, con le nonne che sembrano le tue, e parlano come le tue. C'è una ragazza che è alta come te, forse più di te, con quel viso carino e una voce da transessuale (che comunque poi se ti stufi... esatto, li d'estate è pieno di figa. dicono.) Ci sono le macchine vecchie, guidate come si deve. Ci sono le case basse, i tramonti bassi, la terra bassa, e anche tu sei basso, e tutto il resto è alto ma chi cazzo se ne frega. Poi ci sono i mezzi pubblici e il metano, c'è una vita da prendere e spendere sopra, c'è tutto un qualcosa di bello e genuino, e c'è anche un sacco di figa (d'estate) (dicono).

Ma tutto questo con me non c'entra niente, so solo che le mie valigie non sono mai impolverate.

giovedì 15 dicembre 2011

O.D.I.O. (Odio Dover Iniziare Odiando)

Odio l'inverno, odio l'inverno qui, odio il Natale, odio Masini e le sue ansie, odio Eros Ramazzotti, odio Micheal Bublè, odio il cielo grigio, odio star con me un altro inverno a Pordenone, odio il maldigola, odio il sistema, odio i miei jeans, odio questo post, odio il sistema dei social network, odio me stesso, odio la gente, odio i concerti che non ho potuto vedere, odio i baci che non ho potuto dare, odio tutte le cose che mi sono perso, odio tutte le volte che mi sono perso, odio il fatto di non saper suonare la chitarra, odio tutte le volte che posso cambiare qualcosa e non lo faccio, odio la mia incapacità di reazione, odio me stesso, odio quando mi ripeto, odio i brani dei Crystal Castles che non si ascoltano, odio dover aspettare senza poter far nulla, odio dover cercare una giustificazione da dare a me stesso, odio dover cambiare le lenzuola, odio la mia pancetta, odio non piangere, odio il cane che mi sporca i jeans, odio il freddo, odio tante persone, odio Cento, odio Londra, odio Milano e Bologna, odio la mia macchina, odio il mio conto corrente, odio la disoccupazione degli altri, odio il mondo del lavoro italiano, odio la distanza, odio la ryanair, odio gli autobus, odio i treni, odio i traghetti, odio i taxi, odio l'irish english, odio le scarpe che costano troppo, odio tutti i sogni che non riesco a raggiungere.

E odio tutto il mio odiare.

martedì 13 dicembre 2011

Oggi non è mai domani

"Stanco di ste raschiate di barile" pensava lui.

Le luci basse, e i bassi, erano già diffusi nella sala. E andava avanti a muoversi come se fosse niente, come se fosse il solito, il solito drink o la solita birra.
E la solita storia.
Lui, tu, lei, chiunque, non fa importanza, o non fa differenza.
E' un lavoro di monotonia e piedi bassi.

Mentre si avvicina, avvolgendosi, passando sotto e attraverso i tuoi mille coltelli senza mai tagliarsi, senza prendere il veleno, andando avanti nel suo farsi male.

Voleva cambiare qualcosa e invece no: voleva risolvere il mondo, o perlomeno il proprio e invece no. Andrà sempre avanti così.

Prima o poi le cose cambieranno, e se c'è un giorno in cui cambieranno davvero quello è domani, sempre domani, il giorno in cui cambiano le cose è sempre domani e domani non arriva mai. Oggi non è mai domani.

E' un gioco di luci e di silenzi, di poche fonti luminose, di fango e controsterzo... il respiro conta più di ogni altra cosa e fumare o non fumare fa davvero la differenza.

Sempre più fatica per arrivare a casa, per arrivare sul proprio materasso sani e salvi.
Per sopravvivere ai danni della comunità europee e delle monete uniche, dei passaporti e delle dogane, dei linguaggi universali e dell'acidità di stomaco, dei vini sottocosto e delle bottiglie convenienza.

E' quasi un'attesa ebraica, o forse semplicemente cattolica, o forse la religione non c'entra davvero nulla con tutto questo. Con questo vuoto che terribilmente avanza senza alcuna pietà verso niente e nessuno... il mondo va avanti e tu hai svoltato alla prima laterale, ormai sei da un'altra parte senza che gli altri se ne siano veramente accorti.

Restano solamente i suoi occhi fissi. Come due fari accesi con le luci di posizione. E il silenzio che entra da tutte le parti, capace di riempire anche i vuoti dei bassi della dubstep.

Ci saranno ancora da prendere un sacco di aerei e di autobus, e ho già il mal di testa solo a pensarci.

La fine è vicina. E suona dubstep.

Radioscozialibera plays Massive Attack - Paradise Circus (Zeds Dead Remix)