venerdì 23 novembre 2018

Stanno tornando i Giardini di Mirò e ho molta paura.


C'è stato un tempo, nell'epoca dell'indie che ho vissuto prevalentemente da spettatore marginale, in cui quasi sembrava che potessimo fare qualcosa nel mondo.
Noi ascoltatori, le band, il movimento (quale?), i movimenti (quali?), e tutto quanto... come se potessimo cancellare il berlusconismo, e riprendere in mano tutto. Quando guardavamo "Vieni via con me" con Fazio e Saviano (io no però), quando facevamo i V-day e le manifestazioni del popolo viola (no nemmeno queste cose), quando ascoltavamo album bellissimi e riempivamo le arene, le piazze, i locali...
...e c'erano i Giardini di Mirò.
Con il loro post-rock, italiano ma cantato in inglese, con brani lunghissimi, con code eterne, a volte brani strumentali, ascoltati da molti o da pochi ma stimati da tutti.
Nel 2012 "Good Luck", poi nel 2014 una colonna sonora per un film muto (e non era la prima) e poi il silenzio.
...ma visto che nel 2014 "Rapsodia satanica" era una colonna sonora per un film muto... era un album senza cantato: quindi il silenzio di parole durava da 6 anni.
Nel 2012 l'indie italiano c'era ancora.
Per parlare di questo, dovrei definire l'indie, e definire l'indie italiano.
Aprirei decine e decine di parentesi.
Forse posso semplicemente dire che l'indie italiano è morto a maggio 2016, quando è uscito Oroscopo di Calcutta.
Ma anche prima non se la passava troppo bene, forse.

Hai presente quando ti sembra che tornino quelle cose di quando eri giovane, o un po' più giovane, ma non sei più quello di allora, e le cose ti sembra che non abbiano più senso fatte adesso?
Una specie di teatrino fuori tempo ed imbarazzante.
Nella canzone "Bagliore" degli Spartiti (scritta e recitata da Max Collini e musicata da Jukka Reverberi dei Giardini di Mirò, guardacaso) si racconta di un amore estivo, che arrivato all'autunno, diventa "una di quelle cose che hanno senso solo nell'attimo in cui accadono".


E certe cose, anche se durano anni, probabilmente finiscono di avere senso.
Ripenso a tante persone di quegli anni, quello che hanno detto e fatto, e quello che stanno facendo ora. Chi ha fatto famiglie, figli, carriere, viaggi... chi è rimasto, chi si è trasferito... ma quanti in questi anni ci hanno deluso, o tradito?
Com'è possibile che siamo finiti qui con la Lega e i Cinque Stelle? Con questi memacci su facebook e instagram? Con tutta la robazza che passa su Indie Italia di Spotify, con gli ultimi album di Calcutta e dei Thegiornalisti? Com'è possibile che gli Amari fossero sulla bocca di tutti e ora non ne parli più nessuno?
Possibile che tutta questa roba sia finita solamente sull'account Instagram del Nonno Indie, epitaffio virtuale di quello che fu?

Tornano i Giardini di Mirò - e tutto il resto non tornerà.
E mi fa paura, perché io sento come loro, e non so come fare a tornare, ma soprattutto, a restare, quando tutto scompare.


P.S. non fosse chiaro, e forse non lo è, a me questi due nuovi singoli piacciono veramente molto.