lunedì 16 dicembre 2019

Cinque squadre che ho portato allo scudetto (davanti ad una tastiera)


Chi come me ha passato l'infanzia e l'adolescenza (anche) davanti a un PC, ha tanti ricordi indelebili e dolcissimi di avventure avvenute nel raggio di 70 cm, in cui gravitavano un giovane player1 sfigato e speranzoso, tastiere con le lettere A S D consumate, mouse PS/2 con il filo e la pallina da pulire regolarmente sennò si intoppava, e monitor 15" con tubo catodico.

Ognuno ha i propri, di questi ricordi: e io oggi voglio condividere con voi quelli legati ai giochi di calcio, in particolare ad alcune "partite" (meglio dire: stagioni) che mi sono rimaste nel cuore.






Videogioco: Sensible Soccer 1.1
Squadra: Udinese 1996/97

Sensible Soccer era ed è un videogioco lontanissimo dalla simulazione reale del calcio, ricorda molto di più un gioco arcade. Se conoscete il mitico SWOS (sigla con cui si identificano le versioni successive) potete tranquillamente immaginarvelo come un gioco di pallamano e sono sicuro che lo apprezzereste uguale.
Ma era un gioco di calcio, e la possibilità di editare le rose (formate esclusivamente da 16 giocatori nelle prime versioni) lo ha reso immortale, giocato (e venduto) fino ad oggi.
Era perfettamente normale quindi che nel 1996 giocassi ad un gioco vecchio di qualche anno, a maggior ragione trattandosi di un evergreen.
E visto che con il gioco "me la cavavo" ormai abbastanza bene, decisi di tentare la conquista dello Scudetto con la modesta Udinese.
Udinese che avevo inserito io, chiaramente. Il videogioco aveva 7-8 squadre italiane, tra cui non erano presenti i friulani.
Le squadre più forti potevano contare alcune "stelle", cioè giocatori con qualità superiori alla media. L'Udinese che avevo inserito io, ovviamente no: quindi anche se nella Serie A reale quell'anno i friulani arrivarono quinti, nel mio gioco erano una squadra di bassa classifica come le altre.
Turci, Helveg, CaloriKozminski, Gargo, Giannichedda, Desideri, Locatelli, Bierhoff, Poggi, Hazem Emam, Marcio Amoroso... nomi che hanno fatto sognare (e qualcuno anche impallidire) lo stadio Friuli e lo studio di casa mia.
Arrivai alla penultima giornata secondo: scontro diretto con la capolista, il Milan, sotto di 2 punti.
2 a 1 per il sottoscritto, sorpasso, e con una ulteriore vittoria all'ultima giornata mi assicurai lo scudetto segnando 100 gol tondi tondi.
Quella volta scesi della sedia ed esultai sul pavimento.
Se non avete giocato non potete capire, ma sudare 34 partite di campionato dentro Sensible Soccer con Emam (detto "il Baggio delle Piramidi") in attacco, e vincere pure lo scudetto, è uno sforzo titanico. 

Questa è storia. In senso letterale: nel National Football Museum di Manchester è presente un PC in cui poter giocare a Sensible Soccer.






Videogioco: FIFA 97
Squadra: Arsenal 1996/97

La serie FIFA ha stravolto il mondo dei videogiochi di calcio (oggi si direbbe "del gaming"), e l'edizione 97 (uscita il 30 ottobre 1996) fu forse quella che portò i cambiamenti più rivoluzionari confrontati con l'edizione precedente. Certo, quella che si ricorda di maggior successo fu quella successiva del 1998 "Road To World Cup" con le qualificazioni per i mondiali di Francia '98... ma non divaghiamo.
1997, arriva in casa mia questa copia masterizzata, a pagamento. All'epoca chi aveva un masterizzatore era in automatico un ricettatore, che masterizzava i giochi per gli amici facendo la cresta sul supporto informatico (già parecchio costoso) anche raddoppiandone il costo. (Sì, Orsi, sto parlando di te.)
Così si usava, comunque: e così arrivò a casa mia Fifa 97. (Forse regalatomi per il mio compleanno? Sì, all'epoca si usava anche questo. Sì, Orsi, sto sempre parlando di te. Comunque grazie, anche a distanza di anni.)
All'epoca in quasi tutti i videogiochi era possibile giocare 1 vs. 1 contro un amico, ma Fifa utilizzava tutta la tastiera: oltre ai tasti direzionali le lettere Q W E A S D erano funzionali al gioco. Quindi, per giocare in 2 serviva una seconda periferica (joystick / joypad) che a casa mia non c'era.
Io e mio fratello decidemmo così di disputare un campionato con due squadre, dove negli scontri diretti avrebbe giocato solo la squadra di casa quella in trasferta sarebbe stata guidata dalla "intelligenza artificiale" della CPU. Il computer, per intenderci.
Se non erro mio fratello scelse il Newcastle di Shearer, io l'Arsenal, due squadre di alta classifica ma di certo non forti come il Manchester United (che quell'anno vinse la Premier League).
Entrambi vincemmo quasi tutte le partite. Lo stile di gioco era ancora poco realistico, ricordo di aver segnato la maggior parte dei gol in contropiede di Ian Wright.
Gli scontri diretti furono vinti sempre dal giocatore umano, ma il campionato si decise in una delle partite minori: da qualche parte fece una sconfitta di troppo, e così alla fine vinsi io, di un solo punto, con 36 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta.
Di certo non si può essere che ero Invincible, ma un Arsenal così Wenger non l'ha mai visto.

Ok, la intro di Fifa 97 fa un po' cagare e non rende giustizia alla rivoluzione che portò il videogioco. Il "culto" delle intro fighe nacque con il suo successore, il '98 Road To World Cup.




Videogioco: PC Calcio 5.0
Squadra: Salernitana 1996/97

Come potete intuire, non è che studiassi così tanto alle scuole medie. E ripensandoci, forse iniziò proprio qui il tracollo che mi portò da essere uno dei migliori della seconda media ad arrivare alla maturità con tre materie sotto (quando ancora si poteva).
Ma andiamo con ordine: PC Calcio fu uno dei primi giochi di calcio manageriali, ed era tutto italiano, un piccolo orgoglio tricolore in un'epoca di software house prevalentemente british (dico bene? chi lo sapeva da dove venivano...).
In realtà era la versione italiana di PC Futbol, di Dinamic Multimedia (software house spagnola). Ma in un periodo in cui si trovava a fatica una traduzione in lingua italiana dei videogiochi, avere un gioco completamente in italiano, che addirittura si comprava in edicola (a sole 35.000 lire!) dava un tocca che oggi potremmo definire... "sovranista".
La versione 5 portò tante rivoluzioni, tra cui la gestione manageriale della società e l'invecchiamento e ritiro dei giocatori. In questa maniera, unito ai giovani che uscivano dalle cantere, si poteva giocare potenzialmente in maniera perpetua (anche se mi pare il gioco fissasse un limite a 20 anni, quindi fino al 2017. Un futuro lontanissimo per l'epoca).
Presi la Salernitana, dalla Serie B, e la portai in Serie A prima, e poi in Champions League. Con quella squadra vinsi TUTTO: Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League, Supercoppa Europea e pure la Coppa Intercontinentale, centrando pure l'en-plein di tutti e 6 i trofei nella stessa stagione.
Poi mi fece una offerta la Lazio, e passai ad allenare in biancoceleste.
Ma ricordo con piacere quella squadra con Chimenti, Del Grosso, Dell'Anno, Tudisco, Phil Masinga, ArtisticoSpinelli, al quale si aggiunse il giovanissimo canterano Jordi Ferron, un fortissimo difensore centrale spagnolo, inventato dal videogioco, che divenne perno della mia difesa a 4, e curiosamente omonimo di quello che poi ebbe una discreta carriera nella Liga.

P.S. dettaglio importante: PC Calcio dava la possibilità di giocare in prima persona le partite, ma il gameplay delle partite faceva abbastanza cagare, motivo per cui mi limitavo alla parte manageriale (che era la vera anima del gioco).

PC Calcio non aveva una vera e propria intro, ho trovato video con la colonna sonora ma onestamente faceva abbastanza cagare, motivo per cui la toglievo e giocavo ascoltando la musica che pareva a me. Qui c'è un video di game play in cui casualmente c'è proprio la mia Salernitana, e potete verificare come il "giocare le partite" facesse abbastanza schifo, e di come invece la parte manageriale fosse parecchio dettagliata per essere nel 1997. Mancava solo il tasto per fare il falso in bilancio.





Videogioco: FIFA 99
Squadra: Perugia 1998/1999

Come avete notato, nessuna squadra di Fifa 98. Curioso? In verità ho bellissimi ricordi con il Crystal Palace (nel quale acquistai Marco Negri, che insieme a Lombardo e Padovano mi diede "il Crystal Palace degli italiani), di mondiali vinti con Burundi e Isole Maldive, di campionati italiani con Sampdoria e Bologna... ma fu un gioco talmente bello, e al quale giocai talmente tanto, che non riesco a legarlo ad una squadra in particolare.
A differenza del successore, FIFA 99, che fece qualche passo avanti sul piano della giocabilità, ma al tempo stesso indietro... insomma ricordo che si segnava un casino su calcio d'angolo e da palle ferme, ma poco su azione.
Feci un bellissimo campionato con il Perugia del vulcanico Gaucci, dove allenatori e giocatori entravano come una porta girevole. Io giocai caricando gli aggiornamenti del mercato invernale, quindi mi ritrovai Mazzantini, Kaviedes, Mezzano, oltre a Bucchi, RapajicCappioli, Nakata, Olive e Pagotto.
Questo Perugia nel campionato reale lottava per salvarsi, e confermo che l'andamento della mia stagione fu molto simile. Poi però, come si usa dire, trovai la quadra e cominciai a vincere: purtroppo ormai avevo lasciato troppi punti per strada, e mi fermai ad un terzo posto.
Ok, vi ho mentito: qui non vinsi lo scudetto... ma comunque il terzo posto Gaucci se l'è sempre sognato.

Intro figosa ma dal finale vagamente insulso (quella pseudo citazione finale a Rocky IV non me la spiego) ma con Fatboy Slim come colonna sonora puoi fare quello che vuoi.




Videogioco: FIFA 2001
Squadra: Atalanta 2000/2001

Questa è la squadra che ricordo con maggior piacere. L'Atalanta all'epoca aveva allestito una buona rosa, tanto da arrivare settima in quella stagione.
Io la presi in mano, ed acquistai un giocatore per rinforzarla. Francesco Coco. COCO. Per rinforzarla.
Nel 2001 il giocatore venne ceduto in prestito dal Milan al Barcellona (sì, COCO ha giocato nel Barcellona) ed era al suo apice della forma, che gli permise di essere convocato per i disastrosi Mondiali del 2002 (sì, abbiamo mandato Coco ai mondiali).
Non so perché, e me lo chiedo ancora oggi, in Fifa 2001 fosse indicato come libero invece che terzino.
Comunque, a me serviva un libero, lui era forte e giocava libero, e così lo comprai. In quella squadra c'erano anche Pelizzoli, Siviglia, i due Zenoni, Doni, e in attacco Ganz, che divenne il mio principale terminale di riferimento, segnando numerosi reti in rovesciata, ormai marchio di fabbrica.
Vinsi lo scudetto, e l'anno dopo arrivai in semifinale di Champions League.
Non so contro chi giocai, ricordo solo che erano nettamente più forti della mia Atalanta. E in effetti all'andata, in trasferta, persi 3 a 1.
Al ritorno, in casa, avrei dovuto vincere 2-0... le cose andarono diversamente, fu una battaglia epica, e vinsi 5-3: tuttavia, per la regola dei gol in trasferta, non bastò, e fui eliminato, spegnendo così le speranze di una inspiegabile finale di Champions League.
Ogni tanto ripenso ancora a quei giorni, e oltre a chiedermi come fosse possibile di avere Coco come perno della mia difesa, ripenso a cosa sarebbe potuto succedere se avessi segnato un gol in più in quella semifinale.
Forse avrei preso la sufficienza in matematica, forse la tipa avrebbe voluto uscire con me, forse avrei segnato un gol incredibile al campetto, e da lì avrei aperto una serie di sliding doors... che mi avrebbero portato dritto nella bancarotta e/o nella tossicodipendenza.
Che ne sai, a volte forse le cose è bene che vadano così.
Non c'è sconfitta nel cuore di chi lotta, anche se lotti "solamente" su una tastiera.

La sigla di Fifa 2001. Lo so, a guardarla con gli occhi di oggi fa sorridere, ma al di là del pezzo fighissimo (Bodyrock di Moby è tanta roba) cercate di immaginarvi come se questa fosse la miglior simulazione di calcio mai uscita e che voi siate appena riusciti a farvene masterizzare una copia.