mercoledì 17 ottobre 2018

Le canzoni delle estati

Ex-Otago nel 2011, con Pernazza, in versione estiva

E' da un po' che non scrivo, da prima dell'estate: e ora l'estate è finita. Certo, da calendario finisce il 21 settembre, ma in realtà, da queste parti, l'estate è sempre finita a inizio settembre, quando passano la Festa dei Giovani di Pieve, la Fiera di Cento, si fa l'asta del fantacalcio, riaprono le scuole, si tornano a dare gli esami all'università o riprende a studiare (o nessuna delle due, ma comunque lo fanno i tuoi amici) e gli uffici e aziende tornano nel pieno della loro fase produttiva.
Ne ho parlato un po' qui, qualche anno fa.

Quindi, volutamente e ostinatamente e forzatamente in ritardo, oggi vi racconterò i miei pezzi dell'estate. Di tutte le estati. I più rappresentativi, o forse no, in una sorta di top ten, che in realtà è solo un pretesto per elencarli, non c'è veramente una classifica. Forse ne sono restati fuori tanti.


10) Lo Stato Sociale - Vado al mare
(estate 2012)


Non vorrei mettermi a parlare del mio complicato rapporto con Lo Stato Sociale, perché non gliene frega niente a nessuno (né tantomeno allo Stato Sociale, e colgo l'occasione per salutare Checco se mai erroneamente finisse su questa pagina).
Avevo cominciato l'estate a Londra, e avevo consumato "Turisti della democrazia" sul mio iPod. ("consumare i dischi" è un bellissimo modo di dire che però ormai torna buono solo per i vinili, ma ormai se compri i vinili con quello che costano ci stai attentissimo, altro che consumarli).
Comunque questa è la tipica canzone spensierata dello Stato Sociale, condita da quel velo di ironia pungente e arguzia hipster... un pezzo semplice ma riuscito, a mio avviso: ed è forse questa spontaneità e leggerezza che hanno un po' perso, nelle ultime canzoni.
Comunque poi sono tornato in Italia, e continuavo ad ascoltare questo pezzo.
Comunque lei non c'era, e io andavo al mare. Lei non c'era, e io scrivevo bene. Lei non c'era, e avevo qualcosa a cui pensare. Lei non c'era. Avrei voluto che tornasse - e in effetti sarebbe poi ritornata - ma in realtà, forse il senso di quello che rappresenta questo pezzo è una serena e spensierata convivenza estiva con l'assenza, se non altro quella fisica.



9) David Guetta feat. Akon - Sexy Bitch
(estate 2009)



Non lo so se fosse per una certa insoddisfazione della mia vita in generale, o forse per una certa insoddisfazione tipica dei vent'anni, ma cos'hanno poi di tipico i vent'anni? So solo che questo pezzo era la mia estate degli altri, e poi è diventato, negli anni a venire, l'estate mia. Perché forse, anche quando c'ho provato, il totale disimpegno non mi è mai appartenuto, nel bene e nel male.
Alla fine, cosa resta? Resta un pezzone incredibile, forse uno dei più potenti di David Guetta, uno di quelli che quando parte mani al cielo e violenza nel dancefloor, oggi come ieri... bagni di Marina di Ravenna, sabbia nelle scarpe, vodka redbull che sono diventati cumuli di ghiaccio, e su_le_mani.
P.S. la versione del video fu censurata in "Sexy Chick", che una decina di anni fa ancora dire Bitch non stava bene.

8) Raphael Gualazzi - L'estate di John Wayne
(estate 2016)


Questa l'ho scoperta due anni fa, su Radio 2, a estate ormai finita... ma comunque ha finito per rappresentare bene la vacanza che avevo fatto poche settimane prima, tra i balcani e la Croazia.
Questo testo scritto e cantato alla Battiato, mi ha ricordato quando ci siamo spostati da Lubiana a Sarajevo, ascoltando appunto il buon Maestro... e chiedendoci cosa mai ci fosse di divertente nel raccogliere ortiche, o di quanto potesse essere irriverente il preferire l'insalata a Beethoven e Sinatra.
Comunque, al di là questo, il ritornello mi piace perché non è il solito inno al divertimento estivo senza pensare al domani: certo, c'è da divertirsi fino al mattino, ma poi c'è questo sole "da portare a casa", seppure a pezzi.
E anche se all'epoca non avevo poi in realtà nessuno a cui portare niente, questa idea mi piaceva, perché comunque a 32 anni al fatto di portare a casa qualcosa, anche fosse solo la tua pelle, ci pensi.


7) Piotta - La Grande Onda
(estate 2002)


Sono parecchi i brani che mi riportano alla mente tanti estate della mia giovinezza/gioventù/passato, ma li ho quasi tutti esclusi. Vuoi perché non mi sembrano pezzi estivi, mi sembrano solamente canzoni che associo all'estate perché erano lì in quel momento, perché erano passati in TV o per radio in quei precisi mesi.
Vale la stessa cosa anche per questo pezzo di Piotta (di certo non uno dei suoi migliori) ma mi ricorda la nostra prima vacanza al mare, con gli amici, al Lido degli Estensi, nel luglio 2002.
Di surfing surfing non avevamo proprio un cazzo, tendenzialmente ci facevamo delle paste al sugo, dei wurstel, scatoloni di Moretti da 66, giocavamo a calcio e a beach volley in spiaggia, e via così.
Ho comprato una maglia tarocca del Barcellona, di Litmanen. Ce l'ho ancora.
Riponevo speranza nel futuro. Di quella ne ho meno. Ma ne ho ancora.
E niente, fu una di quelle vacanza che "comunque vada è già un successo". Ed è un bel ricordo.


6) Neffa - Aspettando il sole
(estate 1996)



Avevo dodici anni, per me l'estate era giocare a calcio con gli amici o i cugini, e nelle ore più calde rintanarmi a giocare sul 386. Questo pezzone (il debutto solista di Neffa, dopo l'esperienza con i Sangue Misto) passava sulla neonata TMC2 (ex Videomusic) che ascoltava mio fratello, davanti al Grundig con tubo catodico che dal 1982 trasmetteva imperterrito.
Essendo estate in realtà il sole non c'era da aspettarlo, era quasi sempre già fuori dalla finestra a spaccare le pietre, in contrapposizione con il beat crepuscolare e le sonorità malinconiche del pezzo.
Non so bene se il pezzo riguardi esattamente la depressione, o una sua forma minore, magari semplicemente di solitudine, o una mancanza di affetto... a 12 anni non percepivo tutto questo. O meglio: non lo percepivo nelle canzoni, non ero in grado di leggerne le metafore.
E ora a me questo pezzo, che in fondo un pezzo estivo non sarebbe, continua a ricordare l'estate, quando fuori il sole brucia e tu dovresti essere a vivere l'estate come se tu fossi nella California dei film anni '90, e invece sei chiuso in casa con le tapparelle basse, e anche se hai deciso di alzarle perché hai il condizionatore e fregasega del sole che picchia sui vetri... il sole ti picchia addosso, dentro, e forse il sole che cerchi non è quello che c'è fuori, e alla fine, anche tu ogni tanto sei lì ad aspettare il sole.


5) Friendly Fires - Jump in the pool
(estate 2009)


Eh ecco, mica erano tutte italiane. Questa non mi ricordo come l'ho scoperta, forse sulla Panda di Saccolo, forse avevo scoperto i Friendly Fires da qualche nastrone notturno su MTV, orfana di Brand:New... boh?
Sta di fatto che arrivò nel mio iTunes l'omonimo primo album di questi inglesacci di St. Albans. Questo sulla carta dovrebbe essere un pezzo stile "nessun rimpianto - nessun rimorso" che, a differenza dello stile passivo-aggressivo di Pezzali (che poi sappiamo essere quasi più un dirselo a sé stessi) qui lascia spazio ad una malinconia di fondo, del tipo "cosa sarebbe successo se..." come nelle migliori puntate de Il Bivio condotte da Enrico Ruggeri.
...ma poi alla fine chissenefrega? Alla fine un po' questo pezzo mi ricordo quelle immense piscine metaforiche dei vent'anni, dove tutto può succedere, e dove non succede niente, forse perché il primo a non buttarmi ero sempre e solo io.
Comunque, mi sono divertito anche da bordo vasca, in un certo senso, e come i Friendly Fires, posso dire che quel rimpianto si colma, per un attimo alla volta, come l'acqua della piscina che è più bassa del bordo, eppure ciaffete!, esce fuori, in quel mistero che è sempre stata la fisica, per me ignorante.
Che poesia.
Per uno come me a cui l'acqua, in fondo, non è mai piaciuta.


4) The Killers - Smile like you mean it
(estate 2007)



Avevo 23 anni e andavo spesso al mare con la mia morosa, ascoltavo i The Killers e mi piaceva molto questo pezzo di Sam's Town (che era uscito l'anno prima, ok, ma in autunno).
Cosa dire? Niente, copincollo una cosa che trovato su songmeanings.com che mi sento di sposare pienamente:
"According to an inteview with Brandon Flowers (the lead singer/song writer) it's about looking back and smiling and accepting the choices that you made. And even though there were bad and hard times you get through them and eventully can smile again even if the pain is still there. It's not NOT about a relationship. He was really specific about that."


3) Ex-Otago - Giorni Vacanzieri (Fare Soldi CCVAALIHH rmx)
(estate 2007)


La mia proverbiale memoria fa un po' cilecca, e onestamente, anche se questo pezzo era uscito nel 2007, sono qui a chiedermi se sia stato pezzo della mia estate quell'anno o il successivo.
O forse semplicemente entrambe.
Tralasciamo la genialità del video de I Ragazzi della Prateria, che vanno a ritroso citando Vacanze di Natale '83, associando la vacanza invernale ad un pezzo estivo, che meriterebbe un post a parte per la sua bellezza.
Qui resta un capolavoro di sonorità e atmosfere, tra lo scanzonato e il malinconico, brillantemente remixato dai Fare Soldi, e ricoperto di ironia contro le vacanze estive dei giovani (veri o finti), delle coppie, delle coppie giovani, dove l'importante è il mostrare divertimento e generare un bell'album di 100 foto da mettere su Facebook... mentre noi siamo quelli tristi, a casa, in vacanza, o semplicemente in vacanza a casa.
Pernazza (che fa rima con Lavazza) è ancora a rappare, regalando perle che entreranno nel linguaggio parlato mio e dei miei amici, per le successive estati, fino ad oggi.
Tipo quella volta che nell'estate 2008 aggiunsi Pernazza su Myspace e gli dissi "Ciao! Lo sai che abbiamo passato tutto il nostro interrail ascoltando Giorni Vacanzieri? Colonna sonora ufficiale!"
Lui mi risposte "Wow, dev'essere stata una bellissima vacanza".



2) Luca Carboni - Mare Mare
(estate 1992)


Qui scomodo una pietra miliare. Ok, quando uscì avevo 8 anni, e a ora a distanza di anni rimpiango di come potessi passare in mezzo a tutta quella malinconia, uscendone indenne.
Apparentemente, indenne.
Ora, a distanza di anni, sto pagando tutto con gli interessi.
Perché Mare Mare è questo... il mare triste, il mare struggente, il caldo insopportabile, l'estate degli altri, l'estate che c'è ma non c'è, cameriere un altro caffè, le ragazze sghignazzano, io volevo andare al mare a scopare, ho anche fatto il pieno nella moto, e te neanche ci sei, e mi scende l'amarezza che cosa ci vado da solo a provare a caso con una, non ho neanche l'energia per tornare a casa.
E sono triste triste triste triste.
Se penso all'estate in Italia negli anni '90, penso a questo... anche se in fondo è un evergreen.
Questo pezzo è un calcio alla bocca dello stomaco, ma di quelli da film, di quelle sconfitte tremendamente violente, da risultare belle.
Il mare, ma quello triste.


1) Ex-Otago - The rythm of the night
(estate 2008)



Nel 2008, in quella primissima epoca indie che in fu in Italia quello che fu il brit-pop in UK a metà anni 90 (ma per pochi) (vedasi il nonno_indie su Instagram), uscì una compilation bomba ad opera de La Valigetta Dischi.
L'idea alla base di questa compilation era molto semplice e al tempo stesso molto efficace: fare cover di vecchi successi dance. Titolo minimale e ammiccante al mondo indie: Post-Remixes vol. 1

L'idea come detto non era niente di rivoluzionario, eppure non ci hanno provato in tanti, e ci sono riusciti ancora meno (vedi lo stesso Vol. 2 uscito nel 2015, che non ha cover alla stessa altezza di questa prima uscita).
L'idea che poi è la stessa sulla quale è nata la festa revival Dance Mania Party, di cui sono fondatore ideatore selecter vocalist ecc... ovvero: ci sono tante canzoni dance che sono davvero belle, anche se arrangiate in maniera zarra, e comunque abbiamo tutti tanta nostalgia di quegli anni lì, dove le canzoni da ballare imperavano.
Perché l'house non è da ballare, perché la musica indie a volte è da ballare ma non la mettono su nelle discoteche.

Gli Ex-Otago, con ancora Pernazza, calano l'asso e si prendono la briga di restaurare la famosissima Rythm Of The Night di Corona, ancor prima dei Bastille e degli eterni remix che ritornano e ritorneranno ad ogni estate.
Ci aggiungiamo un video stile "sapore di sale" (sempre ad opera de I Ragazzi della Pratera, che vanno quasi a scrivere un "prequel" di Giorni Vacanzieri dell'estate precedente), e l'opera di nostalmagia è fatta.
Forse nel 2008 avevo ancora veramente poco di cui essere nostalgico o forse c'era già qualcosa, fosse anche solo di pochi anni prima, ma questa versione, che suona sempre come se fosse l'ora del tramonto e l'ora del secondo spritz a stomaco vuoto in spiaggia (e ho anche praticamente smesso di bere spritz), riesce sempre a lasciarmi lì, tra il bagnasciuga e il mare, tra la strada e le stelle, tra il treno e la piattaforma.
Ero lì e allora. Ora e allora. Come ci fosse un filo logico che parte dal 1994, passasse per il 2008 e arrivasse ad oggi.
Come se potessi fare tutto, e in quel momento, già mi accorgessi che per fare tutto bisogna fare qualcosa, e fare qualcosa, è solo qualcosa, e già non è più tutto.
(ma questo purtroppo non l'ho capito nell'estate 2008, ci ho messo qualche mese in più. ma questa è un'altra storia. e non è che detto che non venga raccontata, prima o poi.)



*** Menzione Speciale - Fuori Concorso ***

Cranio Randagio - Estate (e sto qua)


Questo pezzo in realtà è uscito il 23 agosto 2016, ma io l'ho scoperto solo qualche mese dopo, quando il povero Cranio Randagio è morto.
Forse questo è il pezzo estivo per eccellenza, o perlomeno, quello che sento più vicino a me. E infatti, l'ho scoperto a novembre.

Rievocare i brani dell'estate diventa per forza una rassegna di malinconia, in un modo o nell'altro, e così è stato.
Io e l'estate forse non saremo mai migliori amici, ma continueremo a frequentarci e a passare delle belle vacanze.