Le luci basse, e i bassi, erano già diffusi nella sala. E andava avanti a muoversi come se fosse niente, come se fosse il solito, il solito drink o la solita birra.
E la solita storia.
Lui, tu, lei, chiunque, non fa importanza, o non fa differenza.
E' un lavoro di monotonia e piedi bassi.
Mentre si avvicina, avvolgendosi, passando sotto e attraverso i tuoi mille coltelli senza mai tagliarsi, senza prendere il veleno, andando avanti nel suo farsi male.
Voleva cambiare qualcosa e invece no: voleva risolvere il mondo, o perlomeno il proprio e invece no. Andrà sempre avanti così.
Prima o poi le cose cambieranno, e se c'è un giorno in cui cambieranno davvero quello è domani, sempre domani, il giorno in cui cambiano le cose è sempre domani e domani non arriva mai. Oggi non è mai domani.
E' un gioco di luci e di silenzi, di poche fonti luminose, di fango e controsterzo... il respiro conta più di ogni altra cosa e fumare o non fumare fa davvero la differenza.
Sempre più fatica per arrivare a casa, per arrivare sul proprio materasso sani e salvi.
Per sopravvivere ai danni della comunità europee e delle monete uniche, dei passaporti e delle dogane, dei linguaggi universali e dell'acidità di stomaco, dei vini sottocosto e delle bottiglie convenienza.
E' quasi un'attesa ebraica, o forse semplicemente cattolica, o forse la religione non c'entra davvero nulla con tutto questo. Con questo vuoto che terribilmente avanza senza alcuna pietà verso niente e nessuno... il mondo va avanti e tu hai svoltato alla prima laterale, ormai sei da un'altra parte senza che gli altri se ne siano veramente accorti.
Restano solamente i suoi occhi fissi. Come due fari accesi con le luci di posizione. E il silenzio che entra da tutte le parti, capace di riempire anche i vuoti dei bassi della dubstep.
Ci saranno ancora da prendere un sacco di aerei e di autobus, e ho già il mal di testa solo a pensarci.
La fine è vicina. E suona dubstep.
Radioscozialibera plays Massive Attack - Paradise Circus (Zeds Dead Remix)
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