martedì 21 novembre 2006

Dai 16 in poi (e anche prima)


Ripensavo (il che implica il fatto di averci già pensato) al mio "passato" (e come dice Kama, artista semisconosciuto, bisogna innanzitutto capire se è davvero passato o se è ancora li).E riflettevo (come uno specchio) sul modo in cui ho speso il mio tempo.
Cioè, io sabato sera ero fuori con i miei amici e non a trombare, per dire. Ed ero contento, non me pentivo. Questo non vuol dire che preferisca in assoluto i miei amici al trombare, e non voglio dire nemmeno il contrario: sono due cose diverse, con tempi modalità e persone diverse, che dovrebbero convivere in maniera parallela nella vita di ognuno. Poi c’è chi le vuole far convivere e chi no. Ma cazzi altrui.E allora ho pensato anche alle scelte. Le scelte che si fanno. Cioè, ho passato buona parte della mia adolescenza e post-adolescenza prevalentemente da solo o con gli amici. Magari altri hanno passato lo stesso tempo a intortare ragazze.
Forse a suo tempo avrei preferito intortare ragazze, tuttavia se lo avessi fatto ora non avrei i fantastici amici che ho, e chissà quante cazzate di Sacchi mi sarei perso, quante lollate con Diego, quanti ragionamenti sulla vita con Sorio, quante minchiate con Orsi, quanti discorsi con Cotolino.
Ora ho tantissimi aneddoti su di loro, e sulle nostre serate, e magari un po’ con delle ragazzine. Sono scelte: non esiste "ho fatto bene" o "ho fatto male", alla fine le ho fatte e baste, e ora sono contento. E se avessi fatto scelte diverse, sarei contento in un modo diverso, perché sarei diverso.
O sarei scontento. Dipende dai momenti. Ma quello che voglio dire è che alla fine è tutto relativo.
Voglio dire: ora potrei essere tranquillamente completamente ubriaco a vomitare tequila in uno sporco cesso in un appartamento di Londra, dopo aver passato una notte a bere merda con i miei amici londinesi di cui uno pakistano, uno gay, e uno che tifa Manchester United. E potrei essere contentissimo anche così. Poi perché adesso è un lunedì sera, ma magari il sabato poi ero stato in una qualche disco alternative a sentire i Franz Ferdinand e poi a ballare break’n'beat e drum’n'base e Prodigy, Depeche Mode, e Chemical Brothers. E magari avevo anche rimediato una bumbata con una inglesina. O una inglesetta. O una inglesona. Oh si, magari dopo che ti sei bevuto chissà cosa non è che giri con un calibro in mano per misurare la vita (inteso come girovita) delle ragazze. Mica sono Orsi, il leader del partito del culo… io voto per la tetta! :asd:
Oppure potevo ritrovarmi in uno scenario simile, ma molto più terra terra, economico e sfattone, a girare tra l’Estragon e i portici di Bologna in compagnia di BS e Podda. Con tanto di felpa con cappuccio e birra da 66 in mano.
E ragazzi, a questo scenario c’ero vicino tanto così… 80° classificato a Scienze della Comunicazione su 1400 iscritti. Poi ho scelto Comunicazione Pubblica a Ferrara.
Ed eccomi qua.
E forse un giorno me ne andrò via davvero, andrò a vomitare a Londra, o a spillare birre a Edinburgo, o non lo so, chissà, forse, può essere, credo e spero di avere ancora tanta vita da vivere, "a modo mio", ovunque la vada a vivere, e tanta voglia di divertirmi, ma in senso "buono sano e pulito" (il che potrebbe cozzare con alcune descrizioni drogalcoliche fatte poche righe sopra, ma in realtà no, e prima o poi ne parlerò in un post).
Ma per ora no. But not today. Ora sto bene qua. Sono contento qua.


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