martedì 29 settembre 2009

...e se facevamo digiuno e bevevamo solo il tinto de verano?

Mi sono accorto, improvvisamente, di non avere più voglia. Sia chiaro: non è la prima volta che non ho voglia di qualcosa e non sarà nemmeno l'ultima, è proprio un discorso esteso.
Non ho più voglia del Natale, di Pasqua, di Ferragosto, di Capodanno e di Halloween. Non ho più voglia di farmi la barba, di tagliarmi i capelli da solo, di mettermi la crema solare. Non ho più voglia di lavare i piatti e di lavare la macchina. Non ho addirittura più voglia di fare la valigia. Di viaggiare, quello ancora si. Ma la valigia no.

Ora: è chiaro che a 25 anni uno ha fatto queste cose già tantissime volte. 25 natali e capodanni etc, centinaia di barbe, decine e decine di tagli di capelli con la macchinetta, decine e decine di spalmamenti di creme, così come di lavaggi di piatti. E decine e decine di lavaggi macchina, e valigie.
Ma si presuppone, per una vita in fondo normale come la mia, che la voglia di fare queste cose "normali" sparisca verso i 60-70-80 anni, cioè quando più o meno si presuppone che tu inizi ad essere in odore di morte.
A 25, questa dovrebbe essere ancora lontana. Tuttavia, la domanda che mi sorge diventa questa: se io non ho più voglia di fare queste cose normali della vita... ho ancora voglia di vivere?
E intendiamoci, una domanda del genere, posta in maniera pressoché lucida e obiettiva (per quanto possa essere io stesso nel mentre analizzo la mia vita e contemporaneamente la vivo anche), non si riferisce certo a manie suicide: e proprio per questo è più preoccupante di qualunque depressione suicida.
Ho ancora voglia di vivere?
C'è, ovviamente, un altro grande pezzo da considerare. Tutto quello che fino ad ora è stato citato ovviamente non è tutta la vita, ed esistono un sacco di altre cose per il quale provo ancora piacere.
Sportitalia, Sportitalia24, viaggiare, dormire, correre, e ho anche riscoperto il piacere di addominali e flessioni. Questa primavera non li avevo mai ripresi del tutto. Forse non li riprenderò del tutto nemmeno ora. Ma intanto ci provo.
E poi tante altre cose, mi piacciono, sembra che sia uno sportivo sennò. Il nuovo album dei Muse, la luce della finestra della mia camera nuova, la mia camera nuova, le mie scarpe vecchie, ogni tanto anche i miei capelli, e le cose che dice Saccolo. Pure le sue gif animate.
Mi piace anche scrivere, ancora.
Però tipo non ho più voglia di taggarvi tutti.

Come ci insegna Pinmennone, grande filosofo greco, che se cercherete su Wikipedia non troverete poiché l'ho inventato io ora (alcuni di voi ci stavano per cascare lo so) "il suicida non è colui che odia la vita, ma colui che la ama tanto quanto gli altri, anzi forse pure di più, e proprio per questo si uccide. il suicida odia la propria vita, ma non la vita in se e per sè".
Si credo dicesse circa così, il nostro amico Pinmennone.
Non sono suicida - sennò non sarei qua a scrivere, non ho intenzione di esserlo - sennò non verrei a scriverlo - i suicidi sono quelli inannunciati, però volevo instaurare questo paragone del "odiare la propria vita" o perlomeno di non farsela piacere.
So che non sto usando bene l'italiano stasera, ma come sempre me ne frega pressoché nulla.

Probabilmente, non sono io che non ho più voglia di vivere: è che non ho più voglia di vivere in questo modo. Probabilmente, sto lavorando da parecchi mesi per cambiare le cose.

Ci sono persone che sono passate nella mia vita in un attimo, e hanno dato molto più di altre che sono rimaste anni.
Tidusfinal, per esempio. Uno sconosciuto conosciuto una sera in chat - credo fosse il settembre 2001, mese tristemente noto per l'incidente di Zanardi - che con poche ma ragionate perle di saggezza, nemmeno poi tanto perle e nemmeno poi tanto saggie, mi ha illuminato. Grazie Tidusfinal ovunque e comunque tu sia.

Oppure i due scacchisti inglesi ubriachi di Granada. Sono stati loro a illuminarmi. A farmi capire che io non DOVEVO fare niente, ma POTEVO fare tutto.
Semplicemente continuando a dirsi a vicenda "i take the black..so you take the white...no i'm the white...so you take the black..." oppure nemmeno questo, semplicemente mi sono immaginato questo dialogo, ma dopo due ore avevano seccato un'altra birra da 66 a testa (o era sempre la stessa?) e sembravano essere allo stesso punto di prima, accasciati su quella panchina, mentre io dovevo fare la cacca, e Sacchi e Orsi compravano il pane. Per cenare con dei panini.

Per cenare con dei panini. Cioè è successo tutto questo perché abbiamo deciso di cenare con dei panini. Ma pensa te la vita. Cioè, se avessimo deciso "stasera tonno", magari avrei conosciuto la donna della mia vita in un supermercato e ora vivrei a Granada. Oppure, avremmo potuto mangiare la paella, e la mia vita sarebbe perfettamente identica a un anno fa. Pensa cosa poteva succedere con della pizza, sennò.
Ma è geniale tutto questo, oddio, potrei perderci una giornata intera a immaginarmi mondi possibili.
E se facevamo digiuno e bevevamo solo il tinto de verano? Oddio, che figata, credo di non voler più smettere.

Vi taggherò qualcuno a cazzo, qua e la.

Ah, non c'entra un cazzo, però a 25 anni viene fuori anche un po' l'esperienza. E ho capito che quando uno si sente in mezzo al buio, e non vede bene l'uscita, e si sente un po' perso nella (radio)nebbia, quello è il momento in cui sbuca una luce nuova.
E io quella luce nuova non la vedo ancora, ma so che arriverà presto, proprio perché ora non sa da dove possa arrivare. E il bello è potersi immaginare come sarà. E' ancora tutto così in potenza.
Credo di aver di nuovo voglia.

PS. perdonatemi, mi era tornata voglia di taggarvi tutti miei fansss, però facebook fa le bizze come da settimane a questa parte, quindi alcuni mi da errori... magari metto a posto domani...

GRAcias - de NADA

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