venerdì 10 aprile 2009

Col senno di poi

E' il 15 marzo 2009, e ascoltate bene la data.
Siamo in una piccola casa persa nella fetta. Qui, alla faccia della piccola casa, di soldi ne girano. E' l'ennesima festa dove Giulio è li per caso, o per errore, o non sa nemmeno per quale esatto motivo.
Schiere di 30-35 enni che ne dimostrano 19-20 sia fisicamente che mentalmente giocano a fare i grandi, come se i titoli di studio acquisiti fossero rimasti una cosa seria. Ragazzine vestite da modelle, direbbe Max Pezzali. Forse, vestite da modelle, ma in quanto a bellezza... no, eh? Beh nemmeno i manzi poi sono tutti sti george clooney, sti david beckham, sti raul bova. Forse, george harrison, david di michele, e raul cremona.
Come sempre, che Giulio queste feste le potrebbe inquadrare alla perfezione, c'è un casino da mangiare, e un cazzo da bere. Poco male, Giulio ha il fegato che brucia ancora, si è svegliato alle 5, di pomeriggio ovvio, dopo essere andato a letto alle... non se lo ricorda. Forse all'ora di pranzo. Non si ricorda cos'ha fatto la mattina. Ne tantomeno la notte e la sera precedenti.
Il fegato gli brucia come se avesse preso una coltellata.
Ah, già, ha preso una coltellata. Di striscio. Solo un piccolo taglio, niente di grave, nessun punto al pronto soccorso... anche perché non c'è andato. Ha solo un vago ricordo di questa rissa e quest'idiota che...
Va beh, lasciamo perdere, figurati anche solo accennare a queste cose qui, nel tempio dell'immagine e dell'apparenza.
No, stasera neanche ce la fa a bere, davvero. Si lascia andare sulla prima sedia trovata libera, dopo una ricerca di 20 minuti.
Gritty e BREERAA!! sono in piedi che hanno trovato da bere, mangiano come maiali, e stanno piacevolmente conversando sul sito web dei White Lies.
Che belli che sono. Loro sono felici. Loro bumbano o non bumbano, hanno la morosa o non hanno la morosa, lavorano e non lavorano, ma riescono a mettersi a loro agio parlando del sito web dei White Lies. Tra l'altro, Gritty ne capisce poco, e BREERAA!! proprio per un cazzo, ma guarda come si parlano e come si ascoltano. Sono due persone felici.
Cisco non c'è. Sarà a 900 metri in linea d'aria infilato in un canale. In un canale vaginale. In quello della sua solita morosa, poi, sempre lo stesso ormai da secoli. Si sono già stancati tutti di lei tranne lui. Sarà amore? Sarà idiozia? Sottile è il confine che separa le due cose, sottile come un preservativo, sottile come l'apostrofo tra la T e AMO. Oh, e qui Giulio sor-ride, come l'apostrofo tra la L e HO ROTTO.
Magari seguito anche da un CAZZO.
Ah ah sarebbe bello. A loro piacerebbe sicuro. Anche a Giulio. A loro vuole bene, due ghigne se le farebbe. Anzi, a lui vuole bene, e a lei no. Lei, il suo amico Cisco gliel'ha rovinato. Dio ridagli il suo Cisco.
Ahhh che male... Dio dagli anche un Aulin. Un disinfettante. Forse un punto di sutura. Forse un paio di bicchieri di qualcosa.
Comunque li Giulio si è già rotto le palle. Li e non altrove. Basta. Con tutte ste feste di perbenismo. Come se uno dovesse mettersi una camicia d'ordinanza.
Basta. Da domani, si cambia. Giulio saluta. Giulio saluta anche lei, la Valentina Pozzato.

Dio. Come passa il tempo. Come cambiano le persone. Ora ha messo da parte tutto l'odio. E lei... gli fa pena. Sembra di salutare una persona al funerale di un suo parente. Imbarazzo totale. Non saper che parole dire nel timore di toccare un argomento scomodo. E guardarla mentre lei sorride con quel sorriso anestetizzato di chi si è dimenticato cosa fosse vivere. Vivere anche al costo di piangere. Sembra un personaggio del video di "Black Hole Sun" dei Soundgarden, o di "La Glaciazione" dei Subsonica, o di "Lately" degli Skunk Anansie, insomma un pupazzo falso con un sorrisone finto.
Che pena che mi fai, per tutte le volte che eri il mio amore.
Per tutte le cazzo di volte che con me non ci sei stata, stronza, ora neanche ti odio, ti vorrei solo sana.
E invece li. Lessa. Rincoglionita da tutto e tutti.
Giulio da un bacio sulla guancia, fa una smorfia di dolore, ciao ciao, ed esce... da domani le cose saranno diverse, sissignore. Basta.

Giulio entra in casa, è disfatto, ha un timer di 5'00" prima che si accasci sfinito al suolo... riesce a trovarsi nel suo letto in pigiama con 10" di anticipo sulla deadline.
10 secondi per pensare.
"Dove sei tu?"

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