martedì 19 maggio 2009

3 fingers and 1 keyboard

Una volta ci bastavano 3 dita. 3 dita e 1 tastiera. E 1 videogioco, quasi a caso, di corse. Rally, Formula1, GranTurismo, o quel che passava il convento. Macchine, quelle che c'erano. Piloti, pure. Piste, anche.
Un'accozzaglia incredibile di Montoya, Giappone, Colin McRae, Mitsubishi, fango, pitstop, Nos, freno a mano, sesta marcia.
E le tue 3 dita.
Ti bastavano per sfogare tutto. La tipa che ti aveva detto di no, il 3 in matematica nascosto a tuo padre, la serata con gli amici pacco, la partita di calcetto persa.
3 dita e i tuoi 17 anni. E serate, e notti, passate con quel rombo in sottofondo. Che a volte toglievi, e sostituitivi con "l'album del momento". Che potevano essere i Linkin Park, i Coldplay, ma anche il primo di Craig David.

E poi si sognava la patente, e il sogno era "dai Diego che poi quando abbiamo la patente trombiamo in macchina uno di fianco all'altro." Cioè, non nella stessa, ma nelle due Punto ELX 75 parcheggiate uno di fianco all'altra. Che uno abbassava il finestrino "COME VA?" e l'altro rispondeva "TUTTO BENE! E TU?" e l'altro "BENISSIMO!".
Ovviamente non l'abbiamo mai fatto.

Ora sono passati 8 anni o giù di li, e non è per fare il solito palloso amarcord di "ah siamo vecchi", però le Punto le abbiamo entrambi cedute a sfasciacarrozze che le avranno rimesse in circolo a Napoli (la mia si, quella di Diego non si sa) e a quei giochi non giochiamo più.
Oh si certo, potrei reinstallarli ora, davvero, ma credo non sarebbe la stessa cosa. Non avrei la stessa voglia. Ho già vinto quasi tutto su quelle piste...

Ora puoi al massimo sfogarti clandestinamente su qualche tracciato segreto privo di autovelox, stando attento al tuo livello alcolemico. Ma comunque hai sempre il piede sul freno, non siamo in pista. E ora lo sai bene.
Oppure spendere caterve di euri su go-kart dalle gomme lise. Ma non è la stessa cosa, no. Non puoi attaccarti quando vuoi. Per sfogarti.

Anno 2006, tre anni fa, sembra ieri, e sembra una vita fa. Il tempo è relativo, lo sappiamo tutti.
Coto, Selly, Saccolo, Atti, a un tavolo del Fuego, prima che diventasse succursale del Bloom. Qualcuno dice "io mi ci vedrei sposato tra 5 anni".
Sono tutti e tre d'accordo. Io a momento sputo la birra fuori. "CINQUE ANNI??? MA TI RENDI CONTO??? E' NIENTE! E' domani, praticamente..."
Ne sono passati tre. Capisco che è niente davvero, che avevo davvero ragione, che forse quando mi immaginavo stempiato al mio matrimonio con i miei 35 anni portati benissimo non avevo tutti i torti.

Ma questo post in realtà era dedicato a Diego Balboni. Lui sa perché. Non tanto perché dovevamo trombare insieme. Ma perché sentire una persona vicina, non vuol dire avercela veramente: vuol dire sentire una persona vicina.

E ora andiamo con le mie cazzate random.
- Ogni tanto mi dico "cazzo ma non è possibile che uno debba fare queste scelte a 24 anni" poi mi dico "cazzo ma ne ho già 25" e poi concludo "cazzo ma non è possibile lo stesso".
- E' inutile fingere a tutto facebook e windows live spaces che tu sia felice, che tutto vada bene con il tuo nuovo moroso, che tu non cerchi e non continui a tornare, e ad andare di continuo, con il tuo ex. Perché il tuo castello di falsità prima o poi crollerà. Ti crollerà addosso. E ti accorgerai, allora veramente, di quello che stai perdendo... questa è dedicata ad una cara amica di Giulio, una persona che si merita tanto, che credo sia all'ascolto.
- Giulio ha ancora tanti segreti, e anche i suoi verranno fuori uno ad uno.
- Non importa come entri nei casini, conta solo come ne esci. E vedo che il mio cane scende le scale in retromarcia, ma la scende, e beh, imparerò da lui ancora una volta.
- Se non ti saluto non è perché ti odio, è perché ci vedo poco e devo comprare i nuovi occhiali, e forse non ti riconosco.
- Poi c'erano un altro paio di cose di Londra, credo.
- Se fossi un blog "commerciale" avrei chiuso prima quest'intervento, ora è già troppo lungo, ho già cambiato argomento, e stanca... allora chiudo con un aneddoto, sempre sui 17 anni.

Una volta Gotti, verso i 17 anni, doveva uscire con una "figa di ragio". Si erano messi d'accordo per uscire, e all'ultimo lei gli mollò il pacco. E va beh. Si misero d'accordo di nuovo, e di nuovo lei gli mollò il pacco. Allora Gotti si incazzò. "Adesso mi sono rotto i maroni! Ora aspetto che me lo chieda lei, e poi gli mollo il pacco io!"
Tipa: "Ciao ti va uscire oggi?"
Gotti: "Si, ok"
Mezz'ora prima...
Gotti: "Oh scusami ma non riesco proprio, c'ho il cagone..."

Questo era un uomo, e lo è ancora.
Anche Diego Balboni.

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