venerdì 25 agosto 2006

Brand:new and everything after

A me la cultura non m'interessa, però scrivo libri e ogni tanto ne leggo pure. Da piccolo leggevo sempre, una volta a 10 anni ho aperto un libro di Asimov (qualcosa tipo "Fondazione"), mio fratello o mia madre me l'hanno tirato via dicendo "sei troppo piccolo per questo libro". In effetti allora ero un bimbo troppo secchione, avessi letto anche quello ora sarei a discorrere di fantascienza invece che dei Coldplay. Cosa che, ogni tanto, faccio lo stesso.
[a proposito, ieri, auguri a Francesco, non è mio cugino cugiatti Borghi, ma è Cotolino, che è anche lui mio cugino, ma di terzo grado. circa]
Comunque, dicevo, oggi sono andato in libreria a comprare Brand:new, di Massimo Coppola e altri due ceffi, che erano gli autori dell'omonimo programma che andava in onda su MTV fino a qualche anno fa. Va in onda ancora, ma il programma è completamente diverso, di uguale c'è solo il nome.
Il format era semplice (una caratteristica che stanno perdendo le cose al giorno d'oggi) ed essenziale: 60 minuti di video, da mezzanotte a l'una, inframezzati oltre che dalla obbligatoria pubblicità, da sketch ambientati in uno studio verde acceso (lo stesso che si usa come sfondo), con protagonisti una poltrona rossa, e Massimo Coppola.
I suoi monologhi sono indescrivibili, credo che appena ho voglia ne posterò uno.
Questo programma è andato avanti così dal 2000 fino al 2003, quando hanno sostituito Massimo Coppola con Enrico Silvestrin e hanno completamente cambiato la struttura del programma. Ora lo conduce Paola Magueri, e Brand New è diventata una nerdata (ma potremmo dire anche direttamente merdata) musicale estrema su gruppi super alternative che spesso sono anche alternativi al buon gusto della buona musica. Dove lei intervista gruppi su questo divano sporco pieno di firme (e potrei scommettere che il divano è quello che aveva in casa mio cugino fino a 10 anni fa... stavolta mio cugino cugiatti Francesco Borghi, non Cotolino) e in cui si parla di arrangiamenti astrusi, citazioni impossibili, sovrastrutture di contenuti musicali.
Cioè uno come Chris Martin (voce dei Coldplay) non ti andrà mai li a dire delle cazzate... lui è uno che voleva bumbarsi Gwineth Paltrow e le ha scritto Fix You. Fine. Cioè io se fossi donna e un uomo mi scrivesse Fix You io a quell'uomo gli darei il buco del culo.
Forse non so se mi avesse scritto Goodnight Elisabeth, se gli sarei tornata insieme. Certo è che mi sarei sentita in colpa. E perlomeno avrei chiesto scusa. SCUSA. Altre 5 lettere che al giorno d'oggi sono un po' fuori moda.
Se fossi stata Betsy (l'originale) almeno non sarei andata a dire quelle cazzate... "everything is gonna be alright". Stronza.
Se fossi stata Betsy (la copia) almeno non sarei andata a dire quelle cazzate... "tutto si sistemerà". Stronza.
E comunque nemmeno Adam Duritz (la voce dei Counting Crows) andrebbe a farsi intervistare su delle cazzate da Paola Maugeri. Paola Maugeri? Stronza anche lei.
Ma torniamo a Coppola, uno dei miei idoli. Lui non è stronzo, anzi, stronzi voi se date dello stronzo a lui. Stronzi.
Ecco, questo libro che ho comprato è bello perché raccoglie i migliori monologhi della stagione 2001-2002... e fa troppo scannare. Ma non fa solo ridere, fa pensare, fa ragionare... è un Jack Folla dei poveri... anche Jack Folla non è stronzo.
Jack Folla (alias Diego Cugia, se volete saperne di più usate Google) era più filosofico, più internazionale, di parlava dei poveri, della guerra, dell'america, dell'Italia degli ultimi 20 anni, del profondo di noi... era più psicologico quasi...
Invece Massimo Coppola analizza più in superfice le nostre abitudini, i nostri comportamenti, e da quelli trova lo specchio per vedere come siamo fatti...e alla fine è molto più comico, ti scappa da ridere... e poi Jack Folla dava sempre il suo giudizio, abbastanza esplicito. Massimo Coppola non da giudizi, ma te li fa capire tutti. Jack Folla si poneva un po' come un osservatore esterno, d'altronde lui non era come te, prima era un condannato a morte, poi un uomo in fuga... Massimo Coppola è un po' uno che non prende la tazza di Orzobimbo solo perché preferisce il caffè. E' uno che ama l'Ikea, ma che la odia anche, che magari ci ha comprato qualcosa, e forse un po' se ne vergogna. Magari ci va spesso e non compra niente. Ma alla fine se trova un bel mobile che compra poco lo prende e fanculo i boicottaggi. D'altronde ha il suo stipendio anche lui. E poi quelle giacche che si deve mettere in continuazione per fare l'alternativo intellettuale devono anche avere il loro costo.
Per concludere... questi monologhi di Massimo Coppola erano quelli che mi ascoltavo d'estate (o il sabato sera, perché durante il resto dell'anno a mezzanotte dormivo già) quando tornavo a casa dopo essere uscito. E sono un po' cresciuto anche con le sue perle.
Grazie Massimo Coppola. E ora, come qualche anno fa, vado a letto. A leggermi Brand:new, prima di dormire.

PS: ah, dimenticavo, anche Gwineth Paltrow è una stronza.

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