martedì 16 gennaio 2018

Dolores, t'è caduto il vassoio



E' morta Dolores O'Riordan, cantante dei The Cranberries.
E' morta Dolores O'Riordan e i morti su internet tirano sempre un casino. Ma... perché poi dovrei parlarne? La reach organica delle mie pagine facebook non è un motivo sufficiente.


I Cranberries entrano nella mia vita nel 1994, tramite mio fratello, e mi fanno cagare. Dai, avevo 10 anni, non è possibile che a 10 anni ti piaccia quella roba. Poi già il nome... CRAN-BER-RIS. Suona già male. Suona come un vassoio di argento che ti cade per terra. Magari con sopra dei biscotti buoni. CRANBERRIS! Ti è caduto il vassoio? Si. C'erano sopra i biscotti? Si. Ma cazzo.


Poi, nel 1999 è uscito Bury The Hatchet. Ed ecco, che a 15 anni, inizio ad avere le orecchie per apprezzarlo. E così piano piano recupero tutti gli album... e nel 2002 arrivano a Bologna, all'Arena Parco Nord, per l'MTV Day: e io sono lì.
Sono le ore 15, l'evento deve ancora iniziare, e l'area del concerto si sta riempiendo. A fine giornata MTV annuncerà 60mila persone, ma in quel momento probabilmente non sono nemmeno 10mila. I maxischermi mandano a ciclo continuo la pubblicità degli sponsor, e ogni tanto passano i pezzi dei gruppi che suoneranno in quella giornata... Meganoidi, Daniele Silvestri, Subsonica, Articolo 31... a un certo punto arriva "Zombie".
Ci sono oltre 30 gradi, sono le 3 di pomeriggio, il palco è vuoto: e comunque, ci sono 10mila persone che tutte, da sole, all'improvviso cantano in coro "In your head..."
Era un festival, molti erano lì per vedere gli Articolo 31 o per vedere Piero Pelù... ma Zombie la cantavano tutti. TUTTI. Senza che ci fosse bisogno di un veejay a dare il via.


E poi direi che la nostra relazione si chiude qui, anche perché i Cranberries fanno uscire un best of e poi si prendono un periodo di pausa. Quando tornano, nel 2009, io ascolto altre cose. E gli album successivi (due, uno del 2012 e uno uscito l'anno scorso) non me li filo proprio. Non li ho proprio mai ascoltati, non saprei neanche dire se mi sto perdendo qualcosa.
Ma va bene così. Bastano quei 5 album della prima fase 1993-2002... tutte quelle canzoni, tutte quelle parole... tutti quegli urli. Perché certo, a 10 anni non puoi apprezzare No Need To Argue, con 'sta qui che grida... anche questa stava male. Ma c'è da capirla, all'epoca non c'era tanta tranquillità tra l'ex Jugoslavia e l'Irlanda del Nord... Europa Europa, Europa un cazzo. Lei usava parole diverse, ma il senso era quello, dai.
C'è poi un motivo se lei scriveva canzoni e io scrivo solo stronzate, a ognuno il suo lavoro: e il mio non è nemmeno quello di scrivere stronzate, tra l'altro.


E fine, non ho molto altro da dire in realtà: no, non è la stessa cosa di Chester Bennington, non ha segnato così tanto la mia adolescenza. Anche se per inserire "Free to decide" nella mia colonna sonora dell'Interrail 2008 ho dovuto discutere con Saccolo, che ovviamente non apprezzava.


E' solo che anche stavolta ci si sente un po' più soli, anche se non ci cagavamo dal 2003, per dire. La morte fa parte della vita, no?
Non so, forse le morti degli altri fanno sentire più vecchio me, e forse alla fine è solo un po' di egoismo, quello che c'è dietro tutto questo. Che alla fine a sua volta non è nient'altro che istinto di sopravvivenza, di volersi attaccare a tutta la vita che resta, che in questo caso è la mia, perché la sua già non c'è più.
Perché Johnny Cash è morto da vecchio, perché David Bowie è morto prima del previsto ma almeno era arrivato ai 69, perché 46 sono pochi, dai.
Quarantasei sono pochi.
Dolores, t'è caduto il vassoio d'argento. CRANBERRIS!

And I miss you, when you're gone
That is what I do, baby, baby
And it's going to carry on
That is what I do, hey, baby


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