mercoledì 26 ottobre 2011

Mica si scrive per vivere felici, si scrive per morire senza rimpianti.

- Oggi ho visto il TG di La7. C'era Mentana che sembrava stesse vivendo un dramma tutto suo nell'annunciare una situazione drammatica per l'Italia e per l'Europa. Enrix, oh, stai tranquillo, son almeno 10 anni che stiamo nella merda e nessuna ne fa un dramma, vai tranquillo che moriremo lentamente giorno dopo giorno. Take it easy.

- Vorrei riuscire a rendere in qualche cosa di quelle che scrivo la stessa "perfezione secca" che c'è in una canzone come "Il mondo prima" dei Tre Allegri Ragazzi Morti.

- While we're living... the dreams we have as children fade away. Non sono del tutto d'accordo Noel, comunque Fade Away resta una gran canzone, gran bell'album quello che hai fatto live, e complimenti anche per il primo lavoro solista coi tuoi uccelli volanti.

- Abbiamo tutti un po' sottovalutato i Digitalism e continuamo a farlo. E' ora di smetterla un poco.

- La gente pensa che la vita da scrittori sia una cosa molto figa. Non ha ancora capito che la vita da scrittori vuol dire fare i camerieri, i baristi, i disoccupati, gli educatori, i portapizze, gli insegnanti, arrabattarsi per avere uno stipendio, arrabattarsi per scrivere, arrabattarsi per farsi pubblicare, arrabattarsi anche solo per far sapere agli altri che stai scrivendo senza che si mettano a ridere. E rispolverare il verbo arrabattare.
La vita da scrittori è un serbatoio incredibile di disagi e insoddisfazioni, e uno non la fa mica perché è figa, ma perché l'unica che uno può fare per morire senza rimpianti.
Hai capito? Mica si scrive per vivere felici, si scrive per morire senza rimpianti.

- A noi cosa ce ne frega dell'Italia e della Merkel, di Simoncelli e di Gheddafi. A noi chi ci pensa mai? A noi non ci sta salvando nessuno, e moriamo uno dopo l'altro, lentamente, come l'Italia...  oddio, ho nominato Simoncelli, adesso nominare Simoncelli è diventato un po' come nominare Berlusconi. Ma cosa c'entra con me? Con noi? Lui non è mica morto lentamente.
Però ammetto che un po' mi ha colpito.
Mi ha colpito perché Simoncelli era li con Dovizioso, Rossi, Stoner e tutti gli altri, come attori di uno spettacolo itinerante, come acrobati in un circo, che ogni settimana andavano in un posto diverso. E li vedi sfrecciare, volare, e non pensi che in realtà siano sempre a pochi centimetri dalla morte. E poi all'improvviso qualcuno se ne va.
Ogni tanto qualcuno se ne va.
E prima era li, e poi non c'è più.
Poi ho fatto anche un sogno a riguardo, un bel sogno credo, ma me lo terrò per me. O al limite le persone che ho sognato.
Mi ha colpito. Cioè non tanto quanto lui. Lui è stato colpito più di me di sicuro. Almeno due volte, una da Edwards e una da Rossi. Diciamo che la morte gli è arrivata così, tra capo e collo.
Oh ma non sto mica facendo dell'umorismo, che poi si rivoltano tutti contro come con Nonciclopedia e un po' anche con Spinoza.
Ecco, sicuramente non ha pensato "questa è l'ultima volta che cado".
Cosa vuoi che abbia pensato. "Dioboh dai che la moto la tengo su, speriamo che dietro non arrivi ness..."
Bum. E fine.
Non è che c'è molto altro da dire. Le parole le avrà chi ha qualcosa da dire.
E' un lavoro, lo si fa per passione, e lo si fa anche per gli altri. E si rischia di morire. Lo sai tu che corri, lo sanno anche quelli che guardano, solo che spesso ce ne si dimentica.
Forse è davvero un po' come scrivere. Anche chi scrive lo fa per pasione, e lo si fa anche per gli altri. Anche a scrivere si rischia un po' di morire, anche se la dinamica è molto diversa.
Non so se in proporzione siano morti più motociclisti o scrittori. Forse sono morti più scrittori... tra droghe e suicidi, forse è più facile che muoia uno scrittore prima del tempo che un motociclista.
Voglio dire, sto considerando TUTTI i motociclisti, anche quelli del campionato provinciale di motorette da 50 cc, e TUTTI gli scrittori, anche quelli che abitano in un paese del cazzo tipo Cento e pubblicano il loro libro via internet, senza codice ISBN, e magari pagando anche per farselo pubblicare.
No ma non sto parlando di me, tranquilli.
Non mi sento un eroe che rischia la vita. Non mi sento nemmeno uno scrittore. Figurati se posso paragonarmi a Simoncelli. Oddio, oggi ho proprio dei capelli del cazzo, è vero, ma non fatto ancora cadere nessuno.
Ok, ho urtato il mio cane sul posteriore, ma era stato lui a tagliarmi la strada. E comunque non l'ho buttato per terra lussandogli la spalla. E il mio cane non è spagnolo.
Sto facendo ironia? A me non fa ridere. E' ironia? Ma se uno è ironico deve far ridere? Ma se uno scrive così e basta? Boh.
Quante sovrastrutture inutili.
Dai, stiamo tutti un po' più tranquilli. Anche tu, Enrico Mentana.
Magari Simoncelli correva per vivere felice, ma sono sicuro anche che lo faceva per morire senza rimpianti.

No ma se finisco così sembra un post strutturato su Simoncelli, in realtà davvero volevo parlare di Mentana. E' pure invecchiato un sacco.

Si, così è un brutto finale, ma non mi viene in mente di meglio, tolto Simoncelli. Oh ma poi cosa volete, io non sono uno scrittore, e sto blog è pure gratis, andate a leggervi Beppe Grillo allora.


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