Shadwell - tramonto volutamente sfuocato |
...e poi all'improvviso arriva.
Così, dal nulla.
Lo sapevi che sarebbe arrivata. Come sempre. Lo sai sempre che arriva.
Ma non sai mai quando. E' questo che ti frega - o la figata, punti di vista - è che alla fine nemmeno puoi dire che l'aspetti veramente.
E poi neanche sai esattamente quando arriva. A un certo punto ti accorgi che c'è, e basta.
Però ti ricordi della prima volta - la prima volta che l'hai vista. Che l'hai sentita.
E allora ripensi a quel momento (assurdo, se ci ripensi per bene) in cui, nel tardo pomeriggio, a gennaio, magari nel buio di un paese europeo di medio-bassa importanza, due uccellini hanno fischiato, e nel bagliore del crepuscolo, hai sentito un filo di vento. Leggermente più caldo. E lei era li, a salutarti.
La primavera. 2011.
Benvenuta.
E certo, avremo ancora il freddo, i sottozero, e forse la neve fuori stagione, e ancora raffreddori, tossi e maldigola, ma lei era già li. Ed è ancora qui. E ci sarà ancora per un bel po'.
E stavolta è una delle più importanti.
Avremo il sole negli occhi, i Rayban sul naso, i The Drums nelle orecchie, il volante nelle mani, i bermuda nelle gambe, le adidas nei piedi, e sfrecceremo tra Cento e Bologna, tra gli Estensi e Faenza, tra Milano e Milano Marittima (citando Dargen D'Amico). Sempre rispettando i limiti. Berremo gli spritz responsabilmente. Casco o caschetto in testa ben allacciato. Luci accese anche di giorno. E prudenza, sempre.
Più vado avanti più le cose si complicano, ma è un po' quella sorta di complicazione che a tutti pare complicata tranne che a te. Quindi è un problema degli altri. E figurati se mi interessano i problemi degli altri, mi bastano già da risolvere i miei.
Non sono preoccupato dalla disoccupazione, dai bruciori nella schiena, dall'aumento della benzina, dal saldo a fine mese che progressivamente diminuisce, dalla difficolta del rapportarsi con persone dall'orientamento mentale diverso dal mio. Oddio, forse l'ultima un po' mi preoccupa, ma penso che leggere la verde a 1.50 mi farà più paura nell'immediato.
Ma all'improvviso è tardi, e intanto il tempo passa e tu non passi mai, primavera.
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