sabato 5 febbraio 2011

Primavera.

Shadwell - tramonto volutamente sfuocato

...e poi all'improvviso arriva.

Così, dal nulla.
Lo sapevi che sarebbe arrivata. Come sempre. Lo sai sempre che arriva.


Ma non sai mai quando. E' questo che ti frega - o la figata, punti di vista - è che alla fine nemmeno puoi dire che l'aspetti veramente.


E poi neanche sai esattamente quando arriva. A un certo punto ti accorgi che c'è, e basta.
Però ti ricordi della prima volta - la prima volta che l'hai vista. Che l'hai sentita.


E allora ripensi a quel momento (assurdo, se ci ripensi per bene) in cui, nel tardo pomeriggio, a gennaio, magari nel buio di un paese europeo di medio-bassa importanza, due uccellini hanno fischiato, e nel bagliore del crepuscolo, hai sentito un filo di vento. Leggermente più caldo. E lei era li, a salutarti.

La primavera. 2011.
Benvenuta.

E certo, avremo ancora il freddo, i sottozero, e forse la neve fuori stagione, e ancora raffreddori, tossi e maldigola, ma lei era già li. Ed è ancora qui. E ci sarà ancora per un bel po'.

E stavolta è una delle più importanti.

Avremo il sole negli occhi, i Rayban sul naso, i The Drums nelle orecchie, il volante nelle mani, i bermuda nelle gambe, le adidas nei piedi, e sfrecceremo tra Cento e Bologna, tra gli Estensi e Faenza, tra Milano e Milano Marittima (citando Dargen D'Amico). Sempre rispettando i limiti. Berremo gli spritz responsabilmente. Casco o caschetto in testa ben allacciato. Luci accese anche di giorno. E prudenza, sempre.

Più vado avanti più le cose si complicano, ma è un po' quella sorta di complicazione che a tutti pare complicata tranne che a te. Quindi è un problema degli altri. E figurati se mi interessano i problemi degli altri, mi bastano già da risolvere i miei.
Non sono preoccupato dalla disoccupazione, dai bruciori nella schiena, dall'aumento della benzina, dal saldo a fine mese che progressivamente diminuisce, dalla difficolta del rapportarsi con persone dall'orientamento mentale diverso dal mio. Oddio, forse l'ultima un po' mi preoccupa, ma penso che leggere la verde a 1.50 mi farà più paura nell'immediato.

Ma all'improvviso è tardi, e intanto il tempo passa e tu non passi mai, primavera.

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