venerdì 13 ottobre 2006

Le morose degli artisti


2 dicembre 2006, Bologna (per la precisione Casalecchio di Reno, al palaMalaguti), concerto dei Muse.
Oggi stavo un po' girando su internet a cercare quelle cose che a me-soli-saccolo piacciono tanto, cioè i meanings (significati) delle canzoni. Mah si, quelle cose a cui a noi piace discutere in stati semi-alcolici con tanto di lacrime agli occhi per le risate, e con tanto di sfondi di persone incazzate/con la bocca aperta perché non hanno un cazzo di pensiero in testa/che limonano tra loro/che ascoltano semi-interessate(o che fanno finta di farlo).
Eh beh, e allora mi sono soffermato sulla figura di Matthew Bellamy. Il cantante dei Muse.


Minchia, se su Adam Duritz (il cantante dei CC) si potrebbe scrivere un libro, direi che su Matt si potrebbe fare almeno un libercolo. Libercolo, bella questa parola, era almeno un anno che non sentivo dire la parola "libercolo".
Indubbiamente, uno schizzoide. Uno scoppiato. Un visionario. Uno che legge dei libri di matematica senza capirci un cazzo e trova il titolo per un album: Origin of Symmetry, origini della simmetria. Un tipo che è ossessionato dal rapporto tra l'uomo e la tecnologia, dal sentirsi posseduto e osservato. Uno che fa un album (Absolution) con una playlist, che tradotta in italiano, suona pressapoco così:
1. Intro
2. Apocalisse, perfavore
3. Il tempo sta finendo
4. Canta per l'assoluzione
5. Sindrome di Stoccolma (per chi non lo sapesse è la sindrome secondo la quale la vittima si affeziona al proprio carnefice, ndr)
6. Cadrò insieme a te
7. Isteria
8. Interludio
9. Blackout
10. Farfalle e Uragani
11. La piccola stampa
12. Per sempre
13. Pensieri di un ateo morente
14. Coperto da segretezza


Terrorizzante. Ansiogeno all'ennesima potenza. Angosciante. Della serie che Adam Duritz, il re del pessimismo, si tocca i maroni. Non c'è bisogno che faccia ulteriori commenti: un tipo del genere ha dei problemi. E un tipo del genere, con chi poteva stare? Un tipo del genere ha conosciuto una ragazza milanese che faceva l'erasmus a Londra. Che facoltà? Psicologia, ovvio. Poi l'erasmus è finito. Lei è tornata in Italia. E lui? Ovvio, anche lui in Italia... sul lago di Como. E stanno insieme da 5 anni.
Cioè, l'ho premesso: io adoro i Muse, adoro la sua musica, e di conseguenza adoro anche un po' lui. Ma lui ha dei problemi. Anche chi ascolta i Muse ha dei problemi. E quindi si, anche io ho dei problemi. Vabbè ma bastava leggere un attimo questo blog per capirlo, non dovevo certo dirlo io.
E quindi mi immagino Matt che c'ha le sue visioni, i suoi terrori, le sue angoscie, che nella notte, va in trip, va in sonnambola, piglia la sua chitarra elettrica distorta all'inverosimile, e inizia a urlare in falsetto, e a fare degli sleghi paurosissimi e distortissimi e angosciosissimi.
Cazzo, nel cuore nella notte, e i vicini? I vicini non esistono, lui è pieno di soldi, c'ha la villa sul lago di Como e i vicini non esistono.
E allora la sua ragazza, che adesso lavora in un ospedale a Milano, si sveglia, magari anche un po' incazzata perché tra qualche ora si deve svegliare per fare il turno della mattina, e va li. "Matt, cosa c'è?" Proprio in italiano glielo dice, perché lui lo sa anche un po' l'italiano. Non è mica come Schumacher, a cui l'Italia ha dato milioni di euro e lui ha imparato due parole in croce (e tra l'altro male, come dimostra la sua battuta finale in Cars).
Matt è riconoscente: la sua morosa gliela da, e lui per riconoscenza sta imparando l'italiano. Visionario, fanatico, malato, tutto quel che vuoi: però è riconoscente. E' un buon ragazzo, in fondo. Non è colpa sua se ha dei problemi.
Dicevo, la sua morosa scoglionata si sveglia e gli chiede cosa c'è. Lui, in pigiama, tutto sudato, esce dalla sua sonnambula, e corre al primo foglio di carta e trascrive subito tutto quello che si ricorda. Ne salta fuori un foglietto scritto male, con il testo e in mezzo gli accordi. Tipo i fogli che girano a Penzale delle canzoni da chiesa.
Poi finito di scrivere, torna in sè. Si caccia sulla sua ragazza, e si mette a piangere. E lei, in un incrocio tra morosa accondiscendente e psicologa no-profit, sempre in bilico tra la professionalità e la deformazione professionale, lo ascolta, gli fa le carezze, e gli ripete in continuazione "Su Matt, è tutto finito."
"Ma c'erano gli alieni... e ho visto Dio che... ci stanno spiando... ci sarà un futuro in cui... questa società moderna..."
"Dai Matt, è tutto finito, adesso torniamo a letto e non ci pensiamo più..."
"Ma ti dico che ci stiamo dirigendo verso...il futuro..."
"Su, è tutto finito, ok?"
Deve avere una bella pazienza la morosa di Matthew Bellamy. Questo si che è amore.


Certo che un po' tutte le fidanzate degli artisti... pensiamo al mio guru Adam Duritz. Vai con lui e sai già che non durerà, che come minimo ti ritroverai sul prossimo album dei Counting Crows. E poi sai che lui si farà delle pare... perché se va bene andrà troppo bene per andare davvero bene, e prima o poi dovrà finire... e se va male va male... oppure magari va a letto con te ma pensa ancora a Elisabeth (cazzo ancora? beh ma sono ormai 10 anni... dai Elisabeth è sposata e ha già due bambini mi sa...) oppure finito di bumbare con te va a telefonare ad Anna. Cioè, insomma, ok, è solo una vecchia amica, la loro storia è stata quasi 20 anni fa, però sapere che c'ha fatto una settimana di sesso sfrenato in Grecia non è che ti piace subito subito. Va beh non essere gelose, però dai... un minimo...
Poi è chiaro: alla fine è Adam Duritz, ti fa innamorare con due parole. Però è il suo bel marone, non c'è dubbio.
E perché, stare con Massimo Coppola dove lo vogliamo mettere?
Lui è senza dubbio il peggiore... dev'essere un pignolo scassapalle che si lamenta per qualunque cosa, con la fissa del calcio, maschilista a manetta... è quella che va all'Ikea con te e non gli va bene niente di quello che compri, è quello che vai a mangiare fuori e hai scazzato serata, ristorante e menù... quello che vai al cinema e hai scazzato cinema e film... insomma non gli va bene niente. Ti critica in continuazione. Obiettivamente dev'essere insopportabile.
Poi è chiaro: tu sei donna, quindi alla fine, a prescindere, Massimo Coppola non ha tutti i torti. Avrà sempre un po' di ragione a tirarti della carne, non c'è dubbio. Tu sei donna, hai un minimo di torto insito in te. Pensaci bene: qualunque cosa tu faccia è difficile che tu abbia completamente ragione. Ciò non toglie che alla fine Massimo Coppola non lo si regge. (da morosa, dico... da suo fan lo reggo benissimo tutte le sere dal lunedì al giovedì alle 23.30 su MTV!!!)


Insomma, gli artisti sono persone particolari e le loro morose devono avere una gran pazienza. Lo diceva anche Ligabue: "abbiam donne pazienti, rassegnate ai nostri guai..." poi alla fine lui si è separato, quindi la sua donna mi sa che la pazienza deve averla finita. O deve averla finita lui.

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