![]() |
Shadwell - tramonto volutamente sfuocato |
sabato 5 febbraio 2011
Primavera.
venerdì 31 dicembre 2010
DiaroDelloScrittore: #1 destorisofà
In realtà, questa sorta di diario parte già incompleta, perché non è che ho cominciato a scrivere oggi, ma 12 anni fa, nel 1998.
E ciò a cui sto lavorando ora, è partito nel 2006. E per dirla tutta, in realtà avevo in mente il soggetto da almeno un paio d'anni prima...
Ma diamo un nome alle cose, cacchio, perché le cose van chiamate con il loro nome.
Stiamo parlando del progetto Kooks, e già questo non è il vero titolo del romanzo, ma un nome di lavorazione... quindi già chiamiamo le cose con un nome che non è il loro.
C'è qualche attinenza tra il nome Kooks e la band The Kooks?
Beh, direi di si.
Quale?
Sono gli stessi.
E quale attinenza c'è nel romanzo?
C'entra con la canzone Naive.
Ah... cosa, in particolare?
Il sound, credo.
Quindi non c'è un legame con il testo?
Ma cos'è un diario o un'autointervista?
Entrambe? Comunque te la stai scrivendo da solo...
Si, in effetti hai ragione. Ho ragione. Abbiamo ragione. Tra l'altro erano domande pessime.
Veniamo alla situazione attuale: Kooks era pronto al 70%, ma è stato vittima di una restauro sostanziale, quasi una ricostruzione, e ora è pronto al 30%. Un 30% che a sua volta è vittima di continue correzioni e revisioni, quindi si tratta un po' del solito progetto all'italiana, modello ospedale di Cona: investimenti enormi, risultati tangibili zero.
Prime impressioni positive: nonostante l'impegno poco profuso di questi giorni, direi che agli stimoli di scrittura c'è una buona risposta.
A volte forse sarebbe necessario disattivare l'Airport, ma è anche vero che per le condizioni di vita attuali mi è necessario un contatto tramite Facebook, MSN, Skype, e quant'altro... certo in alcuni momenti l'isolamento forzato sarebbe utile, ma come fai a discernere i momenti in cui sarebbe utile e quelli in cui sarebbe utile avere la connessione internet?
Prime impressioni negative: LA PERDITA DEL CINISMO.
Va spiegata un po' la situazione: abbiamo un protagonista, che chiameremo JJ, già in passato protagonista di racconti. L'intera opera Kooks costituisce una sorta di enorme prequel a questi racconti... che va collocato circa 2-3 anni prima dei racconti stessi.
Per quanto sicuramente JJ debba risultare quindi per forza diverso da questi racconti, rimane poi la stessa persona.
E in questo momento, mi è difficile scrivere nel modo in cui questa persona sarebbe.
Cos'è successo? Dove ho perso queste caratteristiche? Quelle che tra il 2006 e il 2008 mi hanno permesso di scrivere questi racconti?
Non lo so, e in fondo non è che a sapere dove le ho perse le ritroverò, è un po' come quando perdi il portafoglio per strada. Forse a fare la strada a ritroso lo ritrovo subito, ma se passi dopo due anni, col cazzo che è ancora li ad aspettarti.
La situazione è, in qualche modo, ricrearlo in maniera artificiosa.
1) il ricordo. Ah, questa grande cosa che tentiamo di annullare attraverso l'alcol, ma che resta perpetua nelle nostre sinapsi neurali... per fortuna.
2) Uochi Toki. BUM! Con Napo si va sempre sul sicuro.
3) Così come Napo, possiamo aggiungere Amari, Massimo Coppola, Vasco Brondi, e tanti altri profeti del nostro tempo, un po' maestri di vita di JJ (e anche miei, tra le altre cose).
4) i precedenti racconti di JJ. Dove andare a pescare se non proprio dove il cinismo regnava sovrano?
E poi direi che basta così, per ora.
Ma sai che a nessuno gliene frega niente di queste cose?
Eh beh perché, le vostre serate del cazzo in discoteca, sono forse più utili alla comunità?
Siamo tutti inutili. La specie non progredisce. Ed è colpa anche mia.
sabato 18 dicembre 2010
Vado via e resto qui
Resto qui, perché posso vederla da internet.
Vado via perché "e tu vuoi far qualcosa che serva"
Resto qui perchè "è anche per te che il tuo paese è una merda"
Vado via perché qui ci sono gli studenti che manifestano.
Resto qui, perché anche la ci sono gli studenti che manifestano.
Vado via perché c'è la neve.
Resto qui, se c'è troppa neve.
Vado via perché svegliarsi alle 5.30 di mattina... restano sempre le 5.30 di mattina.
Resto qui, perché si può dormire solo 3 ore per notte e svegliarsi con un sorriso bellissimo, anzi due.
Vado via perché voglio avere una vita sociale.
Resto qui, perché avrò una vita sociale.
Vado via perché se davvero nella vita vuoi fare una cosa devi andarci incontro e prenderla.
Resto qui, perché se davvero nella vita vuoi fare una cosa, devi farla nel modo giusto.
Vado via perché voglio rivedere dei posti e delle persone.
Resto qui, perché i soldi, per ora, sono quel che sono.
Vado via perché ho voglia di rivedere la mia città.
Resto qui, perché sono già nella mia città.
Vado via perché sono disoccupato.
Resto qui, perché perché esistono forme di approccio lavorativo difficilmente comprensibili alla popolazione media.
Vado via perché non voglio sentirmi come Saviano.
Resto qui, perché spero di sentirmi come Fazio.
Vado via perché ho già il biglietto di andata.
Resto qui, perché poi ho anche quello di ritorno.
Vado via perché sono al centro di tutte le partenze.
Resto qui, perché è il posto da dove voglio ricominciare ancora.
Vado via perché me ne sono già andato.
domenica 14 novembre 2010
DOMENICA(li) (stefa)NO
La cosa più sconvolgente forse è soltanto il fatto di guardarti un gran premio in streaming. Senza commento tecnico. Solo il rumore dei motori. E i collegamenti radio.
In cui distingui subito la voce di quel... di quell'incapace, con il suo inglese da prima media. Lo stesso che quella volta disse a Massa "ALONSO-IS-FASTER-ZEN-IU. Did iu risivd ze messag?".
Gli unici che nel fare gioco di squadra si fanno sgamare da milioni di telespettatori in tutto il mondo.
Oggi solo motori... in un silenzioso giorno, in una silenziosa casa. Un cielo grigio in una grigia giornata. Di una desolazione immensa.
Mi viene in mente Angelo Pintus, quando in "Sfighe" a Colorado Caffè imitava Cesarone Maldini. "Nella vita si vince o si perde... ma perdere così è proprio da coglioni."
Molto meglio spegnere il motore in griglia (Schumacher, Suzuka '98). O ritirarsi, per paura della pioggia (Lauda, Fuji '76). O sbagliare completamente la partenza e il primo giro (Hamilton, Interlagos 2007). E poi si può sempre finire sconfitti dopo una collisione con il rivale (Hill, Adelaide '94) (oppure ancora Schumacher, Jerez '97) (per non citare tutti i vari Senna-Prost...)
Insomma di modi per perdere ce ne sono tanti. E tanti davvero meritano stima e rispetto.
Ma questo... Un madornale errore strategico (purtroppo non il primo) che consegna la vittoria a chi forse se l'è meritata leggermente di più degli altri, in fondo. Ma proprio di quel poco.
In una stagione in cui tutti (piloti e scuderie) han fatto troppi errori.
Stefano Domenicali è il direttore della gestione sportiva della Ferrari dal 2008, quando ha preso il posto di Jean Todt.
Nel primo anno della sua gestione è riuscito a perdere il Mondiale piloti, consegnandolo ad Hamilton a due curve dalla fine. In compenso, la Ferrari è riuscita a conquistare il titolo Costruttori... ma per questo bisogna ringraziare più che altro il buon Kovalainen, che con la McLaren girava dai 5 ai 9 decimi più lento di Hamilton. (Insomma, un po' la figura che sta facendo Massa quest'anno).
Nel 2009, invece, la Ferrari è riuscita a sbagliare completamente:
- la macchina (a inizio anno solo la Toro Rosso era più lenta della F60)
- 4 piloti su 5 (a parte Massa che andava bene fino all'incidente dell'Hungaroring... Raikkonen ha dormito 3/4 di stagione, Schumacher è stata un'idea sbagliata, Badoer altrettanto sbagliata, così come Fisichella... non so, forse a questo punto il quarto collaudatore Genè sarebbe stato peggio?)
- strategie (anche qui, gli errori sono stati diversi, ma poco influenti in una stagione già persa dopo poche gare)
In compenso, la Ferrari interruppe lo sviluppo della F60 per pensare alla macchina 2010. Che avrebbe dovuto essere una bomba. E invece, è stata spesso più lenta delle RedBull e delle McLaren. Almeno, è stata affidabile, quello si.
Ma se si continuano a sbagliare le strategie... e diciamolo: Alonso ha fatto qualche errore di troppo ma anche tanti miracoli... ma Massa è stato il fantasma di sè stesso. Ha fatto la figura del Kovalainen alla McLaren. Anzi, del JJ Lehto alla Benetton.
Senza contare il peso che la Ferrari ricopre in federazione ora, e le decisioni ridicole che continua a subire.
Insomma i 3 anni di Domenicali sono stati abbastanza deludenti. La Ferrari non deve essere competitiva: la Ferrari deve vincere. E' quello che chiedono i tifosi, è quello che è intrinseco nel marchio Ferrari. La Ferrari non corre per fare del suo meglio, la Ferrari corre per vincere. Sempre.
Per carità: Domenicali è stato un uomo Ferrari nel periodo Schumacher, merito delle tante vittorie è anche suo. Forse, semplicemente, il direttore della gestione sportiva non è il ruolo in cui rende al meglio.
Che fosse meglio Nigel Stepney? Colui che per vendetta passò le informazioni alla McLaren, dopo aver imparato che l'erede di Todt non sarebbe stato lui, ma proprio Domenicali.
Ma non si può perdere così. Infilati dietro la Renault di Petrov. Neanche Kubica, che è un gran pilota (sicuramente non ha niente da inviare a Vettel, e forse gli è pure superiore), ma Petrov.
E Alonso che ce l'ha messa tutta per oltre un'ora, a respirargli gli scarichi. Mentre Webber, dietro, si gustava tutta la scena. Webber ha già avuto tanto nella vita, molto più di quello che sperava e che si sarebbe augurato lui stesso... si è regalato anche questo felice siparietto.
Alonso. Che doveva vincere il Mondiale. Bloccato dietro alla Renault. Di Petrov. Ridicolo. Imbarazzante. Desolante. O come ha titolato la Gazzetta, "atroce".
Due anni fa era stato Timo Glock a farsi passare da Hamilton. Ma li Massa non poteva farci niente... ora è stato Petrov direttamente a non far passare la Ferrari.
E ok, Alonso ha fatto i suoi errori, ha le sue colpe, ma ripeto di miracoli ne ha fatti fin troppi. E anche se oggi la partenza è stata scarsa, e non è riuscito a passare Petrov, ci ha provato per un'ora.
Ho trovato una foto della Ferrari di Alonso sul "London Evening Standard", il giornale gratuito che danno all'entrata della tube, e l'ho attaccata in camera mia. Perchè in fondo se lo merita. Perchè è un esempio di come andare avanti a provarci sempre. Un esempio di come anche se ce la metti tutta a volte le cose non vanno lo stesso, e non è colpa tua. Di come ritrovarti in una situazione in cui vorresti solo nasconderti, e invece restare a testa alta.
Sarà per l'anno prossimo... forza, Fernando.
mercoledì 3 novembre 2010
C'è gente che sta male.
"Ciao, mi chiamo XXXXXXXX (e non è che stia censurando il nome, è proprio che non me lo ricordo), mi piace la musica, mi piace ballare, a volte non riesco a prendere sonno e vado in strada con il mio iPod e mi metto a ballare"
Mmh, mi pare di averla già vista 'sta cosa.
http://www.youtube.com/watch?v=2Dnkc_-7tHo
A proposito di Vasco Brondi (il cantante ed unico membro de Le Luci della Centrale Elettrica), leggiamo insieme un po' delle sue cose che scrive nel suo blog.
"E nelle valli di Comacchio G. stava fotografando degli aironi infreddoliti."
No aspetta aspetta. Cioè qui abbiamo un cantante, presunto poeta, o presunto cantante, comunque uno che gode di una certa (in)credibilità, che parla delle VALLI DI COMACCHIO. Cioè, LE VALLI DI COMACCHIO. LE. VALLI. DI. COMACCHIO.Non ho parole.
"In cosa consiste questa cosa di scoparsi."
Questa è una bella domanda.
"E T. che mi vede stanco e insicuro mi dice di andarmene a Londra a tagliare e a lavare delle insalate in un mc donald che vedrai che poi va meglio."
Già. Ce lo vedrei bene Vasco Brondi a lavorare con/come me. Come me e come tutti gli altri migliaia che fanno lavori simili. A sbarbarsi tutti i giorni. A tagliarsi i capelli corti. A tagliarsi le dita tagliando i limoni. (Cioè, questo gli altri, io le mie ditina le me devo ancora tagliare). A fumare le sigarette sulle scale antincendio senza nemmeno togliersi il grembiule.Chissà che canzoni salterebbero fuori.
Quello si che sarebbe un album strepitoso... chissà quello che uscirà a breve, invece, chissà.
"Non serviva il preservativo con te che meraviglia pensavo ogni volta."
Questa si commenta da sola.
"Quando ti avevo vicino poi purtroppo mi addormentavo sempre per primo anche se mi svegliavo alle due di pomeriggio e tu alle otto di mattina. Ma sarà stata questione di metabolismi di non preoccuparsi."
Questa invece è bellissima. Ma sarà stata solo questione di metabolismi, in fondo, mica altro.
Caro Vasco, Cara Catastrofe, io spero che nel nuovo album tu parli anche un po' del digitale terrestre, dei voli ryanair a basso costo, della gente che ha 26 anni, e dei 15 kg. Mi farebbe molto piacere.
Ma se poi hai un metabolismo diverso, fa lo stesso... fa solo attenzione quando tagli le insalate e i limoni.
Che non ti ricordi ma ci siamo presentati, a Faenza, ed era il 30 novembre 2008. (e questo è un finale nel tuo stile, si).