lunedì 27 giugno 2011

un giorno di giugno, o di luglio

...mi ricordo ancora quel giorno, era luglio.
Quattro anni fa, quasi.

Le cose hanno una loro ciclicità, a volte. A volte 2 anni. (a volte certe cose sembra che abbiano la scadenza di due anni, come le garanzie... è che forse a volte dopo due anni perdi proprio la garanzia, sempre).
A volte 4 anni, come olimpiadi, mondiali, europei e 29 febbraio. E anche come oggi. Come certi lavori.
Certe cose ritornano... a volte ti piacerebbe tornassero, a volte pensi che potrebbero tornare, però a volte non lo vuoi abbastanza. E allora restano li, come piccoli desideri inespressi.
Non si torna indietro, mai - mai - MAI.
Ma a volte si va avanti, ripassando per una strada in cui si era già passati prima. E certe cose... ritornano.

Oggi la mia strada ripassa per le 16 curve di Galliera.
E' ovvio che il tuo cervello sia il primo a tentare un confronto. E' anche ovvio che questo salti di continuo... sono tante le cose cambiate nel mentre, e tante le cose scomparse. E come se non bastasse, bastano pochi minuti di corsa perché la suola della tua scarpa destra si apra definitvamente.
Le mie adidas, le mie L.A. trainer biancorosse, dopo 10 anni di onorato servizio, mi lasciano. E non è un caso che accada oggi, e accada li, a Galliera. E' che piano piano tante cose del passato se ne vanno, come ad indicarmi che solo io andrò avanti, e di loro mi resterà solo il ricordo.
E che è ora di abbracciare nuovi mondi, e nuove scarpe, anche ripassando per la città che mi vede da 26,5 anni su 27, e che mi vede di nuovo a Galliera.

Mi sono smentito: mi sono superato. Temevo di non poter superare la disoccupazione: ma l'ho superata. In culo a Tremonti e Brunetta.
E mi sono sorpreso: non pensavo di poter pensare a certi altri lavori, per la mia vita.

Sto ancora lottando per una Cento sostenibile, per me e per i figli che vorrei avere. In questi cazzo di anni zero (che sono già finiti).

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