domenica 31 dicembre 2017

Oh!

oh!
domani è gennaio.
cambiamo il calendario.
e il blog.


martedì 26 dicembre 2017

Hanno ammazzato K-Rock, K-Rock è viva

"KROCK" (foto di Emanuele Callegari)

Avrei voluto fare questo post molto più avanti... e invece, eccomi qua.
K-Rock radiostation da Scandiano (RE) ha ceduto le sue frequenze FM, e a breve trasmetterà solo online, come web radio.

K-Rock nasce ufficialmente nel 1990, ma io la scopro nel 1998, quando ho 14 anni: l'età giusta per potere apprezzarla. In famiglia avevamo appena comprato uno stereo hi-fi della Aiwa, pagandolo in parti uguali tra me, mio fratello e i miei genitori... una piccola bomba, aveva due belle casse "surround" da 133 watt e il display RDS (quello che oggi hanno tutte le autoradio, ma all'epoca era una novità). E tra le stazioni memorizzate comparve questa "KROCK.IT", perché il sito era senza trattino.
Era il periodo "finalese" di mio fratello, dove la frequentazioni con amici e amiche della vicina provincia modenese gli portò un sacco di influenze alternative rock... le serate al Corallo di Scandiano, l'Oasis di Sassuolo, i CD di Lenny Kravitz, Daniele Silvestri e Timoria presi in prestito dalla fonoteca di Nonantola... e tanto altro ancora, tra cui ovviamente K-Rock.
E tutte queste influenze arrivarono brevemente anche a me, fratello minore.

Ora, per descrivere brevemente K-Rock, prendo in prestito le parole che l'amico Emanuele "Callega" Callegari ha scritto su facebook:

"(...) L'unica radio dove il dj poteva passare tutto ciò che la testa gli suggerisse e dove lo speaker (che era quasi sempre anche il dj) poteva parlare di ciò che voleva con un accento reggiano imbarazzante ma sincero.
A krock, i pezzi venivano messi su dal vinile, dalle cassette, o scaricati illegalmente da you tube.
A krock, le interviste con gli artisti potevano durare anche più di 1 ora e venivano passati i pezzi della band e non quello che gli imponeva la rotazione musicale.
A krock, la discorichiesta era una cosa seria, non uno stupido radiocomando.
Su krock, potevi ascoltare November Rain dall'inizio alla fine. 

A krock non sentivi mai la stessa canzone lo stesso giorno, ma neanche la stessa settimana.
Su krock la pubblicità veniva passata quando lo decideva il dj ed era sempre per promuovere qualche sagra, o gli eventi del Corallo.
Su krock, di Cat Stevens non veniva passata solo Father and Sons. 
Su krock vi erano programmi interi dedicati a un genere musicale, per poterlo capire. 
Su krock, potevi sentire un pezzo Trash Viking Metal di una band scandinava sconosciuta e il minuto dopo un brano punk italiano della Paolino Paperino Band
A krock la protagonista era la musica.
Krock era ricerca, ignoranza, passione in uno dei luoghi più belli in cui si possa stare, la Radio. (...)"


Mi sento solo di aggiungere che passava da De Andrè ai Subsonica, da Eminem ai Bermuda Acoustic Trio perché w il rock ma quando la musica è bella chi se ne fotte dei generi.
A K-Rock se facevi una discorichiesta stavano zitti quando partiva il pezzo, per fartela registrare su cassetta, a K-Rock a volte si sbagliavano, non stoppavano il vinile in tempo, e partiva la traccia dopo... a volte addirittura il CD non partiva proprio, e rimediavano con un'altro pezzo. K-Rock era davvero una delle ultime radio libere rimaste in FM.

Per quel che riguarda me... K-Rock è l'unica radio a cui ho mai effettuato una discorichiesta, ed è l'unica radio che ascolto in maniera continuativa da allora... quindi, sono 19 anni.
Ho ascoltato K-Rock al lavoro, dal pc della collega rockettara, ho messo su K-Rock al bar in cui ho lavorato, sono andato alla pizzeria Katamarano Rock di Modena, al Corallo, al K-Rock Cafè di Scandiano solo perché ho adorato le pubblicità che andavano in onda.
Potrei andare avanti a lungo... per me 104.35, la frequenza FM della provincia di Modena (che però prendeva abbastanza bene anche a Cento e dintorni) è una sequenza di numeri che mi ricorderò per sempre, come il numero di telefono di casa dei miei.

E niente, è successo che K-Rock ha deciso/è stata costretta a vendere le sue frequenze FM... e continuerà solamente online, come web-radio.
Questo mi ha fatto pensare... hanno ammazzato K-Rock.
L'FM è una tecnologia che ha i giorni contati, questo è vero: a partire dal 2020 si spegnerà progressivamente in tutta Europa (in Norvegia, precursori, hanno spento quest'anno)... ma se fate bene i conti, da qui al 2020 ci sono ancora mille giorni, mica pochi per una radio. Senza contare che lo spegnimento in Italia probabilmente arriverà successivamente...
L'FM lascerà spazio alla DAB, che sta per Digital Audio Broadcasting, tecnologia di trasmissione che da una qualità maggiore (e si prende anche in galleria, proprio come Isoradio e Radio Maria)... K-rock dovrebbe prima o poi attrezzarsi per questo tipo di tecnologia (almeno, così hanno dichiarato).
Ma... nel mentre?
Oggigiorno, ora, nelle nostre province emiliane... chi ascolta la radio da internet? In macchina, ad esempio, basterebbe scaricare l'app di K-Rock, e farla partire dallo smartphone: tutto abbastanza semplice, sulla carta. Ma... in quanti hanno un'auto con il bluetooth? E queste operazioni, per quanto semplici, non sono immediate quanto la pressione del tasto "ON" dell'autoradio... senza contare la scadente copertura 4G/3G delle nostre campagne.
La situazione va sicuramente meglio a livello casalingo, dove l'ascolto della web radio (prevalentemente da PC) è sicuramente più diffuso e fattibile, grazie ad una maggiore stabilità della rete internet e al contesto stesso che necessita di meno immediatezza rispetto a quando siamo al volante... anche se, se ci rapportiamo alla radio come oggetto vero e proprio, anche qui non è la stessa cosa. Pensate a chi tiene accesa la radio mentre fa la doccia... portereste il vostro macbook da 1500 euro in bagno?

Insomma, quando ho imparato che K-Rock spegneva le sue frequenze, mi è dispiaciuto parecchio. E' inutile negare un po' di romanticismo e un po' di retorica, che ci possono stare, soprattutto per chi come me ha fatto radio, anche se da web.
Tuttavia, se da un lato è vero che l'FM di fatto resta a stragrande maggioranza il presente della radio (e lo sarà ancora per diversi anni), ed è di conseguenza vero che la notizia di oggi è una sconfitta, possiamo e dobbiamo guardare avanti. E pensare al futuro. Un futuro in cui anche grazie al DAB possiamo tornare ad avere la stessa semplicità di fruizione che abbiamo avuto fino ad oggi.
E' successo nel passaggio TV tra analogico e digitale terrestre, succede ora nello streaming di Netflix/Youtube/RaiPlay tramite Chromecast o Internet TV... quando la tecnologia diventa semplice e a portata di mano, allora è possibile. E ci voglio credere.

E allora, semicitando De Gregori... l'FM ha ammazzato K-Rock, ma K-Rock è viva. E viva deve restare... e quindi non posso fare altro che indirizzarvi su www.krock.it o sulla pagina facebook di K-Rock ... fate un play, mettete un like, e scaricate l'app (disponibile sia per iOS che per Android)... insomma, a prescindere dalla questione FM, le radio senza ascoltatori non esistono.

Vi lascio con un pezzo che ho scoperto proprio grazie a K-Rock, e che ogni tanto, nelle serate invernali dei primi anni 2000, in cui avrei dovuto studiare ma non studiavo affatto, ogni tanto mi teneva compagnia. E a K-Rock lo passavano tutto. TUTTO.


mercoledì 29 novembre 2017

eh?

01.01.2018
tutta un'altra musica

domenica 17 settembre 2017

Settembre [DET#9]



Riassunto delle puntate precedenti: stavo scrivendo un romanzo. Da circa due anni e mezzo.
Poi, ho avuto un po' di crisi. Un po' di incertezze. E mi sono fermato. Cosa ho fatto negli ultimi tempi? Sto seguendo un "executive master" in Digital Marketing & Social Media Marketing, giusto perché la scrittura non paga le bollette, e sarebbe bello poter pagare le bollette in una maniera dignitosa e conforme all'Articolo 4 della Costituzione Italiana.

(Anche pagare l'affitto, eh.)


E poi, ho abbandonato temporaneamente il progetto DET, che per chi non l'avesse ancora capito (ma forse, l'ho mai detto?) era il nome di lavorazione del mio romanzo. Perché?

Niente, non mi convinceva più. Un po' come certe storie con le tipe. A un certo punto non ti senti più convinto e non ha senso insistere.
La cosa bella di un romanzo è che nel mentre non va a farsi scopare da altri, ma resta lì, nel tuo cassetto, quindi sai sempre che prima o poi puoi tornare a tirarlo fuori. Il romanzo.


Comunque, nonostante il tempo sia poco, a causa del suddetto corso, mi sono messo anche a scrivere qualcosa di nuovo.
Penso tutto sia nato da un commento che ho ricevuto ad una foto che ho pubblicato su Instagram. Una tipa italiana mi commentò con "Inspiring!" e mi parve strano, perché io sono chiaramente italiano, e avevo pubblicato una descrizione in italiano. Capii subito che aveva utilizzato una qualche app di quelle che ti piazzano commenti in automatico in giro per Instagram, nella speranza di beccare nuovi like e follower.
Ma questa cosa dell'inspiring mi rimase, un po'. E' da sempre uno dei problemi della mia terra, il centopievese questo centro del triangolo Bologna-Modena-Ferrara... le cose stimolanti, le cose che mi donano ispirazione, sono ahimè poche. Ed è per questo che è indispensabile cercare un equilibrio dove possano trovare spazio anche persone, cose, luoghi che mi portino ispirazione e stimoli, all'interno della quotidianità.
Perché, ovviamente, ci sono tantissime cose importanti nella vita che non donano ispirazione e stimoli, ma sono importanti lo stesso. Ed è importante averne cura ed apprezzarle. E' questa la sfida quotidiana: mantenere il giusto equilibrio tra tutte le cose.



Comunque, in questa serie di cose "ispiranti", comparve in quei giorni Terra, l'ultimo album de Le Luci della Centrale Elettrica, progetto cantautorale di Vasco Brondi. Nelle versioni "fisiche" del disco (CD e vinile) è allegato una sorta di libro di lavorazione, qualcosa di simile a quello che volevo fare durante il progetto DET, mettendo aggiornamenti sul mio sito internet, ma Vasco l'ha strutturato più come "diario di viaggio".

E credo che la partenza della cosa che sto scrivendo, venga fuori da qui. Da Terra, dal suo diario di lavorazione, (di nuovo) da Le Luci della Centrale Elettrica, insomma.
Non credo vi dirò altro. Non credo stavolta ci saranno altri diari di lavoro, da parte mia. Ci sarà qualche aggiornamento sparso. Ci vorrà molto tempo.
Ma arriverà.
Continuate a seguirmi su facebook e social vari, e continuate a leggere questo blog.
Ogni tanto, continuerò a scrivere anche altre cose sparse, qui sopra.

Settembre è il mio mese preferito, in fondo.

venerdì 21 luglio 2017

C'è uno che sta male (fuori e dentro lo stereo)



In principio fu Crawling, nel giugno 2001, su MTV. Era l'epoca dell'internet cosiddetto "1.0", dove le informazioni viaggiavano ancora molto lente, e televisioni, giornali e radio avevano ancora la leadership nel ruolo "gatekeeper" musicali, ovvero erano ancora loro a decidere cosa avresti dovuto ascoltare e quali gruppi farti conoscere.
(E' ancora un po' così anche oggi, ma ai media tradizionali si sono affiancati miriadi di blog, pagine facebook, influencer, ecc ecc... quindi i media tradizionali non hanno più la prerogativa, ecco).

Io, da bravo teenager smanettone, la tirai giù abbastanza velocemente da Napster (poco prima del suo blocco), se non ricordo addirittura in una versione "lusso" da 192kbps.
Abbastanza velocemente, si fa per dire: con il modem 56k ci voleva comunque almeno mezz'ora per scaricare un mp3.
Era il periodo di esplosione del nu-metal/crossover, giravano i Korn, i Limp Bizkit, i Papa Roach, ed un sacco di altri gruppi fotocopia, quasi tutti basati sullo schema "rock peso + rapper", che citando il mio amico Saccolo "sono durati tanto quanto il Treviso in Serie A".
E tra questi si inserirono brillantemente i Linkin Park. Hybrid Theory (primo album, che prendeva il titolo dal loro precedente nome) uscì nel 2000, ma a casa mia arrivò masterizzato nel settembre 2001.
11 settembre, Torri Gemelle, Zanardi in coma, e tanti altri piccoli casini di adolescente che a ripensarci ora fanno sorridere, ma all'epoca ovviamente no.
Vi dico solo che gli Alpha Alpha furono vicinissimi allo scioglimento, per intenderci.

E quale colonna sonora, se non quell'album? 37 carichissimi minuti, manifesto del crossover dell'epoca. Stavano esattamente sul lato di una cassettina da 74 minuti.
Si, scaricavo già gli mp3, ma non avevo un lettore CD portatile o lettore MP3, e quindi mi facevo ancora le cassettine, ogni tanto. (Fu una delle ultime che mi feci).
Ascoltavo Hybrid Theory nello stereo di casa e mio fratello, quando passava di lì, mi diceva "oh, c'è uno che sta male dentro allo stereo".
Perché gli urli di Chester Bennington, il cantante, parevano proprio quello: uno che stava male. Quei grattoni bitonali, in tutta la loro rabbia ed esplosività, erano la colonna sonora di dolore, rabbia, disagio, voglia di rivalsa. Non avrei mai pensato che lui stesse male davvero, in qualche modo.
Erano gli anni 2000, con Kurt Cobain era finita l'epoca dei rocker ribelli, e quindi tutti gli artisti dovevano apparire sani, positivi e puliti. Quindi sì, potevano ancora drogarsi e avere la depressione, purché non si sapesse in giro.
Ma poi, che ne sappiamo veramente di cosa aveva? Di quello che lo ha portato a quel gesto? Nulla, ed è troppo tardi per farcelo dire da lui, quindi non parlerò di questo.
Poi arrivò il secondo album, Meteora. Mike Shinoda, il rapper (una sorta di Damon Albarn, con le dovute proporzioni, o di Niccolò Contessa antelitteram, se vogliamo) iniziò a variare il sound della band, virando anche sul pop, o comunque su sonorità più commerciale.
Meteora me lo ricordo da neo patentato, in MP3 masterizzati su CD, nella mia Punto 75 ELX GA (dove il GA l'avevo aggiunto io e stava per Gianni, visto che battezzai la mia prima auto proprio come Gianni Agnelli. Esattamente come la Ferrari F1 dello stesso anno che vinse poi il Mondiale).
Recuperammo il primissimo EP, ancora a nome Hybrid Theory, qualche live inedito, qualche bootleg... e poi uscì Reanimation, album di remix, il "Live in Texas", ci fu Collision Course (il disco mash-up con Jay-Z). I Linkin Park stavano resistendo al tempo (a differenza delle altre band fotocopia) e si stavano creando una loro identità, che tuttavia per forza di cose doveva affrontare un processo di cambiamento.
Change is the challenge: a volte si cresce e basta, a volta si cambia anche un po' e se ne esce un po' diversi. E i Linkin Park erano diventati un po' diversi.
Quando nel 2007 uscì Minutes To Midnight, praticamente, ci salutammo. Mi piacque molto e lo ascoltai un sacco nella mia Micra SE (dove SE era il nome dell'allestimento ma io decisi di ricondurlo a mio nonno Serse dal quale avevo ereditato l'auto) e sul Macbook che acquistai pochi mesi dopo.
I miei gusti stavano comunque cambiando, e il livello qualitativo dei precedenti album si era comunque abbassato.
In un qualche modo Minutes To Midnight fu una specie di "leaving party" per un amico che parte per andare a studiare all'estero... ancora non lo sai, si fa una bellissima festa, e pensi che prima o poi tornerà e se ne faranno altre... ma quell'amico non tornerà più.
Si certo, tornerà ogni tanto a salutarti, ma progressivamente tornerà sempre meno, vi sentirete sempre più distanti, e a un certo punto smetterete di sentirvi. Succede anche questo, a volte, quando si cresce.
Ed è successo così.
Sono andato anche con Diego al famigerato Heineken Jammin Festival a Mestre, dove dovevano suonare i Linkin Park, ma arrivò una tromba d'aria e annullarono tutto. Sfiga? Destino? L'ho raccontato qui, nel "vecchio Blogorroico".
Concessi pochi ascolti al successivo A Thousand Suns, e ignorai quasi completamente i successivi. Ebbi modo di far cassare a Giulio, protagonista del mio romanzo Anche se a Londra Piove, uno di questi album... nemmeno ricordo quale.
Poi, all'improvviso, l'evento: i Linkin Park insieme ai Blink 182, i Sum41 e tanti altri, a Monza... evento revival incredibile. Cosa facciamo, ci andiamo? Prendo i biglietti? Ho un po' tergiversato, poi ho avuto altri impegni, ed ero in Polonia, quel giorno.
Ho perso l'ultima occasione per vedere Chester. Sfiga? Destino? Boh.
Domenica ho riascoltato Hybrid Theory in macchina, mentre tornavo da un viaggio, e con un amico abbiamo parlato dei Linkin Park, del live a Monza (lui c'è andato), e della voce di Chester.
E poi ieri, la notizia.

Che dire, Chester? Sei stato uno dei miei cantanti preferiti, avevo comprato gli occhiali da vista come i tuoi, e mi ero fatto i capelli rossi un po' anche perché li avevi tu (anche se per quelli il merito lo do prevalentemente a Matthew Bellamy dei Muse) e ho fatto cucire a mia nonna la toppa dei Linkin Park sul mio zaino Invicta.
Hybrid Theory è stato per tanto tempo il mio album preferito (l'ho anche comprato in CD originale, usato ma tenuto bene, qualche tempo fa), soppiantato poi al termine del periodo teenager da August and Everything After dei Counting Crows.
A volte si cresce e basta, a volta si cambia anche un po' e se ne esce un po' diversi.
Forse ora sono un po' diverso anche io.
Non ti ho mai conosciuto di persona, sei "solo" una voce che ha cantato in canzoni che mi sono piaciute tanto, eppure ora sono dispiaciuto e da un punto di vista logico non mi spiego perché.
Non so il perché tu abbia deciso di farla finita, rispetto la tua decisione (e non spetta a me condividerla o meno, è tua e riguarda te vita e basta), ma posso garantirti che sei riuscito a lasciare qualcosa a qualcuno, e che in un modo o nell'altro, la tua vita ha sicuramente avuto senso.
Ciao Chester, ora vai a fare un altro live orbo con Chris Cornell.


martedì 21 marzo 2017

Włochy opowiadają - Ho aperto un altro blog

E così, tra un Dance Mania e l'altro, tra un impegno e l'altro, ho trovato anche il tempo per aprire un altro blog.
Cioè, no: non ho tempo, ma lo faccio lo stesso. Un po' perché lo facciamo in due.
Si chiama Włochy opowiadają - la Polonia confronta ed è una sintesi veritiera e vagamente romanzata di quello che spiego alla mia ragazza polacca dell'Italia e sull'Italia. In italiano. Infatti "Włochy opowiadają" significa "l'Italia racconta". Si, Italia si dice Włochy. Curiosa lingua il polacco, eh? Peraltro, di polacco so questo e poco altro.

Comunque, nel blog c'è anche la parte in polacco in cui lei spiega quello che ha capito e fa le sue riflessioni e i confronti con la Polonia.
Se conoscete l'italiano e il polacco vi dovrebbe far ridere. Se conoscete solo l'italiano spero vi faccia ridere la mia parte in italiano, sennò mettete quella polacca su Google Translate e dovreste ridere comunque.
Buona lettura! Il blog è qui: Włochy opowiadają - la Polonia confronta

E se vi piace, come sempre, passate dal via a ritirare le 20mila lire e a piazzare il like su Facebook.


venerdì 3 marzo 2017

Come ha fatto a vincere Gabbani

- Allora... all'ultimo punto dell'ordine del giorno abbiamo la questione Gabbani...
- Chi?
- Gabbani... dai, quello di "Amen"...
- CHI?
- Dai, però, quando vi chiedo di leggere l'odg prima delle riunioni, eh... vabbè, comunque, è quello che ha vinto i giovani l'anno scorso.
- Ah, le "Nuove Proposte"
- Si, nuove proposte, che giovane una ceppa, ha 34 anni. Allora, siccome ha vinto, ora dobbiamo fargli fare anche questo Sanremo, però abbiamo finito le canzoni belle, quindi lo dobbiamo mandare con un pezzo scarso. Dobbiamo inventare qualcosa per non farlo perdere.
- Fa' leggere il testo... panta rei, and singing in the rain, lezioni di Nirvana, c’è il Buddha in fila indiana... ma che cos'è sta roba? Chi l'ha scritta?
- Te l'ho detto che fa cagare, eh. Sennò non eravamo qui a inventarci qualcosa... allora, idee?
- Solito. Buttiamola in caciara. C'è già qualche altro fenomeno?
- Mmmh direi di no... Raige e Nesli sono ex rapper sotto anestesia, Clementino è lì solo per pagare il finanziamento di un trattore a Libera... Elio e le storie tese non ci sono...
- Allora mettiamogli un baffetto da hipster e siamo a posto.
- Non basta, conciato da hipster c'è già Marco Masini con la barbona... ci serve altro...
- La folla grida un mantra... l’evoluzione inciampa... la scimmia nuda balla... ce l'ho: mettiamo una scimmia a ballare!
- Nuda?- Nuda e senza cacchio.
- Ottimo. Canzone piena di luoghi comuni sulla new age buttati a caso, scimmia che balla sul palco, cantante anonimo... ma non fa troppo anni '90?
- Come il Festival stesso.
- Ok. Però ancora non mi convince...
- Beh, scusa, ovviamente la scimmia lancerà un balletto tormentone.
- Così si che è davvero anni '90. Bene. Siamo d'accordo tutti? Mettete a verbale Gabbani con la scimmia e il balletto.
- Per me è una stronzata, eh.
- Mah si, tanto tra un anno se ne dimenticheranno tutti...
- E se vince?
- Ce ne dimentichiamo tutti lo stesso. Come la Minetti.
- Nicole?
- Annalisa. Vedi?