giovedì 29 luglio 2010

Tutte le volte che io mi chiamo Mertesacker (puntata#3: VAPEnsiero)

(riassunto delle puntate precedenti: ho bevuto del succo aperto e Matthew Bellamy, leader dei Muse, si è lasciato con la sua storica ragazza. Poi qualcuno si chiederà il nesso tra le due cose, qualcuno dove voglia andare a parare, qualcuno si chiede cosa c'entri Mertesacker, qualcuno mi chiede di parlare della torta sacher: cacchio, c'è tempo no? con calma...)

Summer... are you waiting for your summer?


Le giornate si svolgono nell'arco di pochi metri quadrati, avvolto e circondato da un sole che troppo spesso non ha alcuna pietà della tua temperatura corporea. Gli unici sprazzi di motricità psicofisica avvengono in 13", tra la tastiera e lo schermo. Ovviamente qui le distanze percorse, tra quelle reali e immaginarie, davvero sono tali da poter dire davvero "il giro del mondo".

Per il resto, ci sono uno o più telegiornali pronti a parlare di culi al mare, calciomercati scadenti, presunte logge massoniche di perfetti sconosciuti, forzati tormentoni estivi, e quant'altro possa tirarti fuori dalle labbra la frase "siamo un paese allo scatafascio".
"L'Italia che muore", ha ragione Moltheni, è solo "l'Italia che muore", tranquilli.
Tra l'altro in meno di un mese avrai un'altra casa, un'altra stanza, un altro letto, un altro lavoro, forse anche un altro nome. E volendo altri amici, magari un'altra ragazza (anche senza "altra"), altre abitudini e modi dire, e tutto quanto possa essere necessario per una nuova vita.

Ma tutto questo non te lo darà nessun'altro posto.

L'afa umidissima e irrespirabile, quella cappa di calore e umido che è il marchio registrato di questa terra dal clima di merda. Che è lo stesso che d'inverno ha la nebbia, il ghiaccio, la neve, e ancora l'umido...
(mia nonna si lamenta sempre dell'umidità, io le dico che abbiamo un clima di merda e lei dovrebbe trasferirsi, lei mi dice che tra poco la trasferiscono a Camposanto. senza maiuscola però: proprio il cimitero. e io le dico che prima o poi dobbiamo andarci tutti, ma visto che è l'unica cosa che nella vita fanno gli altri per te, lei non dovrebbe preoccuparsi.)
E poi il fatto che puoi girare in bici di notte... e incontrare amici, a caso. O, ogni tanto, uscire a piedi e andare a un concerto. O trovarti con amici di vario tipo in vari luoghi. Uscendo in maglietta e braghini, tipo.

Ed è inutile illuderti: queste cose non le troverai da nessun'altra parte.

Ma ne troverai altre, almeno belle altrettanto, in posti diversi...

La mia estate fatta di succhi aperti, la mia estate fatta di Matthew Bellamy, la mia estate fatta di prenotazioni a nomi di calciatori tedeschi, la mia estate fatta di vuoti e sudori, la mia estate che non finirà qui.


Perché, va detto, non finirà qui.

Nel senso che non finirà ora o che non finirà in questo luogo? Nel senso che è più buona la torta sacher o la tenerina?

Stavo pensando tutto questo, quando improvvisamente mi ricordai che il respiro faticoso, il mal di testa, i pensieri sconnessi, i colpi di tosse, e soprattutto (indizio fondamentale) la presenza di zanzare ferme sui muri, erano riconducibili alla presenza di un Vape accesso in ambiente semichiuso.

Feci in tempo a spegnerlo e scrivere tutto questo, prima di cadere nel letto in un sonno profondo.

(non so perché, e nemmeno quando, ma continua a continuare, sta roba)


lunedì 19 luglio 2010

Tutte le volte che io mi chiamo Mertesacker (puntata#2: una stella di neutroni in collisione)

Matthew Bellamy & Gaia Polloni
(riassunto delle puntate precedenti: ho iniziato a fare un post diviso in un puntate, e ho bevuto del succo di frutta già aperto.)


Ne avevo già parlato una volta, nel mio blog, precisamente qui:

E' successo che si sono lasciati. Matthew Bellamy (il cantante dei Muse) e Gaia Polloni (la sua morosa italiana dal 2001) si sono lasciati.
Come tante altre centinaia, se non migliaia, di coppie, che quel giorno lì si sono lasciate. Pure loro. Cosa sarà stato? Ottobre 2009, o giù di li. Forse Novembre. Novembre mese del cazzo, vediamo di ricordarcelo per tutta la vita.

Si sono lasciati. Split up. Puff. Cioè, lei ha lasciato lui. Sembra per l'ennesima crisi di gelosia, di foto dove lui ballava con ragazze in una discoteca.
Forse ha ragione lui, forse lei, forse non è vero nulla, forse non sappiamo e non sapremo mai la verità, forse non siamo nessuno per giudicare, forse dovremmo solo farci i cazzi nostri invece che stare a guardare la vita di due ragazzi di vent'anni. Che poi lui ne ha già 30.

E' che... si sono lasciati.
E... beh, mi dispiace, sei una normale ragazza, ma quando ti metti con un artista, condividi con lui anche la sua celebrità. E ti becchi i post di Atti.

Quindi... Lui, che ha cantato L'Amore per Lei, l'ha persa. TRAGEDIA.
Ma Lui è Lui, e ci mette l'anima per riconquistarla.

A lei piaceva Twilight. A lui di sicuro no.
Quindi, cosa fare? Una canzone per la colonna sonora. Neutron star collision. Una stella di neutroni in collisione. Non credo esista un'immagine fisicamente più potente di questa, in questo universo.

Lui poi deve aver pianto un sacco quando ha visto che non è servito. Ma... davvero un sacco. E sentirsela tutti i giorni per radio dev'essere una sorta di coltello nel costato.

Però ha trovato da consolarsi con Kate Hudson. Intendiamoci: lui non la ama - non può amarla - lui ama ancora Gaia Polloni. Però se la tromba.
Si tromba Kate Hudson mentre ama Gaia Polloni.
Non dico che un uomo possa essere corretto o coerente nel fare queste cose, di sicuro posso dire che un uomo riesce a essere sincero. Soprattutto se si tratta di Matthew Bellamy.

Giulietta Capuleti sarebbe stata libera di fuggire, che ne so, a Ferrara, e rifarsi una vita, no? Ma non l'ha fatto. Lei era l'amore, e ha scelto di morire. A Verona. Pure città di merda, un pochino.
Tu Gaia Polloni non sei solo una psicologa. Rappresenti l'amore. E Matthew ti aspetta ancora, nelle sue lenzuola sporche di mestruazioni di Kate Hudson.

Perchè non potete lasciarvi. C'è gente che crede in voi. Siete l'amore. Dovete tornare insieme. Per darci qualcosa in cui credere, in cui sperare. La gente ha bisogno di voi.

Perchè se si può amare tanto una persona tanto da farci una canzone per un film di vampiri, allora l'amore può davvero essere per sempre.
Che tra l'altro, vampiri che succhiano sangue alla ragazze in preda alle mestruazioni, è proprio un'immagine disgustosa.

A proposito: tranquilla Gaia, se torni da Matthew ti fa trovare le lenzuola pulite.

(...continua...)



venerdì 9 luglio 2010

Tutte le volte che io mi chiamo Mertesacker (puntata#1: il succo)

Se ci fosse un solo modo per tornare indietro, lo faresti?

Questa storia comincia molto tempo prima di ogni umano ricordo.

Questa storia ha il sapore del succo di frutta. Del succo di frutta aperto.
Bisogna prestare attenzione a quando si inizia a scrivere come Carlo Lucarelli - bisogna prestare attenzione ai succhi di frutta aperti.

Mi è sempre piaciuto, quando a casa degli altri, mi si diceva "se vuoi c'è del succo di frutta già aperto". Che bello. Che buono. Il succo di frutta aperto.
Che pace. Che ospitalità. Mi dava l'idea di entrare nell'intimo di quella casa. Mi si offriva del succo - il loro - già aperto. Come dire "ehi, l'abbiamo aperto per noi, ma ne diamo anche a te". Sei dei nostri, insomma.
Magari il succo non era buonissimo - già, era già aperto - ma era ospitale.

Casa mia non è mai stata così. Casa mia non è mai stata pronta per gli ospiti. Andava preparata.

Il succo non c'era mai. Figurati le birre.
Andava comprato prima. E poi aperto davanti all'ospite. Che si imbarazzava pure. "Aprite un succo per me? Addirittura?" - "Certo l'abbiamo comprato apposta!"
Che stava quasi a dire "se non venivi, evitavamo di dover andare a spendere dei soldi per comprarne uno".
Certo ok, che onore il succo nuovo. Ma quanto sapeva di finto... e di falso... un succo costruito, un succo che esisteva in casa solo perchè lui era ospite, un succo presente in una realtà alternativa, in una casa di finta perfezione di succhi di frutta sempre presenti e sempre pronti.
Una casa che non era nemmeno casa mia.
Non siamo mai stati bravi a ospitare la gente, a casa mia.

E poi già non avevamo i succhi, figurati le birre. Certo che le birre aperte...

"Se vuoi c'è una birra aperta..."
"Sto cazzo!"

(continua)


domenica 9 maggio 2010

Per non prendere dei sassi...

Domanda numero 1: perchè per scrivere apro le note di facebook? Sono come Baricco, quando scrivo so già che sarò pubblicato.
La differenza sostanziale è che io lo faccio gratis.

Sono arrivato a un punto in cui si può ufficialmente parlare di sfiga, si, perchè va bene uno e due e tre, ma da un certo punto in poi questa è obiettivamente sfiga, ed è proprio riconoscibile come sfiga. Cioè, se ci fosse un comitato, proprio, credo sarebbero concordi nell'affermarlo... non dico unanimi, qualche dissidente ci sarebbe, ma si troverebbero d'accordo.

Non fumo, ed è un peccato, o forse no: quanti soldi avrei buttato in fumo? Quanti soldi butto in caffè? Sono sempre dipendenze.
Certo che una bella paglia ci starebbe bene. Se fumassi.

Andiamo tutti via, abbiamo tutti voglia di andare via, e nemmeno i vulcani islandesi possono fermarci: è un dato di fatto, è meglio prenderne atto prima che sia troppo tardi.
Qui ci sono solo ingranaggi che girano a vuoto, qui c'è qualcosa che grippa, qui il rumore è malsano e non lascia presagire nulla che non sia un guasto.
Io, sono guasto.

A maggio si inizia già a pensare all'estate: il fatto che i gradi fuori rasentino i 10, non è un buon motivo per non pensarci come tutti gli altri anni. Arriva l'estate e io sono sempre indietro, e inizio a pensare di non volere LA VOSTRA estate.
Che poi non è nemmeno la vostra, è LA LORO, ma voi credete sia vostra. Con le loro canzoni di merda, che diventano vostre. Cheppalleeee!!! direbbe il bimbo di "mamma esco".

E può capitare di avere paura, o di essere scoraggiati, ma sempre con tanta dignità, e tanto rispetto.
Il cammino della vita è pieno di difficoltà e irto di insidie, e l'ultimo volta che ho detto irto in realtà forse volevo dire mirto. E in realtà era davvero buono.

Ma non voglio essere polemico, la vita è piena di belle cose, tipo il mirto, basta saperle coglierle. E se si tratta del mirto, è proprio meglio non farlo nemmeno cadere.

E' sbagliato il posto? O la compagnia? O entrambe? O io? O cosa?
Che cose riempie i vuoti? Una persona? Le serate? Il lavoro? Il resto?
In cosa vedi il tuo futuro?

Mi sto un po' iniziando a rompere il cazzo (ah non si può dire cazzo, dovevo dire minchia) di quella storia che "quando brancoli nel buio senza via d'uscita, è il momento buono in cui vedi la luce".
Perchè non c'è buio. E nemmeno luce. E' una di quelle mattine del cazzo di novembre, dove tutto è grigio, e a un certo punto sbuca anche un po' di vaga luce.

Ma che pessimismo, direte voi. Ma no, dirò io. Non credo sia pessimismo, certo riconosco che è una visione alquanto negativa, però mi pare abbastanza realistica de "le cose come stanno".
Non nego di avere le mie colpe, anzi, sicuramente tra le cose che non vanno ci sono anche io, a prescindere.
E ripeto: ci sono un sacco di cose belle.
Insomma, non son qui a lamentarmi e basta per dei cacchiacci miei, volevo esprimere una sorta di disagio generazionale condiviso, condiviso da una sorta di generazione/classe sociale alternativa/alternative.

Oh, non so, forse a 30 è anche più difficile, ma già a 26, questa è una salita del cazzo. Vorrei parlare con chi ha disegnato questa tappa.
Ma si può?

Chiudo con un dialogo immaginario, ma avvenuto realmente (?) (è possibile?) (evidentemente si) (oppure no) (ma soprattutto chisseneincula)
... anzi no. Oh, mica son Baricco, io faccio un po' come cazzo mi pare, tanto nessuno mi paga per questo.

Però, prima di lasciarvi, ci tenevo a dirvi una cosa: non ho la minima idea di come andrà a finire tra un mese, tra due, tra tre, tra quattro, ma poi forse non ve ne frega molto, avete poi voi anche la vostra vita da portare avanti, e non è che i miei cazzi siano migliori dei vostri.

martedì 20 aprile 2010

Ho 26 anni

Ho 26 anni, e volevo sbronzarmi, ma dopo la prima birra avevo già acidità di stomaco.

Ho 26 anni, son più vicino ai 30 che ai 20, e in realtà lo era già dai 25, solo che non se ne accorgeva nessuno.

Ho 26 anni, ma a me poi cosa cazzo me ne frega dei marchi. E di Wanna Marchi.

Ho 26 anni, cosa faccio per dare un senso alla mia vita?

Ho 26 anni, uè, non sono mica vecchio!

Ho 26 anni e Massimo Coppola no.

Ho 26 anni e dovrei essere una persona seria, anzi forse lo sono già, solo che non ho voglia di pensarci troppo.

Ho 26 anni e dimmi che non finirà in un mattino di nuvole.

I'm 26 years old e vaffanculo che poi in inglese mica è la stessa cosa.

Ho 26 anni e sono vittima di questa società.

Ho 26 anni e sono uno sfigato come tutti gli altri (ma in una maniera che mi rende unico) (unico come tutti gli altri).

Ho 26 anni e zlastavap ll'ndinian ddeys.

Ho 26 anni e devo cambiare la lampada dell'anabbagliante sinistro.

Ho 26 anni, esattamente gli stessi anni che aveva mio padre alla mia età.

Ho 26 anni, esattamente gli stessi anni che aveva mio padre quando si è sposato. Alla mia età.

Ho 26 anni, e qualcuno nemmeno ci è mai arrivato.

Ho 26 anni, il sole è grande e i fiori sono gialli. E la penna è sul tavolo.

Ho 26 anni e Amsterdam dei Coldplay.

Ho 26 anni e non sono mai stato ad Amsterdam.

Ho 26 anni e "quelli che quando trovano una macchina lenta urlano DAI CAZZO! come il padre di Gianluca ne I soliti idioti".

Ho 26 anni e DAI CAZZO!

Ho 26 anni e se voglio mi comporto come se ne avessi 14 perchè di si.

Ho 26 anni e constato con dispiacere che a volte non è per nulla una questione di età.

Ho 26 anni e vorrei averne meno.

Ho 26 anni già da qualche giorno.

Ho 26 anni e ancora me ne dimentico.

Ho 26 anni, e nonostante tutto credo ancora al CCNL del Commercio.

Ho 26 anni e ho perso fiducia nel futuro, nella politica, nel sesso opposto, nello stesso sesso, nel sesso, nei sentimenti, nell'Italia, negli italiani, negli USA, nella famiglia, nel lavoro, negli Arctic Monkeys, negli Editors, nei Bloc Party, e nel CCNL del Commercio.

Ho 24 ore e negli ultimi 26 anni... no aspetta.

Ho 26 anni e nelle ultime 24 ore non ho mangiato frutta. E un bel chi se ne frega, no?

Ho 26 anni, e voi potreste tutti donare gli organi, il sangue, e il midollo osseo, invece che perdere tempo con le cose che scrivo.

Ho 26 anni, e devo migliorare ancora un bel po', e credo di poter iniziare chiudendo questo post, andando a letto, e preparandomi per un'altra giornata. Come farebbe, semplicemente, ogni persona di 26 anni.

Anche di 27.