martedì 6 maggio 2014

Lo studente fuoricorso

(continua da qui)

[...] questo simil cambiare, o cambiare con una leva del cambio in similpelle, mentre più più probabilmente mi abbasso sempre di più come il muso di una F14-T e cerco di andare avanti fendendo l'aria senza strisciare, quando neanche la prospettiva di dissolvermi in volo come una stella cadente con la scia è realisticamente possibile, e quando anche del gettarmi via la sera per raccogliermi la mattina e riciclarmi il pomeriggio inizio ad esserne stanco.

Forse c'è un'altra alternativa, forse siamo all'inizio di una grande stagione, ma forse, con una seconda ipotesi tanto semplice quando destabilizzante, noi siamo diventati lo studente fuori corso.


C'è un giorno in cui hai ventanni o poco più e vai a lezione all'università. Ti metti a metà dell'aula che è mezza vuota. E scopri che in fondo c'è un tipo strano.

La barba un po' incolta, vestito un po' meglio di te, sembra quasi interessato alla lezione. Una borsa/zainetto semivuoto, un quaderno per gli appunti, una semplice bic in mano, gli occhiali indosso/gli occhiali da sole appena tolti.
La prof comincia la lezione e chiede "siete tutti del nuovo ordinamento"? E si alza una selva di mani, compresa la tua.
"C'è qualcuno che non è del nuovo ordinamento?"
E dal fondo si alza una mano. La sua.

"Io sono del vecchio ordinamento, curricula Pubblico e Sociale, dovrei dare l'esame da 6 crediti invece che cinque."
"Ah... ok. Si fermi qui dopo la lezione che parlo con lei del programma."

Poi passano gli anni, passano gli esami, ma non tutti, e non tutti al primo colpo, e a un certo punto vai a lezione con la barba un po' incolta, vestito un po' meglio degli altri, quasi interessato alla lezione, ti metti in fondo all'aula, tiri fuori la tua bic e il tuo quaderno dallo zainetto semivuoto e... cazzo, lo studente fuori corso sei diventato tu. Senza nemmeno accorgertene.

Capisci? Hai guardato per una vita questi trentenni scapoloni che ti facevano anche un po' tristezza, anche se rispettavi il loro apparente muoversi nel mondo guidati da un qualcosa di sicuro (il lavoro? la fede in Gesù Cristo? boh, una delle due, perché apparentemente non è che potessero credere così tanto nei Radiohead o nella Premier League), che avevano sempre una parola azzeccata per tutto e ora...

...e ora il trentenne triste sei tu.
Ma come.
Ma come cazzo è possibile.
Ma quando è successo.
Ma com'è che non mi ha avvisato nessuno.
Ma quando è successo? Cioè cosa stavo facendo? Perché non mi avete chiamato?
Ma cazzo.
Ma era ieri che correvamo dietro a un pallone e...
...e ora lo studente fuori corso sei tu, ora il trentenne triste sei tu.

Sicuramente da qualche parte hai sbagliato qualcosa - va anche detto che ci sono un sacco di cose sbagliate che non sono dipese da te.


E poi è vero, a trent'anni qualunque cosa fai finisci per essere patetico. Pensateci bene. A trentanni non puoi più
1) impiccarti (oltre che patetico poi saresti anche morto)
2) tingerti i capelli di colori del cazzo

3) andare palesemente a figa da delle 18enni
4) tagliare i capelli con dei tagli strani
5) fare l'erasmus
6) fare elenchi di merda che sembrano quelli dell'oltreuomo.

E una serie di altre cose che evito per non sconfinare troppo nel suddetto punto 6.

Poi un giorno vi faccio un post felice e positivista così siamo tutti più contenti e andiamo a fanculo con il sorriso. Perché l'importante è andare a fanculo, ma poter andarci sereni.




giovedì 17 aprile 2014

Mi ero tanto sbagliato

Fanculo...

...a quelle che devono trovare loro stesse.
...a quelle che manco staranno da sole per due weekend di fila in tutta la loro vita.
...a quelle che non capiscono le battute, e magari se ne hanno pure a male.
...a quelle che con la coda di paglia si sentiranno prese in causa, e mi chiederanno in privato "parli di me?". Si parlo di te, ma ti risponderò "no, non ti preoccupare!". Oppure no.
...a quelle che io sono una persona seria e faccio cose serie fino a che non faccio una cazzata, e forse nemmeno a quel punto mi rendo conto tardi che seria non lo sono mai stata, e che quindi potrei essere più coerente ed onesta con me stessa.
...a quelle che scopare si fa ma non si dice, oppure proprio non si fa e basta, perché di no, che non sta bene.
...a quelle che fanno le sceme, ma non sono mica sceme del tutto. Io starei attenta a giocare con certe persone perché poi è un attimo trovarti a riflettere di fronte a un blog.
...a quelle che cambiano il treno a Bologna Centrale e aprono Tinder.
...a quelle che devono sempre viaggiare. Un posto ve lo suggerisco volentieri.
...a quelle che "dai vieni a trovarmi! però non questo mese, non il prossimo, e... non lo so, improvvisiamo" che tanto io non ho mai un cazzo da fare dalla mattina alla sera, non ho mica da lavorare, a me la vita me la finanzia direttamente l'UE.
...a quelle che non rispondono ai messaggi. Non è che voglio scopare tutte quelle a cui dico "ciao". (Ok ammetto che di solito al 95% è così, però qui non è questione di sesso, rispondere è questione di educazione)
...a quelle che non si muovono da casa se non le passi a prendere in macchina con il tappeto rosso.
...a quelle che "ho scordato di dirti che non sono sola".
...a quelle che scherzano di continuo su tutto. Chissà se scherzi anche quando c'è da scopare con il tuo ragazzo. Lui forse scherzerebbe meno.
...a quelle che prima o poi ci vediamo.
...a quelle che "dai quando passo di li ci vediamo" e non passeranno mai di qui e già lo sanno. Metti almeno un "magari" davanti che almeno alleggerisci la stronzata.
...a quelle che sei troppo vecchio, sei troppo giovane, sei troppo diverso, sei troppo amico.
...a quelle che stanno vivendo un momento difficile della loro vita. Svegliati cara che la vita è tutto un momento difficile, prima lo capisci e prima cominci a vivere davvero.
...a quelle che vivono a Stocazzo Milanese per spendere meno, così hanno i soldi da spendere in taxi per tornare a casa in provincia e piangere al sicuro.
...a quelle che da ubriache è tutto un saluto, e da sobrie faticano a dire ciao.
...a quelle che diventano dottoresse per curare il tuo alcolismo. Grazie mille, ma quando ero in depressione voi eravate in ferie o lavoravate in un altro reparto?
...a quelle che non sei più figo perchè non vivi più a Londra.
...a quelle che se non hai lo scatto fisso, lo sciarpino, il camcino, la scarpa marroncina e il pantalone risvoltato da alluvionato penzalino sei un provinciale di merda.
...a quelle a cui in realtà non mi stavo riferendo davvero, ma che si sentono chiamate in causa.

Fanculo.


Questo post è una libera creazione artistica ispirata dal nuovo singolo de Lo Stato Sociale.



giovedì 3 aprile 2014

E scenderemo piano

E scenderemo piano, come luci luminose (che pare 'na cazzata, però i fari poi se non li accendi sono luci spente... si si ridi pure, ma se vi ferma la stradale cazzi vostri) a illuminare quelle che sono le nostre vite, tra il tentativo di dissolverci in volo come stelle cadenti, e la voglia di irradiare tutta una pianura di primavera in primavera.
Ci siamo già stati qui: riconosco i colori e le insegne, che mi insegnano che non imparo mai.
Ci siamo già stati qui: e obiettivamente è un posto del cazzo, pare Queensway, ma Queensway a Londra, è tutto finto e pieno di italiani che blaterano, insomma tanta gente di merda in un posto che se fosse vuoto sarebbe ancora più di merda.

Ma noi non apparteniamo a questo posto, noi non apparteniamo a questi colori: noi siamo di dove hanno le Fiat Uno del '92, di dove nei bar hanno il Winner (senza Taco, proprio il Winner e basta), di dove la wi-fi prende bene e prende ovunque, dove Maria Antonietta suona nei bar a caso senza biglietto, come se fosse a farti le sorprese, dove ci sono i romanzi, hai capito? i romanzi, proprio, dove le storie possiedono finali più forte di questo, con tinte più forti.

Forse ora viene a piovere, peccato, è stato bello tutto questo sole.

Ma se c'è una cosa certa, è che può piovere per sempre, e che Brandon Lee sia morto e io no, quindi di certo farà fatica a smentirmi, e farà anche fatica ad accorgersene che di cose, in fondo, ne ho dette due.

Va persino tutto troppo bene per credere che possa andare bene per davvero.

Questo blog non è fatto per essere capito, ma è fatto per essere vissuto e condiviso, così come le emozioni di chi legge, gli articoli di Wired, e i bei dischi.

lunedì 17 marzo 2014

Perché sono tornato da Londra

1) In realtà è una domanda a cui rispondo molto spesso, a volte anche senza che me la facciano, anche se la verità non la dico quasi mai.
Non che sia complicata, non che ci sia qualcosa da nascondere, è che è un discorso molto lungo da affrontare e forse la maggior parte delle volte non interessa veramente a chi me lo sta chiedendo.

2) In realtà se facessi davvero la vita da scrittore, comunque dovrei scrivere articoli per siti e testate più o meno prestigiosi, e sarei sempre senza idee e stra-in ritardo... e mi ritroverei a scrivere queste cose la notte tardi, sbronzo, oppure oltre il termine, la mattina tardi. Ma te lo vedi Il Fatto Quotidiano a cagarmi la minchia sul cellulare perché non gli ho mandato un cazzo di articolo su Sanremo? Che poi neanche lo trovi su youtube Sanremo...

3) In realtà la vita da scrittore la faccio già ed è questa: sto scrivendo su un cazzo di blog che non si caga nessuno un post che non si caga nessuno, e domani alle 8.30 son già li a lavorare per un incontro urgente, che peraltro ho dovuto fissare io. Alla sera ho un programma radio che vedi sopra, poi si va di nuovo a letto stanchi e svogliati. E si riprende a lavorare. Se vuoi scrivere, togli altri 60 minuti al tuo sonno. Poi aggiungi una presentazione a cui non verrà nessuno, in cui venderai 3,4 copie (nel senso decimale del numero) dal quale si e no ti rimborserai la benzina (che poi a 30 anni arriverà il GPL nella tua vita, e se è davvero l'unica innovazione, allora chiudetemi nel bagagliaio al posto della ruota di scorta).

4) In realtà, poi tante altre varie ed eventuali. Dalle quali ricavare racconti. Che non si cagherà nessuno. Ecc ecc ecc bla bla bla.

5) In realtà è"questa bellissima provincia di merda" che sembra anche un verso di Vasco Brondi

6) In realtà sto usando "in realtà" dopo che mi sono accorto che ne stavo abusando spontaneamente, e solo dopo ho deciso di farne una regola.

7) Sono tanto vicino al camb... ah no.

8) In realtà, sono tanto vicino al cambiamento quanto alla stabilità. Di cosa, poi, non lo so. Era solo una sensazione.

9) Oh dai... In realtà, oh dai, tra poco facciamo dieci punti che LeDieci sarebbe contenta ma anche l'Oltreuomo si troverebbe a suo agio.

10) Mi pareva il momento (in realtà) di scrivere qualcosa di mio dopo che l'ultimo post alla fine era di due mesi fa: come se avessi avuto di mesi intensi di chissà cosa, e invece, semplicemente, non sono riuscito a radunare un cazzo in fila da dire, o da scriverlo correttamente, di questo simil cambiare, o cambiare in similpelle, mentre più più probabilmente mi abbasso sempre di più come il muso di una F14-T e cerco di andare avanti fendendo l'aria senza strisciare, quando neanche la prospettiva di dissolvermi in volo come una stella cadente con la scia è realisticamente possibile, e quando anche del gettarmi via la sera per raccogliermi la mattina e riciclarmi il pomeriggio inizio ad esserne stanco.
Forse c'è un'altra alternativa, forse siamo all'inizio di una grande stagione, ma forse, con una seconda ipotesi tanto semplice quando destabilizzante, noi siamo diventati lo studente fuori corso.

(...continua...)

giovedì 6 marzo 2014

Femminile Singolare

Ok che questo blog vive di vita propria, o di non vita propria, dipende: però è anche vero che è giusto dirvi che a volte capita che le cose scritte in questo blog prendano vita propria ed escano da questo blog. #Escidaquestoblog, direbbe Renzi.

Ed è anche giusto dirvi che è la prima volta da quasi un anno e mezzo (da quando è uscito "Anche se a Londra piove") che faccio un qualcosa di nuovo a livello letterario.

Questo.

C'è anche il suo bello evento FB con tutte le altre info che vi servono. E' una cosa che sta cominciando a piacermi parecchio, ci saranno un paio di estratti da "Anche se a Londra piove", ci sarà anche "Il mio regalo" già pubblicato qui, e tutto il resto sarà nuovo ed inedito.
Oh, fate voi, se vi piace, sono li. E pagate solo quello che consumate.