martedì 6 agosto 2013

Wraiter

Ogni tanto scrivo anche qualche articolo da qualche parte. Una volta ha parlato dei wraiter. Vi ricordate? Ne avevo parlato lo scorso anno su Notizie-News, un articolo che fu condiviso anche da Informazione Libera (ndr, se ve lo foste persi, lo trovate qui).
Ieri ne ho parlato di nuovo su raduraletteraria, un nuovo blog a tema letterario con il qualche ho cominciato a collaborare, e per il quale scriverò saltuariamente qualche pezzo.

E questo è il mio nuovo articolo:
Camerieri barra scrittori: i WRAITER

Buona lettura. E una bottiglia d'acqua, grazie. Naturale.

martedì 30 luglio 2013

Choose life, choose a job...

Trova un lavoro. Non lamentarti. Ti lamenti. Cambialo. Non cambiarlo. Non lo trovi. Non lo cambi. Prendi i soldi. Molla tutto. Riprendi tutto. Riprendi i soldi. Trova una donna. Lasciala li. Trovane un'altra. Cercala. Non la trovi. Non cercarla. Trovala. Spendici soldi. Non spenderli. Cerca di risparmiare. Spendi soldi per risparmiare. Fai il pieno alla macchina. Usala. Cambia la macchina. Risparmia. Non cambiarla. Trasferisciti. Risparmia. Non trasferirti. Viaggia. Stancati. Avvicinati a casa. Avvicina la casa. Stancati. Segui le ambizioni. Stancati. Non seguirle. Deprimiti. Seguile. Scrivi. Non scrivere. Parla. Non parli. Scrivi.

Scrivi.

Comunque poteva andarti peggio nella vita, potevi essere uno dei Velvet.

mercoledì 10 luglio 2013

Il decalogo della perfetta startup

Start up: 10 regole per un successo assicurato. Ve le offre Blogorroico. Fidati di noi!

1) Dietro ogni startup ci sono due o più neolaureati mantenuti da genitori benestanti.

2) Devi vestirti bene, oppure tremendamente male (Zuckenberg style).

3) Le startup devono aprirsi con articoli fighi su internet, e chiudersi nel silenzio più totale.

4) Ci deve essere almeno una persona straniera (o che vive all'estero) perchè fa figo

5) Generalmente la startup fa app per smartphone (o comunque ha anche un'app dedicata)

6) Se non fai app, ti occupi di cose ecosostenibili o che recuperano rifiuti ma che alla fine costano un occhio e che producono ancor più rifiuti. E alla fine produci una app dedicata.

7) La sede della startup è nella propria cameretta perchè "è inutile spendere soldi in una sede, noi siamo già ovunque perchè siamo su internet".
Che significa "ragà, no vabbè... è che mio padre non li vuole caccià fuori 600 euro al mese per affitta' n'ufficio, oh"

8) Mentre parli con persone devi usare inglesismi e citare persone sconosciute per arricchire il tuo discorso.

9) I soci della startup sono persone che hanno fatto importanti esperienze all'estero (da camerieri) e hanno deciso riportare il loro cervello in fuga in patria e combattere la crisi.
La crisi ringrazia il loro fondamentale aiuto.

10) Quando continui di parlare di startup anche dopo 2 o 3 anni, allora è il caso di dargliela su e capire che hai perso tempo (denaro no, quello l'ha perso tuo padre)

11) (che riassume i precedenti) (e tanto non dobbiamo finire su LeDieci) (e poi se fai una startup "devi seguire le regole per rompere le regole") (???): se hai un'idea, un progetto serio, competenze, voglia di lavorare, ecc allora puoi cercare lavoro come dipendente, come libero professionistà, o aprire una nuova attività/società... oppure pensare alla startup. E starne lontano.
Se non hai voglia di fare un cazzo, non hai competenze, non hai idee chiare, e hai qualcuno pronto a mantenerti... allora non c'è bisogno di aprire una startup, molto probabilmente ne stai già facendo parte. Scappa dall'Italia, finchè sei in tempo... esporta la tua crisi personale altrove: il made in Italy del nostro disagio tira sempre.


"Con il termine startup si identifica l'operazione e il periodo durante il quale si avvia un'impresa." (fonte: Wikipedia)


NDR: I punti pari sono stati gentilmente forniti da Sorio.


giovedì 16 maggio 2013

500 giorni di marte (500 days of One Hundred)

Finalmente, ho colmato una delle mie lacune cinematografiche. Non la più grave, per carità.
Ma a quanto pare questo 500 giorni insieme (500 days of Summer) è diventato una delle pietre miliari post-moderne del movimento niuorchino-pop.
Tanto che Marc Webb, che non è Mark Webber e nemmeno Weber, se l'è accaparrato la Sony per un inutile e non richiesto reboot della saga Spiderman. Ne avevamo bisogno? No.
Un po' come dei 700 video di band americane che aveva girato in precedenza.

E di questo film, ne avevamo bisogno?
No. Cioè, si.

Ora, quello che sto per dire probabilmente potrebbe spoilerare qualcosa di un film il cui finale è difficilmente intuibile se avete visto solo il trailer fuorviante. Nel dubbio non leggete le prossime righe. Anzi, leggetele lo stesso.
1) Lei (Sole, la protagonista) è una troia.
2) Lui è un po' un coglione.
3) Nel mondo reale di solito è il contrario, e si dice "lui è uno stronzo, ma lei è un po' ingenua".
4) Gli uomini sono tutti stronzi, e le donne sono tutte troie. (ma questo lo sapevo già senza guardare il film)
5) Zoey Deschanel è una bella figa.
6) Il finale, nonostante non sia quello che vi potreste aspettare, è banale lo stesso.
7) Il film non viene correttamente interpretato dal suo audience medio: ovvero le ragazzine 20enni fichette niuorchine (sarebbe ora di smettere di essere ragazzine a ventanni, tra l'altro) che lo trasformano in "vabbè che male c'è se la do in giro a chi cazzo mi pare quando cazzo mi pare, che cazzo vuoi, non stiamo mica insieme" - ah, quindi sei una troia - "NO! è solo che voglio essere libera, ma il giorno che troverò l'amore metterò la testa a posto. anzi in realtà sto cercando l'amore". Eh già.
8) In definitiva (ma arriverò a 10 giusto per poter stilare un decalogo) potrei dire che è un film che non riesci a capire mai quand'è il momento di guardarlo, di spegnerlo, di farlo vedere alla tua ragazza, di linkarlo alla tua ex, di consigliarlo a quella con cui ci stai provando, di citarlo, o semplicemente di farne un post sul tuo blog. Forse ora è il momento sbagliato, ad esempio.
9) E' un film pre-hipster. Potremmo quasi dire che l'hipsterismo sia una derivazione distorta del pop.
10) Se io andassi al lavoro vestito così mi direbbero "stai bene vestito così" a parte qualcuno che mi direbbe "cosa cazzo ti sei messo?"

E sapete cosa? Beh io darei retta a quel qualcuno li.

La verità è che magari nella vita ci fossero solo 500 giorni di merda.
Sono molti di più.

P.S. ebbene si, anche Miller scopava più di me.

lunedì 25 marzo 2013

Joyce ha poi anche scritto altro

Dire tutto in meno di 10 minuti e già sapere di non riuscirci e fare tardi, non avere mai il tempo di dire tutto, avere il tempo di dire tutto e non riuscirci lo stesso, dire le cose sbagliate, cioè non proprio sbagliate, ma forse inesatte, forse non pienamente efficaci, e chi cazzo siamo noi per voler ricercare la perfezione, se togliessi le virgole sarebbe uno strimofconsciusnes, che poi povero Joyce ha poi anche scritto altro, chissà che cazzo di roba innovativa per l'epoca dev'essere stato scrivere tutto di filato, è poi l'uovo di colombo, ma chi cazzo sono io per permettermi di parlare male di Joyce, che a me piace, ma l'Ulysse non son mai riuscito a leggerlo fino alla fine. E neanche all'inizio. Son fermo al primo capitolo da 10 anni.
E neanche ci provo più.
Cosa volevo dire?

Non mi ricordo più.

Potrei anche chiudere qui e andare al lavoro. Sarebbe meglio. Arriverò in ritardo sennò. Con tutte le ore di straordinario che faccio, poi. Poi dovrei stare attento si sa mai che questo blog venga letto da un collega.
Forse dovrebbero stare attenti i miei colleghi che i miei libri potrebbero essere letti da qualcuno.

E per fortuna che ho dei colleghi e uno stipendio a cui immolarmi un po' amaramente.

Vado, sennò sono in ritardo davvero.