venerdì 10 giugno 2005
Anche Merckx è una brutta bestia
Ehhh... sono strani giorni questi... sembra di stare in Inghilterra... in fondo l'Italia non è molto diversa dall'Inghilterra. Un buon disco degli Oasis, un po' di pioggia, un po' di vento freddo... qualche uovo, qualche wurstel... già, cosa cambia? La lingua? La gente? Le radio? Tutte queste cose, si, e forse anche altro. Forse cambia tutto. Tutto, tranne te stesso. Puoi fare tutti i km che vuoi, "ma da stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddy Mercx", diceva Freccia in RadioFreccia. E penso che sia vero.
Anche Merckx è una brutta bestia.
tratto dal blog secondario di Atti (non vi perdete niente, una decina di interventi pseudofilosici in tutto, uno ogni due-tre mesi, i più belli li ricopierò qua)
lunedì 11 aprile 2005
Disagio continuo
Queste strane stagioni non c'erano quando ero bambino. Ogni stagione aveva il suo clima. Adesso le stagioni e i climi si confondono, si raggiungono, si mescolano... e non ci si capisce più niente. Da bambino non prendevi mai freddo, c'era sempre una mamma che si sveglieva prima di te e ti vestiva nel modo di giusto. E se per caso ti veniva freddo, c'era sempre la mamma che aveva pronto un golfino o una giacchettina in più. E se avevi caldo, ti toglievi una strato e lei te lo teneva. Pioveva? Lei aveva l'ombrello. C'era il sole? Lei aveva il cappellino da metterti. Adesso qualunque cosa succeda non ci prendo mai, e lo prendo sempre nel culo. Piove, e ho l'ombrello a casa. Ho freddo, e ho indosso solo una camicia. Ho caldo, e ho una maglietta a mezze maniche sopra ad una a manica lunghe (e se mi tolgo quella a mezze maniche dove cazzo la tengo?). Non ci si prende mai. Che tempo della minchia.
tratto dal blog secondario di Atti [11 Aprile 2005]
Mi piace sempre autocitarmi. E anche stavolta, non ho nulla da aggiungere: avevo già detto tutto un anno e mezzo fa. (25 ottobre 2006)