sabato 29 settembre 2012

La Grande Scossa

dal diario di Giulio

Mi sveglio scosso.
Non capisco bene cosa è successo. E che ore siano.
Ah, è pomeriggio. Tra poco dovrò cenare. Il mio letto sta scossando. Il legno della stanza mi ricorda che si, probabilmente questa è davvero un'altra scossa di assestamento. La testata del letto continua a muoversi. Anche se è tutto tranquillo. Mi alzo infreddolito. E' davvero tutto tranquillo. Controllo facebook. Altre due notifiche, sono stato invitato a due live. Uno è quello di Gritty e BREERAA!! ma lo sapevo già.
Vado a pisciare. Mia madre dovrebbe già sapere che non cenerò a casa. Scendo a dirglielo.
Torno al computer. Controllo i tweet di INGV ma la scossa che ho sentito deve ancora apparire. Forse me la sogno sognata anche stavolta. E' davvero ora di fare la doccia e uscire. Fuori il cielo si prepara al tramonto. E' pieno di nuvole e di una luce strana che neanche in Donnie Darko ce l'avevano una fotografia così.
Mentre faccio la doccia non penso a niente. Esco fuori che è già buio.
Mi vesto - e lo faccio come se fosse figo vestirmi, o il modo in cui mi vesto - perchè mi resta solo quello.
La Punto è sempre nella stessa posizione davanti casa - e non volevo soffermarmi su questo - la prendo e ingrano prepotentemente. Le transenne, il semaforo giallo lampeggiante, le macerie della chiesa di Santo Stefano di Stopasso sono ancora li.
Qui non verrà mai il terremoto - vedrai che se ti impegni alla fine lo trovi il lavoro che vuoi - qui alla fine una casa, una ragazza da sposare, una bella famiglia, li trovano tutti.
Già.
La Punto romba rumorosa sotto il mio culo, e anche se il motore è davanti a me, percepisco la sua malsana natura. Forse la Punto ha fatto i suoi anni ma non posso cambiarla ora.
Il buio inghiotte la strada e i miei pensieri sul fatto che ci sia sempre da fare tutta sta cazzo di strada e non ce ne ho voglia.
Son già scomparso per anni... inhiottito dal buio di Ferrara se sono qui, forse la soluzione è un'altra.

Il buio di Bologna.

Potevo anche finirla così, ma magari il buio è Modena. Mooooodna.
No, è Ferrara un'altra volta il buio che affronterò, sennò l'avrei presa più positiva. Non pensi. Oh ma io dovevo restare in un'angolo di mondo ormai dimenticato, invece mi tocca andare alla presentazione del mio libro.
Ma se ne parlassi ora non si capirebbe.
E poi è presto.

Anche se sono già in ritardo.
I terremoti non sono mai in ritardo. Hanno quella prepotenza che li fa sempre puntuali. E che si inculino tutti i pipponi moralistici sugli orologi del wu ming, non conta mica quali siano i tempi del terremoto della nostra società consumistica dell'iPhone e delle macchine a rate.
Quando viene il terremoto l'iPhone ce lo mettiamo in tasca e la macchina la lasciamo i prendersi i sassi addosso.
E ai Wu Ming non ci pensa nessuno.
Il terremoto è sempre in orario.
Anche se qui sono cent'anni che aspettiamo il Big One, la Grande Scossa. I vecchi si ricordano ancora quella del 1908, anche se di viva c'era solo la nonna Lina che è morta il mese scorso e quindi neanche lei se la può ricordare. Pace all'anima sua. E a tutte le nostre che aspettano sta cazzo di scossa.
Che nemmeno sarà oggi, chiedo a BREERAA!! di controllare sul suo iPhone i tweet di INGV e la scossa non c'è stata, me la sono sognata di nuovo, come sempre, sembra che in testa abbia un cazzo di Inception dove imperano la protezione civile, i campi accoglienza, i certificati di inagibilità e i servizi di TGCom.
Non so chi sia l'architetto di sto scempio ma un'idea ce l'ho.

Di tutte le cose che mi hanno sempre raccontato, quella che mai avrei creduto possibile era questa: e mi hanno mentito, un sacco di volte, mi han mentito su tutta la linea.
Ma non me ne frega poi molto. E' solo il constatare di quanto sia fragile tutta questa roba, dentro e fuori di me, nella testa e nei muri, e di quanto in fondo io sia sempre sospeso tra più sogni. A più livelli. Non saprei nemmeno dire se davvero sto sognando, e in quale sogno mi trovo. Non so se sia un gran bel sogno, a essere sincero.
Spengo una sigaretta con il piede - così son sicuro di non sposarmi - o di morire prima - o non mi ricordo. Potrebbe essere il mio totem, se non fosse che non capisco cosa dovrebbe succedere. Dovrebbe rimanere accesa la sigaretta? Quale cazzo di sigaretta non si spegnerebbe? E in quale cazzo di architettura avverrebbe?
BREERAA!! mi guarda. Siamo pronti. E non lo siamo mai.
L'aria è ferma, non tira un filo d'aria, e gli uccellini stanno tutti volando via. Un paio di cani nel cortile della casa di fianco puntano il naso e le orecchie verso lontano. Poi si voltano. Verso di me.
Siamo in un parcheggio. BREERAA!! tace e mi guarda ancora. Gritty deve ancora arrivare.
E io ho capito.
(non so cosa posso ferirmi e cosa possa ripararmi - ma è la perfetta sintesi di tutti i miei 2X anni di vita)
La Grande Scossa è qui e arriva ora.

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