domenica 26 febbraio 2012

quando apri lo scatolone dei ricordi

Succede, anche a non volerlo. Succede che cerchi un biglietto. Un vecchio biglietto. Ma il motivo è un altro discorso.
Però lo cerchi e sai che è li. Nello scatolone.

(Intendo, il biglietto di un concerto.) (Lo so che è strano cercare il biglietto usato di un concerto, ma davvero, questa è un'altra storia)

Non gli ho mai dato un nome. Lo scatolone. E' li da una vita. Una vita sono due anni e mezzo: da quanto ho cambiato stanza.
Lo scatolone è un cubo di 40cm di lato, una roba che neanche Easyjet imbarcherebbe come bagaglio a mano.
Dentro c'è il contenuto della mia scrivania, prima che la trasferissi nell'altra stanza. Esattamente, nemmeno io ricordo cosa ci sia all'interno, in tutti quei cm cubi di polvere. Non l'ho quasi mai aperto, negli ultimi due anni e mezzo.
Ma posso dire con certezza che non l'ho mai svuotato. Non so più, esattamente, cosa contenga.
Infatti, la mia scrivania (prima del trasloco) era un aggregato stratificato per data di fogli, oggetti, biglietti, scontrini, e quant'altro. A loro volta, raggruppati in cestini e cestelli.

Ma mi serve quel biglietto. E per quanto quello scatolone colorato (conteneva un mobilino portaoggetti in plastica) sia ormai diventato un vero e proprio mobiletto, che più di una volta ho utilizzato per appoggiare i miei vestiti, è ora che esca dalla mia stanza.

Di solito faccio queste cose con un bel cd vecchio, tipo gli Oasis, e sono quei momenti in cui fai un po' il bilancio della tua vita, o ti prepari a chiudere un periodo per riaprirne un altro, e mi faccio un sacco di pare e pensieri su me che cresco, che invecchio, e i ricordi, e il passato, ecc ecc blablabla...
Stavolta, un cazzo. Prima lo faccio in silenzio, poi metto su l'iTunes DJ e vado di Subsonica, John Mayer, Gorillaz, e tutto quel che capita. Nuova era? Chiudere col passato? Ricordi? Nostalgia?

Io e lo scatolone. Appena ribattezzato "lo scatolone dei ricordi". Uno di fronte all'altro.
Tre, due, uno. SVRAAAN. Aperto e svuotato sul tappeto.

La prima cosa è polvere, polvere, polvere, ma tanta di quella cazzo di polvere che per fortuna che devo ancora fare la doccia e ho già indosso dei vestiti sporchi.
Poi spuntano subito gli oggetti più grandi: una pistola (a pallini), un salvagente (ancora da gonfiare), un foglio di pluriboll, un cartoncino, e una cartina di Ferrara. O di Faenza? Ah no son due: una di Ferrara e una di Faenza.

Ho occupato un intero tappeto (140 cm x 130 cm) di polvere, e principalmente, fogli e foglietti. C'è di tutto, e quando dico di tutto, intendo... di tutto. Dal 2002 al 2009. Non è tanto un best of della mia vita, quanto una sorta di highlights.
L'elenco iscritti del campo parrocchiale superiori di Segonzano 2004.
Lo scontrino della prima volta che sono stato al bar Edda con Sorio, nel 2008.
Biglietti di treni: Trento, Cesenatico, Venezia... compreso quello per andare a La Spezia con Diago e quelli per tornare da Torre Pedrera (famosi per un episodio passato ai posteri come "La controllora").
Biglietti di concerti. Subsonica, Oasis, Ligabue, Coldplay, U2... ma anche Dave Matthews, Tre Allegri Ragazzi Morti, Ben Harper, Francesco Renga, Apres la Classe. E altro: Oblivion, Alessandro Bergonzoni, Bologna-Juventus.
Abbonamenti alla Benedetto, rigorosamente in Fossa (che si chiama "Parterre"). Tessere Akkademika e tessere ARCI.
La trascrizione originale della Scala Sessuale Sacchi in 13 punti, che gli fu dettata dal cielo sotto l'effetto alcolico della birra durante l'intervallo di Real Madrid-Juventus nell'aprile 2003.
La cartina di Lloret de Mar, di quando sempre nel 2003 mi persi sotto la pioggia (anche io sotto l'effetto di birre. e non solo.)
Biglietti di autobus, metro, aerei, di viaggi, da solo, con amici, con ex. La lettera di una ex. (che poi cosa ci faceva li? di solito sono tutti da un'altra parte)
Il mio finto compleanno alla GMG di Colonia nel 2005 con tutti gli auguri sotto un sottobicchiere. La lettera che fece piangere l'Ilaria Rondini al campo di Fontanelice 2004 (dopo di me ci riuscì solo Giovanni Paolo II, ma per farla piangere gli toccò morire. Sono l'unico vivente riuscito nell'impresa). La lettera di Suor Francesca dopo il campo di Fontanelice 2004.
Qualche foto.
Guide turistiche Etiopi. Una bottiglia d'acqua etiope. Vuota, ovviamente.
Documenti dell'assicurazione della macchina. E delle mie due banche. (quella vecchia, e quella nuova).
Fogli di giornali. Miei vecchi articoli. Playlist degli Alpha Alpha. Poesie. (POESIE? giusto un paio, ma ci sono anche quelle, oh yes.)
Santini. I messaggi dei miei ragazzi dei campi del 2009. Un paio di spille, compresa quella di Tempo al Libro e degli Ex-Otago.
Gli elastici usa e getta di un apparecchio. (quelli non usati e non gettati). Il mio preservativo portafortuna. (scaduto e ancora chiuso).
Un credito di 2,60 euro presso una cartolibreria di Cento. Un paio di biglietti dell'autobus non utilizzati ma ormai scaduti.
Gli abbonamenti dell'autobus dell'epoca universitaria. Il biglietto da visita del Bagno Marte 21.
Quattro buste paga del 2008 (che avevo date per disperse).

Una buona parte di questi oggetti sta venendo cestinata, direi circa un 50%... il resto lo sto archiviando, tra portadocumenti, scatole di ricordi, album di biglietti e foglietti. E poi comprerò un mobiletto più serio, forse. O forse no.

Nuova era? Chiudere col passato? Ricordi? Nostalgia?

Sinceramente niente di tutto questo. Non saprei spiegare questa sensazione, e visto che nessuno me l'ha chiesto, non vedo neanche perché dovrei spiegarla.

Abbiamo tutti 26-27 anni, internet, e i voli ryanair, e se davvero vuoi vedermi, chiedimi di uscire.

(ma che cazzo di finale è?)


P.S. poi mi fan notare che qualcuno me l'ha chiesto... ed è vero. beh, a chi me lo chiede però rispondo sempre. a domanda rispondo. chiedere è lecito, rispondere è cortesia, e non ci son più le mezze stagoni. :)

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