giovedì 5 gennaio 2012

Una volta e cento volte ancora

...ma non è bellissimo, tutto questo?
La vita, la vita, (e ancora), la vita.

Che bel paese che è l'Italia.
Dev'essere stato fighissimo avere una ventina d'anni nel 2002, andare in giro a parlare di internet seriamente (mica come noi che ci limitavamo a fare i nerdacchioli con WinMX e le ricerche su Altervista) e ascoltare roba figa tipo i Royksopp.
E magari vivere a Milano e incontrare Massimo Coppola agli aperitivi.

Ma anche stare a Roma nel 2007, andare ai concerti dei Micecars e ascoltare per primi "Dividing Opinions" dei Giardini di Mirò, e capire che sarebbe stato un gran cazzo di disco.
Pensa che a me su Dividing Opinions mi ci hanno spaccato il naso.

Pensa in che paese di merda viviamo adesso: viene davvero voglia di comprarsi una roulotte e vivere del proprio orto. No aspetta: se hai una roulotte non hai l'orto. Eh no, nemmeno se hai un camper.
Si, McCandless aveva un autobus però aveva tutta l'Alaska. Vattela a prendere l'Alaska. C'hanno dei carceri che in confronto "Le ali della libertà" è la reggia di Vienna. Esiste una reggia a Vienna? Mi pare di si. O una villona che ci assomiglia.

E comunque era una scuolabus. Però provaci tu, a fare il contadino tutto il giorno. Dopo diventa davvero un vivere per mangiare.

A parte che mi sento già in carcere. E' come se già avessi le ore d'aria, autoimposte. Ed è come se i miei profili nei siti per la ricerca del lavoro (o simili) fossero già una sorta di schedatura. C'è la mia faccia, frontale, come se fossi in camicia di forza. Manca solo la mia impronta digitale.
Ed ho già una condanna. Fine pena mai.
Ma devo ancora capire il mio reato. Avrò sicuramente fatto qualcosa di molto brutto per tutto questo, eppure non me lo ricordo.
Credevo di aver già pagato abbastanza per tutti i miei errori, ed invece no - evidentemente no.

L'INDIE E' MORTO. E' finito il 31 dicembre 2009, o giù di li, e qualcosa si è trascinato fino al 2010. Ma è rimasto negli anni zero, con Vasco Brondi e tutto il resto.
E ora? Forse sono gli anni della dubstep. Forse sono i miei anni. Mah.

Volevamo riprendere Berlino (volevamo riprendere Berlino?) non volevamo riprendere Berlino. Perché poi non NAPOLI.
Non diventa certo il momento di ascoltare i Notwist o i Travis solamente per questo: piuttosto Daniele Silvestri.

Dicono che le droghe e l'alcol non servono a risolvere a problemi, e nemmeno ad allontanarli. Peccato. Se fosse davvero così, sarei già drogato ed alcolizzato. Ma è vero: non servono. Sono solo spese. Voci all'interno di un bilancio che chiude sempre negativo.

Oggi mi è tornato in mente quella volta che sono andato in bagno all'Hamilton Hall e quando sono uscito tu eri già seduto ad un tavolo con due tipe e mi hai fatto una faccia del tipo "non è colpa mia: mi hanno rimorchiato loro". E io non ci credevo neanche per un cazzo... anche se era vero, per una volta.
E ovviamente mi sono dovuto sedere li anche io. Come se mi desse fastidio.
E alla fine ci hanno lasciato li come ci avevano trovato. Perché era troppo bello per essere vero. Ma era ovvio, erano solo le 7 di sera o giù di li, e lo sappiamo che le fughe che partono troppo presto non arrivano mai al traguardo.
Però ci siamo divertiti, quando abbiamo fatto credere al loro amico finocchissimo che in Italia sulla carta d'identità una volta scrivevano se eri gay oppure no. "Ma adesso non lo fanno più, ora siamo un paese civile".
Eh già. Che civiltà.

Certo che finchè i gay in italia sono Alfonso Signorini e l'altro busone di Real Time, certo resteremo un paese omofobo. Almeno la hanno Kele, Brian Molko e Morrissey. E sti cazzi.

Anche te, non te, ma te, lo so che mi leggi per sapere come sto. Come sto? Non sto male, seduto su una bella sedia e bevendo un buon nocino fatto in casa nel 2010. Non in casa mia. Ma una casa di cui mi fido. Si, magari sto male, ma mai troppo, e... fidati: sto meglio di te. Davvero. Ma verrà il momento in cui lo capirai... e sarà, come sempre, tardi. Ma ormai non me ne frega più un cazzo, talmente tanto che se ne dovessi fare una classifica delle 10 cose che sono gli ultimi dei miei problemi nemmeno ci entrerebbe.
...
alla numero 10) comprare le olive per fare le bruschette alla prossima cena della compagnia
9) il momento in cui capirai che non me ne frega più un cazzo (oh, è entrato in classifica... new entry)
8) la politica dei centesi (ndr, diverso da "la politica centese")
7) Willwoosh
6) il bollino blu
5) cosa fare per martedì grasso
4) dove andare in vacanza quest'estate
3) i video di WE TUBE di TIM
2) Indezent
1) i contributi INPS


Pensa quando una volta ci mettevo le mie ex, in queste classifiche. Che bello quando c'erano persone da inserire. Ma sono migliorato, no? E' un sacco che non litigo con la mia ragazza.
- ma è un sacco che non hai la ragazza! -
E' colpa mia? Io intanto non ci litigo... voi italiani, sempre dietro a far polemica.


"I don't understand why you don't have a girlfriend"
Nemmeno io, mia cara, poi in realtà ci penso bene e capisco che è una scelta mia e di altre persone, ed è comunque spesso condivisa.
"Ma com'è possibile che uno come te non trovi un lavoro, li?"
Anche questo non la capisco, ma poi è la stessa questione di prima, se ci penso bene.
"Ma tu cosa ci fai qui? Perché sei tornato da Londra? Perché non torni a Londra?"
E questa è una lunga storia, ma mi sa che siamo vicini ad una soluzione.


Una volta ho anche sorriso sotto la pioggia, e ti giuro che non stavo piangendo.



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