venerdì 20 gennaio 2012

la tragedia della capitaneria di porto del giglio

Non sta cominciando niente: volevo che tu lo sapessi. Oddio, con sta storia di questo "tu" generico ed immaginario sto diventando un po' patetico come Vasco Brondi. E anche citare Vasco Brondi è un po' patetico. Nemmeno lui lo farebbe.

Non sta cominciando niente: ma è già cominciato, se vuoi saperlo. No, non lo volevi sapere, ma va beh, te lo dico lo stesso. Poi neanche esisti, di cosa ti lamenti? Chi non esiste non ha diritti. Oddio, sembra lo slogan di un comitato per la tutela degli embrioni.

La verità è che non ne posso più di tutte le cose brutte e che non mi piacciono di questo mondo. E con questo mondo intendo il territorio nazionale nel quale vivo e risiedo attualmente.
Non che al di fuori sia un mondo migliore: è che al di fuori è anche un mondo migliore. Non ovunque, certo. Non in tutte le cose, certo.
Ripeto: il rumore dei maccheroni nel piatto non è lo stesso da nessun'altra parte (eh beh, il chilo di pasta Sainsbury's a 89p ha una densità differente) e poter uscire di casa in bicicletta senza mani e fermarti a parlare con 3-4 persone... beh quello non esiste da nessun'altra parte nel mondo se non qui.
Mmh, forse c'è una qualche isola croata che ha qualcosa di simile. Ma le mani, a meno che non te le abbia amputate un qualche turco stereotipato dipinto da un italiano ignorante, è meglio portartele dietro. Magari, in tasca.

Allora parlerò di cose belle. Delle cose belle. E ce ne sono, sapete? Non tante, magari. Ma ce ne sono.

...ma devo cominciare proprio oggi?

Continuo ancora a pensare che le cose migliori che scrivo siano necessariamente triste, o depresse, o malinconiche. Perché se fossi allegro e felice...
...ma andrei a correre nei prati, o me starei a contemplare il mondo fuori dalla finestra, ma ti pare che mi metterei a scrivere se fossi felice?

Verrà il giorno in cui qualcuno mi intervisterà...
"Perché ha cominciato a scrivere?"
"...perché non avevo da scopare! Ma ti pare che se avessi avuto da scopare mi sarei messo a scrivere?"

Che poi lo sai che non è la verità, però fa ridere, un po' tipo #daicazzo e #vadaabordocazzo e siamo tutti contenti.

Contenti, ma non felici. Verrà il giorno che scriverò anche con felicità di cose felici? Se si, cosa salterà fuori? Una Mocciata? O una roba più sul genere indie romantico? Ma esiste poi? O una roba più alla Baricco?
Non riesco a immaginarmi a scrivere cose felici: e forse non riesco ancora ad immaginarmi felice.
D'altronde non riesco nemmeno ad immaginarmi... che ne so, il 1 agosto 2012, eppure sono convinto che arriverà lo stesso. Così come l'album degli Afterhours. Che arriverà il 17 aprile.
Salvo guerre nucleari, arriverà tutto questo.
Magari arriverà anche la mia felicità. Salvo guerre nucleari.
Ovviamente è implicito che nel mentre io debba fare tutto il possibile per raggiungerla. Salvo guerre nucleari.

Oh ma non è poi che nel mentre stia poi così male eh... c'è un po' sta cosa che se uno non è felice, è per forza depresso. Si può anche stare relativamente bene senza per forza doversi dire felici...

C'è anche un po' sta cosa dello scrittore. Cioè, LO SCRITTORE.
La gente pensa che LO SCRITTORE sia questa figura un po' strana, intellettuale, un po' vintage e un po' retrò. Uno che si ascolta De Andrè e Tchaikovsky (si ho aperto Google per scriverlo giusto).
Uno che guarda i film di Pasolini. Uno che ama la bellezza. Uno che odia internet, le tecnologie e la mondanità. Uno che gira su una BMW serie 5 del 1989, quando non usa la bicicletta. Uno che si mette delle gran sciarpone, delle giacche, degli occhiali. Uno che ama la poesia. Una persona un po' disordinata, sognante e sognatrice. Uno che ama il vino e i liquori. Uno che fuma, un po'.
Che se vai nella sua stanza è piena di quadri, libri e di appunti, e dalla finestra vedi un panorama bellissimo. Uno un po' squattrinato che però si tratta bene. Un galantuomo che sa come amare le donne. Un uomo con il cuore perennemente spezzato. Un uomo dalla bella voce, lo sguardo intrigante, anche se però obiettivamente è un po' bruttino.

Sembra quasi l'identikit del mio amico Waco Guzman, che guardacaso è pure lui scrittore anche se non lo vuole dire. Ma non è proprio così: questo identikit è stereotipato. Oltre che, chiaramente, falso.
Per quanto esistano personaggi così (ad esempio Waco Guzman vi assomiglia parecchio, ma la differenza - basilare - è che Waco è un uomo vero, mentre molti altri esistono ma sono falsi) io, nel mio non essere scrittore, scrivo.
Che differenza c'è? Non lo so.
Io, si, sono un po' strano, questo si sa e si capisce, ma il mio essere intellettuale si riduce ad una cultura sopra la media: e questo perché è la media ad essere bassa. Il gusto per il vintage ed il retrò si limita alle magliettine indie e ad pochi altri elementi (forse la mia Micra del 1999, che ormai è già vintage).
Riguardo alla musica ascolto di tutto o quasi: De Andrè e "Ceicoschi" li stimo ma no, non li ascolto. Stimo anche Pasolini, ma preferisco di gran lunga Quentin Tarantino, Guy Ritchie, Michel Gondry e Wes Anderson. Uso la bicicletta, la sciarpa la uso solo 3 mesi d'inverno quando stiamo intorno agli zero gradi, e gli occhiali quando guido la notte fuori città. Non mi piace molto la poesia, tendo al disordine come tutto l'universo ma amo l'ordine ed è una battaglia che combatto con discreta costanza e che spesso vinco. Sono sognante e sognatore, ma ho sempre bene gli occhi aperti e so essere organizzatissimo nel mondo reale. Ho una memoria da nerd preoccupante, a volte. Mi piace il vino e i liquori, ma sono cresciuto a bere i peggiori superalcolici che anche nei peggior bar di Caracas avrebbero svuotato nel cesso: e non ho perso quest'abitudine. In camera mia in questo momento c'è anche un po' di casino, ci sono le impegnative per degli esami in ospedale, dei curriculum, fogli della banca, cavi, penne USB, tutta roba che uno scrittore non dovrebbe cagarsi nemmeno. Generalmente non fumo, e non amo nè le poesie nè i quadri. Non sono un galantuomo, non ho un gran successo con le donne, e anche se ho il cuore spezzato tendenzialmente restano cazzi miei. Non ho nemmeno una bella voce, nessuno sguardo intrigante, ho un naso che sembra un musetto della McLaren danneggiato da Hamilton in un tamponamento ai danni di Felipe Massa, e si, sono anche un po' bruttino, magari. Magari ho un fascino mio, ma non è certo quello DELLO SCRITTORE.
E per campare, vivo dei miei risparmi, non certo di un magnate che mi finanzia, di introiti di precedenti opere (e nemmeno successive, mi sa), o di una famiglia facoltosa che mi sostiene. Dei miei risparmi.
Però una BMW del 1989 mi piacerebbe. Solo che consuma un casino di benzina... magari la mettiamo a GPL.

Ah, dimenticavo... comandante Schettino. Adesso l'ho scritto.

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