domenica 24 luglio 2011

tutto questo non esiste

...e sono uscito fuori un po' sporco, un po' sudato, e un po' spettinato, e ascoltando il primo album degli Stone Roses.
Faceva molto figo ascoltare il primo album degli Stone Roses, poi ho pensato che il primo album è dell'89, e che io "mi sono scopato ragazze che nell'89 dovevano ancora nascere".
Anche pensare questo fa molto figo, ma subito dopo averlo pensato ho svoltato a destra, e mi sono reso conto che in realtà sono un grandissimo coglione.
Non solo perché dovevo svoltare a sinistra, e quindi ho dovuto fare inversione in un parcheggio, ma proprio perché in realtà sono un grandissimo coglione e basta, anche quando prendo la strada giusta.
Una sera mi sono ascoltato anche Beatles e U2, con album del 67 e dell'81, roba che è pure più vecchia di me.
Ma era molto più di un anno fa, non che non facesse testo, ma era quasi un periodo diverso. Anche senza quasi.

Voglio dire: in fondo non c'entra.
Ma in fondo faceva figo, per quei 21 km che forse non sono 21 poteva bastarmi, il sole, gli Stone Roses, quel pensiero che poi in fondo gli Oasis non ci somigliano poi molto, una curva a destra, e un'altra a sinistra, come se fossi in macchina con Kimi Raikkonen e Ken Block.

E poi, niente.

Sarebbe il preludio di un'incidente stradale, ma l'ho già evitato. Di un ottimo racconto, ma quello l'ho già scritto. Anche se poi non era ottimo forse, ma l'ho già scritto comunque.
Il preludio di una vita cambiata, ma l'ho già cambiata. Il preludio di... che cazzo ne so, il preludio di qualcosa, e invece è il preludio di niente, di solo un'altra curva a destra, e un'altra a sinistra, e chi cazzo l'ha disegnata sta strada, poteva almeno buttarci li un paio di cordoli, avrei guadagnato una ventina di secondi e all'intertempo sarei davanti a Sebastian Loeb. E tu Ken non ridere, che a parte sgomazzare in giro non sei capace di fare un cazzo.
E alza un po' sti Stone Roses, che non si sente niente.

Niente. Non si sente niente, il preludio di niente, un cordolo di niente, un che palle di palle di niente. Sinistra. Destra. Traccia numero 5.

No no, ma non aspettatevi che cambi qualcosa in questa storiella. Questa storiella del cazzo. Sennò non perderei tempo a raccontarla. Arriverei al sodo. E' che di sodo non c'è niente. Forse il mio culo sul sedile. Ma per star su un sedile, neanche ce n'è bisogno.
Finiscono le curve. La strada continua. E non succede niente.

Visto che non c'era nulla di figo in tutto quello che pensavo? Forse era meglio se non pensavo a niente, davvero a niente, che in fondo non è successo niente, e non succede (appunto) niente.

Nessun commento:

Posta un commento