sabato 28 maggio 2011

a volte qualchedunaltro se ne va di nuovo - a volte no

RadioScoziaLibera plays Apres La Classe - Terra
 


Ma a volte scatta qualche cosa che ti fa cambiare
La convinzione di un idea che è quella di partire
...Lontano da quel che vorresti amare...
...Lacrime per la voglia di restare...


Ma cosa credete, voi, di avere l'esclusiva? RadioScoziaLibera, le zerouno e un cazzo di una notte di maggio, siamo già pronti per la vostra estate di merda. Ma stavolta fate attenzione che gli anni noi non li facciamo passare per caso. A costo di accorciarli.

Sarebbe bello tornare nel passato. Ma volenti o nolenti andremo dritti nel futuro anche quando questo non esiste. A costo di morire.
Eh, che paroloni, BREERAA!! non ha nemmeno cenato, cosa vuoi che gliene freghi della morte. Certe cose si pensano a stomaco pieno.
Il CD dei CrazyTown? Mamma mia è ora di fare ordine in questa sede, ci manca di trovare la salma di Mike Bongiorno e abbiamo completato l'inventario. Se entrano quelli di CSI girano una serie intera.
...n0 ma questo è davvero un perizoma. BREERAA!! è tuo. No non è mio. No io i perizomi non li porto. No non mi scopo quelle con i perizoma. No BREERAA!! io me lo ricordo se me le scopo. No le mie non portano mai il perizoma. E' per la legge di Murphy. MA QUESTA COCA COLA E' DELL'82! No vabbè, ma davvero. C'è l'adesivo degli Europei 2008. Ma che schifo. Ma neanche la vuoto nel lavandino, mi esplodono le tubazioni.
...si BREERAA!! l'ho buttata giù dalla finestra. Tranquillo tu l'hai parcheggiata dall'altra parte.
...tranquillo, comunque era solo plastica.

RadioScoziaLibera plays Klimt 1918 - Ghost of a tape listener


Sono sempre il vostro Gritty, vostro e mio soltanto. E' bello avere 16 anni no? No. Ma non è nemmeno bello averne 26. Chissà poi 36. E fermiamoci qua... sempre le nostre frequenze digitali.
BREERAA!! mi fai un mojito? Come non abbiamo gli ingredienti? Che palle, metti su il prossimo pezzo poi esci alla Coop. Ma come io? Eh vabbè. Ma son conciato come un indiealternative. Ma neanche Giulio usciva così per entrare la macchina.

RadioScoziaLibera plays Oasis - Keep the dream alive



Va beh ma gli Oasis li avevamo già passati ieri... IN DIRETTA su RadioScoziaLibera, il vostro Gritty ha pure fatto la spesa... ma fuori c'è un caldo allucinante! Neanche la coop era aperta, un giro di pakistani mi è toccato fare che... ma è arrivato del rum! Mojito! Questa comunque BREERAA!! mi dice che è dedicata da E. a V., solo che lei non è all'ascolto. E che cazzo gliela dedichi allora?
A noi non ci ascolta mai nessuno. In ogni modo tra poco arriva la prossima bomba... sapete che iniziate a piacermi? Giusto due o tre, non di più, come le sigarette che fumo a serata... poi si diventa dipendenti...
Preparate le scarpe nuove... se non le avete comprate. C'è in ballo la più grande sfida dell'anno. E poi dura anche poco... per Natale già parleremo d'altro.
Adesso c'è questa... c'è da prepararsi per un inverno tra Pordenone e Corporeno.
Ma dove cazzo sta Corporeno?
La seconda letterina per Giulio era di M. E' tutto un melodramma pieno di consigli e di frasi ad effetto. Oh ma non è Elisa di Rivombrosa qui. Se vuoi il tuo Giulio vattelo a prendere, non cagarci il cazzo, noi ci occupiamo di rock e di rochenrol. Tipo questa.

RadioScoziaLibera plays Tre Allegri Ragazzi Morti - Prova a star con me un altro inverno a Pordenone

venerdì 27 maggio 2011

e RadioScoziaLibera?

RadioScoziaLibera plays Oasis - Wonderwall


Ce n'eravamo andati in silenzio. Senza dire niente. E con Paolo Nutini.
Ma ora torniamo. E lo diciamo per bene. Con gli Oasis.

Sono Gritty, questa è RadioScoziaLibera, e se non sapete cos'è andate a fare in ...ciclopedia. Due anni, son passati due anni da quando abbiamo staccato le prese e abbiamo preso su armi, bagagli e ritagli e ce ne siamo andati sul Golf del BREERAA!!.
Poi abbiamo fatto cose, visto gente, spaccato nasi, bevuto robe, preso pastiglie, cambiato le pastiglie, messo olio, cambiato olio, e così via. Tagliandi. Bolli. Ruotini. Routine. Le solite cose.
Serate in giro nei locali a guardare un paese che muore (la vostra Italia di m***a).
Fare Soldi con i Fare Soldi, bere Amari con gli Amari, beccare una Perturbazione con i Perturbazione, guardare Le Luci della Centrale Elettrica con Le Luci della Centrale Elettrica. E cose così.
E ora siamo tornati.
'Na puzza di chiuso che non si respira, polvere e ragnatele, e gli spinotti che si sono un po' ossidati. Ma questa è roba da BREERAA!!, che fa il tecnico.
Io sono Gritty. Io sono lo speaker.

Nella buchetta della posta ci sono ancora un paio di letterine per Giulio.
Che cosa cazzo poi ce le mandate qui, mica sta qui lui. Va ancora quel cazzo di accendino, BREERAA!!? Passamelo, che mi accendo una sigaretta, almeno.
Il vostro Paese fa schifo perché chi deve parlare sta zitto. Perché chi deve cambiare le cose passa il tempo a lamentarsi e criticare. Ma nessuno fa mai un cazzo. E allora tocca a quelli come noi.
Ma noi non siamo più italiani come voi.
Ormai BREERAA!! ha la cittadinanza onoraria di Bristol, per esempio.

Ci hanno stancato... ci avete stancato... basta. Ci chiedete perché siamo tornati... è in linea I., una nostra cara ascoltatrice. Non lo so, passavamo di qui, abbiamo progetti più ampi.
Leggiamo una delle due letterine per Giulio... è di A., scrive da uno dei vostri paesi di merda, chiede se abbiamo da regalare una maglietta. Macché, ce n'era una, era una XXL, la stiamo usando come straccio.
Poi scrive anche F. e chiede che fine ha fatto Giulio.
Ma noi, cara F., non lo sappiamo. L'abbiamo perso di vista al suo funerale. Che poi neanche sappiamo se era davvero il suo. Ma l'abbiamo lasciato li. Con Paolo Nutini...

Paolo Nutini è un po' l'Andreas Johnson dei tempi moderni. Solo che Andreas Johnson aveva sbagliato lingua, paese, momento storico, genere, e tanto altro. Ma i capelli... ah!
Ma cosa vogliamo parlare di capelli qui... siamo anche vestiti bene. Adesso vediamo se riusciamo ad attaccare al mixer il computer e poi vi spariamo un bel pezzone con le palle. Quelle che non avete voi.
Ma siete ridicoli... ma dove credete di vivere? Ma svegliatevi. Pezzenti provinciali dalla mente ridotta.
Paghereste anche 30 euro a biglietto per sentirici, se solo vi dicessero che dovete sentirci. Pensate vi dicessero che dovete andare a sentire Andreas Johnson... e che palle, smettetela di chiedere che fine ha fatto. E' ormai peggio della storia dei Jalisse. In realtà c'è gente che lavora e fa album senza rompere il cazzo a nessuno.
Mica come voi.

Avete rotto, davvero. Non vi basta aver ucciso Giulio? Chi volete uccidere, ancora? Non pensate di eliminare noi due, siamo dell'altra carreggiata. Neanche ci vedete. Direzioni diverse tra noi. Direzione diversa per noi. Ma cosa volete capire?
Non valete un cazzo. C'è un sms di C. al nostro numero verde. Dice un sacco di cazzate. Siete tutti così voi... è una sorta di par condicio di cervelli. C'è lo stesso spazio per tutti, per dire e fare tutti le stesse stronzate. Ma quando mai potrete far vedere un qualcosa di intelligente venire dal vostro zucchetto?
E non ho neanche più voglia di parlarne.

Mi avete stancato il c***o.

RadioScoziaLibera plays Andreas Johnson - The Games We Play


e bum! vedete di ascoltarvela tutta.

martedì 24 maggio 2011

10years

"10 anni fa era il 2001. 10 anni fa avevo 17 anni. Questo è tutto quello che mi è accaduto in questi 10 anni. Nel bene. E nel male." (tratto da Io sono qui - in onda su Radio 24)


In questi 10 anni, ho finito le superiori. 70 su 100.

Ho iniziato e finito l'università. 95 su 110.

Ho lavorato 3 anni in una società di registrazione marchi. E 3 mesi in un ristorante. E un'altra decina di esperienze più o meno pagate in giro per il triangolo FE-MO-BO. E nessuno di questi era il mio lavoro.

Ho preso la patente. E una macchina. Ed è ancora quella.

Ho corso qualche migliaio di chilometri a piedi, e qualche centinaio in bicicletta, e non conto tutti quelli fatti con calma, senza correre.

Ho perso due cani. E due nonni. E mi hanno rubato 3 biciclette.

Sono stato a un sacco di concerti, e ho visto un sacco di posti e città.

Sono stato ad Adwa, in Etiopia. E sono tornato.

Sono stato a Londra. E sono tornato anche da li.

Ho preso 30 volte l'aereo.

Ho avuto un tumore benigno, i capelli tinti di rosso, un piercing, un tatuaggio e diverse fratture sparse per il corpo.

Mi sono innamorato diverse volte, ho avuto qualche ragazza, e qualche volta ho anche amato davvero.

Ho fatto piangere diverse persone. E una volta ho pianto anche io.

Sono stato studente, universitario, catechista, educatore, animatore, presentatore, scrittore, attore, regista, cantante, rapper, produttore, speaker, DJ, comunicatore, operatore, operaio, contabile, assistente, addetto, impiegato, cameriere, politico, disoccupato, moroso, fidanzato, ex-fidanzato, single, figlio, fratello, nipote, cognato, zio. E sono stato anche me stesso.

Mi hanno detto comunista, fascista, maraglio, menefreghista, ritardatario, cazzone, incostante, debole, depresso, immaturo, scorretto, bugiardo, oppurtunista, egoista, stronzo. Ma mi hanno detto anche delle cose belle.

Ho avuto un sacco di prime volte. E almeno altrettante ultime volte.

Ho aperto un blog (questo).

Ho ascoltato la radio per migliaia di ore. E per una ventina di minuti ho ascoltato anche Matteo Caccia, su Radio24.

...e io sono qui.

(un ringraziamento a Sorio per avermelo segnalato)

sabato 14 maggio 2011

E' una vita che mi aspetto.

Poi però sono arrivato.

Non credo ci sia paragone migliore: il gioco delle sedie. Sai quando rimani al centro, da solo? Senza sedia? Però anche quando forse non hai voglia di correre per prenderne una... perché forse ti sembra che il cerchio non sia il tuo.

Ecco, è solo la sensazione di un momento. Una cosa di pochi attimi, o secondi, e sembra che tutto vada così, o che tutto debba andare così, e che tu debba restare li da solo, in piedi come un pirla. Con quella faccia da "eh, è andata così e non ho potuto farci niente".
E un po' è anche vero, cazzo.

Ma mettetevi nei panni di Andrea Montermini, e pensate cosa potevate fare con tutti i catorci che vi hanno dato in mano. Più che portarli al traguardo...

Certo che poi - OH! non sei a Londra - e lo sai benissimo - però che cosa vuoi lottare cosa?
E' vero che se sei ancora li a respirare è perché nessuno t'ha ucciso prima - ed è anche vero che ce sono ancora di cose di.
Gli Amari. Le serate un po' così. La bicicletta. Le piccole cose che.

In realtà io è un pezzo che non ho mai niente da dire.

No no stronzi. Io vado avanti. In un paese di merda di gente di merda.
L'amore ai tempi dell'etilometro. I silenzi elettorali e letti rari. Le caviglie doloranti. Mettere una croce su una persona o sopra una persona. Adesso che quando ci parliamo i nostri aliti fanno delle nuvole che fanno piovere. Quella volta che nemmeno sapevo il tuo nome. Mi sembra passata una vita intera e invece era solo novembre, eri a 50 centimetri dalla mia bocca e a 4 mm dal mio cuore, e Vasco Brondi era perfettamente dentro ai miei timpani.

Ma non la basta la passione, il buon senso e l'onesta per fare un sindaco. Non basta l'amore per fare una storia decente. Non basta la buona volontà per fare una persona che ha qualcosa da dire. Non basta, non basta - cosa vuoi da mangiare? - non pasta.

Non voglio più essere un pupazzo inutile. (ma quando mai sono stato un pupazzo utile?)

Farò rifare l'asfalto per quando ritornerà. E anche tutta la segnaletica orizzontale.

A me Vasco Brondi mi fa ancora ridacchiare - anche con lui ho quel rapporto di amore-odio. Tutta la tua vita è vissuta su un autobus? Lene Marlin è una sorta di profeta? Tu non c'eri in quei giorni.
Se i servizi dei posti in cui ho vissuto fossero stati dati in precedenza ai nativi locali, sarei gà morto dissanguato.

E' una vita che mi aspetto e mi aspetterò ancora per sempre. Fino a quando.