giovedì 28 aprile 2011

Voglio andare a vivere in campagna elettorale

Belle, queste elezioni amministrative di Cento che sono alle porte. Qualcosa tipo 24 liste e 353 candidati consiglieri. Uno ogni 100 persone, circa.
E io, sono uno di quelli. E per un po' userò il mio blog a tale scopo.
Ce n'era bisogno?

Vorrei rispondere no, ma... evidentemente si. Allora prenderò il tutto con comica ironia sarcastica, senza alcuna pretesa di serietà o di fare propaganda. Per ora. Quindi astenersi perditempo, querelatori, e gente senza il senso dell'ironia. Sono le amministrative di Cento, non di Milano. Sono solo un disoccupato che si è candidato e ora cerca di farsi due risate e di farle fare anche agli altri. Racimolerò una manciata di prefenze e me ne tornerò nella mia disoccupazione, probabilemente. Se avete paura di me, non siete degni di essere votati. O avete qualcosa da nascondere.

E allora chi c'è, a sto giro?
Non so da cominciare. Comincio da chi non c'è. Cantori. Chi? Mah, uno che era sindaco negli anni '70. Ah... e la lista si chiama "Far Bene per Cento". Oddio. Ma che bello. Mi sembra quando gli amici ti chiedono "allora... hai trovato da far bene?"
Pensa che bello rispondergli "si... per Cento". Che non si capisce se hai trovato da far bene un centiaio di volte, o per Cento. Inteso... per tutta Cento. Sarebbe un gran casino! Nel senso letterale.
Ma lui, non si è candidato, alla fine. E' andato con Paolo Fava. Ha trovato da far bene con lui. Anche Fava era stato sindaco negli anni '90. Insomma, c'è molto amarcord. Infatti lo slogan è "Ritorno al Futuro". Si punta un po' sull'effetto nostalgia. Prenderanno i voti di anziani nostalgici? Non lo so, di sicuro non avranno quello dell'Adele Ramponi, l'arzilla vecchietta alluvionata che alla fine ha portato alle urne il suo Comitato Allagati Centesi. Si temeva che non avessero abbastanza firme. Avevano raccolto parecchi moduli ma erano tutti bagnati... per fortuna hanno fatto un giro di a Penzale e han raccolto le firme di tutti gli alluvionati che erano ancora li a tirare fuori l'acqua coi secchi. Tranne me, tranne me, tranne meee...
Ma di me parlo dopo.
Prima di me c'è di sicuro Marco Amelio! Lui si che è candidato sindaco. Della Lega. Ed è leghista. Però è come se non lo fosse. Dicono. I civici che lo appoggiano. Nelle liste civiche. Che non sono leghiste. Ma sono gestite dalla Lega. Dicono. Chi? Non sono un giornalista, e non gioco nemmeno a farlo... mica come quelli di Indezent. Che non giocano mica a fare i giornalisti. (Vero?) Ma non lo sono. (Vero.) Ma sono molto più seri e informati di tanti altri pseudogiornalisti locali. (Verissimo.) Però molti, ma non tutti. (Ma sto parlando di Indezent o degli altri giornali locali?)
Ma torniamo ad Amelio. Lui di lavoro non fa il leghista, fa l'immobiliarista. Cioè no: è titolare di un'agenzia immobiliare. Che è diverso da essere un immobiliarista. Immobile. Oppure si muove, ma non è in un movimento. E non è un movimento. Di certo è che non sarà lui a costruire per Cento! Al massimo venderà quello che costruiranno gli altri. Ma non pensate male, maligni. Intendo dire, se perderà le elezioni e tornerà al suo attuale lavoro. Eh. Cosa pensavate?
Di certo che è appoggiato da un immobile (La Rocca) e da Noi. Che. Cioè, Che? Che Guevara? Siamo diventati comunisti? (citando il blog Il Sopravvalutato). O siamo diventati tutti degli appropriatori di parti di marchi altrui sfruttando il palese look alike con altre liste civiche?
Non si sa, la lista si chiama Noi Che... e non dice poi cosa. Sarà, forse, noi che appoggiamo Amelio.
Amelio è meglio! Dice qualcuno. Però non dice di cosa. Forse lo slogan intero sarebbe Amelio è meglio di Tuzet. Ag vol poc, direbbe qualcun altro.
Sarà anche meglio, dico io, ma poi è appoggiato dallo stesso partito.
Però va detto che Amelio è uno di quelli che parla bene. Come parla bene... ha una bella voce impostata. Sarebbe bravo come lettore. Pensa se leggesse una bella storia. La storia italiana di un signore qualunque, che racconta di un paese inebetito, vittima della sua stessa pochezza mentale, che si ritrova incapace di operare una scelta consapevole e finisce costantamente abbindolato da promesse su promesse, elezioni dopo elezioni. Che gran casino.
Il favoloso mondo di Ameliò.
Ma passando dall'agenzia immobiliare a chi invece costruisce veramente. Marco Rabboni! Anche lui voleva fare il sindaco. E invece anche lui è andato con Fava. Insomma, Fava va un po' con tutti. Anche con Marco Gallerani! Citandolo alla tavola rotonda di Ferfilò del 16 aprile scorso... "scusami Marco se ti vengo sopra!" e dire che Marco Gallerani è un cattolico, non approverebbe di certo rapporti omopolitici tra candidati di schieramenti diverso, peraltro conclusi con coito interrotto, e soprattutto, in campagna elettorale. Quasi in camporella elettorale. Ma in realtà voleva solo parlargli sopra un attimo, mica niente di che. Maliziosi.
Ma torniamo a Rabboni, è meglio. Lui costruisce! Si, nella sua bella locandina figura con tanto di salopette, cazzuola, e logo photoshoppato sul petto. Costruisce un muro. Verso gli elettori? O costruisce un altro immobile? Già, come se non ne avessimo abbastanza di cantieri. Magari forse costruisce un bel palazzo anche per tenere buoni rapporti anche con Amelio... beh insomma, si sa che Rabboni... ... ...tifa per la Benedetto!
Cosa c'entra? Beh, perché ha scelto lo slogan Forza Cento! Forse l'ha chiesto a Maretti (che saluto!), che è candidato con Moffa (altro ex storico che saluto!) con Punto e a Capo. Anche loro con Amelio. Che rivendicano anche lo slogan popolare "ag vol d'la pasiòn" utilizzato da Fava.
Ma non ci sono altri? Certo che si... abbiamo Piero Lodi, per tutta la sinistra unita. Più la civica Cittadini Insieme, che un po' il nome un po' il logo pare vagamente una lista consumatori guidata da Lubrano. O da Marrazzo. E invece è la lista di Massimo Manderioli. Sottotitolata "I Care!". iCare! La Apple sta sfornando un sacco di prodotti ultimamente, in effetti.
Poi c'è Alberto Alberti con Insieme per Cento. Eh, non è uno scherzo, si chiama veramente così. Da 66 anni. E Rudy Rodolfi con Cento Domani. Anche lui si chiama così. Insomma, ci provano anche loro. Certo che "Cento Domani" ti fa un po' pensare che affrontino le cose con calma... Sindaco, oggi abbiamo l'emergenza viabilità! - Domani, domani... ci pensiamo con calma domani... - E oggi? - Eh, oggi non lo so... dai ci pensiamo domani, con la luce del sole...
Stessa critica che si potrebbe smuovere a Cento Futura, di Marco Gallerani, appunto. Un altro che saluto. Ma loro sono genuini. Hanno accusato il povero Marco di aver usato sua figlia nella foto del manifesto, strumentalizzandola. Ma che lingue velenose. E' solo perché non sapeva dove metterla quel pomeriggio, e l'ha presa con sè a fare la foto. Mica gliela pagava la politica, la babysitter.
Qui a Cento si deve sempre pensar male e pensare al complotto... ma siamo poi un paesello alla fine, la realtà è più semplice di quel che si crede. Hanno rinfacciato anche a Cento Futura di non fare cene come tutti gli altri. Ma loro aspettano la bella stagione. Adesso la sera c'è freddo. A giugno si starà meglio.
Come dite? A giugnò sarà già stato eletto il sindaco. Meglio! Chiameranno anche lui, finalmente sarà libero. Come dite? La campagna elettorale? Marco Gallerani sindaco? ...ah davvero? Ma no, dai, in realtà è tutta una scusa per mangiare dei gnocchini fritti dietro la chiesa.
...e ribadisco, c'è chi mangia i gnocchini, e chi invece va a mangiarsi i soldi. degli altri. ma questo in generale, nella vita.
E poi i 5 stelle. Il Movimento 5 Stelle. Tutti ne parlano. Pochi li conoscono. A qualcuno stanno simpatici. A qualcuno no. Insomma, come si fa a fare comicità su di un "partito" cui il "segretario" è un comico che dice cose serissime? Sfigurerei soltanto. Comunque il loro candidato si chiama Raffaele de Sandro Salvati. E non si capisce dove vadano gli accenti sul cognome "Salvati". Forse era un avvertimento... scappa, finchè sei in tempo!
E poi ci sono io! Che sono con Noi Cento Giovani. Che non siamo in cento, per fortuna o purtroppo. Siamo solo in 14. E ogni tanto ti viene da chiederti se non siamo solo in 3 o 4. Ma sappiamo mettercela tutta anche per compensare tutti i soldi che non ci sono. Noi che appoggiamo la Mary Luppino.
Qualcuno ha ironizzato che è un nome da pornostar. Va beh che va di moda di questi tempi... ma per la scheda elettorale sarà Maria Luppino. Detta Mary. Lei si che è civica! Cioè partiticamente neutra. E non solo perché è nata nella neutrale Svizzera.
Con il movimento "Noi Cento". E le sue liste collegate.
Con tanti slogan. Tipo "noi non facciamo sondaggi: abbiamo un progetto!" che è diverso da "non ce ne frega un cazzo di come la pensate: abbiamo la nostra idea e andiamo avanti così".
Oppure il gaberiano "libertà è partecipazione". Pensa se sceglievano "mi faccio uno shampoo." Con i capelli biondi ricciolini della Mary Luppino ci stava anche bene.
Oppure "No alla contrapposizione generazionale." Soprattutto perché nessuno di noi sa cos'è.
Perché "il buon senso la nostra discontinuità!". Eh già.
Ma la politica (per fortuna!) non è fatta solo di slogan, ci sono anche i programmi e i contenuti. La rete è grande, e ci sono già. Ma arriveranno anche su questo bloggettino.

Insomma, non ne posso già più. Tra un po' parlerò anche della mia vita da candidato. Per il momento, vorrei trasferirmi.
Voglio andare a vivere in campagna. Elettorale.

giovedì 14 aprile 2011

la fuga giusta


marzo 2009. coppa aziendale di ciclismo. è un po' tipo la coppa Cobram di Fantozzi.
un'intera azienda del terziario, con tutte le sue filiali sparse per l'italia, messa sopra ad una sella e spedita a pedalare. perché "non sei obbligato a farlo, però son cose che fai brutta figura se non ci vai, e poi l'amministratore delegato ci guarda a queste cose".

E' la fiera del ciclismo della domenica, e il tripudio del ciclista amatore.

Dopo appena 15 km c'è già stato un considerevole numero di ritiri, un considerevole numero di fughe, e sintetizzando, il gruppo è spezzato in 3: quelli che tirano ad arrivare alla fine del loro passo (i ciclisti della domenica, in fondo), quelli che puntano alla vittoria (i cicloamatori, tutti davanti a darsi battaglia) e quelli che vanno e basta. A metà. Tra cui Giulio e il suo giovane collega.
(insomma, è marzo 2009, è prima che Giulio morisse)

Giulio: "Non parte mai la fuga giusta"
Collega: "Certo che se noi nemmeno ci proviamo..."
"Lascia perdere, è presto."
"Si ma intanto vanno avanti..."
"Lascia perdere, li riprendiamo..."
"Con quella faccia li non sei molto credibile..."
"Sarai messo bene te."
"Io non sono disfatto e strafatto come te"
"Hai scopato ieri sera?"
"Cosa c'entra?"
"Rispondimi: hai scopato?"
"...si. Ma cosa c'entra?"
"Quante volte?"
"Cosa c'entra?"
"Rispondimi: quante?"
"Tre."
"Tre?"
"...quattro."
"Vedi?"
"Ma cosa c'entra?"
"Ma che cazzo di gambe credi di avere? Quando è stata l'ultima?"
"Ma è stata... saranno... prima di venire qua. Ma saranno già passate 6 ore!"
"Ah, perché hai recuperato molto."
"Ma vuoi mettere come sei messo te?"
"Io non ho scopato."
"Ma hai bevuto."
"Si. Il giusto."
"Il giusto per sbronzarti. E poi ti sei fatto."
"Ma non di droghe."
"Non di droghe illegali..."
"Droga è quando legge punisce."
"Non fare il Boskov, dai. Ti sei fatto di droghe legali... sempre droghe sono."
"Cosa vuol dire droghe? Tu sei dipendente dal bumbare con la tua morosa. E' una droga?"
"Smettila. Sei strafatto di alcol e medicine, ci fosse un antidoping ti fermerebbero. E poi sei ancora in prognosi. Hai un ferita da arma da taglio. E avrai dormito 2 ore."
"Non ho alcuna prognosi. Questo finché non lo accerta un medico è solo una tua opinione, così come tutte le altre accuse che mi hai mosso."
"Sarà. Ma la mia opinione è anche che non arriviamo al traguardo."
"Zitto e pedala."
"Hai cominciato tu. E tanto è tutto piano..."
"Appunto. Appena la strada sale facciamo vedere che abbiamo ventanni."
"Si ma li hanno anche alcuni del CED. E sono la davanti."
"Sono dei nerd del cazzo, appena la pendenza sale sopra al 10% scoppiano."
"E quand'è che sale?"
"Che cazzo ne so io di pendenze, io pedalo e basta."
"Guarda che sta partendo in fuga uno del commerciale."
"Lascia che parta. Non è la fuga giusta. Non è mai la fuga giusta...

domenica 3 aprile 2011

pupum

Giulio calciava il pallone contro un muretto. E lo riprendeva, sempre con il destro, per poi, ricalciarlo. Sempre contro lo stesso muretto. Magari due o tre palleggi, poi di nuovo contro il muretto. E pum. E pum. Pu-pum. E pum.
"E' tornato" diceva sua nonna guardandolo dalla finestra. (Ma sua nonna non era morta?)
"Già" commentava sua madre.
"Non sta molto bene." aggiungeva. Chi? Sua madre o sua nonna? Ma non era morta?
...ma soprattutto, non era morto, Giulio?

Era una scena tristissima, uno che scalciava un pallone, di quelli duri che rimangono stragonfi a prescindere, neanche per passarsi veramente il tempo... ma solamente per manifestare un proprio disagio. E per sfogare due o tre pensieri.

Che cosa altro c'era da fare?

Pum. Pum. Pu-pum, pum.

"E ora cosa pensa di fare?"
"Non lo so."
"Gliel'hai chiesto?"
"Non me la sento."
"Non sta bene, lo sai, vero?"
"Lo so."

Pum. Pum. Pu-pum. Pum. Pu.
PUM! - crash.

Anche Giulio rompe un vetro ogni tanto.
...ma non era morto? Forse si.

venerdì 1 aprile 2011

Why I met your mother

E ora sei tornato, piccolo anglo.
Ti aspettava la tua stanza, spolverata costantemente. (quasi come il feticismo di quei genitori che tengono la camera del figlio scomparso esattamente com'era).
Ti aspettavano un po' di amici e parenti.
Ti aspettava la Micra SErse (non proprio, era dal carrozziere, però poi è tornata lucidata e senza graffi. che non ce n'era bisogno, ma butta via).
Ti aspettavano le minestre surgelate nel freezer.
Ti aspettava Buck, il tuo cane. Prima, però. Sei arrivato troppo tardi. Però non è morto da solo, come i cani in Donnie Darko, ma è morto mentre cercava di raggiungere tuo padre, come McCandless in Into the wild... merita stima e rispetto.
Ti aspettava Cento, anche.

Con tutto il suo provincialismo, la sua pochezza e la sua banalità. I suoi bagni di folla, anche. I suoi problemi che non esistono. Il suo essere chiusa in sè stessa, come se non esistessero altre realtà al di fuori di questa. Di gente che sta bene con le sue 4 cose.

Ma tu, piccolo anglo, sei uno che stava male. E che forse sta male ancora.

Non ci sono più le camminate senza meta per le strade senza nome. Non ci sono più le diete dissociate (nel senso che si dissociavano da qualunque cosa fosse civile) e le birre a prescindere. Non c'è più il succo di frutta freddo, il frigo semivuoto, e la pastasciutta vita natural durante.

Ora c'è la gente che prima ti ignorava e che ora ti caga "perché è stato a Londra" anche se non te lo verrà mai a dire così, e quelli che pensano che sei cambiato, ti sei montato la testa e te la tiri "perché è stato a Londra". Ma nemmeno loro te lo diranno in faccia.
Chi ti attaccherà. E chi non ti capirà.
Chi non capisce perché sei stato via, cosa hai fatto, e perché, e perché sei tornato. Forse nemmeno tu lo spieghi davvero, ma è proprio che hai l'impressione di parlare con mondi diversi dal tuo.

E chi è colei che ti chiama piccolo ora? Chi è colei che ti sta dietro? Chi è ora che riceve il mio amore?
Mo chi vut ca seppa? Incion. Nessuno. As usual.
Nemmeno "solo con un cane". Solo SENZA un cane.

E le tue scelte, che hai fatto stai facendo e farai, da portare avanti, caro il mio piccolo anglo. Che ti portano anche a soffrire. Anche se in fondo poi non è colpa tua, è semplicemente andata così.
E' brutto pensare di dover aspettare, quando saresti già pronto.

Ma non è stato bellissimo, in fondo?
Prima, e dopo? Non è stato bellissimo, in fondo?

E poi come sarà? Piccolo anglo, cercavi solo qualcuno che ti dicesse che andava tutto bene.

E finora è una bella storia da raccontare a tuo figlio. Anche se farebbe fatica a crederci, senza la conferma di sua madre.