mercoledì 11 marzo 2009

La luce della centrale giulieca - Del colore che vuoi tu

Queste notti, che viste qui, hanno già il profumo di Londra,
sanno di Bloc Party e primavere e gite e discoteche, eppure hanno il sapore di te,
che è lo stesso del succo al pompelmo, degli integratori, dei 4 salti in padella, del caffè, del cappucciok e del mokkakkcheck,
lo stesso del Martini e dello spritz...
Tutto quello che ha la piega delle camicie stirate nell'armadio, e la piega di tutto il resto della vita,
i voli Ryanair, i viaggi,
i giorni di ferie per stare chiusi in casa, e le vacanze passate al lavoro,
la crisi che non esiste, e tu che non hai i soldi per rispondermi ai messaggi.
Tu che ascolti gli Afterhours, chissà se conosci Vasco Brondi,
vorrei tu ascoltassi anche gli Useless Wooden Toys, e qualcosa degli Oasis e dei Ministri... io sarò pronto per ascoltare te e la musica che fai quando ridi...
Svegliarsi con l'imbianchino che ti spegne la sveglia, andare in bagno e salutare un uomo sopra al tuo davanzale,
tu che hai il sole dentro, vieni a dipingermi la vita, e vieni a dipingermi la camera, del colore che vuoi tu.
Questo giallo un po' più giallo meno giallo, il bandone un po' marrone meno marrone, il cane che non riconosce casa sua, tu che neanche hai mai saputo dove sto... chissà se vivrò qui anche domani... chissà se vivrò vicino a te...
E se sai chi è, salutami Giulio... che non saprà chi siamo noi...
I segreti del lavoro, e i segreti sul lavoro, quello che non si può dire perché di no e quello che non si può dire perché nessuno ci crederebbe, tu che neanche sai che lavoro faccio, e potrei essere un agente della CIA, o un agente e basta, e potrei essere quello che voglio, e potrei essere quello che non sono, e sono tutto tranne ciò che vorrei.
Questa crisi ci mangerà, questa crisi non finirà, questa crisi che è soltanto dentro di noi, andiamo via insieme dove la crisi non esiste.
Tu che hai il sole dentro, vieni ad accendere i pomeriggi tra le 18 e le 19.30. Tu che hai il sole dentro, vieni ad accendere i sabati e le domeniche, quando non dovrai studiare per le tue scuole e per le tue università.
Ti aspetterò, perché ne varrà la pena, ti aspetterò, perché non mi serve il tuo nome completo, ti aspetterò, mentre scrivo il romanzo, che parlerà di me, e parlerà di te...
Non mi vedi in giro per i social network, tu che neanche sei iscritta, e come faccio a dirti tutto questo, io che non ho il tuo msn, e tu che neanche mi rispondi ai messaggi...
Ho le gomme nuove apposta per i tuoi desideri, convertirò il mio conto in benzina, ti porterò dove tu vorrai, o dove vorranno i tuoi, tanto per noi sarà uguale... aspetterò per le mie responsabilità, ho già pagato le mie colpe.
Ma tu, tu che hai il sole dentro, vieni a dipingermi la vita, e vieni a dipingermi la camera, del colore che vuoi tu... del colore che vuoi tu... del colore che vuoi tu...
...pagherò con la mia vita.

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