lunedì 23 febbraio 2009

Veramente vivo in tempi bui...

Sono Giulio?
Forse mi cambierò nome, ora che i nomi non valgono niente.
Sai, uno a volte pensa di non avere certezze: e quella è già una certezza. Beh certo, una sola certezza, ma è sempre una: quella di non averne. Sai che non hai niente, perlomeno.
E allora forse è peggio quando di certezze davvero non sai se ne hai, perché sei pieno di dubbi e basta, perché dici di continuo "boh" e di continuo "non lo so" e vai avanti a non farti delle domande che cazzo, che dovresti fartele, perché non puoi vivere (o non vivere) così.
Beh certo, stiamo parlando della differenza tra chi ha zero certezze e di chi ne ha una, mica molta differenza, ma fossimo in binario, tra uno e zero ci passerebbe il mondo. Ma non siamo in binario. Forse.
Sono Giulio?
Veramente vivo in tempi bui. Anche se arriveranno giorni molto più brutti di questi, e rimpiangerò questi giorni di sole e di dubbi. E di surfin' surfin' USA su tutto questo. Surfin' surfin' un bel cazzo perché poi sto bevendo un sacco di acqua di mare. E' arrivata la marea, e tu la scambi per entusiasmo.
E non è per rovinarti il pranzo. Anche se credo l'appetito qui ci sia già passato da un pezzo. Qui non si dorme più, qui non si mangia più. E magari fosse anoressia. E' proprio voltastomaco. E' che tutto ci fa talmente schifo che lo stomaco si rifiuta.
Ci fanno schifo le nostre home page di facebook, piene di foto di discoteche, pieno di status vuoti come vuote sono tutte le vite in esso contenute, ci fanno schifo tutte le canzoni dei OneRepublic e dei The Scripts e di tutti quelli li che da dove cazzo vengono fuori, questi EXTRACOMUNITARI, che se tornino nel loro paese di merda (cioè gli USA) e non ci vengano a rompere i coglioni. E ci fanno schifo tutte le pubblicità, e tutte le vostre vite. Superficialità. Che cos'hai tu da brillare tanto?
Oh, ma certo, la fuori ci sono ancora delle cose bellissime, come le canzoni de Le Luci della Centrale Elettrica, o come I'm Outta Time degli Oasis, o come... beh ok non c'è molto. Almeno, questo è quello che vedo io. Forse a volte appena un raggio di sole, come una canzone dei Bloc Party che ti suona in testa, come un biglietto Ryanair, o come una birra, o forse due, che ti aspettano, e non sai ancora dove, ma sai che sono già li. Però cazzo ti aspettano davvero da un pezzo, spero che sia come ho sempre sognato: che non si sgasino mai.
E allora mi cambierò nome, per passar le dogane e gli inverni.
E andrò sempre più giù, dove non serve tenere gli occhi aperti.
Sono Giulio?
Se si, allora posso fare quello che voglio. Anche se non c'è, ci sarà una via d'uscita. O morirò cercandola.
Video.

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