venerdì 18 luglio 2008

La EsperienzeDiVitaDiCuiFacevoAMeno s.r.l. presenta… “Rapina alle poste”

Venerdì 18 Luglio 2008, che bello che è venerdì, che palle che è piovuto e a me che sono meteropatico mi girano i maroni, poi mi sono svegliato che mi ero dimenticato la finestra aperta, e pioveva, e dormivo senza lenzuolo, e avevo freddo.
Sono le 12 e qualcosa, ho un po’ fresco, e mi hanno fatto uscire dall’ufficio per dei "bollettini urgenti". Che poi, cos’è sono diventati urgenti all’improvviso? O qualcuno ha improvvisamente l’urgenza di registrare dei marchi?
Mah, vabbè, è una delle mansioni del mio lavoro, anche se non è quella principale, la faccio. La faccio anche volentieri: è un’occasione per uscire un attimo nel mondo, farsi una passeggiata, incontrare un po’ di gente per strada, a volte fare due chiacchere, guardare due vetrine… poi ogni tanto se ho qualche piccola commissione personale ce la metto in mezzo.
Ma oggi ero girato male, e me ne stavo volentieri e sbrigare il mio lavoro arretrato sulla mia sedia rossa, mezzo svaccato. Ma ci sono dei bollettini urgenti… oltre a una decina di raccomandate.
Mi odieranno quando arriverò in posta, lo so già. Che poi ora che è chiusa al pomeriggio, c’è sempre un casino di gente.
Si, sono PT business, ovvero uno di quelli che arrivano con la borsa e un tesserino giallo e ti passano davanti dicendoti "scusa, sono PT business" – "pi ti cosa?"
PT business, ovvero un cliente particolare delle poste che pagando ha la priorità su uno sportello, che è il primo a sinistra, con i cartelli colorati di giallo. Ma tutto questo la gente non lo sa, e quando li supero tutti ci restano male. Poi l’impiegata delle poste arriva e spiega tutto con un "ha la precedenza, è delle aziende".
Delle aziende. Sono delle aziende. Di tutte.
Come quella volta che mentre distribuivo volantini per la campagna elettorale 2006 una signora indietreggiò impaurita, dicendomi "no no! io sono di Tuzet!"
Lei era di Tuzet, io sono delle aziende. Ognuno ha il suo padrone. Io ne ho più d’uno, evidentemente.
Oggi ci sono altri due PT business davanti a me. E’ raro, in genere sono l’unico, ma succede. Succede quando decidono di chiudere le poste al pomeriggio per un mese e mezzo. Come se la gente andasse tutta in vacanza, o le aziende chiudessero tutte. Magari.
Ci sarà da aspettare un tot, oggi. Se vado oltre le 13, comunque, è tutto straordinario.
"FERMI!"
Con il senno di poi avrei risposto "e chi cazzo si muove, siamo qua fermi da 20 minuti… figurati se ci muoviamo ora…" ora che è entrato un tipo con un passamontagna nero in testa, con una pistola in mano. Bella grande, la pistola. Magari è finta. Ma nel dubbio, facciamo finta che sia vera.
E nel dubbio, mi cago un po’ in mano. A dir la verità lo spavento più grosso è per il fermi, io prendo sempre più paura per i versi che per le reali minaccie. Anche se, devo dire, che vedere sto tipo vestito tipo NOCS/guerrigliero, fa la sua impressione. E’ un pochino traumatizzante. Sembra uscito dal telefilm "Carabinieri", e io non sono abituato a vedere cose del genere. "Carabinieri", intendo.
Anche se lo sapevo che prima o poi mi sarebbe capitato: è statistica. Sono in posta un giorno si e uno no…

Comunque, indietreggiamo tutti un po’. Alla faccia del fermi.
Il tipo, bello robusto, abbastanza alto, dopo aver preso la rincorsa scavalca il bancone. Atletico, il tipo. Prende di mira due casse: in una la cassiera è esperta, sarà come minimo la sua cinquantesima rapina.
"Mi ràcomando, stiamo tùti caLLmi, ora ti diamo i soLLdi, state tranquiLLi…"
Sarà esperta, ma è anche ferrarese.
L’altra dice solo "Oddio!" e inizia a piangere disperata.
Una delle cliente la segue.
Se viene a chiedere dei soldi a me, glielo do tutti. Tanto non sono miei… però le lettere non gliele do.
"Datemi i soldi"
Non sembra italiano dall’accento, ma potrebbe essere slavo come nigeriano…
Prende i soldi delle casse, non sono tantissimi, ci sono banconote colorate, ma non si è fatto aprire le casse a tempo con il codice. Saranno al massimo 2000 euro. Scavalca di nuovo il bancone, e corre fuori.
Bon, abbiamo finito. Ho ancora tutti i miei soldi e le mie lettere, e nemmeno mezzo livido.
Qualcuno esce fuori per vedere dove si dirige il ceffo. E’ scappato in bici, dicono. Io non sono dotato di tanto senso civico da preoccuparmi di questo. Mi fermo un attimo a riflettere. Le poste sono sconvolte… e niente bollettini urgenti.
Boh, forse sarebbe bello o interessante rimanere li a vedere anche un post-rapina. Ma sto lavorando, e sinceramente, non mi va di rimanere li ancora.
"Io mi sa che torno a casa" dice una donna.
"Si, mi sa anche io" faccio eco io.
Invece tornerò in ufficio, a farmi gli ultimi minuti della mattinata. Esco, e faccio in tempo a vedere i carabinieri che arrivano, e senza neanche fermarsi, tirano dritto, seguente le indicazioni della gente che dice "è andato di la". Auguri… è in bici… ci mette un attimo a buttare passamontagna e pistola. E magari anche la bici.

…ma guarda te se uno deve rischiare la vita per mille euro…

EDIT: tornato in ufficio, abbiamo riflettuto insieme sulla tizia delle poste che appena entrato il rapinatore ha detto "oddio" e si è messa a piangere terrorizzata…
"Ma aspetta almeno che ti chieda i soldi! Ma guarda te… solo perché entra uno incappucciato con una pistola tu pensi subito che ti debba rapinare…

che donna piena di pregiudizi…magari voleva solo chiederti SCUSI DOV’E’ LA CASSA DI RISPARMIO DI CENTO?!?!?"

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