martedì 26 settembre 2006

Fobia del sociale

L'altro giorno, per caso, sono entrato al bloom. Più che per caso, per andare in bagno. Va beh ma forse sarei entrato anche se non dovevo pisciare... giusto per farci un giro. In fondo l'ultima volta ci ero entrato a giugno, o forse addirittura maggio, insomma la scorsa stagione. E per stagione intendo il senso calcistico, da settembre a giugno. Lo stesso senso di anno scolastico. Ma anno scolastico lo si usava ai tempi delle superiori. Ora c'è l'anno accademico, ma non è la stessa cosa... l'anno accademico ha la pausa estiva ma dura da ottobre a settembre... dura 12 mesi...
Beh comunque al bloom c'è un palco nuovo ancora più grande e più bello. E più alto. C'è anche meno posto per i tavoli per la gente. Quindi la gente ci sta ancora più stricata.
Ma la questione è che quando sono entrato... ho provato fastidio. Entrare dentro un posto, e sentirmi osservato da tante persone in maggioranza più piccole di me, e sfigate, mi ha dato fastidio.
Non lo so, per me è stato strano, non mi era mai capitato di provare fastidio in questo modo... si diverse volte magari non mi ero sentito a mio agio ma vabbè quello capita, spesso anche con una camicia indosso non è che sono a mio agio come con una maglietta però la camicia non mi da certo fastidio.
Bah.
Ma la questione è che oggi entrando al mcdonald ho riprovato la stessa situazione, in un contesto simile. Fastidio. Cinni e cinne ancora più piccoli, ancora più sfigati, e ancora più ferraresi.
Avevo voglia di leggermi un po' il mio "Oceano Mare" imprestatomi da Soli... ma li dentro sarei stato a disagio, non ce l'avrei fatta.
Alché ho anche pensato: oddio... mi da fastidio entrare al bloom con tutta sta gente... mi stanno sulle palle i cinni e anche le cinne delle superiori... ho voglia di stare da solo per i cazzi miei e leggermi Baricco... sto diventando come Soli! :asd:
Poi ci ho riflettutto e ho detto: calma, no. O perlomeno non ancora. Perché anche se provo disagio con tutti queste "cinni" e "cinne", devo dire che di cinne me ne bumberei almeno un quarto. E in alcuni momenti potrei toccare punte percentuali del 50%.
In fondo, c'è gente che fa la superiori che c'ha poi i suoi 18-19 anni... alla faccia dei cinni e delle cinne...
Ma la questione non se io stia diventando come Soli oppure no ( :asd: ). Non è questione se divento come Soli, come Diego o come Sacchi... è questione che sto diventando qualcosa non sono più io! Questa "paura del sociale" o meglio "fobia del sociale" non è da me e mi preoccupa un po'.
Quando sarò sopra un palco e la sentirò di nuovo allora vorrà dire che c'è qualcosa che non va. Anzi, che c'è qualcosa che va. Qualcosa che va via. Un po' di me, ad esempio.
Sarà solo un po' di me che se ne va. Solo un po' di me che se ne va. "Solo". Come se fosse poco. Io tremo, te lo dico, io tremo. Non sono mica Manuel Agnelli.

Counting Crows - "Have you seen me lately?"

Get away from me, just get away from me
This isn't gonna be easy
But I don't need you, believe me
You got a piece of me
But it's just a little piece of me
And I don't need anyone
And these days I feel like I'm fading away
Like sometimes when I hear myself on the radio

Have you seen me lately?
Have you seen me lately?
Have you seen me lately?...

I was out on the radio starting to change
Somewhere out in America,
it's starting to rain
Could you tell me the things you remember about me
And have you seen me lately?

I remember me
And all the little things that make up a memory
Like she said she loved to watch me sleep
Like she said: "It's the breathing,
it's the breathing in and out and in and..."

Have you seen me lately?
Have you seen me lately?
Have you seen me lately?...

I was out on the radio starting to change
Somewhere out in America
it's starting to rain
Could you tell me the things you remember about me
And have you seen me lately?

I guess I thought
that someone would notice
I guess I thought
somebody would say something
If I was missing
Can't you see me?
Come on color me in
Come on color me in
Give me your blue rain
Give me your black sky
Give me your green eyes
Come on give me your white skin
Come on give me your white skin
Come on give me your white skin

I was out on the radio starting to change
Somewhere out in America, it's starting to rain
Could you tell me the things you remember about me
And have you seen me lately?
Have you seen me lately?
Have you seen me lately?...

Altra canzone "a tema" (stile saccolo :asd: ): Afterhours - Bye Bye Bombay

domenica 24 settembre 2006

Grilli, cassani e divani

Stanotte ho dormito poco, circa tre ore e mezza. E poi stamattina non sono stato bene di stomaco. A messa ho avuto due o tre svarioni che stavo per addormentarmi in piedi. Poi mi sono ripreso. Ma nel pomeriggio, non c'è stato niente da fare... mi sono addormentato sulla seggiola ascoltando i The Mars Volta (no dico... non Norah Jones, i The Mars Volta! del rock molto tendente all'epic metal). Allora ho capito cosa dovevo fare.
Rai Tre, mondiale di ciclismo, e divano. Ranicchiato, perché ho il divano con il bracciolo in legno e ci si sta scomodi. E gubbiata.
Mentre dormivo sentivo nominare tutti i ciclisti dell'Italia che, in questo scenario arcaico, davano l'anima per stare davanti a tirare e poi mollavano... e poi mi sono svegliato.
Mi ha svegliato Davide Cassani. Mancavano 12 km all'arrivo. Erano ancora li, tutti. Paolini, Rebellin, Pozzato, Bettini, e tutti quanti. Che bello.
E poi il Grillo ha vinto. Che bello. Grazie Cassani, grazie Bettini, grazie Italia.

Però il mio divano è proprio scomodo.

mercoledì 20 settembre 2006

La descrizione di un attimo

Ieri sera prima di andare a letto avevo voglia di scrivere una canzone. Sono quasi due anni che non scrivo più canzoni. :-O
E poi ci chiediamo perché non esce niente degli Alpha Alpha. Beh non è l'unico motivo, ma di certo è una bella botta.

Stamattina mi sono svegliato e mi sono accorto che la canzone che volevo scrivere esisteva già. L'aveva già scritta qualcun altro.

Tiromancino - "La descrizione di un attimo"

La descrizione di un attimo
le convinzioni che cambiano
e crolla la fortezza del mio debole per te
anche se non sei più sola perché sola non sai stare
e credi che dividersi la vita sia normale
ma la mia memoria scivola
mi ricordo limpida la trasmissione dei pensieri
la sensazione che in un attimo
qualunque cosa pensassimo poteva succedere
E poi cos'è successo
aspettami oppure dimenticami
ci rivediamo adesso
dopo quasi cinque anni
e come sempre sei la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un'emozione fortissima
e come sempre sei bellissima
Mi hanno detto dei tuoi viaggi
mi hanno detto che stai male
che sei diventata pazza
ma io so che sei normale
mi chiedi di partire adesso
perchè i numeri e il futuro non ti fanno preoccupare
vorrei poterti credere
sarebbe molto più facile
rincontrarci nei pensieri
distesi come se fossimo
sospesi ancora nell'attimo in cui poteva succedere
E poi cos'è successo
aspettami oppure dimenticami
ci rivediamo presto
fra almeno altri cinque anni
e come sempre sei la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un'emozione fortissima
e come sempre sei bellissima perchè
come sempre sei la descrizione di un attimo

Grazie Federico Zampaglione & soci (soci del tempo, ora ex compagni di band. gli ha cambiati nel 2002, credo). Grazie. Avevo iniziato a sottolineare le frasi migliori della canzone poi ho capito che le stavo sottolineando tutte. Si, credo proprio che non avrei potuto trovare parole migliori delle sue.
E' bello quando qualcuno ogni tanto scrive le canzoni che vorresti scrivere tu. Come quando ho letto "Esco a fare due passi" di Fabio Volo. Era il libro che avrei sempre voluto scrivere.
E' un po' come trovarsi i vestiti puliti e stirati, i pasti pronti, il letto sempre fatto e la casa sempre in ordine. (tipo come a casa mia con Karima). E' bello sapere che c'è qualcuno che fa le cose per te.
Grazie Federico Zampaglione.

martedì 19 settembre 2006

Un post alla Cotolino, ma fatto alla Atti

Premessa: questo è un post un po' fatto alla Cotolino, di quelli dove racconta le sue giornate, ma è fatto alla Atti. E' da prendere come un tributo a Cotolino, anche. Non è certo una parodia.

Oggi è stato un giorno particolare. Diverso dal solito. Di quelli che ti svegli la mattina in un modo, e vai a letto la sera in un altro. Certo, "this change I've been feeling doesn't make the rain fall". Gli altri si sveglieranno allo stesso orario. Io no.
Eh no, qualche minuto prima o dopo, ma mi sveglierò a un orario diverso.

Voglio raccontarvi della cosa più inutile e più normale che dovevo fare oggi. Quella che mi ha cambiato di meno la vita, e che allo stesso forse me la cambierà di più.
Sono stato al Bennet. Ci vado ogni tanto. Da solo, faccio la mia spesa da single. Mi piace. Però sono il single mantenuto, si capisce perché non compro il cibo. La scena migliore è quando ci vado la mattina vestito male con cappello e barba lunga. Tipo Keanu Reeves. Mi manca solo la mazza da baseball, il gippone o il fucile. Oh, sto dicendo il gippone perché Keanu Reeves usa un gippone, non perché voglia fare riferimenti particolari a SUV prodotti da case automobilistiche tedesce. Ho smesso. Ciao Betsy, benvenuta tra i lettori del mio blog. E scusa. Però "was not alright with me..."

Si da oggi mi sentirò un po' di più come Adam...

Va beh, oggi però ci sono andato di pomeriggio, quindi niente cappello e niente barba, nè tantomeno mazza da baseball, fucile e gippone. Dovevo prendere:
- cornice 40 x 50
- post-it
- 2 deodorante Axe diversi

Cornice 40 x 50: mi serve per incorniciare la prima pagina della gazzetta del 10 luglio 2006. Tutto vero. Veramente l'ho già incorniciata per mio fratello in camera sua. Non volevo metterla anche in camera mia, almeno non subito, ma mio fratello mi fa "dopo si rovina... cosa aspetti?"
Io ho risposto "ma cos'è, una gazzetta per ogni stanza? ne mettiamo una anche in bagno?".
La soluzione poteva essere incorniciarla ma tenerla nell'armadio. Solo che c'ho l'armadio già pieno di roba, se ci vado anche a mettere gazzette incorniciate...
Post-it: questi mi servono. Servono sempre dei post-it no? Metti che abbia bisogno di attaccarli sulla macchina di qualcuno... :asd:
2 deodorante Axe diversi: in genere ne tengo sempre due, per diversi motivi. innanzitutto, perché è funzionale, se me ne finisce uno, ne ho un altro di scorta. e poi, per variare un po', se mi stanco di uno uso l'altro. e poi, last but not least, perché da un po' di tempo tengo un "beauty-case" di emergenza, dove dentro ci sono sempre medicine, dentifricio, spazzolino, gel, docciaschiuma, e quant'altro. sempre pronto per partire.
Si, anche gli uomini hanno un beauty case... insomma si lavano pure loro, da qualche parte dovranno tenere sta roba no?

E niente... innanzitutto arrivo al Bennet ascoltandomi gli Straylight Run... si potrei inserire il loro album in quelli da macchina, per viaggi lunghi notturni... un po' tipo "Meds" dei Placebo. Ma mentre "Meds" ti stravolge sempre un po', ti prende che sei li e ti molla che sei da un'altra parte, "Straylight Run" (è il loro primo album ha lo stesso titolo del gruppo) ti prende, ti fa girare, e ti molla dov'eri prima. Solo che c'hai lo stomaco come se ti fossi svegliato sbronzo.
Beh, arrivo, parcheggio, entro. E vado dai deodoranti. Senza carrello, e senza cestino. Il cestino lo prendo sempre dopo se ho troppa roba. Direi che è questo lo spartiacque tra il single che vive da solo e il single che convive con qualcuno che lo mantiene (vedi mio padre). Il single ha bisogno del carrello per il cibo, il single mantenuto gli bastano le mani. O al massimo il cestino.
Prendo i deodoranti. Axe. La cosa che mi fa ridere è che c'è sempre scritto "supersex afrodisiac fragranza irrestibile sexy". Io volevo solo puzzare di meno. Non è che ogni volta che mi lavi e mi deodori debba anche trombare. Va beh.
Poi cerco i post-it. Sono le sette di sera e la corsia del materiale scolastico-cartoleria-ufficio è un presidio di extracomunitari. Giro, a fatica, avanti e indietro, in mezzo a bimbi di colore di pochi anni che parlano l'italiano meglio dei loro padri e madri, bimbe tignose, madri stressate, studenti delle superiori centesi ma terroni nell'animo, e non li trovo. E poi c'è anche una biondina ricciolina con la coda. Con sua madre. Non sembra piccola. Secondo me ha più di 16 anni. Si, ha l'aria di essere nata negli anni 80. E' una soddisfazione morale, almeno non mi prendo del pedofilo da un qualche amico sempre più moralista nelle considerazioni ma non altrettanto nei fatti. Vero? Eh non dico il tuo nome che è meglio va.... si è meglio così, meglio che tu faccia il moralista ma poi alla fine stia dalla nostra parte. /////
Non si trovano i post-it. Saranno finiti. Li avranno comprati tutti. Chi sarà mai che nella vita compra così tanto post-it? Eh?
Chi sarà mai? :asd:
Allora cerco e trovo la mia cornice. Che è 40 x 50. Mica piccola subito. Poi torno a cercare i post-it. Oltre a tutta la gente di prima, si aggiunge la mia cornice. Che occupa come un bimbo.
E i post-it continuo a non trovarli. Mucchio.
Vado alla cassa. La cassa veloce è chiusa. Tanto ci sarebbe stato sicuramente un qualche problema a farla diventare una cassa più lenta delle altre, come succede sempre. Soprattutto quando compri della roba scomoda.
Mi metto in fila.
E mi accorgo che davanti a me c'è la madre della biondina! Con figlia che arriva poco dopo. Io avevo già messo la mia roba li sul rullo. Anche a fatica, tra l'altro, la cornice 40 x 50 l'ho dovuta incolonnare bene bene dritta dritta come il cell nella pubblicità che Sacchi tiene a sottolineare.
La cassiera, roita e antipatica, caratteristiche troppo spesso presenti contemporaneamente nelle cassiere del bennet, è indecisa se segnare o meno anche i due deodoranti e la cornice. "No" dice la madre, tra l'altro una bella donna, tutta tirata, "sono dell'altro signore."

:-O

Io signore? E' un event... è la prima volta nella vita che mi danno del signore e non del ragazzo... escludendo i posti in cui sono obbligati per formalità, tipo quando chiamiano il tuo nome da qualche parte e non c'è scritta la tua età o c'è scritta ma non la guardano.
Mi sto stempiando davvero così tanto? Signore?
Da una madre così sarei accettato se andassi con sua figlia? Non mi ritiene forse troppo grande? Anzi, troppo vecchio? Signore... minchia... e dire che fino a ieri ogni tanto mi chiedevano ancora se ero maggiorenne... si, questa parte di riflessione è un po' un tributo a Cotolino e ai suoi "Cotolinismi". Dovrei fare un post con i cotolinismi, le saccate, le cosine di orsi, le sorianate, e la dieghite. Forse lo farò.
Comunque la madre paga con la carta di credito. Ottimo, hanno anche dei soldi. Forse, alla fine non vuol dire.
E se ne va, con la figlia dietro... la cassiera brutta e stronza mi serve, la pago, mi da il resto e non mi saluta nemmeno. E siccome esito a prendere su la mia cornice (dovevo mettermi i deodoranti nella tasca della felpa, di pagare una sportina non se ne parla) lei inizia a buttarci sopra i prodotti comprati dalla famiglia dopo. OH! LA MIA CORNICE! DEVO METTERCI LA GAZZETTA! Un po' d'usta cazzo.
Me ne vado, cornice alla mano... ma la biondina dov'è andata? Non c'è a destra... nè a sinistra? Sparita? Infilata in qualche negozio? Mah, non se ne vede traccia...
Esco un po' triste... alt, c'è una canzone che conosco. Che conosco bene. E' dei Counting Crows. Si, è Four Days.
Vi rendete conto? Il Bennet che mette su i Counting Crows... ma non Accidentally in Love o Big Yellow Taxi... e nemmeno Mr. Jones... e neanche Round Here.... ma Four Days!!! Una canzone che non è stata mai nemmeno un singolo, che io ricordi. Cioè vi rendete? E' come lo Yoga alla pera... non una canna o una birra, uno Yoga alla pera. Four days. Orbo!
L'ho preso come un segno del destino... dovevo cercare la bionda. E allora in macchina mi sono girato tutto il parcheggio del Bennet cercando la biondina... ma niente. Scomparsa. Sparita. Un'altra occasione persa, lasciata andare...
Certo era solo una biondina carina... e le mie erano solo cazzate.
Queste cose non si fanno più... cazzate! Non si fanno più perché la gente non le fa più. Si certo sono cazzate, sono rimaste cose da film o da libro di Moccia, ma perché no? Perché bisogna rassegnarsi a queste cose?
Credo che ogni tanto bisognerebbe lasciarsi andare un po'.
E niente poi sono tornato a casa, a continuare la mia giornata particolare, "il mio personalissimo giorno dei giorni", che alla fine non è oggi forse, ma è un giorno come questo. un giorno talmente normale da non esserlo, o talmente anormale da diventare normale.
Oggi pensavo a una cosa.

Why not?

lunedì 18 settembre 2006

Un album per ogni momento...

Ci sono album per tutti i momenti. Ve ne illustrerò alcuni.

Counting Crows - "August and everything after" [1993]
Album da ascoltare in macchina, di notte, da soli, per sfogare incazzature. Qualunque problema tu abbia, dentro quell'album se ne parla. Stai tranquillo. Può andare bene anche da ascoltare in casa, sempre da soli.

Norah Jones - "Come away with me" [2002]
Sempre da ascoltare in macchina, questo va bene per serate tranquille, felici e rilassate. Tipo il viaggio di ritorno dopo una trombata fuori dal Comune (nel senso fuori dal territorio comunale, non una trombata orba...).

Muse - Origin Of Symmetry [2001]
Questo ha un doppio utilizzo. Si può utilizzare a casa propria mentre si fa ginnastica/pesi, oppure se ci si trova in devastante crisi psicologica. Data l'estremità del CD ne è sconsigliato l'utilizzo in macchina per incompatibilità con il codice della strada.

Korn - Issues [1999]
Anche questo mentre si fa ginnastica/pesi.

Oasis - (What's the Story) Morning Glory? [1995]
Questo si ascolta sempre volentieri ovunque e comunque, è quasi un album universale. L'ho scoperto ideale per riordinare la propria stanza (soprattutto se si devono spostare e far venire alla luce vecchie cose che potrebbero generare spiacevoli ricordi...)

SubsOnicA - Amorematico [2002]
Album da pre-serata balotta, ideale da mettere su in casa prima di prepararsi per uscire la sera. Si preme play che si è ancora tutti sudati e sporchi con la barba lunga, e nel corso dell'ascolto del CD ci si taglia la barba, ci si fa la doccia, si scelgono i vestiti, ci si mette il gel, ci si lava i denti e ci si profuma. Se si è davvero lunghi, e se nel mentre si cazzeggia, e soprattutto se si è in "para da figa", si può arrivare a metterci anche tutto il tempo del CD.

Linkin Park - Hybrid Theory [2000]
Una volta aveva due funzioni: veniva usato come album di sfogo per i pali in culo ricevuti, e veniva usato per animare le feste. Ora alle feste la musica non la mettiamo più su noi, e come album di sfogo ne utilizzo altri (vedi sopra), quindi Hybrid Theory resta un bell'album da ascoltarsi per fare amarcord personale, per caricarsi, o per fare i maragli in macchina.

Arctic Monkeys - Whatever People Say I Am, That's What I'm Not [2005]
Album per caricarsi, prima di serate con amici o in personal, da ascoltare a casa o in macchina. Può anche andare bene come valvola si sfogo di adrenalina per il viaggio di ritorno, ma solo se la serata è andata bene o lascia presagire sviluppi positivi futuri.

The Strokes - First Impressions Of Earth [2006]
Di questo ne avevo già parlato in un altro post... è un album tendenzialmente da pomeriggio, per rallegrarsi, ma può andare bene anche la sera o la mattina. Può essere utilizzato indifferentemente in macchina o a casa.

Placebo - Meds [2006]
Questo va ascoltato in viaggi serali/notturni, possibilmente lunghi, e che prevedano il dormire fuori casa. La situazione psicologica personale è indifferente perché verrà comunque modificata dopo l'ascolto del CD, che è in grado di generare riflessioni artistico-filosofiche di ogni tipo.

U2 - The Best Of 1980-1990 [1998]
Eccezione per gli U2: questo non è un album ma è un best of... ma direi che Bono è soci se la meritano tutta, infatti questo è il mio CD preferito (considerando anche i live e le raccolte, se invece devo rimanere a livello di album il mio preferito era "Hybrid Theory" dei Linkin Park... anche se "August and Everything After" dei Counting Crows è in costante rimonta da tre anni a questa parte...)
Comunque, questo CD è l'ideale per rilassarsi la sera, a casa. E' bello e basta. Non genera particolari emozioni, non ne lenisce, ma fa solamente bene allo spirito. Perché è pura buona musica al 100%. E quando si è stanchi e si ha voglia di riposarsi non fa bene... di più, fa benissimo.

E poi sicuramente ne ho tanti altri ma per ora bastano questi... Evviva la buona musica!!! e anche chi la sa apprezzare.

domenica 17 settembre 2006

venere non ritorna

... se un giorno al secolo gli altri guardano un po’ il cielo, io ogni notte posso assistere al mistero ...

... attento che venere non può tornare indietro, attento che venere non vuol tornare indietro ...

...venere non ritorna ...

(versi tratti da Amari - "Venere non ritorna" )

sabato 16 settembre 2006

Are you happy when you're sleeping?

è colpa tua che ti sei arreso?
è lei che è una testa di cazzo?
davvero non eri tu la chiave per la sua toppa?

bah... domande. si vorrebbe tanto una risposta. una risposta vera. LA VERITA'. quello che le donne non dicono. LA VERITA'. Enrico Ruggeri ha scritto una canzone. "Quello che le donne non dicono". Una canzone bellissima e stupendissima per carità, anche cantata da Fiorella Mannoia. Ma una canzone di cazzate. D'altronde, non poteva che essere che così. E' bella per quello. Perché le donne dicono cazzate. LA VERITA' è appunto quello che le donne non dicono. bastava una traccia audio di 5 secondi 5, dove Enrico Ruggeri e Fiorella Mannoia, magari a due voci, dicono "LA VERITA'". titolo della traccia: "Quello che le donne non dicono". avrei apprezzato in egual modo.

Ora devo una dedica a me stesso al mio caro amico Alessandro. Un'altra? Che siete, due busoni?
No amici miei, dovete sapere che l'amicizia vale più di mille trombate.
(beh forse mille è un numero alto, dipende poi anche con chi le fai e come le fai, perché c'è trombata e trombata, ma c'è anche amicizia e amicizia).
Ma credo di aver imparato sulla mia pelle e non solo il valore di certe cose.

Prima della dedica, la devo spiegare. Si tratta "A Murder Of One", dei Counting Crows, la traccia 11 dell'album August and Everything After. Un capolavoro.
E' una canzone che Adam (il cantante della band) dedica a una propria amica, soffocata da un rapporto troppo opprimente nel quale lei si è rifugiata. La famosa sicurezza che costa troppo, quella del mio intervento "Non ho nulla da aggiungere" di qualche settimana fa. Quella del "non sto male in fondo", ma anche quella che ti guardi allo specchio e ti chiedi "ma io sto bene"? E non riesci a rispondere si senza abbassare gli occhi.
Ci sarebbe tanto da dire su questa canzone, ma mi limito a questo... qualcuno potrà dire, e anche giustamente
"ma che cazzo ve la dedicate? nè tu nè il tuo amico Alessandro state con una quindi che rapporto opprimente avete?"
E' qui amico che ti scazzi... guarda oltre il tuo nasino. Guarda oltre la metafora... il rapporto padrone-schiavo non è per forza tra il proprio compagno-compagna e sè stessi... è anche tra sè stessi e sè stessi... le piccole "cuccie" che ci si a creare. I piccoli ripari, i piccoli amplessi consolanti, le piccole capanne nei confronti del mondo, il piccolo teporino e il piccolo cantuccio in cui riposare. In cui non stai male, no. Davvero, non ci stai male. Ma vienmi a dire che ci stai bene.
Un po' come dormire in tenda, ecco. Alla fine è un posto al riparo dove dormire, alla fine è sempre un parcheggio dove mettere la macchina senza prendere la multa. Però non mi venire a dire che stai al comodo, o che la tua macchina è all'ombra.
A proposito (pochi sanno che...), "contare corvi" (Counting Crows) fa parte di una diceria anglosassone secondo la quale contando corvi si può conoscere il proprio futuro: un corvo porta dolore, due gioia, tre matrimonio e quattro un figlio/a. Adam modifica leggermente questa diceria e la inserisce nella canzone... e da questa nasce il nome della band. E anche parte della canzone, dato che il tema della canzone sembra ispirato dal film "Signs of life" del 1989 nel quale viene appunto citata questa tradizione anglosassone.

Counting Crows - "A murder of one"

Blue morning, blue morning,
wrapped in strands of fist and bone
Curiosity, Kitten,
Doesn't have to mean you're on your own
You can look outside your window
He doesn't have to know
We can talk awhile, baby
We can take it nice and slow

All your life is such a shame, shame, shame
All your love is just a dream, dream, dream

Are you happy when you're sleeping?
Does he keep you safe and warm?
Does he tell you when you're sorry?
Does he tell you when you're wrong?
I've been watching you for hours
It's been years since we were born
We were perfect when we started
I've been wondering where we've gone

All your life is such a shame
All your love is just a dream

I dreamt I saw you
walking up a hillside
in the snow
Casting shadows on the winter sky
as you stood there counting crows
One for sorrow, two for joy
Three for girls and four for boys
Five for silver, six for gold and
Seven for a secret never to be told

There's a bird that nests inside you
Sleeping underneath your skin
When you open up your wings to speak
I wish you'd let me in
All your life is such a shame
All your love is just a dream
Open up your eyes
You can see the flames
of your wasted life
You should be ashamed
You don't want to waste your life
You don't want to waste your life
You don't want to waste your life
Change, change, change!...

I walk along these hillsides
in the summer 'neath the sunshine
I am feathered by the moonlight
falling down on me...

Change, change, change!

... CHANGE CHANGE CHANGE!!!

venerdì 15 settembre 2006

Prendere la vita con più ASD (il post del LOL)

Mah si in fondo bisogna prendere la vita con più :asd:. (per chi non sapesse cosa sia l'asd, si può tradurre in "bisogna prendere la vita con più sorrisi e risate").

Voglio dire:
- Kubica dopo tre gran premi ha fatto il primo podio in Formula 1. Bravo, veloce. Mica un vitellone come Nico Rosberg. Poi ti dicono che Kubica ha 21 anni. MA COSA? Perfavore, andate su Google Immagini, e scrivete Kubica.
Ora ditemi: secondo voi lui li ha 21 anni? Ma ne dimostra almeno 42! E' stempiatissimo, peggio di Vegeta! E poi è proprio brutto forte. Sembra Niki Lauda (dopo l'incidente). Altroché giovane di belle speranze, lui li è un vecchio che ci da di esperienza. E poi pensioniamo Schumacher. Mah.

- Stamattina mi ha svegliato mio fratello alle 10.30. Ero andato a letto alle 3, dopo una giornata di lavoro e dopo aver passato qualche ora a scrivere. Mi ha svegliato e mi ha detto "c'è Karima (la domestica, ndr) che vorrebbe pulire la tua camera. dovresti svegliarti". MA COSA? La mia risposta: "ma non c'è dubbio." E sono tornato a dormire. Sta a vedere che ora i ritmi della mia vita li decide la domestica. lavoro 8 ore al giorno in mezzo ai camion, sto dando un senso alla vita seppure momentaneamente, e devo svegliare per pulire la mia camera??? Avevo proprio ragione. Non c'è dubbio.

- E insomma c'è sempre da ridere volendo. L'importante è trovare sempre le cose divertenti da tutte le parti. Bisogna dire che siamo abbastanza bravi in questo. Per ASDare noi ASDiamo sempre, ma a volte tornati a casa ce ne dimentichiamo e torniamo cupi nei nostri turbinii di paure e di pensieri seri... dai ci vuole del LOL!
Ho ancora pensieri seri e devo una dedica al Soli, ma tanto c'è tempo. Chi ha Tempo non aspetti tempo. I non ho i Tempo, uso gli Scottex. Quindi aspetto i Tempo.

giovedì 14 settembre 2006

C'è di peggio...

C'è una cosa che non sopporto ultimamente. Non sopporto sentirmi dire "beh, c'è di peggio..." oppure "su dai, poteva andarti peggio...".

Innanzitutto: lo so. State tranquilli che lo so. C'è gente che si piglia le bombe in Libano, c'è gente che muore di tumore, c'è gente che muore di fame, etc. etc.
A parte il fatto che tutto è relativo e tutto è in proporzione, cioè che alla fine uno può essere felice anche nella miseria (cosa che sulla carta è vera e senza grandi estremi lo è anche nella verità (ad esempio magari io sono più felice di uno che ha il Cayenne) (così era per dire una macchina a caso) (:asd:) ).
Dicevo, a parte questo fatto della relatività, so bene che comunque in linea di massima sono già molto fortunato a svegliarmi la mattina sano, ad avere un padre con un lavoro fisso e con uno stipendio assicurato tale da darci da mangiare e anche da mantenermi l'assicurazione della mia macchina, e da pagarmi l'università. Insomma, senza andare troppo lontano, non sono cose che hanno tutti, anche se guardo le persone che conosco.

E allora cosa mi sta sul cazzo? Arrivo al dunque.

Se io sto male per qualcosa, e sto molto male per qualcosa, (sto facendo un esempio) (si si del tipo senti c'è un mio amico che ci sta provando con una) (no no non sono io) (no è che è un mio amico) (come chi è? dai è Pireo... quello di Pieve... quello che esce con Gotti... no, usciva... no non è Ivreo... è Pireo... adesso non so con chi esce... fa l'università a Bologna... eh non so quale facoltà... come non hai capito chi è?) (ok si sono io) (cioè ma adesso non sto male, magari prima si ma ora no) dicevo se io sto male per qualcosa, e magari molto male, e arriva uno e mi dice c'è di peggio, non mi da certo una mano.
Come se te hai un Cayenne su un piede (una macchina a caso), stai urlando di dolore e arriva uno e ti dice "dai, che è niente! pensa se ti arrivava un camion pieno di pomodori sul piede!"(lo sapevate che un camion di pomodori può pesare anche 47mila chili?)
Cacchio ma fa ancora più male! E tra l'altro potrebbe succedermi! C'è di peggio... appunto!!! Se sto gia male ora, figurati quando mi arriverà un camion su un piede!

Ok, forse questo paragone è un po' del cazzo, scusate ma a forza di vedere camion di pomodori uno c'ha il cervelletto inflazionato (l'altro giorno mio padre aveva in mano un foglio della banca e io credevo fosse una bolla di accompagnamento di un camion... gli stavo per dire "adesso sta scaricando un Vaccari, dopo ci sei tu... puoi venire subito in pesa") però ci sono davvero tante cose nella vita che molto probabilmente accadranno.
Parlando di dolore fisico, è probabile che una ragazza partorisca. E' sarà un grande dolore, più della frattura di un piede. Io sono ometto, forse di dolore fisico ho già raggiunto buoni livelli con le fratture e forse non andrò oltre (e spero). Ma parlando di dolore psicologico forse probabilmente sarò lasciato da ragazze a cui terrò davvero, probabilmente non avrò o perderò lavori a cui terrò davvero, forse verrò licenziato... e poi se mai avrò un figlio o una moglie chissà quali sofferenze... (e qui si entra in fantascenari di mondi possibili che solo Orsi arriva minimanente a immaginarsi ridendo) insomma ci sono tanti dolori e dispiaceri grossi che realisticamente mi attenderanno, e lo so. E non è pessimismo, è realismo. Perché si cresce fino ai 19 anni, e poi si invecchia, e invecchiando si va incontro a cose sempre più grandi. E così come cresceranno le gioie e le felicità (non mi sto dimenticando di queste cose sia chiaro, se non pensassi alle cose belle che avrò chi me lo farebbe fare di vivere?), cresceranno anche i dispiaceri e i dolori.

E allora "beh, c'è di peggio" no, non mi va. Perché lo so che c'è di peggio, e so che lo affronterò quel peggio. E ora che sto già molto male per le mie piccole ferite, beh perfavore non fatemi stare male anche per le grosse ferite del futuro.
C'è di peggio... e quel peggio un po' mi fa paura.

Ma state tranquilli, non sono io ma è il mio amico Pireo. E soprattutto non mi fa schifo la vita, mi sto rialzando dal mio schifo, non sono in paradiso con Johnny Cash e ho i miei piedini per terra, e sto mettendo il carburante nel mio aereo per volare.
Io, e qualcun altro, combattiamo per la vita.

martedì 12 settembre 2006

How long must I wait?

C'è gente che la notte non riesce a dormire. Chi perché lavora, chi perché gli danno fastidio le zanzare, chi perché ha mangiato pesante, insomma i motivi possono essere tanti. E c'è chi non ci riesce perché c'ha troppo da pensare.
Questa è per il mio amico Alessandro.

The Strokes - "Vision Of Division"

Sing me a song, you can be
Tell me a tale, just like me
Don't turn it my way, Happy and free
I'll turn it to shit, Happy and free

Oh ooh

All that I do is wait for you
All that I do is wait for you
I can't get along with all your friends
Don't know how to act
That's all there is
Why do I accept the things you say?
You know what to change
But not in what way
How long must I wait?
How long must I wait?
How long must I wait?
How long must I wait?
How long must I wait?

I am not you, we could have
I'm almost through, great success
It's about time, such a success
That you came through, at no expense

Oh ooh

All that I do is wait for you
All that I do is wait for you
I can't get away from all your friends
I'm not coming back
That's all there is
Why do I accept the things you say?
You know what to change
But not in what way
How long must I wait?
How long must I wait?
How long must I wait?
How long must I wait?
How long must I wait?

domenica 10 settembre 2006

La potenza del not-turno

Ebbene si.
In un pomeriggio afoso di settembre, in un delirio di tentativi di dare un senso alla mia vita, andai a consegnare il mio curriculum da Cavicchi, a XII Morelli. E mi presero.
E così, a quasi 3 anni esatti di tempo dal mio licenziamento a Conserve Italia (6 settembre 2003), il mio ritorno ai pomodori.
Nuova mansione (ora sono addetto alla pesa e al campionamento), vecchio turno: il not-turno, dalle 22 alle 6.

Il not-turno più che un turno di lavoro è una dimensione mentale, soprattutto se affrontato (3 anni fa come oggi) in momenti particolari della propria vita, con poche ore di sonno sulle spalle, e dopo periodi di lavoro continuativo.
Si entra in una dimensione sconosciutissima anche ai più nottambuli...
Non esistono più i giorni e le notti. Le ore di sonno non sono più lo spartiacque da un giorno all'altro. Può capitare che si dorma più di mattina che di pomeriggio, o di pomeriggio più che di notte. Cos'è oggi? Cos'è ieri? Qual'è il confine tra ieri e oggi? Le 6 di mattina, l'inizio ufficiale della giornata? O la mezzanotte? O l'orario in cui ti svegli? O il pranzo?
Non esistono più ieri, oggi e domani. Esiste solo un grande flusso di ore e minuti, nel quale si naviga in maniera più o meno accondiscendente e consapevole.
Questo, portato insieme a tutta una serie di altri fattori, da il via a processi neuronali prima sconosciuti al proprio cervello. Si può arrivare a prontezze di riflessi quasi istantanee. O a perdersi tra i giorni.

"Oh allora domani mattina mercato, eh?"
"Atti..."
"Si?"
"Era oggi il mercato..."
"Cacchio sono rimasto indietro di un giorno..."
(dialogo tra Atti e Diego, agosto 2003)

Non sottovalutate la potenza del not-turno.

mercoledì 6 settembre 2006

Nemmeno se sei Eddie Merckx

"Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe un padre e una madre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.
Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio.
Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.
Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx.
Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri."

tratto da RadioFreccia [Italia, 1998], regia di Luciano Ligabue, con Stefano Accorsi

lunedì 4 settembre 2006

Moccia? Mocciao!

Io scrivo. E non solo in questo momento su questo blog, ma anche in altri momenti della mia vita e in altre forme narrative. Racconti. Tentativi di romanzi. Ogni tanto poesie alternative. Ma quelle sono rarissime.
Cmq, dicevo, scrivo. E l'altro giorno sono andato a rileggermi uno dei miei racconti. Uno di quelli un po' lasciati li, senza titolo, che penso di riutilizzare per un possibile futuro romanzo. Titolo provvisorio: LT. Last Time. L'ho scritto verso febbraio, non me ne ricordavo quasi più.
E niente, senza entrare nei dettagli del racconto, ci sono questi due, ragazzo e ragazza che praticamente si stanno lasciando, e hanno il loro ultimo rapporto sessuale. Disquisizioni morali a parte (se non avete ancora letto il racconto fareste bene a non farle... chi giudica senza conoscere non ha nè stima nè rispetto da parte mia, soprattutto ultimamente), è sempre difficile raccontare di un rapporto sessuale.
Qualcuno potrà obiettare che non ce n'è per forza bisogno, e sono d'accordo, ma in questa storia il loro rapporto sessuale è parte integrante del racconto e va per forza raccontato. Se mai un giorno avrete l'occasione di leggere capirete.
Stavo dicendo, è veramente difficile... descrivere un amplesso trovando il giusto equilibrio tra la pornografia, l'eroticità e l'anatomia, tra il romanticismo e il patetico, e così via.
Non stavo andando male, diciamo che il racconto mi stava piacendo, e anche il pezzo sulla loro trombata. E poi, all'improvviso, una frase.

"Lui è pieno di piacere."

:-|

LUI E' PIENO DI PIACERE??? Dio mio, cosa sono diventato, Federico Moccia? Ma cos'è, tre metri sopra il cielo? Ma cosa avevo bevuto per scrivere una minchiata del genere? Niente, ero sobrio, ma non mi spiego proprio come mi sia uscita...
LUI E' PIENO DI PIACERE? In che senso? Nel senso che va a presentarsi in giro a destra e a sinistra dicendo "Piacere, Giulio" "Piacere, Giulio" "Piacere, Giulio" ?
Ma dio mio... si può essere pieni di rabbia, di amore, di odio, di alcol, di botte, di sburra (citando Elio) ma di piacere no!!!
Ora vi chiederete, cabinari miei, perché alla fine siete solo voi che leggete i miei sproloqui, perché ve lo dico? Perché vi racconto delle mie minchiate che ho scritto per le quali mi farò sputtanare?
Innanzitutto per regalarvi un sorriso, perché vi assicuro che nonostante il racconto fosse un po' drammatico, mi sono sbigattato dalle risate, e poi perché io mi faccio prendere per il culo... E IO LE COSE CHE DEVO DIRE LE DICO!!! E NON ME LE TENGO PER ME!!!

:asd:

sabato 2 settembre 2006

Muccino sarebbe contento. Gabriele, dico. Silvio... lasciamo perdere.

In questi giorni così particolari proprio per il loro non esserlo, particolari per la loro anonimità (si dice così?) tra filosofi si disquisisce su cose particolari.
La vita è fatta delle cose che fai o c'è dell'altro? Se non ti senti felice, riempirsi la vita di cose è una soluzione per la felicità o è solamente un palliativo?
Sono interrogativi molto mucciniani ma... ma alla fine sono interrogativi a cui c'è gente che cerca di dare una risposta.
Forse non abbiamo un cazzo da fare, anche, si, probabilmente, ma forse non abbiamo un cazzo da fare proprio per questo motivi.

non so se la vita sia fatta delle cose che uno vive o se ci sia altro...

...e se c'è altro, che cosa?

Ringraziamo il Dott. Soriani per la partecipazione e per l'avviamento dell'argomento nel proprio blog.