giovedì 10 agosto 2006

Nico Rosberg guida una Williams e io no

Volevo postare un'altra cosa ma la metterò più avanti. Volevo parlare di questo. E' una cosa che mi ha sempre dato molto fastidio.
Il fatto che Nico Rosberg abbia a malapena 21 anni e già guidi una Williams in F1. E io no. Che di anni ne ho 22.
Si, sono invidioso. Cioè c'ha sta Williams sotto il culo, quando gli si accende la spia della riserva va ai box e in 8 secondi, senza staccar culo da sedile, gli cambiano gomme, fanno benzina, puliscono le prese d'aria.
Quando io vado dal benzinaio se non esco dalla macchia non succede, e se non tiro fuori 50 euro col cazzo che ci salta fuori un pieno. Le gomme si cambiano ogni 10mila e rotti chilometri, non ogni 30 minuti. E le prese d'aria sono sempre piene di foglie secche. Che nessuno pulisce mai.
Per non parlare di bolli, bollini e assicurazioni. Nico Rosberg neanche sa cosa sono, gli danno la macchina già pronta. Io devo pagare tutto e girare come un pirla. Nonostante questo, due anni che sto con Serse (la mia Micra 1.3 SE) e neanche un graffio. Nico, 5 mesi di F1, quante volte l'ha già attaccata al muro la sua Williams FW28? Ma nessun problema: tempo una settimana e già gliene danno una nuova.

E' molto ingiusto tutto questo. Soprattutto se pensi che lui ha la faccia da bellone da metà anni 90, capello lungo biondo, nazionalità tedesca, residenza monegasca, lingua italiana, scuderia inglese, padre finlandese. Chi cazzo rappresenta?
Ma forse ho capito perché non ci sono io al suo posto. Perché i miei forse non avevano abbastanza soldi per avviarmi ai kart? Si, forse anche per questo... ma non me la cavavo male sulla mia macchina a pedali bianca... quella con l'adesivo Marlboro di Nigel Mansell sul cofano. E nemmeno con il triciclo. Potevo avere un futuro, davvero.

La verità è un'altra: è che non avrei mai sopportato un guasto. Un cedimento meccanico. Un problema con l'elettronica. Non avrei mai tollerato di sentirmi mancare il gas sotto al pedale, di veder accendersi una spia dal nulla, di essere costretto a fermarmi.
Ma come, non ho sbagliato niente. Non ho sbagliato nessuna curva, nessun sorpasso. Non ho fatto nessun errore. Ero primo, giravo veloce, era tutto perfetto. Perché? Perché? Qual'è il motivo per tutto questo? Non è giusto.

La verità è che sento una gran puzza di bruciato, e se mi guardo dietro vedo solo fumo e fiamme. Sono già sceso dalla macchina, qualcuno ci sta ancora smanettando con un'estintore, forse inutilmente. La delusione e l'amarezza sono ancora molto forti, ora si tratta di risalire di nuovo in macchina, di trovare un nuovo volante. Perché ho bisogno di guidare, perché ho voglia di vincere.
Ma non è così semplice, tanti sedili sono già occupati, qualche macchina non da garanzie da affidabilità, e a qualche team non le dai tu come pilota. Da qualche parte bisogna portare dei soldi, e tu non ne hai, e da qualche altra ti offrono solo un posto da collaudatore. Stai pensando di andare alla Super Aguri, è questa la verità, giusto per correre. Se si può chiamare correre. E per adesso stai già facendo così, almeno per chiudere la stagione.

Certo che non si può perdere così, per un motore in fiamme. Non si può perdere quando si è in testa per colpa di un motore che salta. Non si può perdere così. Perdere si, ok, capita, a volte anche meritatamente. Ma non così, perfavore, non così.

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